3
«Sembri pensierosa oggi. Qualcosa non va?»
Laura si limitò ad alzare le spalle e sorridere, e sua sorella Elisa intuì. Sedute al tavolo di un bar a pochi passi dalla pineta.
«L'hai fatto di nuovo, vero?» le chiese.
«No, non è questo. Domani parte...» rispose Laura evasiva.
«L'hai fatto di nuovo!» replicò, stavolta spulciando ogni singola parola.
«Siamo andati oltre...» disse Laura.
«Avete fatto l'amore?»
Laura annuì.
«Hai fatto l'amore con Alberto? Mi spieghi cosa ti salta in mente?»
«Io lo amo!» la interruppe Laura, quasi urlando quelle parole. «O almeno penso» continuò in un sussurro.
«Non puoi comportarti così però! Devi essere più sincera, almeno con te stessa.»
Laura capì che la discussione si sarebbe evoluta in una tediosa morale, e sbuffò.
«Ma è possibile che deve sempre esserci qualcuno a dirmi cosa devo o non devo fare? Ogni giorno, ogni cosa, ogni fottutissimo pensiero che mi passa per la testa deve essere contestato.»
Tirò fuori un pacco di sigarette dalla borsa e se ne accese una. Una pigra scia di fumo salì dalla punta infuocata, contorcendosi alla luce del sole e formando una serie di cerchi irregolari. Elisa appoggiò i gomiti sul tavolo e sistemò il viso fra le sue mani; prese a fissare la sorella per qualche istante.
«Voglio solo che tu sia felice» le disse piano dopo un po'.
«Lo vorrei tanto anch'io» le rispose Laura.
«Glielo hai già detto?» chiese Elisa.
«A chi, a Paolo?» Laura scosse il capo, un movimento quasi impercettibile, forse stava rispondendo più a se stessa. Poi riprese: «Glielo dirò quando sarà il momento.»
«Gli spezzerai il cuore, lo sai questo vero?» disse Elisa.
«Se ne farà una ragione. Non posso stare con qualcuno che non mi trasmette niente; lo prenderei solo in giro.»
Un silenzio imbarazzante calò su di loro. Ma fu subito interrotto da un improvviso cambio di umore di Elisa, che sbatté i palmi delle mani sul tavolo e si alzò di scatto avvicinandosi repentinamente al viso di sua sorella fino a essere a un centimetro da lei.
«Adesso mi racconti come è andata, per filo e per segno. Voglio anche i particolari.»
Scoppiarono in una risata liberatoria che alleviò gli animi. Elisa cercò l'attenzione del cameriere e si fece portare una birra. Laura intanto si perse nel racconto di quel che era stato uno dei momenti più belli della sua vita.
Il trillo del cellulare la riportò al presente.
«È Paolo!» disse Laura. «Vuole parlare, mi aspetta a casa sua per cena.»
«Forse qualcuno lassù vuole spianarti la strada. Potrebbe essere l'occasione giusta.»
Laura non rispose. Rimase qualche minuto a fissare lo schermo del cellulare, poi si alzò.
«È meglio che vada adesso.»
Svanì un istante dopo senza nemmeno salutare sua sorella.
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