48. Alessia
Non ce la faccio più. Sono due giorni che tento di evitare Damon, ma ovviamente me lo ritrovo ovunque e ogni volta lui mi ferma per cercare di chiarire ciò che è successo l'altra volta a scuola.
Non riesco a capire perché si ostina tanto a scusarsi, non dovrebbe importargliene dato che per lui sono una specie di giocattolo usa e getta.
Fa di tutto per fermarmi ma io, ogni volta che lo sento chiamare il mio nome aumento il passo e cerco di seminarlo il più possibile.
Alla ricreazione esco sempre prima di tutti e in un nano secondo sono sul tetto della scuola. Non penso abbia pensato di cercarmi li, lui non ci è mai venuto e non sa che quando sono sovrappensiero vado sempre li.
Adesso sono a lezione di matematica, la professoressa continua a spiegare cose incomprensibili.
Damon è davanti a me e qualche volta si gira e mi guarda quasi triste e chiedendomi a bassa voce "possiamo parlare dopo?", ma io non gli rispondo mai, anzi, faccio finta di non ascoltarlo.
Giulia è accanto a me e ogni tanto mi guarda confusa, non capendo perché io e Damon facciamo così.
-ma che succede? Sono due giorno che vi evitate.- mi bisbiglia all'orecchio Giulia.
-niente d'importante- rispondo indifferente continuando a guardare la professoressa.
-Alessia, non voglio farti arrabbiare come l'altra volta...vorrei solo sapere perché ultimamente sei così distaccata da me? Posso capire che non puoi stare sempre con me perché hai una vita, ma ti sento distante e vorrei sapere se posso fare qualcosa per aiutarti.- a voce di Giulia è malinconica.
Sono davvero stata così distaccata con la mia migliore amica? Ho avuto così tanto da fare che l'ho trascurata per tutto questo tempo?
Non voglio perdere il rapporto che ho sempre avuto con la mia migliore amica. C'erano volte in cui uscivamo sempre per fare shopping e poi ritornavano a casa e facevamo i pigiama party dove ci raccontavamo tutto ciò che ci succedeva e ci confidavamo dandoci consigli.
Ma adesso questo rapporto sembra essersi quasi dissolto nel nulla. Siamo sempre separate e non parliamo più di niente.
Io mi arrabbio sempre per tutto e non le do la possibilità di farmi aiutare e ultimamente vedo com'è triste.
Perché tutti quelli che mi stanno accanto prima o poi soffrono? Faccio davvero questo effetto alle persone? Forse dovrei stare da sola per tutta la vita e lasciare che le persone che amo vivano la loro vita senza di me.
Probabilmente non soffrirebbero e non lo farei nemmeno io, perché sapere che una persona sta bene senza di me mi fa capire che non ero adatta ad avere la loro amicizia.
La campanella suona, bloccando i miei pensieri e le mie parole.
Mi alzo dalla sedia velocemente, ma questa volta porgo una mano a Giulia che la guarda stranita.
-che succede?- chiede.
-andiamo, dobbiamo recuperare un po' di tempo perso-, le sorrido e lei ricambia alzandosi.
Sento qualcuno che mi tocca la spalla e mi gira -Alessia... Possiamo parlare? Ti prego.- chiede Damon.
I suoi occhi ghiacciati non mi trasmettono le solite emozioni, mi trasmettono tristezza,malinconia ed altre emozioni tristi.
Non mi piace vederlo così, ma non posso dimenticare nemmeno cos'ha fatto l'altra volta con Evelyn.
-non ora Damon-, gli parlo dopo quasi due giorni e rifiuto come sempre le sue richieste -devo fare delle cose con Giulia, e poi non ho voglia di parlare- prendo la mia migliore amica per il braccio.
-si ma Alessia...-.
-No Damon, ti ho detto che devo fare delle cose con la mia migliore amica. Quando vorrò parlare mi farò sentire- esco con Giulia dalla classe lasciando Damon come una statua, vicino al mio banco.
Sinceramente mi dispiace molto per lui, sta provando veramente in tutti i modi possibili di chiarirsi e di fermarmi per parlare ma io lo rifiuto sempre non dandogli il tempo di parlare.
