Capitolo 5

Faccio un respiro profondo ed entro a scuola con Nathan e Samantha. Sto sperando che nessuno si ricordi di quello che è successo ieri in mensa.

Tutti mi guardano come se fossi la loro eroina.

<Ti guardano tutti, mi sento famosa> mi dice Sam.

Io non la vedo così positiva come cosa.

Avrei voluto tenere un profilo basso e non farmi notare troppo in questa scuola.

Beh direi che dopo ieri ci sono proprio riuscita.

Entriamo in classe e mi accorgo che nella nostra classe c'è Madison.

La saluto con la mano e lei mi sorride dolcemente <se vuoi vieni a sederti qui davanti a noi> le dico indicando un banco vuoto.

E lei molto timidamente si siede lì.

Inizia la lezione di matematica.

Voglio spararmi.

Non capisco il senso di questa materia davvero.

Sulla lavagna ci sono scritte lettere, segni, disegni e numeri. A me sembra arabo.

<Non ci capisco niente> mi lamento disperata

<Ehy Ally tranquilla ti aiuto oggi pomeriggio> mi si illuminano gli occhi, il mio angelo è venuto a salvarmi.

L'ora dopo abbiamo avuto letteratura, mi piace molto. Anche la prof mi piace, si vede proprio che ama quello che fa.

Sta spiegando il ventiduesimo canto dell'inferno della Divina Commedia.

Ha una voce soave e ti fa innamorare della letteratura.

<Barbariccia, con li altri suoi dolente, quattro ne fe volar da l'altra costa con tutt'i raffi, e assai prestamente di qua, di là discesero a la posta; posero li uncini verso li 'mpianti, ch'erano gia cotti dentro de la crosta. E noi lasciammo lor così 'mpacciati>

Chiude il libro e si toglie delicatamente gli occhiali <per la prossima volta, rispondete alle domande che vi ho lasciato all'inizio dell'ora>

Suona la campanella dell'intervallo, io e Sam ci alziamo per uscire, mi giro verso Madison e noto che è rimasta seduta sul suo banco ed è da sola.

<Madison vuoi venire con noi?> i suoi occhi si illuminano e si alza con un sorriso.

<Andiamo alle macchinette che ho fame> sentenzia Sam.

<Okay ma andiamo in quelle dell'altra ala> dico io e Sam mi guarda maliziosamente.

<Perché?> mi chiede Madison.

<Ad Ally piace David> sputa Samantha.

<Quel David?> chiede Madison.

<Sì quello bello che le vanno dietro tutte>

<Ma non è vero che mi piace>

<Ma taci che ci sbavi>

<Shh> dico a Samantha facendo un gesto della mano e ridiamo tutte e tre.

Arriviamo alle macchinette e c'è Michael. Ci salutiamo e dà un bacio a Samantha.

<Oggi sono esaurito ho finito tedesco e la odio, ogni parola che dico sembra una minaccia. Se ti dico "Entschuldigung" tu pensi che ti stia insultando, e invece no, mi sto scusando con te. Poi la mia professoressa è Hitler>

Scoppiamo a ridere. In realtà a me piace il tedesco, mi piacciono le lingue in generale.

Suona la campanella.

<Ho sentito tutti, ci troviamo fuori scuola e andiamo a prendere il pullman> ci dice prima di tornare in classe

<Tutti chi?> Chiedo a Samantha

<Vedrai> mi dice con sguardo malizioso, penso di aver capito e ne sono felice dato che oggi non l'ho ancora visto

****

Dopo due ore di economia aziendale, che anche lì volevo spararmi, e una di spagnolo usciamo.

Michael, Nathan e David ci stanno aspettando. Credo che il mio cuore si sia fermato per un attimo vedendo David. Allyson respira sei in apnea! Sorrido forzatamente per non sembrare una demente.

<Mi raccomando non balbettare> mi sussurra Samanatha. Lei sì che mi è d'aiuto.

<Ciao nanetta come va tutto bene?> dice Nathan guardandomi

<Ora che ti vedo no> gli rispondo facendogli una linguaccia

David ride <Ah ciao ci sei anche tu> dico vagamente rivolgendomi a lui

<Come se non mi avessi visto prima> beccata! Divento rossa e lui lo nota.

Mi vengono in mente i ricordi di ieri.

Lui con la maglietta bagnata che si vedevano gli addominali, divento ancora più rossa.

<Andiamo a mangiare da qualche parte?> chiede David a tutti ma fissa me, cosa vuole dirmi con questo sguardo?

