Sospiri di luna
QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO, CHI NON VUOLE LEGGERE NON LO FACCIA.
Mentre mi preparo per la grande festa non posso fare a meno di pensare alle parole di Shikha.
Non è mai stata una persona stabile, per niente. Però delle parole del genere farebbero riflettere chiunque.
La mia morte.
Un tempo non m'importava, lasciavo al destino la mia vita. Lasciavo gli eventi accadere senza mai farci caso.
Ora però c'è Elly, Mor, Clancy, Noah, Chris e anche lo stronzo di Damian. Loro sono diventati importanti per me, quindi non posso permettere che mi accada qualcosa.
Lo faccio per loro ma anche per me, perché ho imparato ad apprezzarmi. Non del tutto ma sono sul giusto cammino.
-Sei incantevole Dee, dico sul serio- afferma nuovamente Mor osservandomi con un sorriso felice.
-Sembri una principessa- sussurra Elly con gli occhioni puntati sul mio abito.
Le pizzico una guancia con fare divertito -Spero non la Principessa Maledetta-
Lei ridacchia -No, non così bella-
Cerco di acciuffarla ma lei sgattaiola via e si butta di peso sul letto.
-Bene, è ora di lasciarti andare- Mor mi accarezza un braccio -Per stasera ci penso io a Elly, non ti preoccupare-
L'abbraccio provando un'affetto materno nei suoi confronti -Grazie-
Quando si stacca fa un fischio ad Elly -Su piccola peste, è ora di andare-
Lei sbuffa ma la segue dopo avermi stritolata in un abbraccio.
Mi guardo allo specchio sentendomi bella. I capelli castani sono sciolti e lunghi fino alla vita, solo le ciocche frontali sono state raccolte in una treccia che mi avvolge il capo. Qua e là sono stati messi dei fiori di ibisco bianchi appena raccolti che emanano un profumo dolce e intenso.
L'abito è lungo e stretto, di un rosso intenso. La scollatura profonda e il tessuto attillato esalta ogni mia forma.
Un corpo nuovo per me, abituata ad essere sempre stata molto più magra del normale a causa della fame. Ora invece il seno è più prosperoso così come i fianchi e le gambe.
Ora sembra un corpo umano prima solo il riflesso di esso.
Esco dalla camera e per poco non vado a sbattere contro Clancy.
-Per la Fenice da dove sei spuntata!- afferma Clancy osservandomi però per bene.
-Dalla mia camera Clanc- gli do uno schiaffo sul braccio -Ti ricordi le nostre regole? Non devi fare nessun commentino su di me- sta per aprire bocca ma lo interrompo -Lo so che lo stavi per fare-
Sorride e mi prende a braccetto -Si hai ragione, permettimi solo di dire che sei incantevole, graziosa, ammaliante, affascinante-
-Che termini da galantuomo, stai arricchendo il tuo vocabolario da vichingo?-
Lui mi rivolge un sorrisino -E dannatamente sexy, così tanto da causare pensieri erotici a chiunque-
Alzo gli occhi al cielo esasperata -Come non detto-
Quando arriviamo al piano terra veniamo travolti da orde di persone in lussuosi abiti da sera.
-Caspita Noah non scherzava quando ha detto che volevano fare le cose in grande- commento restando ammaliata dall'aria frizzante e festiva.
-Probabilmente sono tutte puttane del re- scrolla le spalle quando lo guardo male -E questo non è uno scherzo-
Bene ora sono davvero disgustata. Insomma non ne ha solo un paio ma ne ha a decine? Che uomo deplorevole.
-Ecco Noah con...- Clancy mi lancia un'occhiata dispiaciuta -Margarita-
Seguo il suo sguardo e lo vedo. Con lo smoking nero, i capelli scuri in ordine ma non troppo e il sorriso. Per la Fenice quel sorriso...
Peccato che di fianco a lui c'è la perfetta Margarita. I capelli biondi sono raccolti in una coda alta che si muove ad ogni suo movimento del capo. Il vestito blu notte è stretto in vita e ampio nella parte inferiore, la gonna e parte del corpetto a cuore sono coperti di brillanti. Con la pelle diafana e con i giochi di luce del vestito sembra proprio una stella.
