Capitolo 13

<Allora come sto?> mi apre letteralmente il camerino Samantha facendomi vedere il suo vestito. Il problema è che mi stavo cambiando anche io.

Si comporta come mia mamma quando andiamo a fare shopping, io mi provo i vestiti e c'è lei che mi continua ad aprire il camerino come se fossi flash a cambiarmi e ogni volta che mi vede usa la scusa <ma chi vuoi che ti veda, poi è un negozio femminile siamo tutte donne>, peccato che l'ultima volta c'era un gruppo di ragazzi fuori dal camerino ed è stato imbarazzante.

Mi finisco di cambiare velocemente, con la tendina aperta, ci ho rinunciato.

Guardo Samantha che mi stava aspettando da qualche secondo. È veramente bellissima, ha un tubino corto nero brillantinato con le maniche lunghe e leggermente trasparente. <Sam è bellissimo prendi questo>

<Lo adoro anche io> urla esaltata.

<Sh> la ammonisco io, anche se ci ho perso le speranze. Mi guardo allo specchio e il vestito è giallo fluo. Veramente terribile, sembro incinta da nove mesi.

Mi giro con aria soddisfatta verso Samantha che mi ha obbligato a provarlo <okk hai ragione ti sta male> questo giallo fluo, insieme ai miei capelli biondi è osceno, sembro un lampione.

Il viso dolce di Madison sbuca nel mio camerino e mi guarda con una faccia disgustata <dai non ti sta così tanto male, però meglio di no>.

Io e Samantha scoppiamo a ridere.

È veramente orribile ma lei cerca sempre di essere così dolce. <Madison puoi dirlo che mi sta malissimo, è palese>.

La guardo meglio, indossa un vestitino bianco corto che cade morbido fino a sopra il ginocchio, il corpetto stretto, ha delle maniche a canottiera larga in pizzo e una striscia in pizzo anche sotto il seno.

Sta proprio bene, è proprio da Madison. Se la dovessi associare ad un colore sarebbe proprio il bianco, lei è dolce e pura.

<Ti sta bene il vestito, prendilo> le sue guance si colorano di rosso.

Le basta un minimo complimento che si imbarazza, è davvero tenera.

<Grazie Ally, prova quello rosso>

Chiudo di nuovo la tendina e provo il vestito rosso.

Intanto sento da fuori Samantha che urla di gioia contro Madison <tesoro sei davvero bellissima, Noah ti salterà addosso stasera> non voglio immaginare la faccia di Madison, poverina.

Mi guardo allo specchio, mi sta davvero bene.

È un tubino corto rosso, a maniche lunghe, sembra quasi fatto a due pezzi perché dal reggiseno si forma una croce che è attaccata alla gonna e mi lascia una parte di pancia scoperta.

Apro la tendina e trovo le mie due amiche che mi guardano con la bocca aperta. <Addirittura imbambolate siete?>

<Sì Allyson ti sta davvero benissimo> mi dice Samantha.

<Voglio proprio vedere David appena ti vede> mi dice Madison, rimango sciocatta un attimo, queste ultime parole me le sarei aspettate da Samantha, non da Madison, qua i ruoli si sono invertiti.

Mi sbatto una mano in faccia disperata <vi lascio un secondo da sole e mi ritrovo Madison così?> dico scherzando.

Si battono il cinque e ridiamo tutte e tre.

<Amori miei, facciamoci una foto>

<No Samantha adesso no, sono stuccata e faccio schifo>

]Allyson ha ragione... Cioè... Nel senso... Non che tu faccia schifo ovvio... È che siamo struccate...> sembra tanto imbarazzata e questa sua innocenza mi fa davvero sorridere, so che non voleva dire che faccio schifo, stiamo parlando di Madison, non lo direbbe mai <va be hai capito Ally... Però facciamo così, stasera facciamo le foto>

<Okk, ci sta come compromesso. Non vedo l'ora di stasera>

<Sam contieni il tuo entusiasmo> scoppiamo a ridere.

Ci cambiamo e andiamo a pagare. Uscite fuori camminiamo verso la fermata del pullman.

<Quindi Madison alle nove ti fai trovare da noi, così ci prepariamo>

<Cosa? Alle nove è troppo tardi facciano alle sette e Madison mangia da noi> io e Madison sbarriamo gli occhi

<Samantha non ti sembra esagerato farla arrivare alle sette se dobbiamo uscire di casa alle dieci e mezza?>

<No Allyson fidati di me, tempo in più serve sempre>

****

Stavo facendo degli esercizi di inglese, ho sentito suonare il campanello ma dato che non poteva essere nessuno per me sono rimasta in camera.

