Capitolo 6

Namjoon


Parte 1


C'è tensione tra i detenuti. Siete nel cortile e sembra che da un momento all'altro debba succedere qualcosa, lo senti sulla pelle, anche Jungkook è preoccupato. Sai perché adesso osserva e giudica la situazione attuale: è preoccupato per Taehyung. È arrivato una settimana fa e sembra che il temuto tokki si sia affezionato a quel ragazzo, tu e Jin sperate che possa aiutare il più piccolo ad affrontare i demoni del passato che ancora lo tormentano. Ricordi il breve periodo di pace che tutti e cinque avete vissuto: Yoongi e Hoseok ti aiutavano con il locale, Jin cercava di rientrare ad orari decenti dal lavoro e Jungkook andava a scuola; peccato che non sia durato.

La tua mente vola da un ricordo all'altro, lo fai spesso negli ultimi cinque anni. In un ricordo in particolare ti piace rifugiarti quando hai delle ansie: la prima volta che hai visto Seokjin.

*******

È sera e sei qui ad aiutare tuo padre con il locale di famiglia.

"Namjoon porta questo al tavolo 5, per favore" annuisci prendendo il vassoio. Non hai mai lavorato di sera, di solito lo aiuti di pomeriggio ma la ragazza che stai sostituendo è malata quindi ti tocca. È una serata tranquilla, non ci sono molte persone ma a te piace stare dietro al bancone, muoverti tra i vari bicchieri e bottiglie solo che tuo padre ha paura che tu possa rompere praticamente tutto. Hai la reputazione del 'God of destruction' proprio per la tua innata capacità di rompere qualsiasi cosa; puoi vantare, alla veneranda età di 18 anni, di aver rotto tutti i servizi di piatti di tua madre.

Quindi tuo padre ti tiene a distanza di sicurezza dietro la cassa, anche se occasionalmente ti fa portare le ordinazioni con un pizzico di preoccupazione. La sua fiducia quasi ti commuove.

"Oh, guarda chi c'è? Seokjin, com'è andata oggi?" stai tornando alla tua postazione quando tuo padre accoglie un cliente. Sembrano conoscersi, sarà un suo vecchio compagno di gioventù. Curioso ti volti verso il bancone e hai proprio sbagliato pensiero, il cliente è un bellissimo ragazzo con la divisa dell'accademia di polizia, è semplicemente perfetto: quelle labbra carnose, il viso delicato, spalle larghe... "Signor Kim, sto morendo di fame, oggi ci hanno fatto sudare parecchio" una voce così delicata e sexy che suscita l'interesse del tuo amichetto nelle tue mutande.

"Vado subito a prepararti qualcosa ragazzo" non riesci a staccare gli occhi dalla sua figura. Lui deve essersi sentito osservato perché si gira nella tua direzione e fissa lo sguardo nel tuo, sorride e ti fa l'occhiolino. Questo ti fa arrossire e distogliere lo sguardo, lo senti ridacchiare ma fai finta di digitare qualcosa alla cassa, per distrarti.

*******

È il primo ricordo che hai di Jin, solo dopo hai scoperto che veniva ogni sera al termine dell'addestramento all'accademia e tuo padre gli preparava sempre la cena. Per poter rivederlo hai convinto i tuoi genitori a cambiare i tuoi turni con la ragazza che veniva sera; hai iniziato a parlargli e a parte le battute squallide che tanto lo facevano ridere, ti ha conquistato subito. Il primo appuntamento, il primo bacio, la prima volta, sono tutti momenti stampati nella tua mente, non potrai mai dimenticarli. La sensazione di calore che ti ha dato, standoti accanto il giorno del funerale di tuo padre e pensare che tutto questo è successo nell'arco di un anno, è stato il periodo più intenso della tua vita.

Un rumore attira la tua attenzione, ti è fin troppo familiare: un pugno contro una mascella, un detenuto sopra una guardia che, anche se inerme, continua a colpire. Altre guardie si riversano nel cortile per fermare la rissa che intanto si è estesa anche tra i vari gruppi. Il tuo sguardo è fisso sulla porta che lascia passare gli agenti armati di manganello, speri di non vedere Jin oltrepassarla. Riescono a sedare la rivolta e portare via il loro collega svenuto ma l'agente Evans, famoso per la sua aggressività con i detenuti, come al solito esagera e inizia a colpire Paul che pur essendo un armadio, non può molto contro un'arma.

"Evans!" è arrivato, dannazione non poteva starne fuori? "Kim, è tutto sotto controllo" quei due non vanno molto d'accordo per il semplice fatto che Jin è troppo buono per i gusti dell'altro.

"Sì, certo! È perché continui ad infierire?" nel frattempo si trovano faccia a faccia, si sfidano con gli occhi. Paul si riprende e cerca di scagliarsi su Evans ma Jin si intromette e riceve il colpo destinato al collega, finendo a terra piegato su se stesso per il dolore allo stomaco. Il tuo corpo si muove automaticamente ma vieni fermato da Jungkook che ti fa segno di stare fermo, le tue mani fremono dalla voglia di toccarlo e assicurarsi che stia bene. Gli altri due continuano la rissa mentre tutti li fissano e Jin tenta di rialzarsi.

"Fermatevi!" una testa rossa si intromette allontanando l'agente da Paul e immobilizzando a terra quest'ultimo: è Jimin. Tutti sono sconvolti dalla forza di quel piccoletto, nessuno si sarebbe mai aspettato che sarebbe riuscito ad atterrare una montagna come Paul.

