Come una Fenice

Luce e Oscurità.

Il Bene e il Male.

Pare che entrambi ci appartengano.

L'uno non può esistere senza l'altro.

In continua lotta, l'ago che oscilla su entrambi.

La Fenice con la sua eterna luce illumina il corpo, le ombre plasmate in un muto grido avvolgono le ferite penetrandovi all'interno.

Un corpo vivo nell'attimo esatto e morto in quello dopo.

La vita può sfuggirci di mano all'improvviso e noi non possiamo farci niente.

O così pensavo.

Mi sveglio di soprassalto con un urlo mozzato in gola.

Mi tocco il petto e lo stomaco con fare frenetico sicura di trovarci dei buchi sanguinanti.

Niente, non un solo graffio.

Ansimo cercando di far entrare più ossigeno possibile nei miei polmoni, perché sono sicura che qualche secondo fa fossero immobili e privi di vita così come il mio cuore.

-Va tutto bene- mormora una voce stanca al mio fianco.

Alzo lentamente gli occhi e incontro quelli viola di Malphas.

-Ma che.. - mi allontano di scatto trascinando via il corpo, ancora intorpidito, solo di qualche millimetro.

-Va tutto bene- ripete con un sorriso esausto e il volto pallido.

Dal suo colorito e dal tono basso e tirato della voce capisco che non sta bene -Cos'hai? -

Di lui so solo che si chiama Malphas, che osserva per puro divertimento le feste e che dalle sue parti quest'ultime sono migliori delle nostre.

Malphas si sposta una ciocca corvina dalla fronte asciugandosi la pelle imperlata di sudore e anche il quel movimento pare non perdere la sua grazia -Sono solo stanco, ricordi qualcosa? -

Per la Fenice certo che ricordavo.

-Si e non riesco a trovarne un senso- sussurro.

Lui annuisce come se si aspettasse quella risposta -Forse è ora che tu sappia-

Mi alzo in piedi ignorando il capogiro -Si penso proprio che sia giunto il momento che qualcuno mi spieghi cosa diamine mi è successo- mi passo entrambe le mani tra i capelli guardando le Terre Morte con disperazione -Perchè penso di star impazzendo-

Si alza in piedi ma si tiene a debita distanza -Prima di tutto devi sapere che questo è un sogno ma tutto quello che ti dirò è reale-

-Un...sogno?- sussurro strizzando gli occhi con forza -E' un sogno? Quindi sono morta?-

Scuote la testa immediatamente per tranquillizzarmi -No, sei solo in uno stato di...guarigione-

Faccio dei respiri profondi con la speranza di calmarmi e riordinare le idee -Tu sei reale?-

Fa uno dei suoi sorrisi appena accennati e si infila le mani nelle tasche dei pantaloni eleganti -Si-

-Com'è possibile?- faccio un passo nella sua direzione -Perchè eri lì durante l'attacco? Perchè ora sei qui?-

Sospira pazientemente -La storia è più complicata di quanto sembra e ha avuto inizio molti anni prima che tu nascessi-

-Allora è meglio che io mi sieda- mormoro senza staccarli gli occhi di dosso per paura che svanisca -Ricorderò tutto una volta sveglia?-

Lui resta in piedi a pochi passi da me -Si, certo-

Incrocio le braccia al petto stringendo tra le dita la mia treccia -Sono pronta-

-Un tempo, i Prodigi vennero creati e baciati dalla luce della Fenice per poter combattere gli Oscuri, essere nati dalla paura e forgiati nell'ombra. I primi Prodigi vennero addestrati dalla Fenice stessa fino a quando tutto ciò che dovevano sapere venne appreso. Di generazione in generazione si diffusero in tutti i sei Regni proteggendo gli umani con la loro stessa vita. Moltissimi anni fa iniziò a circolare una voce, si vociferava che il padre di quegli essersi fosse il Re Oscuro, o meglio chiamato da tutti Il Corvo. Questa storia venne trascritta nei libri e raccontata nelle storie fino a quando non diventò un credo comune. Il nemico assoluto da combattere è e sarà sempre il Corvo Oscuro. Tu però hai visto la verità piccola Diane, tu sai chi è il vero nemico. Lilith è la portatrice del male, colei che sin dagli inizi dei tempi cerca di ostacolare la luce della Fenice. Lei ha fatto in modo che tutti ci credessero. Nel caos più assoluto, quando la guerra investirà i regni, lei si mostrerà al mondo come loro salvatrice-

Le immagini di Lilith e delle sue pugnalate mi fanno venire un brivido di terrore. Alzo la testa e incrocio gli occhi viola di Malphas improvvisamente consapevole -Tu sei il Corvo, Malphas nelle leggende è raffigurato come un corvo- 

Non so come faccio a sapere della leggenda di Malphas ma nella mia testa tutto sembra più chiaro, sento di conoscere cose che prima non avevo neanche sentito nominare.

