Capitolo 47

<David era veramente un ragazzo buono, l'ho conosciuto per caso, era venuto in ospedale per fare delle visite mediche. Un giorno è entrato nella mia stanza e abbiamo parlato molto. Mi aveva detto che presto gli avrebbero detto se aveva o no il tumore, allora gli ho raccontato la mia storia, in modo sincero, non volevo illuderlo che fosse una passeggiata, volevo fargli capire a cosa sarebbe andato in contro>

Il viso di Ashley è sereno, è più pieno rispetto all'ultima volta che l'ho vista.

I capelli sono lunghi, folti e biondi.

Gli occhi verde scuro sono allegri, come una qualsiasi ragazza ventenne dovrebbe avere.

<È stata dura, mi ha detto del tumore praticamente subito, è sempre stato forte. Non l'ho mai visto abbattuto. Ally dovevi vedere i suoi occhi quando, nonostante tutte le difficoltà, arrivava da me e mi parlava di te, era veramente innamorato. Guardandolo continuavo a ripetermi che avrei voluto un ragazzo come lui, io voglio trovare un ragazzo che quando parla di me gli si illuminano gli occhi e che quando mi guarda, lo fa con quello sguardo innamorato che aveva David con te>

<Ashley prima o poi lo troverai, te lo meriti>

<Voleva che io ti conoscessi e io ho accettato subito, non potevi essere una brutta persona dopo le parole che ti dedicava lui. Infatti ho capito appena ti ho visto che eri una ragazza speciale>

<No Ashley tu lo sei. Tu sei stata un esempio per me, il tuo sorriso mi ha dato la forza per alzarmi. Mi dicevo sempre: "perché se lei sta soffrendo più di me e sorride sempre, io mi devo lamentare?" quindi grazie>

<Non mi devi ringraziare, non sono sempre stata forte, è dura la malattia>

<Lo so non posso neanche immaginarlo, però sei qui, hai combattuto e ce l'hai fatta> sorrido nel vederla stare così bene <Adesso sono felice. A volte ci chiediamo: "perché a me tutte queste disgrazie?". Ma io mi sono chiesta anche: "perché non a me? Perché a me no e a un altro sì?" La vita è come una roulette russa. Io sono stata sparata tante volte ma non in punti vitali perché sono ancora qui, anche se, devo dirti, che l'ultimo proiettile mi è andato vicino ad una zona vitale. Ammaccata, con una parte di me che è ancorata al passato. Ma sto andando avanti com'è giusto che sia e non posso permettermi di perdere Nathan>

<Sono felice per te, anche io sono felice, ho ripreso la mia vita in mano, all'inizio con un po' di difficoltà>

<Lo senti ancora Alex?> chiedo ripensando al bambino che era in ospedale.

<Sì ogni tanto, anche lui è guarito, vuoi chiamarlo?>

<Mi farebbe piacere> dico sinceramente.

Prende il cellulare e dopo qualche squillo Alex risponde.

<Ei Ashley come stai?>

<Tutto bene tu?>

<Bene, hai bisogno?>

<C'è una ragazza che ti vuole salutare>

<Spero che sia carina almeno> scoppio a ridere, non è cambiato proprio per niente.

<È fidanzata>

<Non è importante>

<Alex> lo rimprovero ridendo <ti ricordi di me? Sono Allyson>

<Certo Allyson, come dimenticare quegli occhi azzurri. Guarda, starei a parlare ore e ore con te ma devo andare ad allenamento, mi ha fatto piacere sentirti, appena riesco ti offro una cena>

<Ah perché hai già deciso che avrei accettato>

<Certo> scoppiamo tutti e tre a ridere <ci sentiamo belle>

<Ciao> rispondiamo in coro io e Ashley.

<Ti va se ti porto a casa mia? Ti presento mia sorella, è molto simpatica e dolce, potreste diventare buone amiche>

<Certo io sono sempre pronta a fare buone amicizie> Ashley ha bisogno di una vita normale, si merita un'amica in più, vera come Emily.

<Perfetto> ci alziamo dal muretto del parco su cui eravamo sedute <ah poi volevo chiederti un favore, domani vado con Nathan in una scuola per parlare della mia storia, voglio prevenire e fare qualcosa di speciale per dei ragazzi>

<Che bella cosa, fai bene>

<Volevo chiederti se volessi venire anche tu, potresti parlare della tua di storia>

<Certo mi farebbe molto piacere>

<Perfetto, se poi mi dai il tuo indirizzo di casa ti veniamo a prendere domani mattina>

****

Ho addosso trenta paia di occhi che non aspettano altro che io parli.

