Una promessa al buio

Mi fa entrare in una stanza che non ho mai visto prima. Non che avessi esplorato chissà quanto il palazzo.

Quando entriamo un dubbio mi assale -E' la tua camera?-

Lui annuisce anche se sembra sovrappensiero -Si perchè?-

Guardo il letto a baldacchino con le coperte cremisi ben stirate. Il comodino con sopra solo una lampada e un piccolo orologio. La scrivania pulita e ordinata se non fosse per un foglio spiegazzato appoggiato sopra.

-Qui sembra non viverci nessuno, non c'è nessuna foto o...neanche una maglietta buttata sopra ad una sedia- affermo continuando a cercare qualche dettaglio che mi faccia capire che lui realmente dorme qui.

Scrolla le spalle -Ho tutto ciò che mi serve, niente di più ne niente di meno-

Quando arriva al centro della stanza si volta verso di me e mi guarda.

Okay, è arrivato il momento di parlare di cose serie.

-Cosa volevi dirmi?- domando cercando di non far trapelare la mia ansia.

-Volevo parlarti di quello che è successo oggi- afferma immediatamente causandomi una punta di delusione.

Mi aspettavo che parlasse del bacio.

-Oggi sono successe molte cose quindi devi essere un po' più specifico-

-Quando l'Oscuro ti ha attaccata, tu ad un certo punto non hai cercato di fermarlo. Perchè?- fa un passo verso di me ma si tiene comunque a distanza.

Indossa ancora la divisa da Guerriero, dorata e rossa e non posso negare che quei colori gli donino molto. I capelli spettinati e gli occhi concentrati e seri lo fanno sembrare un angelo vendicatore.

-Te l'ho già detto, mi sono fatta cogliere dalla sorpresa- so di essere convincente. So di riuscire a mentire molto bene ma lui...lui non abbocca mai.

-Non ti credo, ti ho vista combattere e so che non ti fai cogliere dalla sorpresa- fa un respiro profondo stringendo la mascella -Passiamo la parte in cui mi racconti bugie e io ribatto che so che stai mentendo-

Stringo i pugni così tanto da conficcarmi le unghie nel palmo della mano -Si può sapere cosa vuoi? Cosa vuoi che ti dica Noah? Dimmelo così facciamo prima-

Fa un altro passo nella mia direzione -Tu volevi morire?-

Mi aspettavo di tutto. Qualunque cosa ma non questa domanda.

Mi coglie così di sorpresa che faccio un passo indietro come se mi avesse colpita al petto.

-No, no che non volevo morire. Perchè dici così?- ora il mio tono è ridotto a un sussurro.

Si avvicina e annulla le distanze ma comunque non mi tocca, è a mezzo millimetro da me ma non osa alzare neanche una mano per sfiorarmi il volto.

-Quando ti ho conosciuta hai detto delle frasi che mi sono rimaste impresse e da allora non le ho più scordate- afferma fissando i suoi occhi nei miei con un'intensità tale che per poco non abbasso lo sguardo.

-E quali sono state queste frasi?-

-Posso fartele vedere se vuoi, solo se tu mi concedi di entrare nei tuoi ricordi- 

Non riesco a distogliere lo sguardo dal suo, sono pietrificata -Un altro dono nascosto?-

Accenna un sorriso che mi fa mancare un battito e annuisce -Posso?-

Rilasso le mani lungo i fianchi -Farà male?-

La sua espressione si ammorbidisce mentre mi accarezza una guancia -Non potrei mai farti del male-

-Va bene-

Mi appoggia il palmo della mano sulla fronte e noto il suo tatuaggio a forma di spada risplendere dal collo in un aura bianca. Poco dopo un calore piacevole si diffonde in tutto il mio corpo.

Noah è davanti a me sembra serio ma le sue labbra  hanno un fremito -Sei pronta? O hai paura?-

-Paura di cosa? Di morire?- accenno un sorriso privo di ironia -A Ravenshore morivo ogni giorno-

-Quindi non ti importa di morire?- il suo tono è quasi un sibilo quasi come se gli desse fastidio.

-Sinceramente? No, non m'importa affatto- incrocio le braccia senza staccare i miei occhi dai suoi.

Lui fa un passo avanti assottigliando gli occhi -Neanche per le persone a cui tieni?-

-Le persone a cui tengo?- anche io faccio un passo avanti, il mio tono di voce sempre più basso -Sai cosa mi ha reso tanto micidiale? Il fatto che i miei nemici non potessero minacciare di uccidere le persone a me care, non avevano trovato nessun punto debole perchè sono sola. Se volevano farmi fuori dovevano prima provare a prendermi-

La luce e il calore che ci avvolge scompare così com'è venuto lasciandomi frastornata.

-Era per quello che in ogni missione mi facevi accompagnare da Clancy o venivi tu stesso? Perchè avevi paura che se ci fosse stata l'occasione non avrei lottato?- mi trema la voce ma cerco di sembrare il più calma possibile.

