Epilogo
5 anni dopo
Flashback
<Mi spieghi perché non posso mettere la panna nella carbonara?> chiedo a Nathan seriamente arrabbiata.
<Perché tu mi vuoi uccidere, è come se mi dessi una coltellata> la sua faccia teatrale mi fa innervosire ancora di più <Non si mette la panna>
<Ma io la voglio!>
<Smettila di fare la bambina! È già tanto che abbiamo messo la pancetta al posto del guanciale, non peggioriamo la situazione> prova a calmarmi.
<Basta! Vado a farmi un giro> dico prendendo le chiavi della mia macchina e uscendo di casa.
Quella è stata l'ultima volta.
Non era normale arrivare a litigare addirittura per fare una carbonara.
Pensavo che saremmo riusciti a non litigare mai, a cercare di andare sempre d'accordo ma è stata dura.
Quindi siamo dovuti arrivare ad una conclusione.
Io, non sarei dovuta più entrare in quella cucina quando lui stava preparando da mangiare.
Ogni tanto ho infranto questo patto perché amo troppo vederlo cucinare, senza maglietta, mentre è concentrato e gli si contraggono i muscoli.
Però provo a stargli lontano perché a detta sua oltre ad infastidirlo, lo distraggo anche.
Infatti a volte lo faccio apposta a provocarlo, ma cosa dico?
Lo faccio sempre.
Da quando siamo arrivati a questo compromesso, litighiamo meno.
<Amore a cosa pensi?> mi chiede Nathan sorridendo.
<Niente tranquillo> alzo gli occhiali da sole per poter vedere meglio i suoi occhi azzurri.
Mio nonno mi diceva sempre: "Stai con chi è bello anche litigare"
E io penso a Nathan, a quel ragazzo che mi ha stregato il cuore e con cui è bello fare tutto, anche litigare.
<Mamma vieni un attimo?> mi chiede con quegli occhi da cucciola la mia principessa.
È la mia fotocopia di quando ero piccola.
Bionda con gli occhi azzurri.
È una bambina davvero dolce e intelligente, nonostante abbia solo quattro anni.
Mi ricordo come se fosse ieri il giorno in cui è nata e i dottori me l'hanno appoggiata sul mio petto.
Non mi sono mai sentita così completa in vita mia.
Avevo la mia bambina finalmente tra le mie braccia, dopo nove faticosi e lunghi mesi pieni di nausee, scleri e voglie varie.
Nathan la guardava come se fosse la cosa più bella del mondo e, forse sarò di parte, ma per me è la bambina più bella di tutte.
Nathan finalmente ha avuto la sua principessa tra le braccia.
Gli ho raccontato che per mio papà io ed Emily eravamo le sue principesse, e lui il nostro principe.
Nathan non ha mai creduto nelle fiabe, nei principi e nelle principesse, forse ha ragione, nella vita reale non esistono.
Però mi ricordo che comunque, qualche sera, durante la gravidanza, rimanevamo sul divano a guardarci i cartoni animati.
Il nostro cartone preferito è Aladdin.
Per questo motivo Nathan ha voluto chiamare la nostra bambina Jasmine.
Come la principessa Jasmine, perché lei è la sua principessa.
Mi giro verso di lui e noto con che sguardo d'amore ci guarda, soprattutto lei, è il suo punto debole, è probabilmente l'unica donna per cui rischierebbe il tutto e per tutto.
Se fosse furba come Chloe se lo raggirerebbe come vorrebbe e lui, si farebbe fare qualsiasi cosa.
<È successo un casino> mi annuncia Jasmine portandomi dagli altri tre bambini.
<Io non centro niente è stato lui> dice Chloe innocentemente.
<Invece è proprio colpa tua> dice Jas incrociando le braccia davanti al suo petto per difendere il suo fratellino.
E poi c'è Chloe, la bambina mora come Rohn con gli occhi verdi come quelli di mamma.