Inclina la testa di lato accennando un sorriso -Si, esatto-

-Non mi hai ancora spiegato perché è successo quello che è successo-

Si infila nuovamente le mani in tasca -Ci stavo arrivando- come per magia una sedia compare al suo fianco -Siamo in un sogno, tutto è possibile piccola Diane- dice notando il mio sguardo meravigliato.

Quando si siede sistemandosi i pantaloni inizia a parlare -L'evento che si è verificato nelle Terre Morte era già stato previsto, la Fenice, Lilith e io ne eravamo a conoscenza. Lo sentivamo sulla nostra pelle, nelle nostre ossa, ovunque. Non sapevamo quando si sarebbe verificato ma sapevamo che ci sarebbe stato. Io l'ho sempre sentito più degli altri, io ti ho sempre sentita più degli altri. Sentivo quando ti trovavi in pericolo, avvertivo la tua paura come se fosse la mia. Quando sei entrata nella foresta di Ligea ho sentito tutto, sapevo che ti trovavi in pericolo. Ti ho salvata giusto un attimo prima che cadessi nel baratro-

Trattengo il respiro ricordando quel giorno -Tu..tu mi hai salvata? Sei stato tu?-

Annuisce appena con il volto marmoreo -Ho molti anni e faccio fatica a provare qualunque tipo di emozione, eppure quel giorno ciò che tu sentivi si è riversato su di me. Quando è arrivato il giorno dello scontro sapevo dove ti trovavi, ho avvertito il tuo dolore e ho saputo che il momento era arrivato-

Mi alzo in piedi come una molla senza più riuscire a stare ferma e calma per terra -Perchè io?-

-Perchè pensi di riuscire ad avvertire gli Oscuri? Perchè pensi di riuscire a percepire la diversa consistenza della luce dei Prodigi? Perchè senti la voce degli Oscuri quando nessun'altro può farlo?- ribatte lui alzandosi a sua volta dalla sedia.

Faccio un passo nella sua direzione con le mani strette a pugno -Non può essere-

Lui si avvicina e annuisce alzandomi il mento con due dita -Tu sei Daevia. Colei che cammina tra i due mondi. Colei che possiede Luce e Oscurità per metà Fenice e per metà demone-

-Io sono umana- dico in un sussurro. Continuo a guardare i suoi occhi perchè so che se non lo facessi crollerei.

Lascia il mento solo per spostare entrambe le mani sulle mie spalle -L'onda di energia che ti ha fermato il cuore è la stessa che ti ha dato il Dono, Lilith voleva che tu morissi prima perchè sapeva che una parte del suo potere sarebbe passata a te ma tu sei resistita più di quanto si aspettasse-

Stringo la sua camicia nera per non cadere -E tu? Tu cosa ci facevi lì?-

Alza un angola della bocca avvicinando la fronte alla mia -Io ero lì per far in modo che tu rimanessi viva, sono l'ultimo pezzo del puzzle. Quando ti ho dato la mano nel momento dell'onda ho fatto in modo che la tua anima e il tuo corpo non morissero, qualsiasi umano o Prodigio si sarebbe polverizzato-

-Perchè mi hai salvata?-

La sua espressione ritorna seria -Perchè ti ho sempre protetta sin dalla tua nascita e lo farò fino alla fine-

In un lampo mi viene in mente Ravenshore e al fatto che io vivessi da sola con molti nemici fuori dalla porta, e a come dichiaravo di essere solo fortunata ad essere ancora viva. Convinta che fosse il destino a proteggermi.

-Tu- mi limito a dire -Tu hai sempre saputo che sarei diventata Daevia-

-Io ti ho sempre sentita qui- sussurra prendendomi una mano e appoggiandola sul cuore -Perchè ora una parte di me appartiene a te-

-Quando mi sveglierò come farò a trovarti?- 

Lui mi accarezza una guancia con delicatezza -Quando sarai pronta basterà pronunciare il mio nome- mi posa le labbra sulla fronte -Ora svegliati-

Tutto sembra ritornare sfocato.

Tutto sembra nuovamente mutare in Luce e Ombra.

In questo momento di torpore la voce di mia madre mi risuona in testa.

Arriverà il momento in cui le cose cambieranno, Diane. Come una fenice risorgerai dalla cenere.


Ed ecco a voi il primo capitolo del volume due!

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