Sposto lo sguardo verso Nathan che mi guarda alla mia sinistra.

Sorride per incoraggiarmi e io mi sento indistruttibile.

Prendo un respiro profondo e inizio a parlare.

<Prima di tutto volevo ringraziare chi mi ha permesso di essere qui a parlare con voi> la professoressa vicino a Nathan mi sorride dolcemente dandomi il permesso di parlare.

<Probabilmente quando vi racconterò la mia storia penserete che io abbia avuto una vita sfigata, tutte le disgrazie e le sfortune le ho subite io. Però, vi dirò che io mi sento una delle persone più fortunate di questo mondo. Perché la vita è così bella, mi ha permesso anche se per poco, di vivermi l'amore di entrambi i miei genitori, mi ha permesso di conoscere veri amici e due veri amori. Sono arrivata alla consapevolezza che non devo accantonare il passato ma devo guardare al futuro con il passato che mi sorride a braccetto. La vita mi ha permesso di andare avanti e innamorarmi di quello che era il mio migliore amico>

Sorrido al ragazzo biondo dagli occhi azzurri, lui è la mia forza.

<Quando ero piccola ho perso il papà molto presto, è stato l'inizio di tutto, perché sono dovuta crescere più velocemente rispetto ad altri miei compagni. Ho avuto un fidanzato, che un giorno mi ha violentato, ora è in carcere anche per altri reati che ha commesso. Ragazze e anche ragazzi, se subite delle violenze dovete parlarne sempre, perché non è colpa vostra e non dovete vergognarvene. Sono diventata diffidente dell'amicizia quando ho sentito che, persone che consideravo amiche, mi parlavano alle spalle. Per fortuna mi sono trasferita, pensavo di essere una persona introversa, che la colpa fosse la mia, che non avrei mai fatto amicizia qui in Italia, ma poi mi sono accorta che il problema erano loro che non erano adatti a me. Che io sono estroversa più di quanto pensassi e quegli abbracci che io mi impuntavo di rifiutare perché considerati "troppo", io in realtà, ne avevo bisogno come l'aria.
Mi sono innamorata di un ragazzo che dopo otto mesi è morto di tumore e io ho pensato in quel periodo che la soluzione a tutto fosse il suicidio. Ragazzi, io sono qua per prevenire, per farvi capire che io di quel giorno che ho rischiato di morire, me ne pento ogni singolo giorno. Ho fatto soffrire persone che non se lo meritavano. Poi con molta calma e pazienza, il ragazzo che è sempre stato il mio migliore amico è riuscito a farmi innamorare e a farmi riscoprire la bellezza della vita>

Un piccolo applauso si eleva tra i ragazzi e io sorrido perché sono contenta.

<Mi sono resa conto di voler vivere al mille per mille ogni secondo della mia vita, passandola con le persone che per me sono molto importanti. Preferisco vivere nella vita reale e non sui social, il mio obiettivo è cercare di non sprecare neanche un secondo. Perché la vita è inaspettata, non si sa quando potrà essere l'ultimo saluto, l'ultimo momento di una persona. Oggi ci siamo e magari domani non ci saremo più. Il mio ex ragazzo, che poi non mi piace chiamarlo così perché lui non è un mio ex, quindi mi correggo, David me l'ha detto un mese prima di avere un tumore e me l'ha detto solo perché l'avevo sentito da una dottoressa.>

Una piccola lacrima scende sul mio viso, l'asciugo prontamente.

<Ci ho pensato a lungo e spesso mi chiedevo: "E se non me l'avesse detto? L'avrei scoperto il giorno del suo funerale?". Però almeno ho vissuto la nostra storia spensieratamente. Mi pento solo di non essergli stata vicino quanto avrei voluto e quanto gli sarebbe servito, sarei stata con lui più spesso e l'avrei aiutato a sopportare la malattia probabilmente. Ho aperto un fondo donazioni per la prevenzione sul tumore, perché purtroppo non si ha ancora così tanta conoscienza della malattia. Ogni tanto vado all'ospedale pediatrico di Milano, indosso un naso rosso, mi munisco del mio miglior sorriso e vado a fare volontariato per portare a dei bambini, per qualche minuto, un po' di spensieratezza. Ho scoperto che anche David lo faceva, lui non si vestiva da pagliaccio però, perché lui ne aveva paura> una piccola risata esce dalle mie labbra.

