Capitolo 22
Jin
Oggi inizierà la causa, sono agitato, le mie mani tremano e i polmoni non ne vogliono sapere di riempirsi d'aria. Ho paura che anche questa sia un'inutile perdita di tempo, che loro non riusciranno mai ad uscire da qui. Ho paura che Namjoon non tornerà mai più casa, che Jungkook non potrà tornare tra le braccia di Taehyung e che Hoseok e Yoongi non riescano ad avere la possibilità di fare entrare un'altra persona nel loro cuore. Per qualcuno possono essere cose futili ma per me sono i pilastri della mia felicità, della mia vita.
Il cuore batte forte contro la cassa toracica, sembra voglia uscire fuori. Sono seduto sulle panche dietro la mia famiglia, al mio fianco c'è Taehyung che mi stringe la mano come se fosse l'ultima cosa da fare nella sua vita. Jimin non è potuto essere presente, ha il turno di giorno. Gli ho promesso che lo avrei chiamato subito alla fine. Non riesco a sentire niente, la voce di Pan mi arriva ovattata, percepisco solo la tensione nel corpo al mio fianco. Il procuratore è un osso duro, forse lei non riesce a sovrastarlo. I testimoni si alternano rispondendo alle domande di entrambe le parti, fin quando non tocca a me.
"Chiamo a testimoniare l'agente Kim Seokjin" questa volta mi arriva forte e chiaro il messaggio. Mi alzo lisciando delle pieghe inesistenti sulla mia uniforme, la indosso solo in occasioni ufficiali. Cerco di tenere un portamento formale e distaccato, anche se dalla parte dell'aula dove mi sono seduto prima si intuisce da quale parte io sia schierato.
Mi siedo affianco al giudice aspettando le domande da parte di Pan, so già cosa vuole chiedermi, ci siamo accordati sulle domande la sera prima. "Agente Kim come definisce il rapporto dei quattro detenuti? Li ha avuti sotto gli occhi per sei anni, si sarà fatto un'idea?"
"Sono molto legati tra di loro, personalmente non mi hanno mai causato problemi, tralasciando quello che successe la prima notte"
"Prova numero 20. I miei clienti hanno sfiorato lo stupro e, invece, di proteggerli, lo Stato gli ha prolungato la pena di altri cinque anni. Ora mi dica agente Kim, in base alla sua esperienza professionale, il caso è stato gestito nel migliore dei modi?"
"In base a ciò che ho visto non hanno fatto un buon lavoro, è stato tutto troppo frettoloso. Ci sono state prove che non sono state neanche esaminate"
La donna annuisce soddisfatta, qualche giurato ha una faccia indignata a sentire quella che è la realtà, altri rimangono impassibili. "Bene! Ho finito" ritorna a sedersi al suo posto mentre il procuratore si prepara a controbattere. "Agente Kim non è forse vero che i detenuti sono stati trovati ricoperti di sangue mentre cercavano di occultare un cadavere?" deglutisco a vuoto, ho la bocca e la gola asciutta. "Si è vero, ma-"
"Quindi perché non abbiamo trattato il caso nel migliore dei modi per lei?" una padellata in faccia vorrei darti in questo momento. "La vittima è il padre del signor Jeon, ricercato per maltrattamenti verso il figlio. Da anni lo stavano cercando ma era scomparso, questo è un punto che è stato ignorato procuratore" non hai capito con chi hai a che fare. Annuisce sovrappensiero, mi dispiace am questa volta non ti lascerò vincere. "Ma i signori potevano chiamare la polizia o qualcuno che potesse aiutarli. Perché non l'hanno fatto?" Pan sta per intervenire ma la fermo, voglio rispondere. "Il signor Jeon ha subito vari maltrattamenti da quell'uomo. Le vittime di abusi spesso reagiscono in modi che non possiamo anticipare" il procuratore fa per fermarmi, ma non glielo permetto. "C'è chi si chiude in se stesso e chi reagisce, il signor Jeon ha reagito per difendersi non per divertimento"
"Non c'è nessuna prova che il padre lo maltrattasse, abbiamo solo la sua parola contro quelle di un morto, non è vero agente Kim?" bastardo!
"Non ci sono prove, ma-"
"Io ho finito, la ringrazio agente Kim"
Muori.
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Perdonate il capitolo corto, ma siamo quasi alla fine.
Non siate tristi amori miei ma siamo a -5 T~T
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