Erano le sei e Madison non poteva essere, dato che doveva arrivare alle sette.

Mentre stavo per mettere i libri nello zaino la mia porta si è spalancata e ho sbattuto la testa sulla scrivania dallo spavento.

Mi sbagliavo.

Era Madison, a quanto pare Samantha le aveva scritto e l'ha obbligata a venire alle sei. Sono scioccata di come lei possa essere convincente e persuasiva.

Abbiamo mangiato un piatto di pasta e ora siamo qui a prepararci.

Sono le sei e mezza.

Io non so veramente come farà ad occupare questo tempo.

****

Alla fine ce l'ha fatta.

Samantha ce l'ha fatta ad occupare quattro ore, siamo riuscite anche a far aspettare Nathan in macchina.

Samantha faceva veramente ridere, sembrava un dittatore mentre ci diceva come dovevamo fare i capelli e truccarci.

Fosse stato per Madison sarebbe venuta struccata.

Perciò l'ha truccata Samantha.

Madison cercava di opporsi ma lei ha deciso che non poteva andare ad una festa acqua e sapone.

Devo ammetterglielo, aveva ragione.

Dopo tre ore e mezza avevamo finito.

Il risultato finale è davvero stupendo.

L'ultima mezz'ora l'abbiamo passata a farci foto allo specchio, selfie e foto singole in giro per la camera.

In realtà quella teorica ultima mezz'ora, sono diventati tre quarti d'ora fino a che è arrivato Nathan furioso, dato che le avevamo detto che stavamo scendendo dieci minuti prima.

So che in realtà non era veramente arrabbiato.

Dai, come si può essere arrabbiati con me?

Cioè, nella realtà si può, eccome. Anche io tante volte mi arrabbio con me stessa.

Ma Nathan è Nathan.

<Siamo arrivati> ci informa Nathan, ci lascia davanti alla discoteca, c'è una coda che per fortuna non è molta e lui va a cercare un parcheggio.

Sto tremando dal freddo.

<Non vedo l'ora di vedere Michael> dice esaltata Samantha battendo freneticamente le mani.

Anche io non vedo l'ora di vedere David stasera, chissà cosa penserà appena mi vedrà.

Ci ho pensato molto a lui, non so cosa siamo.

So solo che qualcosa provo per lui.

Quando sto con lui il tempo passa velocissimo e appena se ne va via ne sento la mancanza.

So che è diverso da tutti gli altri ragazzi.

Quando entro in mensa e ci sono tutti gli studenti, nel mio cervello è come se diventasse tutto buio e si accendesse un lampione su di lui.

Però non so lui cosa pensa di me effettivamente, ha sempre avuto delle ragazze attorno, sarebbe disposto a lasciarle tutte per provarci con me?

Provarci veramente, senza distrazioni.

Prima o poi dovrò chiederglielo.

Quel giorno al lago mi ha fatto capire che a lui tutte quelle ragazze non le interessano però...

<Signorina la carta d'identità> oh si giusto, il butta fuori mi risveglia dal mio monologo interiore.

Gli porgo la mia carta d'identità e dopo averla guardata mi fa andare avanti.

Mi accorgo che sono già tutti entrati, Nathan era già arrivato e non mi ero accorta.

<Stavi pensando a David eh? Quello sguardo ce l'hai solo quando pensi a lui> mi ammicca Samantha e io le sorrido debolmente per acconsentire.

Davvero ho uno sguardo diverso quando penso a lui?

Lascio il mio pellicciotto nero nel guardaroba e un colpo di freddo mi avvolge.

Paghiamo l'ingresso ed entriamo.

Il "The Rose", così si chiama questa discoteca. Non è molto grande, ha le pareti nere, i divanetti rossi e un bancone per i cocktail bianco. Nella parete sono disegnate delle rose rosse che riprendono il nome. Ci sono dei vetri che riflettono una luce rossa e crea un atmosfera particolare, mi piace.

Noah ci raggiunge con un sorriso enorme <ciao ragazze, Nathan>

<Ciao Noah> ci dà un bacio sulla guancia ciascuno tranne a Nathan che si danno un pugno.

Sono convinta di aver visto che Noah si sia soffermato un po' di più su Madison.

Ha le guance arrossate, riesco a vederlo anche se le luci non aiutano molto.

<Vi va di andare a ballare? La pista è qua a destra> Noah sembra strano, sembra preoccupato, mi fissa, sembra che cerchi di dirmi qualcosa.

Guardo dietro di lui, due divanetti più in là e capisco tutto.

