Adamantis

Adamantis è ciò che di più bello ho visto al mondo. Una cosa patetica detta da una che ha sempre vissuto a Revenshort. 

Qui non c'è punto che non luccichi come un diamante sotto il più intenso raggio di luce. Il castello è una struttura di cristallo rifinito nei minimi dettagli. La bandiera di Adamantis sventola gloriosa sulla finestra più alta. 

Le punte delle cupole sono adornate da una Fenice di vetro con le ali regali distese al suo fianco, una corona dorata adorna la testa dell'animale sacro per i Prodigi. Il prato che circonda la struttura è di un verde scintillante, fiori di vario tipo si arrampicano in ogni dove donando spruzzi di colore in mezzo a tutto quel cristallo brillante. I bambini corrono per le strade con stelle filanti tra le piccole dita, i sorrisi risplendono più di tutto quello che li circonda. Donne e uomini con la divisa rossa e dorata camminano a passo svelto lungo le vie acciottolate, armi sui loro fianchi. 

Le case che circondano la zona sono fatte di resistente granito bianco e molte sono abbellite da ghirlande dorate o da campanellini di vetro a forma di piccole fenici che ad ogni respiro del vento tintillano in una dolce melodia.

-Ecco chi proteggete- sussurro con le lacrime che mi pungono gli occhi.

-Cosa intendi?- mi domanda Norrison confuso.

Indico il paradiso che si estende davanti ai miei occhi -Loro...sembrano vivere in un altro mondo, non capisco cosa vi abbiamo fatto di male per meritare quel trattamento-

Lo sento sospirare pesantemente -La ricchezza del centro di Adamantis si è protratta con il tempo, i re hanno fatto l'errore di concentrarsi solo su questa zona facendo morire di fame il resto del popolo. Presto salirà al trono il Principe e tutto cambierà, ne sono certo-

-Perchè ne sei così sicuro?- 

Lui accenna un sorriso mentre continua a guardare la città -E' diverso, ha degli ideali diversi-

Scrollo le spalle con le immagini del mio villaggio che mi balenano davanti agli occhi -Lo spero davvero o noi moriremo tutti. Uomini, donne e bambini. Tutti-

Lui sospira nuovamente ma questa volta cambia discorso -Andiamo, ci aspettano e tu devi assolutamente darti una ripulita-

Abbasso lo sguardo sui miei vestiti logori -Scusa se non tutti abbiamo acqua calda e vestiti profumati. Ogni volta che mi faccio il bagno rischio di morire congelata. Sul serio-

Norrison annuisce consapevole -Lo so, ora non avrai più quel problema. C'è già un armadio pieno di vestiti per te-

Mi blocco di colpo smettendo di camminare e forse persino di respirare -Io ho accettato qualche ora fa. Com'è possibile?-

Lui sembra trattenere un sorriso -Ti conoscevamo già, sapevamo ciò che facevi per il villaggio e dopo aver picchiato Clancy e ucciso l'Oscuro abbiamo avuto la conferma-

Clancy, il biondo. 

Serro le mani a pugno -Quindi era tutto programmato? Voi sapevate di mia madre e avete giocato su quell'argomento?-

Lui alza le mani -Mi dispiace quello è stato un colpo basso ma niente sembrava scalfirti-

Chiudo gli occhi e faccio dei respiri profondi -Un giorno me la pagherete-

-Spero proprio di no ragazza, ora però dobbiamo proprio andare- 

-Invece spero proprio di si- borbotto seguendolo verso il meraviglioso castello.

E' inutile dire che dentro è ancora più affascinante. I soffitti sono così alti che bisogna inclinare tutta la testa per osservare i dipinti. Lampadari di cristallo pendono dall'alto come stelle cadenti illuminando tutto con una calda luce dorata. I divani di camoscio rosso sono in tinta con le spesse tende di velluto e con la tovaglia che ricopre il lungo tavolo in legno di ciliegio. Il pavimento di ceramica è di un delicato color avorio.

Una donna di mezza età dai capelli biondo cenere si avvicina a noi due. Gli occhi castani mi osservano con esitazione come se temesse di incrociare il mio sguardo. E' di costituzione piccola ma non fragile. Non ha l'agghiacciante magrezza delle donne di Ravenshort. 

Norrison fa un passo indietro e prima di andarsene afferma -Bene, ti lascio con Morgan-

La donna mi sorride dolcemente -Ti accompagno nella tua stanza- si sistema la divisa da domestica bianca e azzurra.

Percorriamo una rampa di scale e due corridoi prima di arrivare davanti alla porta aperta di camera mia. 

Un grande letto. Lenzuola bianche e pulite. Tappeto rosso per non far raffreddare i piedi. Una toeletta, un comodino, un armadio a quattro ante.

Non ci posso credere, tutto ciò che non ho mai avuto.

-Vengo anche io da Ravenshore, so quanto può essere bello tutto questo- sussurra Morgan con gli occhi fissi sul pavimento.

