Daevia
Il giorno dopo sia io che Elly siamo euforiche. Entrambe per motivi diversi ovviamente.
Lei non fa che saltellare perché oggi nevica più del solito mentre io non posso fare a meno di ripensare al bacio e alla promessa che ci siamo scambiati io e Noah.
Possibile che per una volta le cose vanno nel verso giusto?
-Dee! Dee! Guarda quel fiocco di neve!- Elly mi tira dalla manica per farmi avvicinare alla finestra.
-Quel fiocco è gigantesco- affermo accarezzandole le spalle e spostandole i capelli per darle un bacio sul collo.
Lei ridacchia -Mi fai il solletico!-
Sorrido inginocchiandomi per essere alla sua stessa altezza -Mor ha pensato un buon piano per permetterti di uscire da questa stanza- le infilo una ciocca bionda dietro l'orecchio accarezzandole la guancia rosea -Farai finta di essere la figlia di un'amica di Mor, dirà che sei rimasta orfana e che sei stata affidata a lei. Aiuterai Mor con le pulizie o in cucina se vuoi, oppure puoi semplicemente vagare nell'ala dei domestici ed esplorare un po' in giro. Che ne dici?-
Elly sgrana i suoi occhioni celesti e mi afferra i polsi quasi come se fossi un'ancora -Quando vedrò te?-
Mi siedo per terra e la prendo tra le mie braccia -Potrai venire a trovarmi quando vuoi, in ogni momento e poi io e Mor abbiamo deciso che continuerai a dormire in camera mia. Quando non sarò in missione passerò a trovarti e potremmo anche uscire per fare i pupazzi di neve. Che ne dici?-
Annuisce appena -Non mi lascerai?-
La stringo di più tra le braccia -No, certo che no. Non potrei mai-
Con le su piccole dita mi sfiora una guancia -Ora vai in missione?-
-Si, ma andrà tutto bene. Non mi succederà niente te lo prometto-
-Non finirai come mamma?- la sua voce è spezzata e gli occhi pieni di lacrime luccicano di paura.
Incrocio l'indice con il suo e do un bacio alle nostre dita -No, è una promessa ricordi?-
Annuisce con un sorriso più sereno -Quando ritorni mi leggi la storia della Principessa Maledetta?-
-Si, certo-
Pochi minuti dopo Mor viene a prendere Elene e io scendo per incontrare i miei compagni.
-Buongiorno Clancy- affermo quando lo incontro nell'armeria -Non ti credevo un tipo mattiniero-
Mi osserva con i suoi occhi grigi -Guarda la mia faccia e dimmi se non preferirei ritornare a dormire- borbotta appoggiando una spada sul lungo tavolo di legno.
I capelli biondi sono arruffati come se non si fosse neanche curato di pettinarli e gli occhi sono ancora velati dalla sonno -No, infatti sembri un morto che cammina-
-Sai, Noah me l'ha detto di voi due- afferma di punto in bianco con un sorriso furbetto stampato in faccia.
Per poco non lascio cadere il pugnale con cui stavo giocherellando -Scommetto che lo hai torturato prima che te lo dicesse-
Scrolla le spalle tenendo sempre quel sorriso che prenderei tanto a pugni -Si forse, ma l'ho capito dalla sua espressione e poi abbiamo il legame e sentivo che c'era qualcosa di diverso in lui-
Alzo le mani in segno di sconfitta -Oh va al diavolo tu e il tuo legame, basta solo che non lo dici a nessuno. Conosci i provvedimenti a cui andiamo in contro giusto?-
Si siede sul tavolo e questa volta mi guarda serio -Lo so benissimo, puoi fidarti di me. Non lo tradirei mai-
-Chi non tradiresti?- la voce di Noah mi fa sussultare e immediatamente il mio cuore inizia a battere due volte più velocemente.
La divisa totalmente nera, gli occhi scuri e i capelli corvini lo fanno sembrare un angelo caduto. E' così bello da togliere il fiato.