Un sorriso esce spontaneo sul mio viso, penso a quando mi ha raccontato Samantha di quando lei faceva qualche danno in casa e dava sempre la colpa a Nathan, poi un giorno hanno capito che mentiva e che fosse lei.
Chloe è molto furba, come lei.
Tra tutte le persone della famiglia da cui avrebbe potuto prendere un buon esempio, lei ha scelto proprio Samantha, l'esempio più sbagliato.
<Cosa è successo?> dico indicando i due gemelli identici a Nathan da piccolo.
I nomi li ha scelti Nathan, l'ho visto un gesto dolcissimo nei miei confronti.
Durante il parto c'è stata una piccola complicazione con loro due, infatti non me li hanno fatti vedere subito.
Quel giorno è stato straziante io che volevo vedere i miei bambini e i dottori che mi dicevano che non potevo.
La mia bambina, aveva solo un anno, è stata tutto il tempo nel letto con me e non ha pianto neanche una volta.
Nathan verso sera ci ha raggiunte con due cullette.
<Ciao mamma> disse con un sorriso smagliante raggiungendoci.
I miei tre uomini erano con me, eravamo al completo, finalmente.
Mi alzai dal letto d'ospedale insieme alla mia bambina in braccio.
Rimasi meravigliata dalla bellezza di quei due bambini.
Uno con la tutina blu, con la targhetta "Daniel Brown". Il nome di papà.
E l'altro con la tutina azzurra, con la targetta "David Brown". Il nome del mio primo amore
<Ma niente mamma stavamo giocando e Chloe ha spinto per sbaglio Daniel> dice David.
<Ti sei fatto male Daniel?> nega con la testa <Okay, allora fate la pace va bene?>
Daniel si avvicina a sua zia, anche se hanno solo due anni di differenza, le allunga il mignolo per farli incrociare e fare pace.
<Bambini dobbiamo portare a casa Chloe che siamo a pranzo fuori> ci raggiunge Nathan.
<Ma papà io voglio rimanere a giocare qui> dice Daniel facendo il labbruccio.
<Ah non volete le uova di Pasqua degli zii?> chiede retorico Nathan.
<Voi rimanete pure qua, io vado> dice David furbo raggiungendo il papà.
Sorrido, mi hanno riempito le giornate.
Daniel caratterialmente assomiglia alla sorella, mentre David è più furbo, probabilmente crescendo è quello che ci darà più problemi.
Dopo due minuti siamo a casa per lasciare Chloe e prendiamo la macchina che abbiamo lasciato prima per andare al parchetto.
Ormai vivono in casa solo mamma, Rohn, Emily, Jason e Chloe.
La casa è più vuota senza di noi.
Rispondo alla chiamata da Bisby, so già cosa mi sta per dire.
<Allyson, dove siete?> stacco velocemente il telefono dal mio orecchio dato che lei urla dall'altro capo del telefono.
<Dieci minuti e siamo da te> dico attaccando immediatemente evitandomi altre grida.
Jessica con gli ormoni della gravidanza non sono un ottima combo devo dire.
<Zia Jessica è già sclerata> dico ai bambini ridendo mentre i bambini insieme al mio uomo seguono la mia risata.
Arriviamo finalmente a casa di Jessica e suoniamo il campanello.
<Jack vado ad aprire, anche perché se aspetto te potrebbero morire Ally e gli altri> sentiamo urlare Jessica dall'altra parte della porta.
Santo Jack che la sopporta da cinque anni.
<Ciao bellissimi> dice con un sorriso smagliante.
Più lunatica di lei non c'è nessuno, è addirittura peggio di Samantha.
Un secondo prima stava urlando contro il suo fidanzato barista e adesso si comporta come se niente fosse.
<Ciao Jeje, posso?> chiede Jasmine indicando il pancione di Jessica.
È ormai all'ottavo mese, manca poco e potrò tenere tra le mie braccia il mio nipotino acquisito.