Lui annuisce e questa volta mi posa una mano sul volto -Ogni giorno avevo paura per te e poi l'ultima missione quando hai tentato di buttarti in quel baratro è stata la goccia finale. Ti ho vista con i miei occhi, ti ho vista correre e ti ho vista buttarti lì dentro. Da quel giorno ho capito che non potevo portarti fuori in missione con noi perchè sapevo che in qualsiasi circostanza avrei guardato te e non il nemico-

-Io lo pensavo all'inizio, non di farmi fuori ma pensavo che se fosse successo non sarebbe stato un problema per nessuno. Ora è diverso però, voglio combattere per proteggere chi mi vuole bene e non oserei mai e poi mai commettere un atto del genere. Non devi preoccuparti per me Noah, non su questo almeno-

Inclina la tesa di lato senza lasciare il mio sguardo-Non potrei mai smettere di preoccuparmi per te Diane-

-Posso farti una domanda?- la mia voce non è così sicura come speravo ma non abbasso comunque lo sguardo.

Lui sorride -Come se ti servisse il mio permesso-

-Perchè dopo quel bacio mi hai ignorata?-

E' la domanda che mi tormenta da settimane ormai, non voglio rovinare questo momento ma ho bisogno di sapere il perché.

Resta in silenzio così a lungo che per un attimo penso che non mi risponderà -Sai che ruolo ha Margarita in tutto questo vero?-

Annuisco appena sentendo un dolore acuto propagarsi in tutto il petto -Unione di convenienza?-

-Esatto, suo padre è il governatore di Estensia. La più potente dopo Adamantis ed è previsto che io mi unisca a lei per mantenere in forza il regno. Ora ci stanno facendo conoscere per cercare di dare alla situazione un decorso naturale, come se scegliere chi devo sposare sia naturale- fa un lungo sospiro spostandomi le ciocche sfuggite alla coda dietro l'orecchio.

-Forse finirà per piacerti davvero Noah- mormoro con una fatica immane.

-Non potrà mai piacermi- afferma così sicuro da causarmi un brivido.

-Perché no?- sussurro guardandolo negli occhi, un gioco di sguardi così intenso che la stanza sembra andare a fuoco.

-Perché lei non è te-

Quando le sue labbra sfiorano le mie non mi tiro indietro. Accolgo quel bacio come una benedizione. 

Mi passa le mani sulle braccia fino a raggiungere la vita, causandomi irrefrenabili brividi di piacere in tutto il corpo.

-Forse non dovremmo farlo- sussurro tra un bacio e l'altro senza però fermarmi.

Lui sorride sulle mie labbra e mi stringe racchiudendomi tra le sue braccia -Già, forse-

Gli passo le mani tra i capelli mentre lui mi solleva da terra facendomi sdraiare sul suo letto. Il calore del suo corpo sembra fondersi con il mio così come i nostri respiri.

Con la lingua assapora le mie labbra, mentre con le mani esplora il mio corpo. Mi stringe i fianchi e le cosce così avidamente che per poco non emetto un mugolio di piacere.

Mi sembra di andare in fiamme in ogni punto in cui le sue mani mi toccano. 

Gli stringo le gambe attorno alla vita e lascio che mie mani delineino il suo corpo asciutto e muscoloso, le sue braccia, la sua schiena e le sue spalle. 

Avevo così tanta voglia di passare le mani sul suo corpo.

-Se non mi fermo adesso, non mi fermerò più- mormora baciandomi il collo.

-Vuoi fermarti?- sussurro io con gli occhi chiusi in balia dei suoi baci.

-No, se fosse per me starei tutta la notte con te ma mio padre aspetta il resoconto della missione- mentre parla mi posa dolci baci sul mento, sul naso e sull'angolo delle labbra.

-Allora è meglio che tu vada prima che si insospettisca- borbotto accarezzandogli i capelli. 

Si alza sui gomiti e allaccia i suoi occhi infuocati con i miei -Siamo un disastro-

Sorrido percorrendo il suo volto con una carezza -Già, penso proprio di si- blocco la mia mano e l'appoggio sulla sua spalla -E ora cosa facciamo? Ci ignoreremo di nuovo?-

Lui si protende in avanti e mi posa un casto bacio sulle labbra -No ma non dobbiamo dirlo a nessuno o saranno grossi guai-

-E tu e Margarita?-

-Fingerò di stare al gioco ma il matrimonio non è previsto adesso, e quando arriverà il momento vedrò come uscirne fuori- mi bacia le nocche una ad una -Te lo prometto-

Annuisco -Sarà difficile vedervi insieme- 

-Sarà più difficile per me vederti seduta tra noi, così bella da farmi male e non poterti toccare- 

-Sarà difficile per entrambi-

Annuisce ma non sembra minimamente scoraggiato -Ma cercheremo di farla funzionare-

-Si, ci proveremo-

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