Bugiarda

A cena non oso lanciare neanche uno sguardo a Noah e lui dall'altro canto non proferisce parola. Clancy osserva il tutto con perplessità ma anche lui si limita a stare in silenzio consenziente che con me ha ancora una discussione in sospeso.

A peggiorare il tutto è Paula che approfitta della distrazione degli altri per parlarmi -Che muso lungo mia cara Diane-

Mi volto lentamente verso di lei con uno sguardo glaciale -E' la mia espressione abituale-

Lei accenna un sorriso privo di simpatia -Ho un occhio attento per queste cose, c'è qualche problema?-

-Anche se avessi un problema non verrei sicuramente a dirlo a lei signora Doherty- 

Penso che questa affermazione basti a placarla ma mi sbagliavo -Sai cara, tu sei nuova qui e capisco il tuo atteggiamento dato che vieni da un villaggio privo di educazione ma dovresti imparare le buone maniere, sopratutto quando parli con quelli che tengono le redini di questo regime. Senza offesa Diane.-

Chiudo le mani a pugno e placo l'irrefrenabile voglia di tagliarle la gola -Essere sinceri non vuol dire essere maleducati ma questo lei non può capirlo dato che tiene attaccata quella maschera ipocrita così a lungo che non distingue neanche più se ciò che dice lo pensa davvero o sia il frutto di un piano malato- le rivolgo un sorriso dolce -Senza offesa signora Doherty-

Meredith al mio fianco trattiene una risata ma dopo un'occhiataccia da parte di Paula ritorna composta.

-Stai attenta- sibila Paula stringendo gli occhi.

-Sto sempre attenta-

Guardo il suo tatuaggio e scorgo i due occhi. Telecinetica. 

Non mi fa paura lo stesso, so di poterla uccidere senza battere ciglio.

Sento un brivido che mi fa drizzare i peli della nuca. La pelle d'oca si espande in tutta la pelle e il sangue inizia a scorrermi più velocemente.

Un Oscuro a palazzo.

Prima di seminare panico osservo attentamente la stanza. 

Ci sono otto guardie.

Quattro a sinistra e quattro a destra. Sono ferme, immobili dritte al loro posto.

Le osservo una ad una e poi quando arrivo all'ottava sento di nuovo un brivido. Percorro la guardia con lo sguardo esaminando ogni suo punto.

Muove il piede in modo impercettibile poi si ferma per nove secondi e lo muove di nuovo, dopo altri nove secondi ripete lo stesso piccolo movimento. Impossibile da notarlo se non si presta attenzione.

E' davanti alla porta della sala, facile da uccidere se si passa per uscire.

Sfioro il coltello che mi ha dato Noah per uccidere in solo colpo gli Oscuri.

-Scusate non mi sento bene- affermo alzandomi dalla sedia.

Gli altri smettono di parlare e mi fissano è la regina a parlare -Vuoi che chiami un guaritore?-

Scuoto la testa e rispondo gentilmente -Penso che mi basti riposare un po'-

Noah e Clancy mi osservano mentre mi allontano dal tavolo ma io ho la testa già da un'altra parte.

Mi avvicino senza guardare l'Oscuro per non destare sospetti ma nell'attimo in cui gli passo affianco in una sola mossa tiro fuori il coltello dagli stivali e glielo conficco nel cuore fino al pugnale.

Sento le sedie raschiare per terra e i soldati afferrarmi le braccia e placcarmi per terra ma un attimo dopo l'Oscuro esplode in una nube nera e blu con un sibilo sovrumano.

Ho la faccia per terra ma poco a poco la stretta dei soldati sul mio corpo si allenta fino a scomparire.

Mi alzo lanciando un'occhiataccia ai due uomini che osservano lo spazio precedentemente occupato dall'Oscuro con stupore.

Il silenzio avvolge la sala ma la voce del re irrompe per prima -Un Oscuro a palazzo- sussurra con così tanto stupore da farmi quasi ridere.

Quando mi volto tutti gli occhi sono puntati su di me. 

Sul serio, scoppierei a ridere se la situazione non fosse così drammatica.

-Come facevi a saperlo Diane?- mi domanda di nuovo il re ora un po' meno pallido di prima.

Scrollo le spalle rimettendomi il pugnale nello stivale -Muoveva il piede-

Non dico che ho un sesto senso che mi avverte prima ancora di vedere la figura dell'Oscuro o penserebbero che sono una di loro.