Jasmine si avvicina alla pancia di Jessica e appoggia l'orecchio per poter sentire il bambino.
<Si è mosso> dice Jas spalancando gli occhi contenta
<Sì l'ho sentito anche io, è felice, non vede l'ora di vederti> dice Jessica accarezzando il viso dolce della mia bambina.
<Anche io lo voglio vedere> dice baciando dolcemente il pancione.
Vedo una lacrima di gioia uscire dall'occhio di Jessica, durante la gravidanza di solito si diventa più sensibili, soprattutto in fatto di bambini.
Considerando che Jessica è già abbastanza emotiva di suo, è tragica la situazione.
Mi avvicino per accarezzarle con una mano il viso più pieno e con l'altra il pancione.
<Ally non è che ti sta venendo voglia di un altro figlio?> chiede provocante Nathan.
<Chi lo sa> dico vaga spiazzandolo. Anche se, devo dire la verità, a meno che dovesse capitare e io ne sarei felicissima, sto bene così. Con un marito e i miei tre bambini.
<Mamma ma come fa ad esserci un bambino nella pancia di Jessica? L'ha mangiato?> chiede innocentemente Daniel.
No, non ancora, non questi argomenti che non sono ancora psicologicamente pronta a trattare con loro.
Rivolgo uno sguardo supplichevole a Nathan in modo che mi possa aiutare.
<Amore di papà, ti ho sempre detto che le donne bisogna trattarle come un fiore giusto?> che dolce, è giusto che educhi i nostri figli a trattare bene le donne.
Ma secondo me nel suo discorso c'è un secondo fine, e questa cosa mi spaventa parecchio.
<Ecco, hai presente le api?> Daniel lo guarda con una faccia stralunata.
La stessa identica faccia che ho io, dove vuole arrivare?
<Perfetto, loro vanno di fiore in fiore per impollinare, così succede anche nella realtà>
<Ma che bella cosa> dice Jasmine battendo le mani entusiasta della spiegazione.
<E come fa ad uscire il bambino dalla pancia di Jeje?> chiede David più curioso che mai.
<La cicogna porta i bambini!> interrompo la conversazione imbarazzante <Andiamo a salutare gli altri?>
<Amo vederti imbarazzata> mi sussurra sensualmente all'orecchio Nathan.
Prende per mano i bambini e li porta da Noah e Michael che stanno parlando di calcio.
Arriviamo in salotto e ci sono Jennifer e Andrea che si sono appena scambiate un bacio a stampo dolce e casto.
<Ciao zie> urla Jasmine lanciandosi tra le braccia di Jenny.
Penso che sia giusto educare i propri bambini ad amare incondizionatamente le persone, senza impostare pregiudizi.
Perché i bambini non nascono cattivi, se tu li insegni che non esiste il diverso, loro non avranno nessun problema.
Per i miei figli è normale vedere Jennifer e Andrea, sono convinta, che loro non prenderanno in giro nessuno.
Perché li abbiamo insegnato che non ci deve esserci un motivo per beffarsi di qualcuno, ognuno ha il suo passato, ha avuto le sue difficoltà e dobbiamo avere tutti uguali diritti.
<Jasmine andiamo a salutare Madison e Samantha> annuisce contenta scendendo dalle braccia di Jennifer.
Madison e Noah sono finalmente tornati a vivere in Italia, mentre Samantha e Michael si sono sposati dieci mesi dopo la proposta di matrimonio.
Anche io e Nathan ci siamo sposati, due anni fa, dopo la nascita dei miei tre bambini.
È stata una cerimonia magnifica e molto emozionante.
All'altare mi ha portato Rohn, ma sono sicura, che vicino a me ci fosse anche papà.
Mentre mi aspettava Nathan, più bello che mai, con vicino sicuramente David.
È stato un nuovo inizio della nostra favola, perché io e lui non avremo un lieto fine.