In questo momento ho così tante emozioni che mi traballano nella testa che non so proprio cosa fare.
Devo pensare a cosa fare con la mia migliore amica, perché voglio riallacciare quel legame che ci teneva unite fino a qualche settimana fa.
Voglio ricominciare a confidarmi con lei, perché tutto ciò che lei mi dice per aiutarmi mi fa stare bene e mi fa pensare molto più lucidamente.
Ci penso due volte prima di fare qualcosa che per me sembra giusto ma che in realtà è completamente sbagliato agli occhi degli altri.
Devo pensare a cosa fare anche con Damon. Sono successe così tante cose con lui che non so proprio come comportarmi.
Sono in una confusione totale. La mente mi dice di non perdonarlo ma il mio cuore aspetta che lo perdoni.
Sono combattuta tra amore e odio.
Io non lo odio perchè, in fondo, da lui che cosa potevo aspettarmi? Non posso mica entrare nella sua vita così e stravolgerla, se lui prima era abituato a stare con mille ragazze diverse ogni notte non posso di certo pretendere che non stia più con nessuna da un momento all'altro.
Ma non lo amo nemmeno perché dopo tutto ciò che è successo con lui, mi sento quasi usata.
Non riesco a sopportare i suoi modi maliziosi e da playboy che ha quando sta con me.
È vero che a volte è stato gentile e si è dimostrato davvero un ottimo amico. Mi ha aiutato molto quando avevo bisogno di lui e mi ha salvato molte volte da situazioni di cui potevo pentirmi amaramente.
Ad esempio, tutte le volte che sono stata alla scogliera lui era sempre lì con me a consigliarmi cosa fare o non fare ed io mi sentivo bene quando si interessava a me, lo so che poi non facevo ciò che mi diceva e per questo mi sono buttata molte volte, ma la sua presenza mi ha fatto davvero piacere.
Poi quando ho deciso di ''uccidermi'' e lui ha cercato di fermarmi dicendomi di pensare anche a mio fratello, ai miei amici e a lui, mi sono sentita quasi un egoista.
Perchè,come può una persona che vuole bene a tutte queste persone, dire di voler morire perché non gliene importa niente?
Eppure io l'ho fatto ed in quel momento mi sono sentita una vera egocentrica che pensa solo a se stessa.
E poi con Giulia...
-ma Giulia che cosa penserà?- mi disse Damon quel giorno alla scogliera.
''Di sicuro le cadrà il mondo addosso quando saprà cosa ho fatto e quali sono state le conseguenze dalla mia ignoranza, ma niente che non si supera dopo 1-2 giorni", pensai.
-Giulia lo supererà. Lei è forte- risposi alla sua domanda.
Non so con quale coraggio ho pronunciato quelle parole ma so solo che se Damon non mi avesse riemerso dal mare, a quest'ora non sarei qui a pensare tutte queste cose.
Comunque, adesso sto cercando di recuperare il più possibile il tempo che ho perso con Giulia.
Siamo sedute su una panchina sul terrazzo della scuola e lei non riesce a capire perché io l'abbia portata fino a qui.
-Giulia, mi dispiace molto. Non volevo essere così distaccata con te, è solo che sono successe tante cose che mi hanno sconvolto la vita e non ho avuto voglia di parlarne con nessuno- abbasso la testa e muovo freneticamente le mani.
Il gesto che fa lei mi lascia senza parole -ti perdono-, dice appoggiando la sua mano sulla mia spalla e sorridendomi.
Mi ha perdonato. Ma perché? Cioè sono stata così dura con lei e lei mi perdona così come se niente fosse.
Vuoi che ti odi per sempre?
-t-tu mi hai perdonato? Ma perché?- chiedo balbettando.
Lei fa un lieve sorriso -perché sei la mia migliore amica- mette le sue mani sulle mie e le stringe facendomi sorridere.
-ti adoro- l'abbraccio con tutta la mia forza ed il mio calore e lei fa lo stesso.
È un abbraccio puro e pieno d'amore.
Quella volta alla scogliera mi sbagliavo, ho detto di non avere nessuno e di essere sola, ma non è così.
Ho più di quanto pensassi.
