La Mia Stella -parte uno-

A pranzo siamo solo Mor, Elly e io. Malphas aveva da sbrigare alcune cose piuttosto urgenti.

Se ripenso al nostro bacio un brivido mi attraversa dalla testa ai piedi e il cuore inizia a galoppare impazzito. Non riesco ancora a crederci che sia davvero successo. Mi aspettavo una litigata spaziale ma mai e poi mai una conclusione del genere.

E da quando sono qui non ho ancora pensato a Noah. E penso di non farlo ancora per un po'.

L'unico problema adesso è che non so come definirci. Amanti? Fidanzati? Compagni? O forse resteremo solo amici?

Infondo è stato solo un bacio, cioè per me non è stato solo un bacio ma forse per lui si.

Non abbiamo avuto modo di chiarirlo ma mi ha promesso che questa sera mi avrebbe spiegato quel suo strano termine Aroha e il perchè dei suoi atteggiamenti.

-Questo cibo è stellare!- esulta Elly con la bocca piena di torta.

Mor annuisce mentre gusta uno strano frutto rosa confetto -Si devo ammetterlo, qui le cose hanno un sapore diverso-

Le lancio un sorriso -Qui è tutto più intenso-

La creaturina che mi ha indicato la strada nel corridoio si avvicina al tavolo per riempire nuovamente il piatto di Elly, quest'ultima dall'altro canto la guarda con gli occhi spalancanti -Sei bellissima-

Lei abbassa la testa rotonda -La ringrazio signorina-

Elly sembra al settimo cielo -Come ti chiami? -

-Non possono dire il loro nome- intervengo io per risparmiare nuovamente la spiegazione da parte della creatura.

Quest'ultima invece mi osserva con i suoi grandi occhi interamente blu -Noi Jatheen abbiamo il dono di sentire i cuori degli altri, possiamo capire chi di malvagità è dotato e chi invece viene in pace. Voi avete cuori buoni e per questo vi rivelerò il mio nome-

Una parte di me si domanda se ci ha visto giusto. Se ha intuito che in me scorre anche il potere di Lilith.

Mi lancia un'occhiata e per un attimo ho il terrore che mi abbia letto nella mente. Sarebbe possibile per loro?

Spero vivamente di no.

-Mi chiamo Huadiathilla, ninfa del Lago di Stelle, discendente delle sorelle Jatheen e protettrice delle due Lune-

Elly balza giù dalla sedia e le tende una mano -Io sono Ellen Morrigan, figlia adottiva di Diane Morrigan e protettrice di Tisk e Daisy-

-Sono le sue bambole- sussurro a Mor che mi guarda perplessa.

Huadiathilla fissa la sua mano quindi Elly corre in suo aiuto -Devi stringerla è così che facciamo noi umani-

Lei gli afferra la mano e poi la ritrae -La ringrazio signorina per aver condiviso il suo nome- afferma con quel suo tono melodico prima di sparire nel nulla.

Elly si rimette a sedere tutta pimpante -Ho una nuova amica-

-Chissà di cosa parlerete insieme- risponde Mor cercando di trattenere una risata.

Finiamo di fare colazione e ci dividiamo. Mor accompagna Elly a sistemare i vestiti in camera sua mentre io decido di fare un giro nell'enorme giardino del castello.

Quando esco e vedo il cielo costellato per un attimo devo ricordarmi del posto in cui ora vivo, dove la notte è eterna. Non mi turba però, non se ogni volta che guardo il cielo resto senza fiato per l'immortale splendore. Non mi stancherò mai di questo paesaggio, ogni volta che lo guardo mi sembra di scorgervi qualcosa di nuovo che puntualmente mi stupisce.

Cammino sul prato blu cobalto ammirandone ogni sfumatura, sembro una bambina alle prese con un mondo nuovo.

-Tu sei colei che cammina tra i due mondi- afferma una voce distogliendomi dai pensieri.