Se un qualcosa finisce, non può essere mai lieto.
Io e lui avremo sempre nuovi inizi, fino alla fine.
Perché io non ho mai creduto al per sempre come in questo momento, perché io e lui, ogni giorno che passa, ci innamoriamo sempre di più l'uno dell'altra.
<Ciao amorini miei> dico entrando in cucina e abbracciando le mie due amiche.
<Ciao belle> urla Sam contenta di vederci.
Madison si abbassa per prendere Jasmine in braccio.
<Ma come siamo cresciute> le dice amorevolmente toccandole la punta del nasino facendole nascere un bellissimo sorriso.
<Cosa state cucinando qui?> dice Jessica sbucando dalla porta e portandosi alla bocca una fetta di prosciutto cotto.
<No Jessica tu devi uscire o rischiamo di non portare nulla fuori perché ti sei mangiata tutto> dice categorica Samantha.
Che poi parla proprio lei, ogni volta che eravamo ancora a casa di mamma e Rohn dovevamo tenere sempre lei fuori dalla cucina perché doveva assaggiare sempre tutto.
<Voi vi state fidando a tenere in cucina Allyson?> chiede Nathan spalancando gli occhi preoccupato.
<Ma smettila! Tu non apprezzi la mia cucina> lo rimprovero.
<È vero! Mi ero completamente dimenticata. Allyson ha ragione Nathan, devi uscire dalla cucina> ma tutta la solidarietà che aveva nei miei confronti Samantha dov'è finita?
Lei era quella che pur di andare contro a Nathan mi avrebbe dato ragione anche quando avevo torto marcio, poi mi rimproverava in disparte.
<Qual è il problema?> chiede Madison.
<Allyson ha rischiato di bruciare la cucina un giorno>
<No allora esci, ci tengo alla mia cucina> dice Jessica con la bocca piena.
<Ma dai, avevo solo quindici anni> mi giustifico.
Jasmine scoppia a ridere.
Il suono più bello che abbia sentito nella mia vita.
****
<Ciao Rebby> urliamo in coro.
<Fai la brava> urla Jessica all'amica.
<Non vi assicuro niente> scoppia a ridere la ragazza facendo un occhiolino e chiudendo la videochiamata.
Abbiamo chiamato Rebecca che vive ancora in Australia.
Ci ha raccontato di essere l'eterna single per scelta.
Ruba molti cuori australiani e poi dà il palo perché non gli piacciono mai fino in fondo.
Lì ha relazioni di una serata, ma detto sinceramente? Se prima la criticavo per questo, ho capito che lei del suo corpo può fare ciò che vuole, se vuole uscire con un ragazzo solo per una serata lo può fare.
Chi sono io per dire che è sbagliato?
Spesso in questa società vengono criticate le donne che si comportano in questo modo ma vengono elogiati gli uomini.
Se lo fa una donna viene considerata "puttana" mentre se lo fa un uomo è un "figo".
Ma no, non esistono puttane, esistono donne che magari vogliono divertirsi e devono essere libere di farlo come credono.
Penso che prima o poi troverà l'uomo giusto per lei, ma non c'è fretta, ha trent'anni e può ancora divertirsi quanto vuole.
<Ragazzi volete il dolce?> chiede Jack alzandosi per dirigersi in cucina.
<Che domanda! Ovvio che sì> rispondono in coro Samantha e Jessica.
Sono inquietanti.
Il mio sguardo si sposta sulla sedia vuota, è da tutto il pranzo che la fisso.
È come se continuandola a guardare David ricomparisse, come se quella sedia spettasse a lui, perché lui è qui con noi.
<Ei amore a cosa stai pensando?> mi chiede Nathan sorridendo.
<Niente tranquillo> dico sbrigativa lasciandogli un casto bacio sulle labbra.
<Ally vai tu ad aprire la porta?> mi chiede Jessica indicandomela, non mi ero neanche accorta che fosse suonato il campanello.
