Svolta

Quando esco dalla camera il castello è in subbuglio. Mi ritorna in mente la situazione che c'era prima che mi rapissero per uccidermi, qualche settimana fa.

Noah è già sparito e io sono in mezzo a un corridoio senza avere la più pallida idea di cosa fare.

Intravedo Chris così li corro incontro per bloccarlo -Cosa succede?-

Lui mi guarda solo per qualche istante prima di aggiustarsi l'armatura rosso dorata -Ci sono decide di Oscuri al limitare di Adamantis, cercano di fare breccia nella città. Dobbiamo fermarli prima che accada-

Annuisco in fretta -Come posso aiutarvi-

Alza nuovamente lo sguardo verso il mio -Stai qui e non muoverti, se Noah lo sapesse andrebbe di matto e rischieresti di farlo uccidere-

-Va bene, hai ragione- mi fingo afflitta -Buona fortuna-

Lui annuisce e corre via verso il gruppo che scenderà sul campo.

Col cavolo che me ne resto qui.

Noah non rischierà la vita se non saprà che ci sono anche io.

Corro verso l'armeria e rubo un'armatura rosso dorata e una spada Prodiga. Mi vesto nascosta dietro ad una porta così in fretta che per poco mi infilo uno stivale al posto dell'elmetto. Scoppio a ridere ma poi mi blocco realizzando che non è proprio il momento adatto.

Sotto tutta questa corazza sono irriconoscibile ancor meno quando mi mischio in mezzo agli altri.

Uno a uno spariscono sotto il mio campo visivo e lì capisco che non avevo calcolato un piccolo dettaglio.

Il teletrasporto.

Ma se in me scorre sangue della Fenice vuol dire che posso farcela, giusto?

Chiudo gli occhi e mi concentro ma non sento quel piacevole formicolio che mi avvolge quando il potere si affaccia.

-Soldato, tutto bene con il teletrasporto?- mi domanda una voce femminile. Quando mi volto a guardarla la riconosco subito.

Ariadna Granth. Generale del Terzo Ordine.

Mi aveva colpita la sua tenacia e il suo modo di controbattere alle ingiustizie. Però in questo momento avrei davvero preferito non incontrarla.

Ora è lì di fronte a me che mi guarda con i suoi bellissimi occhi a mandorla, occhi che sembrano leggerti l'anima.

-No, tutto bene- ribatto voltandomi di nuovo dall'altra parte.

Lei si avvicina lentamente e mi appoggia una mano sul braccio. Il calore ci avvolge immediatamente e prima che possa anche solo ribattere le Terre Morte mi circondano.

Lei mi sorride -Mi devi un favore Diane Morrigan e cerca di non farti ammazzare- 

E dopo sparisce.

Sapeva di me e della mia fuga. Ma che..?

Questo è stato alquanto strano ma alle conseguenze ci penserò dopo.

L'aria arida delle Terre Morte mi causa ricordi dolorosi ma cerco di non pensarci. Non posso permettermi di essere uccisa di nuovo per quei ricordi.

Seguo il gruppo che sembra una palla di fuoco sotto i raggi di un sole cocente. Non so dove siano Damian, Clancy, Chris e Noah ma sono sicura che facciano parte di questa spedizione.

Si fermano tutti di colpo e così faccio anche io.

-Stanno arrivando, fatevi trovare pronti- urla una voce, quella di Noah -Partiamo con lo schieramento Andromeda!-

Oh per la Fenice, che diamine è lo schieramento Andromeda?

I Prodigi iniziano a disporsi a semi cerchio, quelli davanti sfilano le loro spade, protetti da una serie di animali ai lati. Mutaforma di ogni tipo, uccelli feroci, lupi, serpenti, leoni e così via. Mentre nelle ultime file presumo ci siano i vari tipi di telecinetici. Io mi infilo tra i Guerrieri prendendo in mano la mia arma.

Sento un brivido percorrermi tutta la schiena e così capisco che gli Oscuri sono ormai vicini.

Aspettiamo dieci minuti strazianti in cui nessuno osa aprire bocca o muovere un passo prima che la linea oscura dei nostri nemici spunti dai confini.

-Guerrieri con me!- urla Noah prima di iniziare a correre verso quella nube Oscura.

Inizio a correre anche io sentendo il brivido della battaglia, una sensazione meravigliosa. Dopo molto tempo mi sento libera, agguerrita e molto sicura di me. Combattere e scaricare questa rabbia è tutto ciò che mi serve.

Adocchio un Oscuro e mi butto a capofitto senza pensarci due volte. Con una giravolta molto teatrale li trancio la testa facendola ruzzolare per terra seguita dal corpo che molto presto va un fumo.

Non pensavo di avere così tanta forza, il potere che scorre in me forse è più utile di quando pensassi.