Una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi mi osserva attentamente spostando gli occhi completamente gialli lungo tutto il mio corpo -Sei giovane, mi aspettavo qualcuno di più vecchio-

Sarebbe più normale parlare con lei se non fosse semitrasparente e non levitasse di almeno cinque centimetri dal terreno.

-Hai perso la lingua ragazza?- afferma sinceramente scocciata.

Mi ricompongo velocemente e le rivolgo un sorriso -Scusami, devo ancora abituarmi agli abitanti di questo mondo. Mi chiamo Diane-

-Tutti sappiamo come ti chiami, persino nella Città del Sole Immortale. Non si parla altro che di te-

Tutti parlano di me? Ma se sono arrivata appena ieri. 

-Corrono in fretta le voci- dico tanto per dire, mi sento un po' a disagio con lei, è come se giudicasse ogni parola che dico.

-Mi chiamo Jessemine e smettila di tremare non voglio farti del male- afferma alzando gli occhi celesti al cielo.

-Tu...vivi qui?-

Domanda stupida, altamente stupida. E' ovvio! E' un dannato fantasma!

Lei però, molto educatamente, finge di pensare che sono innocente più che stupida -Si, sono morta molti anni fa e ora sorveglio questo posto. Prima di te l'unica umana che ha calpestato questo prato è stata Rosaline. Ma è morta anche lei e ora vaga oltre i confini-

Mi sento impietrire -Perchè è morta?-

Lei inclina la testa di lato facendo fluttuare i lunghi capelli biondi -Fai troppe domande-

-E' stata uccisa?- non riesco a fare a meno di chiedere. 

Forse era come me, forse vagava qui esplorando il posto. Forse aveva un legame con Malphas e...

Jessemine fa un giro su se stessa facendo gonfiare l'ampia gonna -Non essere precipitosa, non sta a me spifferare tutti i segreti. Se rimarrai qui dovrai imparare a capire che i segreti contano più della vita-

Mi passo una mano sul braccio alquanto a disagio -Che cosa intendi? E' pericoloso stare qui?-

Lei si avvicina fluttuando a mezz'aria, mi guarda seria senza l'ombra del suo sarcasmo -Nessun posto è sicuro ragazza ma finché sarai al fianco di Malphas il pericolo sarà di gran lunga minore. Lui è il più forte Sovrano che Kraai ha mai avuto ma soprattutto è quello più compassionevole. Tutti noi siamo fortunati ad averlo qui-

Butto fuori l'aria senza essermi accorta di averla trattenuta -Io mi fido di lui-

Jessemine accenna un sorriso -Lo so e lui di te-

Poi sparisce nel nulla, come fanno tutti da queste parti.

Vado verso il piccolo fiume e osservo le Makaai canterine. Mi siedo a riva portandomi le gambe al petto appoggiando il mento sulle ginocchia.

Mi sento serena ma il contempo agitata. Il pensiero di quell'umana mi tormenta.

Rosaline è morta qui. Cosa le sarà successo?

-Prenderai freddo-

Malphas si siede al mio fianco alzando il mento per osservare le stelle.

Io nel mentre osservo lui. I capelli nero blu si arricciano sul collo formando adorabili onde, ricordo la loro morbidezza quando ci ho passato le mani. Ogni tratto del volto sembra scolpito dall'artista più abile di tutti i regni. Le ciglia lunghe, le labbra pronunciane, la mascella spigolosa, tutto in lui sembra fatto ad arte.

-Mi stai fissando- mormora senza staccare gli occhi dal cielo.

Sposto lo sguardo sull'acqua con il rossore che si diffonde sul mio volto -Scusa-

Lui alza un angolo della bocca e punta i suoi meravigliosi occhi sui miei -Mi piace-

-Che ti guardi?-

Scrolla le spalle accentuando il sorriso -Si-

Ho una stretta al cuore e un sentimento intenso invade ogni fibra del mio essere. E' come se una pioggia di stelle mi fosse scoppiata dentro al corpo.

