Capitolo 48

<Domani è il venticinque maggio, sono sette anni che è morto David. Mi accompagneresti al cimitero?> chiedo a Nathan, sa quanto sia importante per me, infatti accetta.

Al cimitero non ci sono più andata dal suo funerale, non ho mai avuto il coraggio, ma adesso sono pronta.

<Grazie mille> abbraccio forte Nathan e sento come se ci fosse un'energia.

Come se ci fosse David che ci stesse abbracciando.

Sto abbracciando i miei due uomini.

Mi scende una lacrima per l'emozione inspiegabile.

Questa sensazione l'ho già sentita un'altra volta con mamma, stava piangendo per papà e io sono andata a consolarla.

Era come se papà fosse lì con noi.

****

Nathan posteggia l'auto nel parcheggio del cimitero.

Scendiamo dall'auto e prontamente mi raggiunge per prendermi la mano.

<Sei sicura di essere pronta?> mi chiede comprensivo e io mi limito ad annuire.

Stiamo per girare l'angolo quando una voce familiare giunge alle mie orecchie.

<Noah smettila di farmela disperare> è Sam.

Non ci posso credere.

Spalanco gli occhi e richiamo Nathan, per capire se quello che ho sentito è vero o solo frutto della mia immaginazione.

<Vieni con me> mi risponde sorridendomi.

Giriamo finalmente l'angolo e mi accorgo che non mi sono immaginata niente.

Davanti al cancello imponente del cimitero si presentano tutti i miei amici.

Samantha, Michael, Jessica, Jennifer, Emily, Jason, Ashley, Alex, Madison e Noah.

Guardo Nathan emozionata e poi di nuovo loro.

<so quanto è importante per te averli tutti qui> annuisco più contenta che mai.

Corro da Madison e l'abbraccio forte.

Mi era mancata lei con la sua dolcezza.

Il suo profumo fruttato mi inebria le narici.

Passo a Noah, in fondo anche lui mi è mancato, con le sue battutine e la sua simpatia. 

Alex è cresciuto, è diventato un bel ragazzino <ciao bella> gli sorrido.

<Non ci salutare a noi eh> dice Samantha ironica.

<Ma cosa vuoi tu? Ti vedo tutti i giorni> dico punzecchiandola.

<Io ragazzi non so davvero cosa dire, sono scioccata e mi tremano le mani dall'emozione> dico mostrando le mani <Siete gli amici che ho sempre desiderato, vi voglio un mondo di bene>

<Entriamo?> chiede Michael pacatamente, per non rompere l'atmosfera di pace che si è creata.

Annuisco.

È arrivato il momento.

Camminiamo in silenzio, l'unico rumore che si sente sono i piccoli sassolini a contatto con le nostre scarpe.

Arriviamo davanti alla sua tomba con la sua foto sorridente e la targhetta "David Wilde 16/07/1995-25/05/2014".

È molto curata, probabilmente Juliette ci passa spesso e mi si riempie il cuore a questo pensiero.

Il dolore più grande per una madre è perdere il proprio figlio.

I miei respiri si fanno più pesanti e profondi.

Riesco a sentire il rumore del mio cuore che batte.

Allyson calma.

<Ciao David> parla Emily, un giorno le ho raccontato di quando avevo portato David sulla tomba di papà e si fosse messo a parlare con lui <Ero piccola quando sei entrato a far parte della mia vita, non capivo molto cosa fosse giusto e cosa sbagliato, non distinguevo molto il bene e il male. Però io sapevo che tu fossi una brava persona. Perché io vedevo com'era felice Allyson e quindi non potevi essere diversamente. Sono qui perché so quanto sia importante per lei tutto questo. Tu sei stato, sei e sarai sempre molto importante per lei. Ho letto la lettera che le hai scritto in punto di morte, mi dispiace che questo tumore vi abbia tolto la possibilità di amarvi fino in fondo, il vostro era un amore sincero. Ma adesso, sono convinta comunque che sia in buone mani e che anche il sentimento tra Allyson e Nathan è sincero>

Stringo un po' più forte la mano di Nathan per avere conforto e mi avvicino a Emily per stringerla tra le mie braccia, sono state parole bellissime.

<Ciao David> inizia a parlare Jason <ti ho visto entrare in casa mia per la prima volta quando ero forse all'asilo. Mi ricordo che eri un po' cicciottello, infatti per me sei un grande esempio di testardaggine, tu tutto quello che hai voluto prendere te lo sei preso. Non sei riuscito a prenderti però la cosa più importante, la libertà da questo tumore>

<Ciao amico> inizia a parlare Nathan <come ha detto mio fratello, in prima superiore sei entrato a casa mia per la prima volta, da lì è iniziato tutto. Mi manca non vederti gironzolare per casa mia come se fossi a casa tua. Mi manca andare alle feste e ubriacarmi con te. Mi manca parlare di cazzate a tutte le ore del giorno, sapendo però che se avessimo dovuto parlare di qualcosa di serio ci saremmo stati sempre. La tua morte è stata una vera botta per tutti, io l'ho vissuta raddoppiata. Soffrivo per me stesso e soffrivo perché Allyson stava male. Ma ti faccio una promessa, non mi sostituirò mai a te, nella nostra storia d'amore ci sarai anche tu. Parleremo sempre di te, non ti dimenticheremo mai anche perché è impossibile>

<Scusami Nathan> sussurro a lui, odio pensare di averlo fatto soffrire non se lo merita per niente.