Il comandante del Secondo Ordine aggrotta le sopracciglia -L'hai ucciso perchè muoveva il piede?-

-No l'ho ucciso perchè muoveva il piede ogni nove secondi nello stesso modo, è la sbavatura-

Ora è la regina a parlare -Cos'è la sbavatura?-

Certo mi ero dimenticata che è un termine che uso io -Quando gli Oscuri entrano in un corpo umano non ci stanno del tutto- schiocco la lingua cercando il modo di farmi capire -Non è la loro forma naturale e quindi di conseguenza hanno delle falle negli atteggiamenti. Tendono a ripetere dei movimenti, quasi impercettibili se non si fa attenzione. I movimenti si ripetono in una precisa sequenza. Nel suo caso muoveva il piede ogni nove secondi-

Clancy sorride quasi come se fosse orgoglioso -Sbavatura o meno ci hai salvati-

Noah continua a guardarmi con quella sua solita espressione indecifrabile. Quanto darei per poter capire a cosa diamine sta pensando.

-Complimenti Diane hai un'ottima capacità per smascherare questi esseri- mi elogia stranamente il re che fino a questo giorno sembrava completamente indifferente alla mia presenza.

-Posso chiederti di perquisire il palazzo? Con l'aiuto delle mie guardie ovviamente- 

Annuisco felice di avere un compito -Certo con piacere-

-Noah accompagnala- afferma facendo un cenno verso il figlio.

Non ha colto la tensione tra noi due ovviamente.

Noah annuisce e poco dopo lui e altre sei guardie ci accompagnano tra i corridoi.

-Tre nell'ala est, altri tre nell'ala ovest. Io e Diane controlleremo i piani superiori- afferma con autorità Noah.

Iniziamo a salire le scale, entrambi in silenzio. Con la coda dell'occhio vedo il suo volto di marmo, espressione che con me non ha mai usato. 

Guardiamo in ogni angolo, perlustrando corridoi, stanze e persino le guardie.

Dopo quella che mi sembra un'eternità Noah si decide a parlare -Vedo che sei ancora arrabbiata-

Continuo a camminare guardandolo solo per un istante -Vedo che anche tu sei ancora arrabbiato-

Lui si ferma nel bel mezzo del corridoio -Io non mi sono mai arrabbiato con te Diane, ti sei giustamente sfogata-

Incrocio le braccia al petto leggermente a disagio -Si, non avrei dovuto sopratutto con un Prodigio-

Lui serra le labbra quasi come se avesse ricevuto una pugnalata -Quindi è solo questo che pensi di me? Che sono solo un bastardo Prodigio?-

-Non esattamente ma si- 

Bugia. Bugia. Bugia. Bugia.

Lui fa un passo nella mia direzione con un'espressione glaciale -Quindi io dovrei pensare che tu sia solo una povera orfana in cerca di un motivo per vivere-

Serro i pugni soffocando la rabbia -Direi che ci siamo detti tutto ciò che pensiamo, le cose stanno così- lancio un'occhiata al corridoio -E ora finiamo il prima possibile questa perquisizione-

Mi volto e inizio a camminare ma Noah con una sola mossa mi spinge contro il muro -Sei una bugiarda-

Cerco di non pensare a quanto il suo volto sia vicino al mio -No non lo sono-

Lui fa un sorriso privo di allegria -Sai, dato l'ambiente in cui vivo so riconoscere i bugiardi e so per certo che quello che hai detto è una bugia-

-Forse sopravaluti le tue capacità- mormoro e per la prima volta sento di non essere credibile così rincaro la dose -Tu sei uno s...-

Le sue labbra sono sulle mie e bloccano le parole che non avrei dovuto pronunciare. Mi schiaccia ancor di più contro il muro non lasciandomi via di fuga. Ma non sarei fuggita lo stesso, non quando per una volta sento qualcosa diverso dalla rabbia e dal dolore.

Apro le labbra per toccare la sua lingua con la mia, non è un bacio delicato al contrario. Le sue mani mi stringono la vita mentre le mie sono tra i suoi soffici capelli. 

Sento il fuoco dentro, ma un fuoco diverso. Un fuoco che sa di felicità, un fuoco che sa di desiderio. Di vita.

Si stacca lui per primo osservandomi serio -Non pensavo ciò che ho detto-

Sospiro e appoggio la testa al muro -Non lo pensavo neanche io. Tu mi hai fatto capire che non tutti i Prodigi sono come pensavo-

-Altezza, abbiamo perquisito tutto l'ala est e non abbiamo trovato niente- la voce di una guardia ci fa staccare in modo fulmineo.

Mi sento instabile sulle mie stesse gambe e forse so anche il perchè.

Noah si sistema i capelli che gli ho scompigliato e drizza le spalle -Perfetto, anche questo piano è libero-

La guardia non sembra accorgersi di niente perchè continua con il suo discorso -Le altre guardie aspetto i vostri ordini-

Lui annuisci e mi lancia un'occhiata significativa prima di seguire la guardia giù per le scale.

Cosa diamine è appena successo? 




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