"Jin riesci ad alzarti?" è arrivato anche Jackson che ad un cenno negativo lo aiuta e lo porta via. Riprendi a respirare, non ti sei accorto di aver smesso. Fanno rientrare tutti e Jimin si avvicina a voi. "Andiamo" nessuno osa contraddirlo ma Yoongi e Hoseok gli lanciano un'occhiata piena di lussuria ma a questo penserai dopo, adesso sei preoccupato per Jin.


***


Dopo un'ora passata a camminare avanti e indietro nella tua piccola cella, senti delle voci.

"Mi serve Namjoon" – "Perché? Lui non ha fatto niente" che carino ti difende ma hai riconosciuto la voce, è Jackson e sai che è venuto a prenderti per portarti da lui. "Ma ha visto, mi serve sapere chi ha iniziato" senti il rumore della tua cella che si apre e ti fai trovare già con le mani al muro. Jimin ti ammanetta e ti affida al collega.

Prima che potessi fare qualsiasi domanda, Jackson ti precede. "Sta bene, non ha niente di rotto, solo un livido sul ventre" da un lato sei felice ma dall'altro vorresti fare a pezzettini sia Evans che Paul, il problema è che tu non sei mai stato un tipo aggressivo. Tutti pensano che tu lo sia ma sono solo pregiudizi perché 'hai la faccia da criminale' tanto per citare una delle tante persone che te l'hanno detto. Solo Jin è andato oltre le apparenze, senza farsi spaventare dal tuo aspetto.

"Vi do 15 minuti, Nam" annuisci mentre lui toglie le manette e ti fa entrare in infermeria.

L'odore di disinfettante ti stordisce leggermente, lievi mugolii di dolore ti guidano fino ad un lettino dove è steso Jin. Non ha più la divisa ma una comoda tuta e la felpa è sollevata a mostrare l'enorme livido presente sulla pancia. Sembra non essersi accorto della tua presenza, passi delicatamente le dita sulla parte lesa e questo gli fa aprire gli occhi. "Joonie..." ti prende la mano e fa intrecciare le vostre dita, sorride, lo fa sempre quando siete insieme, lo fa dal vostro primo sguardo. Lo hai visto solo tre volte piangere in quei nove anni: quando morì tuo padre, il vostro primo litigio quando non ti sei fatto sentire per giorni e la sera in cui sei stato arrestato. È stato straziante.

"Ti fa male?" - " Non molto" cerca di mettersi seduto ma una serie di smorfie di dolore compaiono sul suo viso perfetto. "Amore non sforzarti" ma è sempre stato cocciuto. Riesce a mettersi seduto e ti fa cenno di avvicinarsi, gli carezzi una guancia con la mano libera e unisci le vostre fronti. Lo osservi chiudere gli occhi, sporgersi in avanti e far unire le vostre labbra in un semplice contatto. Quando ti allontani la sua mano si aggrappa alla tua nuca per far iniziare un bacio più profondo del precedente. La sua lingua carezza la tua con così tanta devozione da farti venire i brividi e mugolare nella sua bocca. Scendi a baciare la mascella, il collo e sposti la felpa per lasciare un succhiotto sulla spalla destra.

"Ah... Nam" alzi ancora di più l'indumento per scoprire i capezzoli, prendi a succhiarne uno mentre stuzzichi l'altro con il pollice: il suo respiro diventa sempre più affannoso. Continui a scendere lasciando un lieve bacio sul livido: non vuoi fargli male. Sfili di poco la tuta per baciare il suo bacino e decidi di lasciare un succhiotto anche lì. Un mugolio di insoddisfazione attira la tua attenzione.

"La mia principessa è impaziente?" una tua mano massaggia l'erezione di Jin ancora coperta. "Master ti prego" sorridi soddisfatto. "Che brava principessa" abbassi completamente i pantaloni fino a scoprire la sua eccitazione che si innalza davanti ai tuoi occhi. Non esiti e lo prendi completamente in bocca, la punta tocca la tua gola e questo ti fa emettere dei versi, la vibrazione delle tue corde vocali stimola la sua erezione facendolo gemere ancora di più.

"Namjoon-ah" una sua mano affonda nei tuoi capelli spingendoti ancora più in fondo, per questa volta lasci che sia lui a dettare le regole. Mentre una tua mano lo tiene fermo premendo su un fianco, l'altra finisce sulla tua erezione e la tua testa continua a fare avanti e indietro. Senti i suoi muscoli irrigidirsi e sai che non resisterà ancora per molto quindi inizi a succhiare più forte, facendolo venire con urlo di piacere che gli toglie tutto il fiato, contemporaneamente vieni anche tu nelle mutande. Ti stacchi con uno schiocco, ti lecchi le labbra e ritorni all'altezza del suo viso: è completamente rosso, le pupille dilatate e un sorriso soddisfatto sulle labbra che non perdi tempo a baciare.

"Ti amo principessa"

"Ti amo Joonie"

Un bussare alla porta rompe quel bellissimo momento: è scaduto il tempo a vostra disposizione. Rivesti Jin ed esci dalla stanza dandogli un ultimo bacio. Una volta fuori Jackson ti rimette le manette e vi avviate verso la tua cella.

Ma non vi accorgete di un paio di occhi che vi fissano da lontano.

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