Anima

Morgan con l'aiuto di un guaritore mi medica la ferita. Trasalisco ad ogni movimento ma almeno adesso è pulita e bendata. Mi infilo un vestito azzurro che mi ha consigliato caldamente Mor. Le maniche trasparenti e lunghe sono piene di piccoli brillanti, facendo sembrare la pelle scintillante. Il corpetto a cuore decorato con gli stessi brillanti si stringe fino alla vita, dopodiché scende morbidamente in un ampia gonna.

-Sembri una stella- afferma Mor guardando il risultato dopo avermi truccata un po' e acconciato i capelli.

Mi ha messo due piccoli brillanti sulle punte degli occhi e una una catenina fatta di diamanti che mi circonda la testa e la fronte. I capelli sono sciolti e mi ricadono in morbide onde fino alla vita -Sei stata brava Mor, davvero-

Mi passo una mano sulla gonna e sui bracciali che mi circondano i polsi -Mi sento a disagio così immersa in tanta ricchezza-  

Lei mi guarda comprensiva -Quando assumerai un ruolo importante potrai cambiare la situazione del tuo villaggio-

La guardo dal riflesso dello specchio -E' bella la fiducia che hai nei miei confronti, forse hai più fiducia tu in me che io-

-La troverai pure tu la fiducia- 

Sospiro sperando nelle sue parole, mi alzo dallo sgabello e le rivolgo un sorriso -Grazie-

-Buona cena-

Esco dalla stanza e so che dovrei essere nervosa, in ansia o nel panico ma nessuna di queste emozioni mi scuote. Provo solo una profondo disagio per i miei vestiti, per il castello, per l'onnipresente cristallo, per i diamanti e per l'oro. Riesco quasi a percepire gli sguardi delusi delle persone del mio villaggio. La voce di Thirya che mi sussurra ladra

Raggiungo la sala per la cena dopo qualche indicazione da parte delle cameriere. Mi guardano tutti con curiosità, domandandosi sicuramente chi è la nuova ragazza che abita nel castello.

Quando entro nella sala c'è solo Clancy e qualche guardia. Mi percorre tutta con lo sguardo emettendo un fischio di approvazione -Hai fatto la metamorfosi?-

Mi fermo davanti al lungo tavolo -Se dobbiamo vederci spesso voglio stipulare delle regole di convivenza- 

-Vai spara- incrocia le braccia con un sorrisino sbarazzino.

-Primo smettila di fare commenti sul mio aspetto come se fossi un animale davanti ad una deliziosa preda- appoggio le mani sullo schienale di una sedia -Due, non infastidirmi o ti spacco la faccia. Tre non mentirmi mai-

Lui si acciglia -La terza pretesa sembra una nota stonata, cosa c'entra?-

-L'ho aggiunta perchè due pretese non mi piacevano così ho messo anche la terza. Accetti?- lo guardo con aria di sfida e lui fa altrettanto.

-Perfetto generale- mi porge una mano per sigillare il nostro accordo.

Osservo i posti a sedere -Qual'è il mio posto?-

Indica quello di fronte al suo -Lì, sei di fianco a due mogli di Comandanti del Secondo e Quarto Ordine-

-Bene, e tu come mai sei qui?Anzi perché noi due siamo qui?- mi siedo sulla sedia da lui indicata e incrocio le mani davanti a me.

Clancy si sporge in avanti senza togliersi dalla faccia il suo solito sorriso -Io sono qui perché sono il secondo in comando dopo Noah, tu invece perchè sei la spia del Re-

-E dovremmo cenare ogni volta con il re e con la regina?-

Non che abbia qualche problema ma preferisco sapere ciò per cui mi devo preparare e una cena insieme a tutte queste persone di alto rango è sicuramente qualcosa per cui devo prepararmi.

Lui alza le spalle appoggiandosi allo schienale della sedia -Non sempre, i reali hanno molte volte cene importanti in cui presenziare-

Due donne insieme ai loro mariti entrano vestite di tutto punto dalla porta principale della sala. Le signore si siedono ai miei lati mentre gli uomini dall'altra parte del tavolo, verso Clancy.