Mi volto lentamente dalla sua parte -Vieni da Ravenshore?-

Lei annuisce -Sono nata lì e ci ho vissuto per venti anni poi mi sono trasferita qui. Abito ad Adamantis da dieci anni-

-Mi sembra così strano sentire questo calore, là persino sotto le coperte morivo di freddo-

Morgan inclina la testa con un sorriso triste -Lo so- fa un passo avanti e indica il bagno -Puoi farti un bagno caldo e quando hai finito vengo di nuovo per sistemarti- 

-Va bene, grazie Morgan- quasi come una sonnambula vacillo verso il bagno pregustando l'acqua calda.

Il bagno è grande come il mio vecchio salotto. La vasca di ceramica bianca mi fa gli occhi dolci così mi svesto velocemente e apro l'acqua calda. Quando mi immergo nell'acqua le lacrime mi scorrono sulle guance. Il cuore mi fa male per la felicità, batte così velocemente che sembra stia per esplodere.

Penso di non aver mai provato una sensazione simile, non ricordo l'ultima volta in cui mi sono crogiolata nel calore.

Il sapone profuma di lavanda e gli oli emanano un profumo dolce come quello del miele. Mi lavo lentamente gustando la sensazione di pulito, passandomi le dita insaponate tra i capelli ricoprendoli di schiuma fino alle punte. Passo gli oli sulla pelle rendendola così soffice e delicata come mai era stata.

Non so quanto tempo sia passato ma a malincuore e con enorme fatica esco dalla vasca con la pelle delle dita avvizzite. 

Mi avvolgo in un asciugamano pulito e mi asciugo lentamente fino a quando la voce di Morgan non mi giunge da fuori -Signorina Diane manca poco all'incontro-

 Infilo la biancheria già appoggiata sopra uno sgabello ed esco stretta sotto l'asciugamano.

Sospiro di sollievo quando vedo i vestiti -Pensavo dovessi mettermi un vestito da bomboniera-

Morgan sorride porgendomi una divisa nera -Ora sei una spia, non la figlia di un ricco Prodigio-

-Giusto- 

Infilo i pantaloni cargo neri, la polo e la giacca del medesimo colore. Guardo attentamente il paio di scarponcini neri che ho appena messo grata e soddisfatta per la mancanza dei buchi che contraddistinguevano i miei precedenti stivali.

Morgan prende una spazzola e con un cenno mi invita a sedermi sullo sgabello della toeletta dopodiché inizia a pettinarmi i capelli sciogliendo i nodi. Mi fa una lunga treccia che mi arriva fino alla vita ma quando sta per legarla le porgo il mio nastro azzurro.

Lei non commenta mentre lo lega intorno ai capelli.

Mi guardo allo specchio e nonostante sembri ancora troppo magra la mia pelle ora è pulita così come nei capelli castani ora si possono vedere le sfumature dorate. 

-Deve andare nella sala che ha visto quando è entrata nel castello, io non posso accompagnarla- afferma Morgan incrociando le mani dietro la schiena -Buona fortuna-

Le rivolgo un sorriso gentile -Grazie Morgan, per tutto-

Esco dalla stanza con il cuore più leggero.

Ci impiego poco ad arrivare davanti alla sala e senza esitazioni entro.

Cerco di non bloccarmi quando vedo Noah, Clancy, il re e un gran numero di guardie.

Noah mi osserva con il suo solito sguardo indecifrabile, gli occhi scuri che seguono attentamente ogni mio movimento. Clancy sembra divertito, la solita faccia da sbruffone e il sorrisino malizioso. 

Il re ha i capelli scuri e la pelle ambrata, alto e robusto, spalle dritte e mento in sù -Diane Morrigan-

Abbasso la testa in segno di rispetto ma non proferisco parola.

-Penso tu sappia già perchè sei qui- il suo tono di voce è sicuro e profondo.

Annuisco incatenando i miei occhi ai suoi -Si, lo so già-

-Bene, penso che tu non abbia bisogno di addestramento perciò l'unica cosa che ti chiedo è di ascoltare attentamente prima di ogni missione. Ti comunicheremo i pericoli, le persone di cui ti puoi fidare e quelle che non puoi neanche incrociare lo sguardo. Avrai un solo obbiettivo: raccogliere informazioni-

-Chi devo spiare?- vado dritta al punto senza girarci intorno.

-Qualche volta saranno Oscuri altre umani- 

-Umani?- non riesco a trattenere la perplessità che macchia il mio tono.

Lui si limita solamente ad annuire senza darmi ulteriori spiegazioni.

Bene, lo scoprirò da sola.

Il re indica Noah -Le informazioni le riferirai a mio figlio-

Cerco di non sbiancare quando capisco perchè il re mi ricordava terribilmente qualcuno. I capelli scuri, la pelle dorata, gli occhi...Noah. E' identico a Noah solo più vecchio.

Noah è il principe.

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