Capitolo 25
Taehyung
Finalmente è arrivato il momento, state aspettando che Jungkook esca, aspetti da troppo tempo questo momento. Sei impaziente di rivederlo, di riabbracciarlo. Da lontano intravedi Jin e Jimin portare il minore fuori, inevitabilmente sorridi. Non riesci a muoverti, aspetti inerme il suo arrivo restando dietro gli altri. "Bentornato" sono tutti in lacrime, finalmente insieme.
Quando si ferma a pochi metri da te il tempo sembra scorrere più lentamente, siete solo voi due. "Tae-" non gli fai finire la frase che corri tra le sue braccia, allacci le gambe attorno ai suoi fianchi stringendolo il più possibile. Le sue mani massaggiano la tua schiena cercando di far smettere i singhiozzi che scuotono il tuo corpo, non ti si neanche reso conto di aver iniziato a piangere. Nascondi il viso nell'incavo del collo stringendo tra le dita la sua maglietta bianca, fa strano vederlo vestito normale e non con la tuta arancione del carcere. "Hyung mi stai soffocando" ridacchia, in fretta rimetti i piedi a terra ma le braccia restano attorno al suo collo.
Inizi a lasciare baci a stampo su tutto il viso facendolo ridere, amo la sua risata. Arrivato alle labbra ti soffermi qualche secondo in più, forse qualche minuto.
"Forza ragazzi andiamo a pranzare insieme per festeggiare, io e Jin hyung abbiamo solo un'ora poi dobbiamo ritornare qui" ti scosti dal suo viso restando abbracciato a lui, la sua mano scivola attorno ai tuoi fianchi spingendoti contro di lui.
"Pan vieni con noi?" chiede Namjoon.
"Come potrei rifiutare un pranzo con voi?" scoppiate tutti a ridere, non petit farne a meno.
Tra battute e vecchi racconti riuscite a sopravvivere alle battute senza senso di Jin, anche se Jimin ha rischiato di strozzarsi un paio di volte, a quanto pare è l'unico a trovare quelle battute divertenti. I ragazzi dopo anni avevano mangiato del cibo vero e proprio, non come quello della prigione. Hai sentito un calore nascere dentro di te, più osservavi Jin stringersi a Namjoon mentre rideva e più ti sentivi a casa, più osservavi Jimin essere imboccato da Yoongi e Hoseok e più sorridevi felice. Hai stretto la mano di Jungkook sotto il tavolo per tutta la durata del pranzo.
Fuori al ristorante Jimin e Jin vi salutano tornando a lavoro. "Bene ragazzi, noi quattro abbiamo delle cose da fare vero?" dice Pan rivolgendosi ai tuoi hyung che la guardano confusi, la donna alza gli occhi al cielo per poi rivolgersi a voi due. "Taehyung, Jungkook mi raccomando, non dimenticatevi del pranzo a casa mia domani" vi saluta facendo un occhiolino trascinandosi il trio.
"Kookie cosa vuoi fare?" lo guardi sorridendo, lui riflette. "Voglio passeggiare con te" non puoi far a meno di baciarlo, ma non approfondisci. Gli stringi la mano iniziando a camminare, non sai ancora dove andare quindi decidi di chiedere all'altro. "Dove vorresti andare?"
"Vorrei vedere il mare"
"So dove portarti allora" sorridi sapendo dove andare adesso.
Ti fermi di fronte casa tua sapendo che tua sorella non è in casa. "Tae come siamo impazienti" sussurra al tuo orecchio malizioso. "Pervertito! Casa mia affaccia sulla spiaggia" arricci le labbra in un broncio offeso, velocemente lui ti intrappola tra le sue braccia avventandosi sulle labbra. Approfondisce il contatto, la sensazione della sua lingua contro la tua ti dona brividi lungo tutto il corpo. Infili una mano tra i suoi capelli inclinando la testa di lato, le sue mani si fermano sui tuoi fianchi. Ti era mancato sentirlo così vicino, vederlo nell'aula del tribunale non ti è bastato, devi toccarlo, devi viverlo e adesso puoi farlo.