<Non devi scusarti piccola>

<Ciao David> parla Samantha <una ragazza molto speciale un giorno mi ha detto: "una persona non morirà mai veramente, fino a che il suo ricordo rimarrà impresso nel cuore di alcune persone"> sorrido, gliel'ho detta io questa frase <Noi siamo qui per dirti che tu vivrai sempre allora, perché nei nostri cuori e di altre persone che non sono presenti in questo momento, tu ci sarai per sempre. E io, come tutti noi sicuramente, racconteremo ai nostri figli e alle persone che conosceremo in futuro, di aver incontrato una persona speciale e forte. Ti vogliamo bene David>

<Ciao Fratè> dice Noah <mi manchi tanto amico mio. Eri la spalla su cui potevo contare in qualsiasi momento. Mi manca vedere quegli occhi castani che mi squadravano contenti e orgogliosi di me dopo aver fatto un canestro a basket. Ogni volta che giocavo, ti cercavo sempre tra gli spalti ma non ti ho più trovato, e questo mi distruggeva. Scusate non ce la faccio...> le parole gli si bloccano in gola causate dal pianto.

Madison lo abbraccia con tanto amore e cerca di tranquillizzarlo.

<Ei David> parla il piccolo Alex <per una volta proverò ad essere serio. Ti ringrazio per avermi fatto passare dei momenti di spensieratezza durante la malattia. Mi hai sempre trattato come un bambino normale e purtroppo non è scontato. Sei stato il mio punto di riferimento. Ero abituato a vederti arrivare almeno una volta a settimana e poi tutto d'un tratto non ti ho più visto e non ho più avuto tue notizie. Ogni volta che chiedevo, non mi volevano rispondere perché ero troppo piccolo. Non mi volevano spaventare dato che anche io avevo il tumore, come se non lo sapessi già che sarei potuto morire. Ho scoperto della tua morte solo quando sono uscito dall'ospedale perché sono guarito. Io l'avevo capito, ma ho sperato fino all'ultimo che te ne fossi andato per qualsiasi motivo, magari all'estero per lavoro o per lo studio, non te la meritavi questa fine amico mio>

<Ei Davidino> dice sorridendo Jessica <sei stato la mia prima cotta, tu mi hai fatto fare pazzie. Chi l'avrebbe mai detto che io ed Allyson saremmo diventate amiche? Mi dispiace tanto che nell'ultimo periodo ci siamo allontanati molto, questo per colpa della mia gelosia. Scusami se non ti sono stata vicina come avrei dovuto, da amica>

<Ciao David> parla Jennifer <io mi sono sempre accorta che tu fossi un ragazzo diverso dagli altri. All'apparenza sembravi il solito puttaniere stronzo, per un periodo non ti sopportavo perché hai fatto soffrire la mia amica. Ma poi ho scoperto cosa ci fosse dietro alla tua maschera, c'era sofferenza e insicurezza, io sono riuscita a vedere la tua parte fragile prima che se ne accorgessero in tanti. Noi eravamo accomunati dall'insicurezza data dai pregiudizi, ma per fortuna siamo riusciti entrambi a superarli e ad iniziare a vivere la vita veramente>

<Ciao David, ti ringrazio perché proprio tu, mi hai fatto conoscere per caso Samantha. Quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri, mi stavi facendo conoscere il tuo amico Nathan e al suo fianco c'era la ragazza che mi ha colpito sin da subito, che mi rallegra le giornate, mi fa esaurire a volte, ma che non cambierei con nessuna. Sei stato un buon amico>

<Ciao David> dice Madison <l'altro giorno stavo ascoltando una canzone e una frase mi ha catturato perché mi sei venuto in mente tu. La frase era: "una farfalla vive poco ma muore volando". Mi sei venuto in mente perché sei morto troppo presto, però ti sei vissuto la vita al cento per cento, eri uno di quelli che quando voleva fare una pazzia si metteva lo zaino in spalla e partiva. Non sei mai stato un ragazzo pigro, anche se facevi fatica a causa del tumore, non ti sei mai fermato. David, sei un esempio per tutti>

<Caro David> dice la bionda Ashley <grazie per avermi trasmesso la forza di vivere, mi hai fatto promettere di non mollare mai e io l'ho mantenuta la promessa. Mi hai fatto sempre ridere, quando entravi da quella porta era sempre una festa, sei stato l'unica persona della mia età che mi veniva a trovare e mi confortava. Mi hai fatto capire che la malattia ti permette di renderti conto per chi sei indispensabile e purtroppo, mi sono resa conto che tutti avrebbero fatto a meno di me. Ma tu no. Tu ci sei sempre stato per me, non ti ringrazierò mai abbastanza>

Tutti sono commossi compresa io.

Sento undici paia di occhi guardarmi.

Significa che devo parlare io adesso.

