Adatta
Dopo essere trasmutati nel luogo prescelto ci sistemiamo come dice Noah.
Lui e Clancy davanti, Chris alle loro spalle e Damian dietro con me. Certo non mi aspettavo che mi mettessero in prima linea ma non immaginavo neanche che mi assegnassero una guardia del corpo. Non sono così indifesa come sembra, sono umana non stupida.
Clancy ha in mano un sensore rettangolare e lo muove a destra e a sinistra ascoltando il lieve suono che produce -Il sensore non capta nessuna energia oscura-
Noah assottiglia gli occhi continuando ad osservare tutto ciò che ci circonda con attenzione.
Siamo a sud di Acient, al confine delle Terre Morte e ciò che ci circonda non è altro che una landa estesissima di alberi che costeggiano tutto l'orizzonte. Il sole è alto nel cielo ma i suoi raggi non riescono a penetrare la folta coltre di rami e foglie perciò qua giù sembra sera.
-Iniziamo ad inoltrarci nel bosco- annuncia Damian che è stato in silenzio per tutto il tempo.
Noah annuisce -Si, a questo punto è l'unica alternativa-
Iniziano a dirigersi nel bosco, resto un attimo ipnotizzata dall'energia frizzante che avvolge questo luogo quando una mano si appoggia sulla mia schiena per farmi andare avanti.
-Non restare indietro- afferma Damian in tono duro.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo ma non replico e vado avanti seguendo il resto del gruppo.
Camminiamo a lungo prima che il sensore di Clancy prenda vita. Inizia a suonare ripetutamente e si accende una spia rossa.
Avverto di nuovo quell'energia ma questa volta molto più intensa. E' diversa però, non è come quando ci sono degli Oscuri. Non riesco a capire cosa significhi.
Noah fa qualche passo indietro e si mette esattamente di fronte a me a mo' di scudo. Damian e Clancy occupano rispettivamente il mio lato sinistro e quello destro mentre Chris mi copre le spalle.
-Si può sapere cosa state facendo?- sbotto io osservando i loro movimenti.
-Stiamo solo cercando di coprire l'anello debole- afferma in tutta sincerità Damian.
-Grazie tante, gentile come sempre- sibilo stringendo i pugni.
-E' per proteggerti tutto qui-
E' Noah a parlare in tono dolce. E' la prima volta che mi parla dopo il bacio di ieri sera. Mi guarda solo per un istante però.
-Lo so- borbotto coprendomi il mento con il collo della giacca.
Sento un brivido percorrermi la schiena, in modo così fastidioso che non posso fare a meno di rabbrividire.
-Hai freddo?- mi domanda Noah guardandomi attentamente.
Ho solo dei brividi perché percepisco cose che voialtri non sentite. Ma non sono pazza, lo giuro.
-Solo un po'- mento fingendo di non avere una tormenta di percezioni amplificate nella mia testa.
Si toglie la giacca e me la infila, come era solita fare mia madre quando ero piccola.
Mi sta enorme e le mani mi arrivano appena sotto i suoi gomiti -Grazie-
Lui scrolla le spalle e dopo avermi guardata un altro po' per vedere se sono ben coperta posa nuovamente lo sguardo sul bosco circostante.
Il brivido sembra amplificarsi ogni volta di più fino a diventare il mio unico pensiero.
Mi chiama. Mi vuole, vuole che lo segua.
Faccio uno scatto così repentino che neanche il primo gruppo dell'Unione Suprema può prevederlo.
Inizio a correre come mai ho fatto prima, neanche il terreno pieno di ostacoli può fermarmi o il vento impetuoso che scalfisce il mio volto scoperto.
Sono guidata da un filo invisibile. Da un istinto primordiale.
Corro, corro come se non potessi fare altro. Ad ogni passo sono più vicina alla fonte che mi chiama.
Sento le voci degli altri ma neanche loro sono abbastanza veloci, neanche il loro essere Prodigi prevale sul mio istinto.
Vedo un baratro davanti a me, è così scuro che non posso vedere il fondo ma ci sto per saltare dentro. Perchè non riesco a fermarmi.
Chiudo gli occhi pronta ad accogliere il vuoto ma due mani mi afferrano la vita e mi buttano per terra in un solo movimento.
Altre mani si aggiungo per tenermi ferma ma solo dopo un po' riesco a vedere di nuovo la realtà.