-Tu sei Diane Morrigan, giusto?- mi domanda la donna alla mia destra. Ha i capelli neri che sembrano un nido di rondine, crespi e rigidi per la cera. Ciò però non la ferma dal agghindarsi tutta la testa con una moltitudine di pietre preziose. I suoi occhietti castani mi scrutano come una pantera dinanzi alla sua preda.

-Si direi di si, lei è?- mi mostro disinvolta quasi indifferente solo per darle fastidio. Funziona eccome.

Si muove a disagio sulla sedia toccandosi appena i capelli e lanciando un'occhiata all'altra donna -Mi chiamo Paula Doherty-

-Io invece sono Meredith- interviene l'altra donna dai capelli grigio scuro. Non è così vecchia eppure i capelli di quel colore le donano. Ha i tratti del viso più gentili rispetto a Paula e anche gli occhi verde bosco sembrano meno predatori. 

Gli uomini dall'altro canto non parlano e non mi degnano neanche di uno sguardo. Preferisco di gran lunga la loro reazione rispetto alla personalità invadente di Paula.

Dopo pochi istanti entrano anche il re, la regina, Noah e tutte le guardie al seguito.

Noah per la prima volta non ha la divisa ma sfoggia il suo fisico asciutto in un completo blu navy, che fa risaltare gli occhi e i capelli scuri. Incrocio il suo sguardo solo per qualche istante prima di concentrarmi su qualcos'altro.

So che mi sta fissando in quel suo strano modo contemplativo e per questo preferisco concentrarmi su qualsiasi altra cosa per esempio sul piatto di carne fumante sotto ai miei occhi.

Quando tutti si siedono a tavola, con Noah e il re a capotavola, iniziamo a mangiare.

Era ovvio che non ci sarebbe stata la tipica conversazione di una normale famiglia a cena, però questo silenzio nonostante sia pesante mi rilassa.

Molte volte il silenzio mi fa paura perchè mi ricorda tutto ci che ho perso, mi ricorda che sono sola e che ormai chi mi voleva bene e mi amava ha abbandonato questo mondo. Ma è tutto ciò che mi rimane. Io sono tutto ciò che mi rimane e devo accettarlo nonostante tutto. 

-Noah mi ha detto che hai ucciso quattro Oscuri- afferma di punto in bianco il re senza neanche sollevare lo sguardo dal piatto.

-Si, ci avevano sbarrato la strada così abbiamo attaccato- confermo io tagliando un pezzo di carne.

-Sei stata ferita?- 

Nonostante la sua domanda so già che conosce la risposta così mi limito ad annuire -Ora sto meglio, niente di grave-

Clancy fa saltare lo sguardo da me al mio corpo, forse per cercare di capire dove sono stata ferita. 

-Qui al castello abbiamo degli ottimi guaritori, se ti senti male non esitare a chiamarli-

Forse è l'unico accenno di gentilezza che ha mostrato sin da quando sono arrivata. Non che questo basti per fidarmi di lui. Sono ancora molto, molto lontana da quell'opzione.

-Domani dovrai adempiere ad un altro incarico- annuncia lui prima che io possa anche solo ringraziarlo per la cortesia di prima -Questa volta il problema arriva da un villaggio poco lontano da qui. Degli informatori mi hanno riferito che pensano ci sia una setta che venera il Corvo Oscuro, i partecipanti offrono volontariamente la propria anima al male per usarla come canale di distruzione sulla terra. Gli Oscuri si impadroniscono dei loro corpi e li usano per uccidere, dato che non c'è nessuna resistenza da parte della coscienza del corpo umano loro non devono minimamente lottare per rimanerci all'interno-

-Di preciso quale sarebbe il mio compito?- domando cauta cercando di nascondere la tensione.

Solo in questo momento alza lo sguardo per guardarmi, non una sola emozione trapela dal suo viso marmoreo -Scopri se la setta esiste e se è così voglio tutti i nomi dei partecipanti-

Il primo incarico da vera spia. In tutti i sensi. Spifferare i nomi di quelle persone che molto probabilmente verranno uccise o torturate.

-Va bene, partirò domani all'alba- affermo risoluta mascherando perfettamente l'ansia che mi paralizza il corpo.

Noah sta per aprire bocca ma il padre lo interrompe prima che possa proferire parola -Domani dobbiamo andare dal governatore del sud-

La regina nel mentre sposta lo sguardo dal figlio al marito come se sapesse più di quanto voglia dare a vedere. Forse si tratta di un dibattito che si era precedentemente consumato.