Faccio un respiro profondo e inizio a parlare

<Ciao amore, tu sai già cosa penso di te, ricambio tutto ciò che hanno detto gli altri. Io e te parliamo spesso, o almeno, io parlo e spero che tu in qualche modo mi possa sentire. Mi hai permesso di conoscerti completamente e io te ne sono grata, ho conosciuto ogni particella del tuo carattere e so a memoria ogni tua piccola sfaccettatura. Ma come mi hai fatto stare tanto bene, mi hai fatto stare altrettanto male. Non te ne posso fare una colpa. Però ho deciso che devo voltare pagina, perché tu non tornerai, da domani, andrò avanti veramente. Non ti dimenticherò mai e come ti ho già detto so che sarai comunque sempre affianco a me, però è giusto che io pensi al mio futuro con spensieratezza. Voglio pensare solo al bel ricordo della nostra storia d'amore e dell'amore che proverò per sempre, ma senza quel macigno nel petto che mi pesa sul cuore. Ho bisogno di riniziare a respirare, che io rinizi a vivere veramente. So che tu mi capirai perché me l'hai detto, ti ho promesso che sarei stata felice e io sono completamente pronta. Ciao David>

****

Bianco.

Vedo solo bianco intorno a me.

Sono morta?

<Cos'hai?> giro lo sguardo verso la voce dietro alle mie spalle e le parole mi muoiono in gola.

È tornato bello.

Lui è sempre stato bello per me.

Ma è di nuovo sano, come il primo giorno in cui l'ho visto.

Il ciuffo castano gli ricopre la fronte e anche leggermente un occhio marrone scuro, quasi nero.

<Non ho niente perché?> tento di dire al ragazzo che mi ha fatto battere il cuore per la prima volta.

<Sai che non puoi nascondermi niente, sei un libro aperto per me>

<David mi manchi> sussurro e sento il magone salirmi.

Perché sento come se fosse l'ultima volta che lo vedrò?

<Lo so piccola mi dispiace>

<Però è giusto che vada avanti no? Tu non tornerai e io ti devo lasciare andare>

In questi anni mi sono sempre sentita in torto se provavo ad essere felice.

Quando ho iniziato a provare un qualcosa per Nathan mi sentivo in colpa, come se quel sentimento dovesse appartenere solo a David.

<Lo so amore, mi devi promettere di essere felice, con Nathan o con qualsiasi persona, l'importante è che tu sia spensierata>

Per David l'importante è che io stia bene, quindi mi capisce e mi può perdonare.

<Devo girare pagina, voglio essere libera dalla mia mente che mi ha ingabbiato per troppo tempo>

<Piccola> sussurra lievemente.

Sento il cuore spaccato un'altra volta, è arrivato il momento.

<Sì?> chiedo con la voce strozzata.

<Io devo andare> no, non un'altra volta.

<Dove?> ho paura della risposta.

<Via, non tornerò più nei tuoi sogni>

<Ma mi mancherai ancora di più così> una lacrima calda scende sulla mia guancia.

Mi sento vuota, un'altra volta.

<Shh non dire così, tu sei forte e devi andare definitivamente avanti> vedo un luccichìo sulla guancia di David, è una lacrima.

Fa un passo ed è a qualche centimento da me, i nostri cuori non si toccano fisicamente, ma si toccano comunque.

Allunga una mano verso il mio viso e mi accarezza la guancia.

Chiudo gli occhi per bearmi della sua ultima carezza, dell'ultima volta che sentirò questi brividi grazie a lui.

Mi prende con l'altra mano il polso sinistro e si sofferma per qualche secondo nel guardare il braccialetto ancora intatto che mi aveva regalato con il simbolo dell'infinito, su quel tatuaggio che ho fatto solo per lui.

Accarezza il tatuaggio con l'infinito e un velo di nostalgia si propaga nei suoi occhi.

<Promettimi di essere felice senza di me> Annuisco.

<Voglio sentirtelo dire> lo guardo negli occhi.

Quegli occhi nero pece che mi hanno portato nel buio più totale.

<Te lo prometto David>

<Chiudi gli occhi adesso>

<No, perché? Poi non ti vedrò più> mi lamento.

<Proprio per questo, non voglio che mi veda andare via>

Non faccio più domande, cerco di imprimermi il più possibile il suo viso che ormai conosco a memoria prima di chiudere gli occhi.

Un respiro profondo esce dalle mie labbra mentre una lacrima mista tra la gioia e il dolore esce dal mio occhio percorrendo la mia guancia.

Il contatto della sua mano sul mio viso svanisce, come quello dei nostri respiri mescolati.

Questa volta sarà per sempre.

****

Apro gli occhi di scatto.

Il mio corpo è intrappolato dal braccio di Nathan intorno alla mia vita.

Questa è l'unica gabbia in cui voglio stare, tra le sue braccia.

Appoggio meglio la testa sulla sua spalla per sentirlo più vicino.

Allungo la mia mano fino a raggiungere la sua.

Le intreccio ed è fantastico come si incastrino alla perfezione.

<Addio David> sussurro prima di chiudere gli occhi e ricadere tra le braccia di Morfeo.

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