Capitolo 9
«La smetti di suonare per favore?» Esclama nervosamente Jack.
«Oh merda! Se non avessi lasciato le chiavi appese a quest'ora sarei potuta entrare senza problemi!» Ribatto acida.
«Scusami tanto, non sai la percentuale di ladri che entra dentro casa con facilità se non si chiude la porta?» Replica quasi con noia.
«Conosci le regole di questa casa. Sei un ospite, quindi seguile. Ma poi, non riesci a girare vestito?» Domando fingendo sicurezza.
«Stavo dormendo. Non pensavo di essere svegliato nel cuore della notte. »
«Spostati. Fammi entrare dentro casa mia. Capito? Mia! Non tua! »
«Nervosetta? Il tuo uomo non ti ha resa felice stasera?» Chiede sarcasticamente.
«Partendo dal presupposto che non ho un uomo. Ma non sono affari tuoi.» Rivelo con disinteresse.
«Mi è venuta fame, fammi compagnia in cucina!» Ribatte prendendomi per mano ed esortandomi a sedere.
«Porca vacca, vuoi metterti qualcosa? Non vorrai cucinare con addosso solamente l'intimo? »
«Ti crea problemi?» Domanda dubbioso.
«No, per nulla!»
Non può conoscere i miei più sordidi segreti. Dio, ho ventiquattro anni. Dovrei avere una vita sessuale attiva. Invece sono ridotta a contare i miei primi baci e le volte in cui Jack mi è apparso mezzo nudo. Sono un disastro. Più lo fisso e più un bruciore al basso ventre aumenta. Ci manca solo l'influenza intestinale e siamo a posto. Anche perché l'unica spiegazione di questo disturbo può essere una malattia. Ma non è proprio un disturbo negativo, è più qualcosa che fa aumentare il battito cardiaco e arrossare la pelle. Mi sento in fiamme.
Cazzo! Credo di essere eccitata. Non ne sono sicura perché, come in tutto il resto, ho la vitalità di un ottantenne.
«La smetti di fissarmi in questo modo?»
Mi riprendo dal mio stato comatoso e rispondo: «Eh? In quale modo Jack? »
«Come se volessi scoparmi sul pavimento della tua cucina. Non che sia contrario ma come hai ben precisato prima, questa è casa tua e non credo che sia propensa ad una cosa del genere! »
A rallentatore le parole arrivano alla mia testa che le metabolizza in qualche secondo. Per prima cosa non saprei nemmeno come fare uno sguardo da: ti-mangio-qui-ed-ora, seconda cosa per scoparlo dovrei essere esperta in quel genere di cose e sinceramente ho addirittura un sex toy nel cassetto del mio comodino che non ho intenzione di usare poiché mi impaurisce.
«Io sc-scopare te? Ehm, me ne vado a letto. Che è meglio!» Corro verso il corridoio e lo sento ridere sguaiatamente.
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