Capitolo 51

<Ragazzi noi andiamo a prendere le brioche, volete qualcosa?> ci chiedono i due piccioncini.

<Io solo la brioche grazie>

<Mi portate anche un succo?> chiede Nathan.

<Sì certo dieci minuti e arriviamo> dice sorridente Madison.

È incredibile come quella ragazza riesca a sorridere sempre.

Appoggio la mia testa sulla spalla di Nathan e le gambe sopra le sue per stare più comoda.

<Sei scomodo?> gli chiedo.

Lui in tutta risposta prende le mie gambe e le posiziona meglio.

Mi sembra un dejavù.

È già capitato che io e Nathan decidessimo tutto d'un tratto di prendere le valigie e partire.

Siamo stati una settimana in California da sua mamma, è stata la prima volta che l'ho vista.

Non ho voluto avere pregiudizi su di lei.

Dal primo momento si è visto l'amore che provava per Nathan.

Io l'ho capita, ha sbagliato a comportarsi in quel modo.

Siamo riusciti a convincerla a tornare, per essere completamente felice vicino agli altri tre suoi figli.

So che anche Samantha e Jason sono andati a trovarla prima di noi.

Infatti appena sono riusciti sono tornati in Italia.

Anche io ho fatto un passo importante.

L'ho portato in Inghilterra da mio nonno.

Flashback

<Io e Maria, la nonna di Allyson, ci siamo conosciuti nell'ottobre millenovecentocinquanta. Era una giornata stranamente soleggiata. In tutto il paese sapevamo che sarebbe arrivata una nuova famiglia. Era una festa per noi, siamo scesi tutti in paese per accoglierli calorosamente. Poi la vidi, scese dalla macchina quella ragazzina dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Me ne innamorai a prima vista. È stata dura conquistarla, l'ho fatto fino allo sfinimento ma ne è valsa la pena. Tutti quegli anni di puro corteggiamento mi hanno portato ad essere felice, nonostante i sessant'anni di matrimonio> il viso nostalgico di mio nonno è un colpo al cuore.

Erano molto legati.

Purtroppo non esistono quasi più gli amori di una volta.

<Come si fa a resistere in sessant'anni di matrimonio?> chiese Nathan incuriosito

<L'unico modo è avere sempre rispetto l'uno per l'altro. Il rispetto è fondamentale, in tutte le sue sfaccettature. Poi per convivere bene bisogna sempre dare ragione alle donne, anche se non è così. Loro sono contente, tu sai di avere ragione e vivrete in pace>

<Ma nonno!> lo rimprovero ridendo.

<Bambina, è vero, siete tutte uguali> dice ridendo seguito da Nathan, mentre io mi fingo offesa.

Quella settimana è stata l'ultima in cui l'ho visto, poi si è ammalato gravemente e purtroppo è morto.

Lui mi ha insegnato il vero significato dell'amore.

Se dovessi pensare all'amore, penserei a quello tra nonno e nonna.

Lui ci ha raccontato che nonostante fossero passati anni dalla morte di nonna, l'amava ancora come il primo giorno, se non di più.

L'abbiamo accompagnato al cimitero, lui teneva una rosa rossa in mano.

Ha detto che lui tutti giorni andava al cimitero, stava un po' lì davanti alla tomba e ci parlava come se fosse vicino a lui.

Se dovessi descrivere l'amore, parlerei di mio nonno.

Mio nonno che nonostante non stesse bene, avesse i suoi acciacchi e zoppicava, ogni giorno, andava al cimitero per portare una rosa rossa a nonna.

Ci andava anche con le temperature basse o con la neve.

<Amore a cosa stai pensando?> Interrompe Nathan i miei pensieri.

<Stavo pensando a mio nonno, a quando siamo andati in Inghilttera> mi ricordo che a nonno è molto piaciuto Nathan.

Come si fa a non amarlo?

Per me il suo giudizio è importante, soprattutto in fatto di ragazzi.

<Non te l'ho mai detto, ma mio nonno da piccola mi diceva che avrebbe voluto conoscere l'uomo che sposerò> mi diceva anche, che probabilmente non sarebbe riuscito ad arrivare vivo il giorno del mio matrimonio.

Io a Nathan non ho mai detto niente, ma sono contenta di averglielo presentato, perché lui è quell'uomo che mi aspetterà all'altare.

<Da piccola mi diceva anche: "se i pregi sono maggiori dei difetti tienitelo, perché di perfetto non c'è nessuno". E tu Nathan se qualcuno ti guardasse da fuori, i difetti potrebbe trovarteli, ma io non riesco a vederli. Perché per me tutti i tuoi difetti sono pregi>

<Nanetta mi stai facendo una proposta di matrimonio per caso?> mi chiede pizzicandomi la guancia.

Oh ma è stronzo però!

Una volta che parlo con lui a cuore aperto!

<No, ma chi sei tu? Chi ti conosce?> decido di stare al gioco.

<Allyson> il suo sguardo torna serio <io prima o poi ti sposerò>

Sposto la testa dalla sua spalla e lo guardo negli occhi.

È sincero.

<Nathan ti amo così tanto> dico prendendogli il viso con le mie mani.

<Ragazzi vi siamo mancati?> chiede Noah portandoci le brioche.

<Solo Madison mi è mancata> gli rispondo facendogli una linguaccia.