Mi vengono in mente le parole di oggi pomeriggio di Madison

<Voglio proprio vedere David appena ti vede>

Bene.

Stasera probabilmente non mi vedrà neanche.

Mi accorgo di non aver capito niente, mi sento una stupida, ancora.

Sento un groppo in gola.

No, non devo piangere e non voglio piangere.

Non posso piangere per una persona così.

<Io voglio bere> urlo.

Voglio dimenticare tutto e divertirmi.

****

David's pov

Jessica è da quando sono arrivato che mi sta appiccicata.

Prima mi piaceva averla attorno, mi eccitava molto.

Prima di Allyson, con lei è diverso, sento cose che non ho mai provato, per questo mi spaventa.

Ho deciso di starle comunque al gioco, voglio capire se provo ancora qualcosa per Jessica, non amore o affetto.

Voglio capire se provo qualcosa di carnale.

Mi sta baciando il collo, le sue labbra umide mi danno parecchio fastidio.

Vedo Rebecca passare e tocca una spalla a Jessica, un semplice tocco, che lì non ho capito.

In quel momento le sue labbra salgono sempre di più, dal mio collo passano alla mia mascella, fino ad arrivare alle mie labbra.

La bacio.

Ma non ce la faccio.

Non voglio queste labbra.

Voglio le labbra di Allyson.

Voglio quegli occhi azzurri che mi guardano, a volte intimoriti, come se io potessi farle qualcosa.

A volte ha paura, ma non riesco a capire perché, non voglio perderla.

Adesso ho capito, provo davvero qualcosa per Allyson.

Stacco violentemente Jessica.

Cerca di riprendermi.

Grugnisce e urla.

Ma perché si sta comportando da animale?

La vedo sbattere il piede mentre incrocia le braccia davanti al suo seno.

Che bambina.

Vedo Noah correre verso di me <David, Allyson ti ha visto>

Quattro parole.

Solo quattro fottute parole.

Sono la mia rovina.

Non mi perdonerà mai.

La devo trovare.

<È al bancone del bar> corro verso il bancone.

Gliene avevo parlato a Noah di questo esperimento, lui non era d'accordo.

Non voleva che mi lasciassi scappare Allyson, mi conosce troppo bene.

Non voleva che passassi quello che aveva passato lui con Madison.

Tutto d'un tratto capisco anche perché Rebecca le ha toccato la spalla.

Era un segnale.

Un segnale per essere sicuri che Allyson vedesse, odio quella puttana di Jessica.

Vedo Allyson seduta sullo sgabello del bancone con un bicchiere vuoto in mano. <Me ne dia un altro la pregooo> parla al barista ma lui non sembra darle molto ascolto.

<Allyson> le urlo. Si gira e mi tira uno schiaffo, non me l'aspettavo.

Me lo merito.

Subito dopo scoppia a piangere.

Cosa sta succedendo? Non capisco niente.

<Dai andiamo fuori> le dico dolcemente.

Si alza dallo sgabello e vedo che barcolla.

L'alcol e quei trampoli ai piedi non l'aiutano.

È veramente stupenda stasera, non che di solito non lo sia, ma stasera si è proprio superata.

La faccio aggrappare a me e la porto fuori.

La faccio sedere su una sedia e mi inginocchio davanti a lei.

<D-avid è uno stronzo> sbiascica.

Non si è accorta che sono io?

<Quanti drink hai bevuto?> fa spallucce, sembra così innocente.

Alza le dita a formare un tre, poi un cinque e scoppia di nuovo a piangere.

Tanti.

Ne ha bevuti tanti ho capito.

Mi distrugge vederla così, sapendo che sta così male per me.

<Perché hai bevuto così tanto?> mi sento così meschino a chiederglielo quando non è coscente, ma devo sapere.

<David è un coglione. Lo conosci per caso?>

<Sì lo conosco, più di quanto tu pensi>

<Allooora digli che se deve comportarsi così, non mi deve parlare piùùù.. Perché non ho voglia di stare male ancora...> i suoi occhi azzurro cielo si rabbuiano.

La sua voce è fioca e impastata.

<Perché io credo di provare qualcosa per luiii... Qualcosa di forte... Per questo mi ha fatto male vederlo così... Quella Jessica è sempre in mezzo... Mi sta sul culooo> si alza, cerco di farla sedere per non farla cadere.

Non voglio che se ne vada via.

Ma invece fa tutt'altro si gira e mi mostra il suo bel sedere <la vedi Jessica? È proprio qui> dice indicandomelo.

Scoppio a ridere e la rimetto a sedere.