Mi alzo e sento una piccola manina prendermi la mano, è di Jasmine <Vengo con te>.
<Zia Emily> urla Jasmine buttandosi tra le sue braccia.
Abbraccio Ashley e anche Emily.
<Jason?> chiedo notando l'assenza del ragazzo.
<È in giro con amici> risponde Emily.
<Per una volta non faccio la terza in comodo> dice Ashley mentre io ed Emily scoppiamo a ridere.
<Dai raggiungiamo gli altri> dico andando verso il salotto.
Noto come tutti sorridono, per l'arrivo della torta, per l'entrata di Emily ed Ashley o anche solo perché sono felici.
Se oggi mi dovessero chiedere cos'è la felicità io risponderei "il presente, adesso".
Mi guardo intorno, ognuno di noi ha vissuto la sua vita, ha avuto molte difficoltà, alti e bassi e sicuramente ce li avrà ancora, ma noi siamo qui a sorridere, con i ricordi nel passato e cercando di vivere al meglio il presente per un futuro migliore.
È la cosa più bella per me, vedere le persone che amo, con il sorriso.
Vedo i miei tre bambini con quei bellissimi sorrisi sinceri, che mi hanno stregato dal primo giorno.
Mi ripagano da tutte le sofferenze che ho subíto.
Se tutto il dolore che ho sentito nelle mie ossa mi ha portato a questo, a questi tre sorrisi, io non cambierei nulla della mia vita.
Loro mi hanno ridato la voglia completa di vivere, la forza per non mollare mai perché io dal giorno in cui è nata Jasmine ho giurato che io avrei vissuto per loro, per cercare di farli sorridere tutti i giorni e non farli mancare niente.
Sarà difficile, nessuno ci ha insegnato ad essere mamme, ma io ci metterò tutta me stessa.
Ho definitivamente perdonato mamma per la mia adolescenza, per avermi "abbandonato" in un momento così delicato.
Non l'ho mai capita fino in fondo come quando sono diventata mamma.
Poi ho al mio fianco Nathan, la mia forza e la mia roccia.
L'uomo più importante della mia vita, quello che non mi ha mai permesso di crollare e che non mi ha mai abbandonata.
Lui mi conosce come nessuno, conosce ogni mia cellula.
Lui è la persona che sa ogni mio punto debole, ma so per certo che non userà mai contro di me per farmi del male.
Perché noi ci amiamo follemente e incondizionatamente.
Io adesso sono felice, come non mai.
È vero, non ho più al mio fianco papà e David, ma sono e saranno sempre al mio fianco, nel mio cuore e nei miei pensieri.
Però adesso io sono contenta perché sono riuscita definitivamente ad andare avanti, lasciando per strada tutte le mie insicurezze e le mi paure.
Sono impaziente di vedere cosa mi aspetta per il futuro, ma so per certo che sarà bellissimo.
Perché io ho al mio fianco le mie gioie più grandi che sono i miei bambini, mio marito Nathan, i miei amici e la mia famiglia.
Io voglio ringraziare ognuno di loro, che non mi ha mai permesso di mollare e sono sempre stati al mio fianco.
Ringrazio tutte le persone che sono cresciute con me fino a farmi diventare la donna che sono oggi e che mi hanno insegnato tanto.
Jessica per essere riuscita ad abbassare le sue numerose maschere con me, per avermi mostrato tutto il bello che c'è dietro quel trucco e i vestitini corti. Mi ha insegnato a non avere pregiudizi, non è che perché una ragazza mostra spesso le sue curve è perché è zoccola. Lei lo fa solo per piacersi, ha avuto un periodo in cui non si piaceva più, stava anche in casa truccata e si struccava solo per dormire, a volte. Pensava che le persone potessero amarla solo perché era così, mentre ha capito che l'importante non è apparire, ma essere. Mostrarsi per la ragazza bisbetica, pazza e divertente che è.