<Andava di sua spontanea volontà in alcune stanze e parlava con dei bambini, li portava allegria e felicità. Un giorno mi ha portato con lui. Lì ho conosciuto un bambino molto forte che soffriva di tumore e l'ho sentito giusto ieri, è guarito dalla malattia. Ho tenuto in braccio una bambina down di solo due anni. E ho conosciuto anche una ragazzina speciale, una delle più forti che abbia mai conosciuto, non l'ho mai vista senza sorriso e io le voglio un gran bene. Questa ragazza oggi è qui ed è pronta a raccontarvi la sua storia. Ashley sali pure e grazie a tutti per avermi ascoltato>

Mi allontano dal microfono posto sul palchetto.

Degli applausi ricoprono la stanza.

Guardo il viso dolce di Ashley agitato <ce la farai, questo non è niente rispetto a quello che hai passato> le dico a bassa voce e le lascio un dolce bacio sulla guancia.

Mi vado a sedere nella sedia dove prima c'era Ashley, vicino a Nathan <sei stata bravissima> mi dice appoggiando la sua mano sulla mia coscia.

Brividi.

Prendo la sua mano appoggiata sulla mia coscia e la stringo forte con la mia.

<Buongiorno a tutti mi chiamo Ashley Devis e ho vent'anni. Mi è stato diagnosticato il cancro al rene quando avevo tredici anni. A quell'età avevo spesso il sangue nell'urina, però non mi sono mai preoccupata, pensavo fosse una cosa normale data dai primi cicli mestruali. Avevo spesso la febbre e dolori al fianco. Mamma si è decisa a portarmi a fare una visita perché questi sintomi, si stavano prolungando per troppo tempo. Purtroppo ci hanno detto che spesso i sintomi del cancro ai reni si presentano quando il cancro è ad uno stadio già avanzato. Infatti si scoprì che il mio tumore era già sviluppato, era alla fase tre, cioè il tumore si è sviluppato oltre il rene e la probabilità di sopravvivenza non è molto alto>

Ashley si prende un attimo per pensare e concentrarsi su quello che vuole dire.

È un argomento delicato per lei e fa ancora fatica a parlarne.

Sono contenta che abbia deciso di fare questo grande passo insieme a me

<Il tumore è come se ti dicessero: "Questo è il libro della tua vita, puoi leggere la tua ultima pagina per scoprire come morirai e fra quanto". Il problema è che questo momento quando sei in ospedale più o meno, detto con altre parole, arriva. E lì, se avessi il libro della tua vita davanti, il  motivo della tua morte lo sai già e se volessi, puoi chiedere ai dottori fra quanto e sapresti anche quello. Una volta i miei dottori mi hanno detto il motivo, cioè tumore al rene, e mi hanno detto anche il tempo, cioè due settimane. È stato un grande colpo sia per me, per la mia famiglia e anche per i dottori che si sono sentiti sconfitti e impotenti, ormai mi ero affezionata molto anche a loro e loro si erano affezionati a me. Non avevano calcolato però, che il mio corpo è forte, ha reagito alle cure un po' dopo rispetto alle aspettative ma mi ha salvato. Sono stata un miracolo. È stata dura continuare le diverse cure ma ce l'ho fatta. Però per un mio amico non è stata così, il suo orologio della vita è stato puntuale come un orologio svizzero>

Una lacrima scende sul viso di Ashley seguita da una mia.

La mano di Nathan stringe ancora di più la mia mano.

Io ho lui e avrò sempre lui al mio fianco.

Guardo le nostre mani intrecciate così perfettamente, il mio sguardo sale sul suo braccio fino ad arrivare al suo viso.

I suoi occhi puntano i miei e poi si posano sulle mie labbra.

Mi avvicino velocemente per lasciarle un casto bacio sulle sue labbra morbide.

<E voi se avreste il libro della vostra vita la leggereste l'ultima pagina? Perché io vi devo dire la verità, non la leggerei mai, pensavo di averla letta, scoprendo poi, che quella pagina, non faceva parte del mio libro>

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