Cap.24

《Quindi lavori qui! Che figata! Perché Non me ne hai parlato?》

《Beh non ne ho avuto modo. Vuoi rimanere? Sta sera sono di turno.》

Nicholas divise la nostra cioccolata calda in due tazze e ce la offrì sul bancone mentre noi stavamo appollaiate sugli sgabelli in pelle.

《Non mi muoverò di qui fin quando non finirai! Promesso. Dovrai portarmi tanti cocktail però.》

《Oh, potrebbe portarti più che cocktail, tesoro. Se questa bambola mi ascoltasse, ti farebbe girare letteralmente la testa senza neanche farti bere!》, annunciò Nick mentre asciugava i bicchieri.

Julie si voltò a guardarmi con aria stralunata e io sbuffai. Quel tizio non teneva mai la bocca chiusa.

《Una sera ho dovuto sostituire una ballerina e..》

《Ballerina di punta.》, puntualizzò lui.

《..e ho cantato una cosa con una coreografia davvero bella che..》

《È stata eccezionale, altrochè!》

《..che ha fatto sembrare il tutto più carino. Avevo un'ansia terribile!》

《Pff...carino.》

《Nicholas!》, sbottai.

《Tu. Tu che canti e balli davanti a tante persone..che scherzo magnifico!》, iniziò Julie, per poi ridere istericamente:《Era uno scherzo no?》, concluse tornando seria.

Io e Nicholas la fissammo , scuotendo lentamente la testa.

《Ah. Beh, allora quando risali sul palco? Non credo finché non vedo!》

《Mai.》, affermai.

《Sta sera.》, disse con me Nick.

Mi voltai a guardarlo sorpresa e confusa.

《Bambolina, l'altra sera eri davvero stupenda. Non lo dico per farti un piacere, non ne avrei motivo. Teresa non si sbilancia, ma la conosco abbastanza bene da sapere che l'hai colpita. Voglio che inizi a fare le serate con le ragazze.》

《Cosa? Nicholas, io ero venuta qui per un semplice lavoro. Niente di più. Per favore, io non.. 》

《Non puoi rifiutare.》

Stavolta mi girai verso Julie non meno sorpresa di prima. Cosa pensava?

《Se sei davvero così brava, perché no? Sarebbe un bel modo per distrarsi, divertirsi e portare a casa qualche soldo in più. Accetta.》

Più che distrarmi, quella roba mi metteva ansia, ma non potevo negare il fatto che quella sera mi ero sentita per la prima volta una ragazza. Mi ero sentita bella, in grado di poter fare qualcosa, piena di energie. Ed era vero, mi ero divertita.

《Va bene..》, farfugliai.

《Come?》, chiesero i due all'unisono.

《Va bene va bene ! Accetto !》,  urlai.

《Devo dirlo a Teresa. Vai nei camerini nel frattempo, sta sera ti voglio in scena. Bionda, puoi andare con lei.》, sentenziò l'uomo, per poi allontanarsi di corsa, diretto nella stanza privata di Teresa.

《Beh, sembra quasi impossibile che quel tizio sia Nicholas, il marito della nostra cara Marlene.》, rise la mia amica, spintonandomi verso le quinte.

《Già. A proposito, non siamo più andate a trovarla.》

《Rimedieremo presto. Sono qui dietro i camerini?》, chiese scostando i drappi neri.

《Si, entra.》

《O mio...cavolo! È bellissimo!》, esclamò con gli occhi luccicanti, 《Guarda quanta roba!》

《Si, ma non toccare. Ogni ragazza ha le sue cose. Vieni, siediti qui.》, la guidai dove mi ero preparata la prima volta e la feci sedere.

《Vick..》

《Mmh?》

《Perché non volevi accettare?》

Sapevo bene il perché è non sarebbe stato giusto nasconderlo alla mia migliore amica;

《Io...è stato strano. Ecco, ero lì sopra, agitatissima. Allo stesso tempo però mi sentivo davvero...non lo so...mi sentivo bella, sicura di me, forte. Per poco tempo sono stata una ragazza normale; poi, verso la fine, mi sono resa conto di tutti quegli occhi che mi guardavano, tutti quegli uomini che fissavano me e il mio corpo. Mi sono sentita sporca, sporca dentro e fuori. Volevo andarmene, mi sentivo ridicola, ma continuavo a cantare. E a quel punto ho visto Jude: non volevo mi vedesse in quel momento, con gli stessi occhi di tutti gli altri e allo stesso tempo quella era forse l'unica occasione che avevo per mostrargli una me diversa, 》, presi un profondo respiro e continuai, 《per dimostrargli che posso cambiare.》

Julie mi fissava, impassibile. Le labbra leggermente socchiuse e l'aria trasandata. Si avvicinò e mi abbracciò con le sue fragili braccia interamente disegnate , facendomi posare la testa sul suo petto, tenendomi stretta come mai aveva fatto.
Lì capii che volevo liberarmi, liberarmi dai miei incubi, dai miei segreti, dal mio passato.

《Ragazzina, devi vestirti. Sta sera splenderai. Letteralmente.》, disse una voce femminile alle mie spalle e sapevo già di chi fosse.

《Buonasera anche a te Teresa.》,affermai voltandomi, 《Lei è Julie.》

《Julie te la cavi col trucco?》

《Ehm...si, signora.》

《Bene. Metti questo Victoria e fatti sistemare dalla tua amica.》,lasciò un vestito coperto dalla federa sul piccolo piano davanti allo specchio.

《Ok, ma cosa...》

《Le ragazze ti spiegheranno tutto.》, disse e si incamminò verso il suo ufficio; poi , come ripensandoci, si fermò e aggiunse: 《Vedrai che sarai bellissima come l'ultima volta. Non avere paura.》

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