<Ovvio che sì ho fame> risponde Samantha

<Quando mai> ribatte Michael e scoppiamo a ridere

Tutti accettiamo tranne Madison che è titubante.

<Vieni anche tu ovvio> le sussurro all'orecchio

<Okay grazie>

<Ei non devi ringraziare. Diventeremo amiche me lo sento, quindi sei inclusa anche tu ovviamente> Le si apre un sorriso enorme e sono felice.

Mi ha fatto davvero male vederla così umiliata ieri.

Nessuno a parte me l'ha difesa, quindi ho il brutto presentimento che non abbia molti amici e io vorrei essere una sua amica.

Camminiamo verso una piadineria

<So che hai accettato perché volevi passare del tempo con me> mi sussurra David vicino all'orecchio.

Il suo respiro è troppo vicino a me, lo sento caldo sul collo, mi vengono dei brividi.

Perché mi fa questo effetto?

Non mi è mai successo.

<Ti piacerebbe David. Sei tu che l'hai chiesto sperando che ti dicessi di sì>

<din din din azzeccato>

<Perché?>

<Cosa?> non so neanche io cosa volevo sapere effetivamente

<Perché proprio me?>

<In che senso?> Capisco che mi sto facendo solo un film, sono ridicola.

<Volevo solo farti sapere che la tua reputazione non è fenomenale. Io non sono quel tipo di ragazza con cui ci provi tu>

<E con quali tipi di ragazze ci proverei io?>

<Jessica> sentenzio. Un nome può riunire più aggettivi negativi

<Ho la reputazione del puttaniere vero?> annuisco e sorride <Io mi comporto così con determinate ragazze perché me lo permettono, non ho mai obbligato nessuno a fare cose che non volevano. Noi non ci conosciamo e non mi interessa dei giudizi delle altre persone, io so quanto valgo. Poi fidati che sono molto altro e con te sarebbe diverso>

<Chi ti ha detto che tra me e te ci sarà qualcosa?>

<Lo so> arrossisco. Mi giro verso sinistra in modo da non farmi vedere.

In effetti è vero, non lo conosco.

Non mi è mai piaciuto chi giudicava senza sapere e di certo non lo farò io con lui.

Non mi posso basare su quello che dicono gli altri.

Entriamo nella piadineria e ordiniamo.

<Sabato andiamo in discoteca? C'è una festa a tema fluo> dice Michael

<Dove?> chiede Nathan

<Al bijoux>

<Io ci sto, sono già lì> dice Samantha elettrizzata

<Anche io voglio andarci> dico contenta, è un modo per stare con loro e mi piace andare in discoteca <Madison vieni vero?> le dico dolcemente

<Va bene>

<Perfetto> dice Samantha battendo le mani <Domani allora dobbiamo fare shopping>

<Veniamo anche noi> dice David guardandomi e indicando anche gli altri ragazzi

<A fare shopping?> gli chiedo stranita

<Sì, perché no>

****

<Perché sei qui alla fermata con noi?> chiedo a David

<Mi stai cacciando?> mi chiede divertito

<No non è quello. Non hai la moto?>

<Sì ma volevo stare più tempo con te> mi fa l'occhiolino e divento rossa

Per fortuna vedo il pullman in lontananza <sei cottarella eh> mi ammica Samantha e divento ancora più rossa

****

<Vedi, facendo questo procedimento y viene 3 e quindi il risultato è giusto> mi spiega per la milionesima volta Samantha.

<Sì questo l'ho capito, ma perché a me viene 117?> in realtà, mi sa che non ho capito poi così tanto.

Basta ci rinuncio!

Chiudo il quaderno e lo butto lontano, non lo voglio più vedere.

<Dai provaci di nuovo facciamo un altro esercizio>

<No Sam sono due ore che siamo qui e non mi viene neanche per sbaglio>

<Ma nell'ultima c'eri quasi hai sbagliato un passaggio>

<Uno sbaglio di qua e uno di là, intanto non me n'è venuto neanche uno>

<Proviamo l'ultimo dai, ti aiuto io, sono convinta che questo ti verrà>

<Okay ma se non mi viene butto il quaderno fuori dal balcone o lo brucio>

****

Jason entra in camera <Volete giocare alla wii?>

<A che gioco?>

<Mario kart>

<Se vuoi perdere gioco io> gli dico sorridendo

<Tanto non perderò>

E alla fine, nonostante io sia brava, ha davvero vinto lui.

Ho deciso, quando sarà a scuola mi allenerò di nascosto, non posso farmi battere da questo nanerottolo

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