Dannazione devo ritornare con i piedi per terra.
Viene verso di me e mi circonda le spalle con un braccio stringendomi a sè -Diane- mi sussurra all'orecchio prima di darmi un delicato e sfuggente bacio sulle labbra.
Sento il corpo andare a fuoco per quel piccolo e veloce contatto così abbasso il volto per non far vedere le guance arrossate.
-Non iniziamo con le effusioni di prima mattina per favore- borbotta un Clancy imbronciato.
Divento ancora più rossa quando mi rendo conto di essermi dimenticata completamente di lui.
-Oh sta zitto- afferma Noah passandomi una mano lungo la schiena, lasciandomi brividi al suo passaggio.
-Qual'è la nostra missione oggi?- domando per cambiare argomento e per pensare a qualcosa che non siano le mani di Noah sul mio corpo.
-Dobbiamo andare nelle Terre Morte e trovare il varco degli Oscuri, dobbiamo sradicare il problema alla radice-
Le Terre Morte.
Era una specie di tabù per ogni abitante dei cinque regni. Le Terre Morte ci circondavano come un cerchio oscuro, era un luogo in cui nessuno osava mettere piede perché era risaputo: gli Oscuri popolavano quelle terre.
-Il varco che conduce al regno del Corvo Oscuro?- domando sorpresa.
Noah annuisce -Si, proprio così-
Sempre più confusa non posso fare a meno di domandare -Ma le Terre Morte sono vastissime, come facciamo a trovare quel varco prima che loro trovino noi?-
Clancy appoggia i gomiti sulle ginocchia con l'aria di uno che non è pienamente d'accordo con il piano -Purtroppo ci vorrà tempo prima di trovare il varco, questa è l'unica missione di cui ci occuperemo d'ora in poi-
-Sarà pericoloso- afferma Noah questa volta rivolto unicamente a me -Sopratutto per te che sei umana-
-Lo so, ma sono brava a combattere e ne ho uccisi parecchi di Oscuri. Per quanto mi riguarda sono pronta-
Lui mi rivolge un sorriso ma so benissimo che non vorrebbe che andassi con loro -Va bene, allora raggiungiamo Damian e Chris-
-Ti sta bene la divisa- mi sussurra all'orecchio -Te l'ho sempre voluto dire-
-Dovresti smetterla di distrarmi mio principe- sussurro con un sorriso.
-Mi piace quando mi chiami mio principe, sulle tue labbra è sexy- mi fa l'occhiolino e per santi numi cerco in tutti i modi di trattenermi dal baciarlo qui in mezzo all'armeria.
Quando raggiungiamo il resto del gruppo noto che Damian è già di cattivo umore mentre Chris sembra piuttosto nervoso dato che continua a tirarsi su gli occhiali da vista come se fosse un tic nervoso.
-Come chiudiamo il varco?- domando a Noah senza alzare troppo la voce.
-Non possiamo- risponde subito Damian come se la risposta fosse più che ovvia.
Lo guardo confusa e lui fa schioccare la lingua alzando gli occhi al cielo -Il varco si è allargato, noi possiamo solo ridurlo ma non chiuderlo. Non abbiamo quel potere-
Annuisco e mi zittisco anche se vorrei fare mille altre domande.
Noah mi prende per il fianco e senza tante cerimonia ci teletrasportiamo.
La prima cosa che sento è un brivido lungo la schiena. Poi un odore acre e marcio, l'odore che assocerei alla morte.
Il terreno arido è di un marrone tendente al giallo da cui spunta qua e là qualche ciuffo di erba. Ci sono degli alberi, simili a querce solitarie ma poi il nulla. Solo una fitta nebbia che oscura il confine.
-Odio questo posto- mormora Chris sistemandosi nuovamente gli occhiali sul naso.
-Bene, iniziamo- Noah tira fuori un aggeggio elettronico che proietta a mezz'aria una mappa -Potrebbe essere ovunque, iniziamo a setacciare il confine est-
-Quando il sole inizia a calare dobbiamo rientrare, è l'ora di punta per gli Oscuri- ci tiene a precisare Chris osservandoci attentamente.