L'unico ragazzo che è riuscito ad andare effetivamente oltre a tutte le sue maschere è stato Jack, il ragazzo all'apparenza superficiale ma con una semplicità dentro.
Jennifer e Andrea che mi hanno fatto capire di abbassare qualsiasi pregiudizio sull'amore. Guardando i loro occhi innamorati è impossibile che qualcuno possa schifare qualcosa di così bello.
Ashley che mi ha insegnato a sorridere sempre durante le difficoltà, combattere con le unghie e con i denti per ciò che si vuole.
Emily, la mia ancora da quando è nata, il mio punto debole. Lei è tutta la mia vita, che è sempre allegra ed estroversa.
Jason, quel ragazzo così saggio e diverso dalla massa dei ragazzi d'oggi, che è riuscito ad aprire il cuore alla mia dolce Emily.
Chloe quella bambina vivace e furba che è entrata da poco a fare parte delle nostre vite.
Noah è un amico straordinario, con la sua simpatia e mi dispiace di avergli dato spesso del coglione, però avevo ragione, perché noto com'è felice adesso che ha seguito i miei consigli.
È felice con Madison, quella ragazza tanto dolce e insicura che è entrata lentamente nel mio cuore fino ad esplodere. È finalmente spensierata, da quando ha capito che lei va bene così, al massimo sono le altre persone che non andavano bene per lei, che non sono riusciti ad abbattere quel muro di timidezza e che non hanno avuto pazienza. Perché dietro quel muro, c'è un panorama fantastico, anche meglio di quello in cima alla Tour Eiffel.
Michael è l'amico dolce e premuroso, mi ha insegnato di avere pazienza sempre, lui ne ha, e pure tanta. Perché non è da tutti riuscire a stare con Samantha senza uscirne pazzo.
Samantha, che mi ha insegnato il significato dell'amicizia, quella vera. Esserci sempre l'una per l'altra, confidarsi tutto e proteggersi sempre a qualsiasi costo. L'amicizia che ti fa sorridere sempre, con cui ti senti in qualsiasi luogo a tuo agio perché c'è lei a tenerti la mano, con il suo essere estroversa, il suo comportarsi da diva e riuscire a divertirsi in ogni momento.
Papà, quell'uomo così dolce, il mio principe azzurro che è diventato un angelo. Lui mi ha insegnato come stare al mondo.
Rohn è l'uomo che è riuscito a far battere il cuore a mamma per la seconda volta, è quell'uomo che non si è mai sostituito a mio papà ma è entrato nella mia vita ed è comunque una figura paterna per me.
Mamma, quella donna così fragile all'apparenza, ma forte, che ha combattuto molte battaglie ed è ancora in piedi. Ha lottato per vederci sorridere a me e a mia sorella, perché l'amore per un figlio è inspiegabile e io lo capisco solo ora.
David quel ragazzo che è stato il mio primo amore, che mi ha rubato il cuore e me l'ha anche distrutto. Che è comunque sempre nei miei pensieri, ma per fortuna ora riesco a vedere la luce, lo penso finalmente con il sorriso, perché io adesso sono finalmente felice.
Felice grazie all'uomo che ha curato tutte le mie ferite, che mi ha ridato quel cuore, che è stato per me una carezza sul cuore, che è stato il mio migliore amico e sarà il mio ultimo amore.
Felice perché ho dei bambini bellissimi che mi rendono orgogliosa della mia vita e mi danno una motivazione per svegliarmi con il sorriso ogni giorno.
Si può essere più felici di me in questo momento?
Io la vedo dura, però lo auguro a tutte le persone di questo mondo di provare almeno una briciola della felicità che sto provando io nel vedere tutti quanti sorridere.
Io ho imparato che la vita non è aspettare che passi la tempesta, ma è imparare a ballare sotto la pioggia.
Non vi prometto che sarà facile, ma vi assicuro, che se si riesce, ne varrà la pena.
The end
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