Ho Jack che è il mio fratellone. Lui è la mia ancora di salvezza e c'è sempre, per tutto e per tutti. Lui mi ha aiutata quando ero triste per la morte dei nostri genitori e quando ero finita in ospedale.
Lui era li con me, sempre. Si è persino fatto tatuare un tatuaggio per me con inciso "...let your fears go".
Lascia andare le tue paure, è quello che mi ripeteva sempre quando ero piccola e avevo paura di dormire da sola.
Poi ho Giulia. Lei è sempre con me, anche se in questo periodo l'ho allontanata parecchio lei è sempre rimasta con me e adesso stiamo di nuovo insieme.
Lei per me è come una sorella. Lei mi da' sempre ottimi consigli e mi fa sempre divertire.
È fantastico stare con lei, la maggior parte delle volte andiamo a mangiare fuori o andiamo a fare shopping per divertirci, e questo mi fa distrarre da tutto ciò che mi succede intorno.
E poi c'è Damon che, anche se ci provo, non riesco ad odiare. È sempre stato con me, non gli è sfuggito nemmeno un giorno, mi ha sempre aiutato e mi ha assistito persino quando ero in coma all'ospedale.
Lui è stata la prima persona che ho incontrato al mio risveglio e l'unica persona che mi ha fatto sorridere.
Sono grata a lui per moltissime cose e questo non lo posso dimenticare, ovviamente.
Vorrei pensare che in questa vita ci siano solo cose belle, vorrei pensare che la vita sia tutta rosa e fiori, ma non è così.
È piena d'insidie e ostacoli che devi superare giorno dopo giorno. Devi combattere questa battaglia ogni giorno per poi uscirne vittorioso.
Ma alcune volte, le ferite di questa "battaglia" rimangono. Il dolore potrà affievolirsi, ma i segni rimarranno sempre impressi sulla tua pelle senza mai sparire.
Tu continuerai a vederli e continuerai a ricordare ciò che ti ha procurato quei segni e il dolore che ti anno inflitto e non smetterai mai di soffrire.
-andiamo a fare shopping questo pomeriggio? Ho visto dei vestiti fantastici in un nuovo negozio al centro.- chiede con le dita incrociate Giulia
-sei sempre la solita...- la prendo in giro.
-mh- alza le spalle e annuisce -allora? Ci andiamo?-.
-va bene, mi arrendo- alzo le mani e rido dandogliela vinta anche questa volta.
Lei è fatta così, quando fa pace con qualcuno chiede di andare o a fare shopping o a mangiare fuori, eventualmente nel mio caso io le chiedo di fare un pigiama party come adesso.
-però tu...- le punto il dito contro -...tu dovrai venire a dormire da me stasera- le sorrido.
-ci sto.-, sorride convinta -PIGIAMA PARTYY-, alza le mani in cielo ed urla tanto da far girare le uniche persone che sono nel terrazzo con noi.
-ei, ei, calmati- le riabbasso le mani e la faccio calmare -non ti emozionare troppo- rido e lei lo fa con me.
-ok, è che sono felice. È il primo pigiama party che facciamo dopo tanto tempo- gira un po' gli occhi -mi mancavano-.
-anche a me-.
La campanella suona e noi ritorniamo in classe per l'ultima lezione di oggi.
Damon come sempre è seduto di fronte a me e mentre aspettiamo la professoressa di scienze vedo i suoi occhi puntati su di me.
Ma questo ragazzo non si stanca mai? È inquietante quando fa così, sembra uno stalker.
Faccio finta di non vederlo ma mi è piuttosto difficile visto che continua a girarsi e a sorridermi.
Dovresti parlargli.
Tu dici? Io non credo.
Si, io dico. È da tre giorni che lo eviti, dopo quello che è successo merita almeno di essere ascoltato.
Il problema è che io non voglio ascoltarlo.
Ogni volta che si tratta di lui penso che mi prenda per il culo e che mi parli solo per farmi "sua" nel letto.
Io non voglio questo e non voglio nemmeno essere arrabbiata con lui quindi non so proprio che fare.
Ci penserò quando ne avrò voglia, per adesso voglio pensare solo a me e Giulia. Nessuno deve aggiungersi alla nostra giornata perfetta.
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