Solo ora mi rendo conto che lacrime calde mi bagnano le guance, mentre il corpo trema come una fragile foglia.
-Cosa le è successo?- domanda Chris trafelato.
-Non lo so ma si stava per ammazzare- risponde Clancy con il volto pallido.
-Dobbiamo riportarla indietro-afferma Damian con il suo solito tono pacato.
-Diane?- Noah è il primo a rivolgermi direttamente la parola, ricordandosi che io sono propri lì che gli ascolto.
Incrocio il suo sguardo cupo come mai l'avevo visto -Ora sto bene- mormoro alzandomi e districandomi dalle loro braccia.
-Si può sapere cosa ti è preso? Stavi per cadere là giù!- Clancy ha ancora il fiatone e sembra sinceramente preoccupato.
Mi passo una mano tra i capelli mentre scuoto la testa -Non lo so, non ero in me- indico il baratro oscuro -Forse questa foresta non è per noi umani-
-La cosa buona è che sei riuscita a trovare il posto che stavamo cercando- interviene Damian come se niente fosse successo.
-Si e per poco non ci restava secca- borbotta Chris lanciandogli un'occhiataccia.
Sento la mano di Noah circondarmi il gomito e spingermi da parte -Devi tornare indietro-
-No posso farcela- obbietto con voce ferma.
Lui stringe la presa sul mio gomito guardandomi con i suoi occhi scuri -No, è un ordine-
Tolgo il braccio dalla sua presa con uno strattone -Ah ora mi dai ordini? Siamo passati a questo livello?-
Contrae la mascella ma la sua voce è sempre così terribilmente calma -Non puoi stare qui non sei adatta a questo tipo di missioni e neanche a fare la spia. Ti fai prendere troppo dalle emozioni Diane e la maggior parte delle volte ti portano a farti uccidere-
Se mi avessero pugnalata al cuore avrebbe fatto meno male -E con questo cosa vorresti dire? Vuoi che ritorni a Ravenshore?-
-No, non ci pensare neanche. Moriresti solo di fame. Rimarrai a palazzo come nostra ospite. Ti sistemeremo in un'altra ala del castello così sarai più comoda. Non sarai obbligata neanche a venire alle cene- afferma come se la questione fosse fin troppo semplice.
Scoppio in una risata priva di ironia -Sai una cosa? Vaffanculo Noah Cavendish-
Vado verso Clancy -Portami a palazzo. Ora- il mio tono di voce è così glaciale che non osa neanche ribattere.
Dopo la tramutazione gli auguro buona fortuna per la missione e me ne vado tutta impettita verso camera mia.
Quindi ora cosa dovrei essere? Una bambolina da esporre alle feste? Un oggetto di intrattenimento? O un ottimo soggetto per le umiliazioni di Paula Doherty?
Prendo le mie cose e le infilo in un borsone che ho trovato in fondo all'armadio. Proprio in questo momento arriva Mor.
Quando vede la situazione spalanca gli occhi castani -Dove stai andando?-
-Sto solo preparando le cose perchè mi trasferirò in un'altra ala del castello-
Lei trattiene il respiro -E' successo qualcosa?-
-No. Solo non sono adatta ai ruoli che mi hanno assegnato. Non sono all'altezza-
Mor viene verso di me e mi prende le mani -Perchè tu non sei come loro. E non mi riferisco al fatto di non essere un Prodigio, parlo di ciò che c'è qui- mi punta un dito sul petto all'altezza del cuore -Tu sei diversa-
Accenno un sorriso e le stringo le mani -Sono belle parole Mor ma sono meno innocente di quanto sembro. Ho ucciso Oscuri e umani. Ho mentito e ho rubato. Non sono una brava persona e non merito queste parole-
Lei scuote la testa decisa -Perchè vivevi in un contesto che per sopravvivere dovevi agire in un certo modo. Se fossi stata ad Adamantis non avresti mai ucciso per il gusto di farlo-
Sospiro frustrata indicando la borsa con un cenno del mento -Mi aiuti?-
Annuisce con un sorriso -Certo-
Dopo aver sistemato le mie cose nella mia nuova camera mi rendo conto di essere nell'ala del castello opposta a quella di Noah.
Se non dovrò andare a quelle cene e non dovrò fare le missioni con lui , vuol dire che posso evitarlo tutto il tempo che voglio.
E ora che sono a conoscenza del problema con gli Oscuri posso darmi da fare.
Da sola e senza farmi vedere.
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