Mi lancio su altri due Oscuri, uno lo trafiggo al petto mentre l'altro gli infilo la mano dentro il torace fino a farlo esplodere.

Questa sensazione è come una droga, questo potere è inebriante.

Taglio a metà il busto di un Oscuro prima di passare a un altro -Non dovresti ucciderci, sei una di noi-

La creature di fronte a me mi guarda senza aprire le labbra nere e sigillate, mi sta parlando attraverso il pensiero.

-Non sono una di voi- sibilo facendo un altro passo avanti nella sua direzione con la spada pronta a scattare.

Lui fa una risata gutturale e terribilmente disturbante -Continua a ripetertelo ma il suo sangue circola nelle tue vene-

-Io sono Diane Morrigan e non sono come voi- faccio un altro passo avanti -Brucia e disperditi nelle ombre per l'eternità- lo trafiggo trapassandolo da parte a parte.

Sento la presenza di un altro Oscuro così senza neanche voltarmi lancio un pugnale alle mie spalle sapendo perfettamente che si è conficcato nella testa di uno di quei mostri.

-Bel lancio soldato!-

Mi irrigidisco quando riconosco la voce inconfondibile di Clancy.

-Ti ho visto uccidere Oscuri come se fossero dei pezzi di burro, qual è il tuo nome?- si avvicina alzandosi l'elmetto e sfoggiando un sorriso gigante.

-La battaglia non è ancora finita- borbotto indicando qualche Oscuro ancora in piedi.

Lui scrolla le spalle con fare divertito -Ce ne sono solo una manciata, ci pensano gli altri. Come ti chiami?-

-Sono io- mormoro alzandomi solo per una frazione di secondo l'elmetto.

A Clancy li muore il sorriso in faccia -Sei impazzita? Oh per la Fenice- mi guarda ancora per qualche istante prima di ripetere -Oh per la Fenice-

-Smettila di fare così me la sono cavata egregiamente come hai potuto notare- ribatto piuttosto offesa.

-Non è questo il punto è che Noah...-

-Noah non mi può controllare!- ribatto più infastidita che mai -Dovete smetterla tutti con questa storia-

Lui mi prende un braccio -Diane, lo fa per il tuo bene. In questo periodo ha moltissimi problemi e ci manca solo che tu..-

Stacco il mio braccio dalla sua presa con uno strattone -Ci manca solo che io diventi un problema? Noah deve...-

-Ehi ho sentito pronunciare il mio nome, c'è qualcosa che non va?- 

Ed eccolo lì, capelli scompigliati e arricciati dal sudore e un sorrisino incerto.

Dannazione.

Mi tolgo l'elmo prima che Clancy inizi ad inventarsi ridicole scuse solo per coprirmi -Ciao Noah-

Inizialmente spalanca gli occhi facendo un passo indietro, poi la sua espressione sorpresa tramuta in rabbia -Cosa diamine ci fai qui?-

-Ho combattuto contro i nostri nemici, e l'ho fatto molto bene per giunta- sembro più tranquilla di quanto non lo sia realmente.

-Cosa stai dicendo? Non puoi stare qui!- urla lui con gli occhi spalancati dalla furia.

Mi guardo in giro notando che abbiamo attirato qualche sguardo -Abbassa la voce-

-No che non l'abbasso! Ti avevo detto di restare al castello ma tu fai sempre quello che vuoi. Ogni singola volta Diane, non ti costava niente rimanere lì!-

-Tu non sai di cosa parli e non sei nessuno per dirmi cosa devo o non devo fare- sibilo con le mani strette a pugno.

Fa un passo verso di me -Si, quelli erano ordini. Sono il tuo Re e devi rispettare i miei ordini!-

Rimango sbalordita per le sue parole. Dopo tutto questo tempo osa dirmi una cosa del genere?

Faccio vari passi indietro per allontanarmi da lui -Va bene- una lacrima ribelle sfugge al mio controllo -Ma non osare rivolgermi mai più la parola-

Mi volto verso Clancy e li affermo il braccio -Riportami indietro-

Lui guarda un Noah pietrificato e poi guarda me ma non mi contradice.

Una volta al castello corro a prendere le mie cose e le butto dentro alle valigie, preparo anche quella di Elly.

Elly mi guarda seduta sopra il letto -Cosa succede?-

-Ce ne andiamo- affermo senza fermarmi.

Ho già raccontato tutto a Mor e lei ha deciso di venire con me, per starmi vicina.

Le sono immensamente grata.

-E dove andiamo?- continua Elly, non spaventata ma terribilmente curiosa. 

-A casa di un amico- 

Sento i suoi passi fermarsi al mio fianco -E chi è questo tuo amico?-

-Malphas, si chiama Malphas- 



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