"Mi sei mancato" sussurri ad un centimetro dalle sue labbra. "Anche tu TaeTae"
Lo porti verso il portico, la brezza marina accarezza i vostri visi mentre respirate l'aria fresca. Jungkook non riesce a smettere di guardare quella grande distesa di blu, un po' ne sei geloso ma per adesso glielo concedi. Vi sistemate sull'enorme materasso messo per godersi meglio il panorama, da piccoli tu e tua sorella vi addormentavate spesso lì fuori. Vi coprite con delle coperte, la temperatura si abbassa ad un certo orario.
"Tae perché non hai ipotecato la casa per pagarti un avvocato?" sospiri sistemando il viso sulla sua spalla. "Era dei miei nonni, non volevo perderla. Mia sorella voleva farlo ma io gliel'ho impedito, e poi se l'avessi fatto non ti avrei incontrato" lasci un bacio sul collo. "E io non avrei trovato una ragione per uscire" risponde alzandoti il viso in modo da averlo di fronte. I tuoi occhi si fanno lucidi mentre ti avvicini al suo viso stendendoti sul suo corpo, lo baci lentamente senza approfondire.
Ti è mancato il suo calore, la sua consistenza, le sue mani che si infilano sotto la maglietta. Inverte le posizioni sistemandosi tra le tue gambe, sfrega le vostre intimità ancora coperte. Si allontana solo il tempo di spogliare entrambi, l'eccitazione sale e le vostre erezioni si fanno più dure e bisognose di attenzioni. Allacci le gambe attorno ai suoi fianchi, le sue labbra creano un percorso dal collo all'ombelico, i punti che bacia sembrano prendere fuoco. Morde la pancia facendoti sussultare, continua la sua discesa nascondendosi sotto la coperta che avete usato per ripararvi dal freddo.
Non riesci a vederlo ma senti la sua lingua percorrere la tua erezione dalla base alla punta che succhia, mentre un dito spinge contro il tuo ano. Gemi diviso tra il leggero dolore e il piacere, stringi tra le dita i cuscini che ti circondano, la bocca aperta per cercare l'aria che ti manca e gli occhi stretti.
"J-jungkook"
Un secondo dito si unisce al primo, inizia a sforbiciare per allargare il tuo buco. Ritorna alla tua altezza aumentando la velocità delle dita, prende a lasciarti tanti baci umidi su tutto il viso. Sorridi alla sua dolcezza portando le mani alle sue guance, unisci le vostre labbra mentre un terzo dito si fa spazio dentro di te. "Quanto mi erano mancati i tuoi gemiti" sussurra al tuo orecchio prima di morderne il lobo.
Non ce la fai più, è un mese che non fate l'amore, vuoi sentirlo in tutti i sensi. Il desiderio sembra reciproco perché in fretta sfila le dita per poi penetrarti con un'unica spinta. Inarchi la schiena affondando le unghie nella sua pelle, lasci percorsi rossi ad ogni sua spinta. Mordi il labbro inferiore per non urlare troppo, non vuoi che i vicini interrompano questo momento.
Lo senti spingere, la sua erezione si fa spazio nella tua apertura, forza i tuoi muscoli ad aprirsi per lasciarla passare. Finalmente riesce a trovare la prostata, a questo punto non ti trattieni più. "Jungk...mmmh...ah!" la vista ti si annebbia per le lacrime di piacere.
Senti il rumore delle vostre pelli sbattere, i suoi gemiti che soffiano nel tuo orecchio. La tua voce è resa più roca e bassa del normale, ormai sei vicini, sei un passo dal venire.
Un paio di spinte più forte ti portano all'orgasmo, stringi il tuo ano intrappolando la sua erezione, Jungkook boccheggia cercando aria mentre senti il suo sperma riempirti. Ti mordi il labbro inferiore a quella calda sensazione, lo senti scendere lungo le tue gambe. Gemi soddisfatto mentre il minore cade al tuo fianco e ti coinvolge in un abbraccio.
"Tae ho portato la cena!" la voce di tua sorella vi fa sobbalzare, ti volti a guardarla senza per muoverti dalle braccia di Jungkook. "Oh, pensavo aveste già finito. Va bene, penso che abbiate fame. Mangiamo?" stai per dirle di andarsene e lasciarvi soli ma il tuo stomaco ti tradisce emettendo un brontolio rumoroso.
"Arriviamo subito" dici imbarazzato mentre gli altri due ridono.
"Vi odio" il tuo malumore dura poco, anzi, dura un secondo. "Ti amo Tae" sussurra sulle tue labbra prima di baciarle lentamente.
"Anche io ti amo Kookie"
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