Paula non rendendosi conto minimamente della tensione o del gioco di sguardi infuocati tra il principe e il re parla come se nulla fosse -Diane cara, quali sono le tue passioni?-

Con uno sforzo poso lo sguardo su di lei -Come?-

Si sistema i capelli con una finta espressione cauta -Quali sono le tue passioni?-

Appoggio le mani sul tavolo fingendo di non essere a disagio per la domanda troppo invasiva o per gli sguardi ora puntanti su di me -Uccidere, presumo-

Forse l'ho fatto per testare la pazienza di quella donna appiccicosa o forse per nascondere il fatto che di passioni nella mia vita ce ne sono state ben poche.

Fatto sta che solo Clancy scoppia ridere. Noah invece mi guarda attentamente, quasi con tristezza. Odio quello sguardo, sembra leggermi dentro e ciò mi incute un terrore profondo.

Paula deglutisce, pallida come un cencio -Dici sul serio?- il suo tono di voce è così sottile da essere appena udibile.

-No Paula, non dico sul serio- 

Invece è vero, è l'unica cosa che mi riesce bene oltre a dire bugie.

Per fortuna il marito di Meridith inizia un discorso che coinvolge tutti a parte me ovviamente. Parlano di Prodigi e della loro disposizione sul campo. Da quel che ho capito i guerrieri occupano la prima linea, i mutaforma le file laterali o i cieli e i telecinetici le ultime file per riuscire a parare i colpi con le loro abilità.

-Sai, non mi stupisco che il re ti abbia scelta per la tua particolare bellezza- mi sussurra Paula approfittando della distrazione degli altri.

-Cosa intendi?- il mio tono è duro quasi provocatorio.

Lei alza gli occhi al cielo sorridendo come una serpe velenosa -Lui ha molte donne, ed ha un particolare debole per le giovani pure e belle-

Un brivido mi percorre la schiena ma non lo do a vedere -La regina lo sa?-

Io non sono minimamente pura.

Lei fa un sorriso complice -Certo che si, non è stupida ma preferisce non parlare e fingere indifferenza-

Mi tendo leggermente dalla sua parte -Bene, sono comunque certa che mi abbia scelta per le mie capacità e non perchè mi ritenga un oggetto di conquista- faccio il sorriso più falso della mia collezione -Grazie per l'informazione signora Doherty-

Nonostante la sua espressione indifferente non riesce a nascondere il rossore che le imporpora le guance -Ti stavo solo mettendo in guardia Morrigan-

Questa volto sono io a rivolgerle un sorriso -In guardia? Per cosa?-

Scrolla le spalle giocando con la punta del tovagliolo di seta -Sta attenta-

Sospiro e ritorno al mio cibo senza indagare oltre. Non mi fido  nè del re nè di nessun altro qui dentro quindi non c'è alcun problema.

Dopo un'altra mezz'ora straziante finiscono tutti di mangiare così uno a uno ci congediamo nelle nostre stanze.

Dopo essermi lavata e dopo aver indossato una morbida camicia da notte mi distendo sul letto grata di tanta comodità.

Il fastidio alla spalla ormai è un ricordo lontano così come la lotta con gli Oscuri. Mi sembra che sia passato un secolo da questa mattina.

Da quel che ho capito domani mi tocca svolgere il lavoro da sola, cosa che non mi dispiace affatto. Non capisco perchè Noah si ostini a volermi accompagnare.

Posso farcela anche da sola, non ho bisogno di nessuna guardia del corpo.

I sogni arrivano in sincronia con i pensieri e senza accorgermene mi addormento.

La Fenice bianca risplende nella sua immensità. Bella, forte, immortale. Le ali distese come se volesse abbracciare appieno la mia essenza sono un caldo invito a farmi avanti

Così cammino come in trance verso quella meravigliosa creatura, distendendo le dita per toccare quelle piume scintillanti.

Poi la Fenice abbassa gli occhi e mi guarda

Ma non sono i suoi occhi. Sono quelli del Corvo.

Neri, blu e viola. Scuri e splendenti al contempo. Bellissimi ma terrificanti. Riescono a scorgere la mia anima fino a denudarmi del tutto

Lui mi ha vista.

Lui sa.

Sa di volermi morta.

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