E' incantevole come lo potrebbe essere una regina.
-Ho bisogno di bere- borbotto a Clancy ma quando mi volto lui è già sparito dietro a gruppo di ragazze.
Perfetto. Che amico.
Prendo un drink e mi apposto in un angolo osservando tutto e tutti come una vecchia che ama i gossip.
-Alquanto triste restarsene qui tutta sola, non trovi?-
Un ragazzo più grande di me mi affianca. I capelli neri sono disordinati come se non gli avesse neanche pettinati prima di andare alla festa. Gli occhi di un viola blu sorprendente mi guardano attentamente con lentezza.
E' di una bellezza straordinaria. Tutto in lui sembra essere al posto giusto.
Non riesco a smettere di fissarlo, così quando mi accorgo di farlo da troppo tempo farfuglio una risposta -Si..cioè no. Io mi sto divertendo-
-Si vede- afferma con un sorriso non del tutto pronunciato.
Incrocio le braccia al petto e decido di fare conversazione, meglio di starsene qui ad osservare gli altri -Mi chiamo Diane-
Lui mi lancia un'occhiata prima di ritornare a guardare la folla -Malphas -
-Perchè sei stato invitato? Cioè chi conosci di qui?- ma cosa mi è preso? Sembro una stupida mentre parlo.
-Nessuno, sono solo venuto a dare un'occhiata, non si parlava d'altro- mi risponde senza problemi ignorando la mia domanda che poteva suonare offensiva.
Mi volto a guardarlo curiosa -E come sei entrato?-
Un altro di quei sorrisi, appena pronunciati -Ci sono molti modi per entrare qui, non è così difficile-
Annuisco leggermente perplessa -Bene, e che te ne pare della festa?-
Infila le mani nei pantaloni dello smoking nero con noncuranza. Tutto in lui emana sicurezza e forza -Niente di diverso, da me le feste sono meglio-
-E da dove vieni Malphas? Non ho mai sentito un nome come il tuo-
La curiosità non è mai stata così viscerale, ho bisogni di sapere. Non so spiegare neanche io il perchè.
-Da lontano- si limita a rispondere stravolgendo così i miei piani da ragazza in preda ad una curiosità esagerata.
-Ti sto annoiando, mi dispiace- affermo leggermente imbarazzata bevendo il resto del mio drink.
-No, affatto. Sono un uomo di poche parole- per la prima volta si gira completamente nella mia direzione osservandomi con così tanta intensità da farmi tremare le gambe -Ora devo andare, Diane Morrigan. E' stato un piacere conoscerti-
Se ne va così velocemente che un attimo prima era di fianco a me e l'attimo dopo c'è solo uno spazio vuoto.
Non penso di avergli detto il mio cognome. O forse si? L'alcool mi ha già dato alla testa forse.
A metà serata quando vedo Margarita stare incollata a Noah perdo le staffe.
Mi avvicino a un ragazzo che subito inizia a starmi appiccicato. Io lo lascio fare.
Lascio che mi tenga la vita con le mani e che avvicini il mio corpo al suo.
Lo sguardo di Noah ora è attento su ogni nostro movimento.
Con un sorriso malizioso inizio a ballare in modo provocatorio sempre tenendomi incollata al ragazzo di cui non ho visto neanche bene la faccia. Penso sia carino, però.
Le sue mani scivolano sul tutto il mio busto e ora la sua bocca è pericolosamente vicino alla mia.
Noah è furibondo, gli occhi sono più scuri del normale e le mani sono serrate a pugno.
Mi scosto dal tipo lasciandolo in mezzo alla sala, mentre mi allontano lancio uno sguardo a Noah. Uno sguardo che dice seguimi.
Salgo le scale velocemente ed entro nella mia camera di corsa ma quando sto per chiudere la porta Noah la blocca infilandosi in mezzo.
La chiude a chiave a mi prende in braccio buttandomi sul letto -Tu mi farai impazzire- afferma sdraiandosi sul mio corpo.