Malphas mi prende una mano -Guarda la tua pelle-

A malincuore abbasso lo sguardo dal suo e osservo la mia pelle. Resto senza fiato quando vedo la tenue luce che sembra scorrermi nelle vene illuminandomi tutta.

-Sei bellissima Diane, la mia bellissima stella- sussurra accarezzandomi il braccio e causandomi brividi.

-Cos'è questa luce?- anche la mia voce è bassa. Sembriamo due innamorati che si sussurrano profondi segreti sotto il chiarore delle due Lune.

-E' la Luce della Fenice che scorre in te, non sei solo tenebra sai?-

Sospiro e mi sdraio completamente nell'erba osservando le stelle -Dai stenditi e guardiamo le stelle, gli umani lo fanno voi no?-

Lui mi guarda da seduto, sembra sorpreso quasi come se non credesse alla mia presenza -In teoria no ma farò uno strappo alla regola-

Una volta sistemato al mio fianco mi indica un punto nel cielo -Vedi quella stella? Quella più grande di un viola intenso?-

Annuisco ammirandola per bene, è più grande delle altre e sembra brillare di una luce diversa.

-Si chiama Dreasia, è la stella del coraggio e c'è una storia dietro, del perché l'abbiamo chiamata così-

Giro la testa per guardare il suo profilo -Me la racconti?-

Si volta anche lui e mi rivolge un sorriso tenero -Una volta, si racconta, che su questo Regno vivesse una fanciulla di nome Dreasia. Aveva lunghi capelli rossi che le arrivavano fino alle caviglie e due occhi dello stello colore delle ametiste. Era la ragazza più bella di tutta Kraai e di conseguenza anche quella più desiderata. Lei però voleva essere libera, non voleva legarsi con nessuno. Era uno spirito libero. Un giorno il Sovrano di Kraai la volle come compagna, non poteva permettere che qualcun altro avesse la fanciulla più bella. Dato il malcontento generale per puro divertimento indette una sfida, chiunque lo avesse battuto in battaglia avrebbe potuto avere la ragazza. Lui sapeva di essere il più forte, sapeva che avrebbe vinto-

-E in tutto questo la ragazza non aveva voce in capitolo- borbotto corrugando le sopracciglia -Vai avanti-

-Il grande giorno arrivò e una fila di pretendenti scelti attese fuori dal castello, aspettando il momento di battersi con il Sovrano. Le regole prevedevano che i due pretendenti dovessero lottare fino all'ultimo, a costo della loro stessa vita. Così uno dopo l'altro caddero nelle grinfie del Sovrano, morirono tutti. Fino all'ultimo. La vittoria del Sovrano era vicina se non fosse per l'ultimo pretendente. Si presentò all'ultimo dichiarando di voler partecipare, non venne preso sul serio. Era smilzo, di statura media, scompariva sotto quell'armatura dorata troppo grande e sotto l'elmetto. Il Sovrano acconsenti ugualmente, una morte in più non avrebbe cambiato niente. Lo affrontò e si stupì quando notò l'agilità del pretendente, si muoveva così velocemente che sembrava scomparire sotto lo stesso sguardo attento del Sovrano. Il pretendente riuscì ad ucciderlo dopo pochi minuti.-

Sgrano gli occhi -Continua-

-La sala si zittì dinanzi a tale sorpresa, nessuno riusciva a crederci, tantomeno a quello che successe dopo. Il pretendente si tolse l'elmo e una lunga chioma rossa ricoprì l'armatura come un glorioso mantello. Dreasia osservò tutti agguerrita sfidando chiunque a farsi avanti. Gli altri si inchinarono a lei dichiarandola la legittima erede di Kraai. Passò alla storia come Dreasia la Coraggiosa-

Mi porto entrambe le mani al cuore -E' successo davvero?-

Lui scrolla le spalle -Chi lo sa? A me piace pensare di si-

-Anche a me piace pensare di si-











Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top