<Quindi i programmi per oggi quali sono?> chiede Nathan con un sorriso a trentadue denti.

<Appena arriviamo a Parigi, andiamo a casa a sistemare i bagagli e a mangiare, poi andiamo a fare un giro per la città vi va bene?> chiede Madison.

<Certo che sì! Non vedo l'ora> dico con gli occhi sognanti.

Parigi stiamo arrivando!

****

Abbiamo sistemato le valigie nella camera degli ospiti e dopo aver mangiato un piatto di pasta (non cucinato da me ovviamente), siamo usciti di casa per dirigerci in centro a Parigi.

<Bienvenue à Paris> dice Noah con voce fiera.

Stranamente sono riuscita a capirlo, il francese non lo so parlare molto bene, non l'ho mai studiato.

<Adesso lo sentite che fa il figo ma è l'unica cosa che sa dire> scoppia a ridere Madison.

<Shh non sminuire le mie doti>

Parigi, la bella Parigi, la città degli innamorati è davanti a noi.

Canticchio Paris dei The Chainsmokers e anche gli altri si aggiungono al mio canto stonato.

We were staying in Paris
To get away from your parents
You look so proud standing there with the flower and the cigarette
Posting pictures of yourself on the internet

Out on the terrace
We breathe in the air of this small town
On our own couldn't pass for the thrill of it
Getting drunk on the bus we were living in

If we go down then we go down together
They'll say you could do anything
They'll say that I was clever
If we go down then we go down together
We'll get away with everything
Let's show them we are better

<Vieni con me> Nathan intreccia la sua mano con la mia e fa cenno agli altri due di seguirci.

<Dove stiamo andando?> chiedo confusa.

<Lo vedrai> mi fa l'occhiolino Nathan.

Io amo le sorprese.

Ma ho un problema.

Sono troppo curiosa.

Non sto nella pelle, il tempo precedente alla sorpresa per me è uno strazio.

La Tour Eiffel domina i nostri occhi e io ne sono completamente abbagliata.

L'ho sempre vista solo in televisione e vederla davanti a me, è come essere in una favola, è tutto meraviglioso.

<Saliamo?> chiede Noah.

Non vedo l'ora!

I miei occhi si spalancano dalla gioia insieme alle braccia.

Stringo forte a me Nathan e inizio a saltellare seguita da Madison.

Samantha ci ha fatto il lavaggio del cervello prima di partire mi sa.

Dopo aver fatto la coda lunghissima per prendere i biglietti e un'altra coda per prendere l'ascensore siamo arrivati.

Da così in alto ti rendi conto di quanto l'uomo sia così piccolo a confronto del mondo.

La vista è veramente mozzafiato.

<È bellissimo> dico continuando a guardare il panorama davanti a me.

<Per me è bello solo perché ci sei tu qui vicino a me> mi sussurra sensualmente Nathan all'orecchio.

La sua presenza mi manda in estasi.

<Ti devo dare una cosa> mi giro verso Nathan e lo guardo curiosa.

Fruga nella sua giacca di pelle.

Oh mamma!

Sta succedendo davvero.

Il cuore parte a mille.

Tira fuori qualcosa dalla tasca ma non è nessuna scatolina.

Il mio sguardo sembra deluso infatti Nathan sembra notarlo.

<Scusami se non è quello che pensavi> scoppia a ridere.

La sua risata mi distrae dalla piccola delusione ricevuta.

<spero che ti possa piacere lo stesso>

Mi mostra un mazzo di chiavi.

Guardo i miei due amici che sorridono, loro sapevono e non mi hanno detto niente!

Beh era una sorpresa è normale.

<È quello che penso io?> chiedo con la voce strozzata dalla troppa emozione, è tutto perfetto.

<Dipende cosa pensi tu> fa il vago.

<Nathan!> lo rimprovero <parla che sono in ansia!>

<Questa è la chiave della nostra nuova casa, questo viaggio era per far fare il trasloco. È pronta, dobbiamo solo entrarci>

Ho sentito bene?

La nostra nuova casa?

Salto e allaccio le mie gambe intorno alla sua vita.

I nostri sorrisi sono a qualche centimento di distanza.

Le nostre emozioni sono le stesse, si specchiano tra di loro.

<Non so decrivere le mie emozioni in questo momento>

<Shh non dire niente> avvicino ancora di più il mio viso in modo da annullare completamente le distanze.

<Maddy mi sa che domani dobbiamo mettere a lavare le loro lenzuola> dice Noah prendendoci in giro.

Scendo dalla vita di Nathan e guardo Noah fingendomi offesa.

<Ma è possibile che devi sempre interrompere e rovinare i momenti romantici?> lo rimprovera Madison.

Nathan mi porge le chiavi, noto che ha tre portachiavi, uno raffigura una piccola Tour Eiffel e gli altri due sono dei ciondoli con la iniziale mia e di Nathan, una A e una N.

<Tranquillo Noah io e Allyson non sporchiamo>

Sbianco e divento paonazza tutto d'un tratto.

Non pensavo che l'avrebbe detto davvero ad alta voce.

Per fortuna che nessuno intorno a noi, oltre noi quattro ha capito cosa ha detto.

Gli tiro uno schiaffetto sulla testa ma non mi arrabbio perché fare l'amore è il gesto più puro di tutti e non c'è niente di cui vergognarsi.

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