Sorrido spostandogli una ciocca di capelli con fare innocente -Perchè?-
Mi stringe il sedere con entrambe le mani guardandomi con occhi di fuoco -Devo togliere ogni traccia delle sue mani dal tuo corpo-
Alzo la testa per toccare il suo orecchio con le labbra -Allora fallo-
-Ho un'idea- afferma alzandosi dal letto e lasciandomi sorpresa e stordita per un attimo.
Poi mi prende in braccio facendomi sfuggire un gridolino -Ma che..?-
Mi porta in bagno senza però staccare lo sguardo da me, senza far diminuire l'intensità e il desiderio.
Guardo la vasca e poi guardo lui -Davvero? Non ti sembra un po' esagerato? Non mi ha toccata troppo-
Lui mi da un bacio passionale mentre sono ancora sulle sue braccia per farmi zittire. Apre i rubinetti e l'acqua inizia a sgorgare nella vasca con un dolce gorgoglio.
Mi mette in piedi e si posiziona dietro di me baciandomi il collo lentamente.
Sento quanto è eccitato, lo sento dietro la schiena che preme bisognoso di attenzioni.
Attenzioni che non gli negherò.
Inizia a slacciarmi il vestito fino a farlo cadere ai miei piedi. Con entrambe le mani segna i contorni delle mie gambe, del mio sedere, della mia vita fino ad arrivare al seno. Slaccia il reggiseno ma quello spazio viene subito rimpiazzato dalle sue mani. Con le dita mi stuzzica i capezzoli facendomi sfuggire un mugolio di piacere che si riverbera in tutto il mio corpo.
-Noah così mi farai impazzire- dico ansimante con un dolore piacevole ma pulsante nella parte più intima di me.
-E' la punizione per averci provato con quello stronzo- sussurra con voce bassa e roca togliendomi anche le mutande.
Prima che inizi nuovamente con i suoi giochini mi giro verso di lui e gli strappo di dosso la camicia -Ora è il mio turno-
Inizio a baciargli il petto muscoloso e poco a poco scendo sentendolo fremere sotto le mie labbra.
Gli slaccio i pantaloni più velocemente di quanto lui abbia fatto con me e gli abbasso con altrettanta urgenza i boxer.
Mi avvicino e avvolgo la sua lunghezza con una mano facendolo sibilare di piacere. Mi prende i capelli mormorando un piccola nel momento in cui mi allontano con un sorriso.
Mi infilo lentamente nella vasca lasciando che lui mi guardi, che mi osservi per bene.
Con soli due passi mi raggiunge e si infila nella vasca piena d'acqua calda, che di certo non aiuta i nostri corpi bollenti. Si infila il preservativo lanciandomi un'occhiata complice.
Quando siede mi fa salire sopra di lui -Ti amo- sussurra tuffandosi poi sulle mie labbra.
Le nostre lingue si toccano, si esplorano intraprendendo un gioco tutto loro, le nostre mani avvolgono i reciproci corpi con fare disperato, famelico.
Mi guarda negli occhi in una tacita domanda e io annuisco.
Penetra dentro di me facendomi sentire così piena, così completa. I nostri corpi iniziano a muoversi all'unisono, l'uno accogliendo i movimento dell'altro. Siamo una cosa sola ora.
Appoggia una mano sul mio sedere per accompagnare i miei movimenti, entrando ancora di più dentro di me.
Mi bacia il collo mentre io tiro i suoi capelli con il respiro pesante.
-Oh piccola- ansima aumentando il movimento.
Quando mi stringe di più a lui raggiungo il limite emettendo un grido di piacere -Noah-
Dopo attimi che mi sembrano infiniti ma al contempo inesistenti anche lui raggiunge il piacere afflosciandosi contro il bordo della vasca con sopra il mio corpo altrettanto stanco.
-È stato bellissimo- affermo posandogli un bacio sulle labbra.
Lui ricambia -Anche per me lo è stato-
Era da così tanto tempo che non mi sentivo così in pace con me stessa.
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