Clancy annuisce -Allora è meglio che iniziamo a muoverci-
Dopo appena due ore, riesco a sentire la stanchezza che mi avvolge le ossa ma non lo faccio notare dato che loro sembrano in ottima forma.
Noah segna sulla mappa i luoghi che abbiamo già setacciato, mentre gli agli sempre sull'allerta tengono occhi e orecchie ben aperte.
-Questo silenzio è inquietante, mi sembra strano non aver trovato ancora nessun Oscuro- afferma Chris rompendo il silenzio.
-Forse stanno facendo un sonnellino di bellezza- ribatte Clancy con un sorrisino che maschera anche i suoi timori.
Un brivido intenso mi ripercuote tutto il corpo e il cuore inizia a battere più intensamente. Di nuovo le stesse sensazioni che significano solo una cosa.
-Stanno arrivando gli Oscuri- mormoro quasi come se fossi in una sorta di trance.
Ed è così che mi sento, in balia di una forza maggiore.
Si voltano tutti dalla mia parte con espressioni confuse ma è Damian a parlare osservandomi attentamente con i suoi occhi viola -Questa tua capacità di rivelarli mi insospettisce-
Mi porto una mano al petto -Non importa, ma sono sicura di ciò che dico-
-Ha ragione ogni volta Damian che sia strano o no non ha importanza- conferma Noah lanciandomi un'occhiata.
-Tanto vale ascoltarla- interviene Clancy guardando prima Noah poi me.
Il dolore al petto aumenta, così come il battito cardiaco. La sensazione di dover correre verso gli Oscuri è così forte che devo metterci tutta la forza di volontà per stare ferma.
Non farò come quella volta che mi stavo per buttare dal baratro solo per seguire queste sensazioni.
-Tutto bene?- mi domanda Chris inclinando la testa di lato -Sembri in agonia-
Gli rivolgo un sorriso rassicurante -Si, tutto bene-
-Eccoli- afferma Damian. Spirali di elettricità iniziano ad avvolgergli braccia e petto, gli occhi viola diventano ancora più luminosi.
Chris mi porge i suoi occhiali -Cerca di proteggerli-
Poi si trasforma in un lupo grigio e bianco, dal manto lucente. Potrebbe mettermi i brividi se non fosse per i suoi dolci occhi castani. Quelli sono uguali al Chris umano.
Prendo i pugnali questa volta restando insieme a loro e non dietro.
Quando ormai le finte figure umane degli Oscuri ci vengono incontro rilevando la nostra presenza, ci catapultiamo in avanti per ucciderli.
Ognuno di noi si concentra su un Oscuro. Il mio ha le sembianze di una donna dal volto cinereo.
E' solo un Oscuro, quella persona ormai non esiste più.
La donna mi viene addosso con i suoi artigli che puntano dritti alla mia gola.
Ciò che accadde dopo però fu incredibile.
Quando sta per artigliarmi il suo braccio si blocca a metà e gli occhi completamente neri si spalancano.
Tu, tu, tu, tu.
Continua a sussurrare come se fosse in trance.
-Io cosa?- sussurro con voce tremante lieta che i miei compagni siano impegnati nella battaglia.
Tu, tu,tu le labbra raggrinzite si aprono e si chiudono ma non esce alcun suono perché quella voce rimbomba nella mia testa.
-Cosa, cosa stai dicendo?- forse è la disperazione ma devo sapere perché riesco a sentirla e perché mi guarda in quel modo.
Daevia Daevia Daevia mormora lentamente gustandosi per bene la parola
Daevia Daevia Daevia continua con un ghigno passandosi la lingua sui denti appuntiti.
Senza neanche accorgermene le pianto il mio pugnale nel petto facendola poi esplodere in una nube di cenere.
Daevia.
Perchè mi sembra di aver già sentito questa parola?
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