<Sono così stupida... Mi sono messa a bere... Mi sono illusa...>

<Scusami Ally, scusami davvero> mi scende una lacrima.

Non so cosa mi succede, Allyson mi rende immune.

Non ho mai pianto per una ragazza ma vederla così mi fa stare davvero male

<Allyson sei qui> vedo Samantha catapultarsi verso di lei <andiamo a casa> lei annuisce e si aggrappa a lei, prontamente la sorreggo, hanno tutte e due i tacchi e non sono molto stabili.

Allyson è la meno stabile ovviamente.

Nathan ci raggiunge correndo e vedendo la scena prende in braccio Ally.

Mi trucida con lo sguardo, non ha più gli stessi occhi, sono freddi, ghiaccio.

<Sai che è in queste condizioni per colpa tua vero? Svegliati David. Renditi conto di cosa vuoi. È fragile. Non giocare con i suoi sentimenti. Potrebbe avere tutti i ragazzi di questo mondo ma ha scelto te. Renditi conto dell'onore che hai> e se ne va.

Lasciandomi lì senza darmi il tempo di ribattere.

Anche se probabilmente non avrei detto niente.

Ha ragione.

Samantha mi dà un ultimo sguardo, è diverso da quello di Nathan. È più amorevole.

Decido di tornare a casa, non ha più senso stare qui.

Ho deciso e ho capito cosa devo fare.

La voglio riprendere.

La mia piccola Allyson.

****

Samantha's pov

Siamo arrivati a casa. Nathan adesso le sta preparando un caffè e io le sto tappando la bocca.

Strano, in genere è lei che mi tappa la bocca per il mio "troppo" entusiasmo.

Abbiamo passato tutto il viaggio con lei che passava dall'urlare dicendo che vedeva delle giraffe che rincorrevano delle scimmie in mezzo per strada, a lei che piangeva al ricordo di David che baciava quella stronza.

Io so come si sente, si sente tradita.

Lei ci credeva davvero, si sente illusa.

Però ho visto negli occhi di David tanta tenerezza, mentre guardava Allyson, mi sembrava dispiaciuto.

Nathan le passa il caffè <non lo voglio> mette su un broncio da bambina.

<Come non vuoi la cioccolata? È così buona, se non la vuoi tu la bevo io> faccio per bere il caffè e lei me lo strappa dalle mani.

Fa una faccia disgustata notando che non sta bevendo della cioccolata ma continua a bere.

Mi ricordo che da piccola non volevo mai lavarmi, allora mia mamma faceva fare il bagno nella vasca a Nathan, lui si divertiva e io mi innamoravo della vasca.

Nathan per me è sempre stato un esempio da seguire, il mio fratello più grande, quello da ammirare.

Con lui vedevo la vasca come se fosse la cosa più bella al mondo.

Allyson corre verso il bagno.

La seguiamo.

Non voglio svegliare nessuno.

Alla fine siamo tornati presto, all'una, però tutti stavano già dormendo.

Poi non voglio che Katherine pensi che siamo delle persone inaffidabili.

È vero, l'abbiamo lasciata sola e abbiamo sbagliato, ma pensavo che la situazione fosse più sotto controllo.

Ci siamo tutti divisi e ognuno pensava che ci fosse qualcun'altro con lei.

Forse un po' irresponsabile sono.

È sulla tavola del water che sta vomitando.

Corro da lei, le lego subito i capelli e le tengo la fronte.

Speriamo che non sporchi il vestito, è davvero stupendo.

Mi ha sempre dato fastidio l'odore e la vista del vomito, infatti credo che fra poco vomiterò anche io, ma questo e altro per lei.

Mi sento una stupida, lei non mi avrebbe mai lasciato da sola se avessi visto Michael baciarsi con un'altra.

A parte che io non avrei avuto tutto quell'autocontrollo, se così si può dire dato che si è ubriacata.

<Sam ho sonno> Allyson è tornata abbastanza in sé per fortuna.


L'aiuto ad alzarsi e a lavarsi i denti.

Nathan la prende in braccio fino a portarla in camera.

Le disfo il letto, la appoggia delicatamente e le rimbocco le coperte.

Usciamo lentamente dalla porta. <Sammy ho bisogno di parlare con te>

<Certo, andiamo in camera mia>

Ci buttiamo nel letto stanchi, non penso che mi metterò il pigiama.

Non mi dà neanche il tempo si chiedergli di cosa doveva parlarmi che Nathan inizia a parlarmi a raffica.

<Credo di essermi innamorato Sammy>

Oh merda!

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