CAPITOLO 53

Generalmente sono sempre molto responsabile, molto altruista, veramente tanto realista al punto tale da rendermi quasi cinica. Rose e Mad, da sempre, sono le ancore a cui io mi affido per la salvezza emozionale e mentale. Purtroppo, però, in questi ultimi mesi non riconosco me stessa. Tutte le sensazioni che provo sono così nuove che quasi mi rendono inerme. Cerco di affrontarle a testa alta e nonostante la mia età, la mia maturità e le mie insicurezze, cado spesso e mi rialzo a fatica. Jackson è entrato inaspettatamente nella mia piccola esistenza come un raggio di sole tra le tapparelle della mia stanza.

Ti colpisce mentre sei al calduccio, tra le soffici coperte che ti tengono a riparo in un giorno freddo e gelido.

Lui è una ventata di aria calda. Lui è la pioggia dopo la siccità. Lui è l'acqua per gli assetati. Lui è la neve sulla montagna. Lui è lo zucchero con il caffè. Lui è la cioccolata, la dolcezza, il sapore... Lui è tutto quello di cui io credo di aver bisogno.

È forte, irrispettoso, dolce, premuroso, possente, amabile, sincero e stramaledettamene unico. Irriverente, passionale, sentimentale e ardente.

È il fuoco che brucia il mio essere. È l'aria che respiro dentro i polmoni.

Semplicemente è.

Unicamente mi fissa sbigottito dall'uscio della porta appena aperta.

Ci guardiamo in silenzio.

So a cosa sto andando in contro avendo messo una clausola assurda al nostro rapporto; ma, come un treno ad alta velocità, non riesco a fermarmi.

≪ Beverly ma chi è alla porta? ≫ Urla Mad dall'altra stanza.

E io non ho parole. Non riesco a proferire ed articolare nessun suono. I suoi occhi sono calamitati nei miei, il suo respiro è calmo e profondo, la postura è rigida e gelida. Più lo guardo e più dimentico ciò che abbiamo intorno. Dimentico le mie amiche nell'altra stanza. Dimentico il perché devo sempre complicarmi la vita. Dimentico come si vive senza di lui.

≪ Bevy, perché diavolo sei scappata? E Perché non mi fai entrare a casa tua? ≫ Domande lecite visto che tengo la porta mezza aperta a proteggermi dal suo attacco sensato.

≪ Jack... credo che non sia un buon momento per parlare. ≫ Affermo sussurrando per non farmi sentire da Mad e Rose.

≪ Jacky, che ci fai qui? Vieni cugino... abbiamo qualcosa in sospeso. ≫ Lo apostrofa Rose venendoci in contro tutta sorridente.

Sapevo che chiudere la porta prima di rispondergli sarebbe stata la scelta più giusta ma le mie azioni decidono per loro senza interpellarmi. In fondo ho ancora bisogno di tenerlo vicino e scrutarlo.

Mentre le ragazze lo fanno accomodare, io, in tutta fretta, mi dirigo in camera per rimettere al loro posto i pensieri. Per catapultarmi nuovamente nella realtà che mi circonda. Per mettere quella solita facciata che mi protegge dalla vulnerabilità del momento.

Mi fisso allo specchio seduta all'angolo del mio letto. A volte mi domando cosa io possa suscitare al resto del mondo; cosa le persone possano vedere in superficie. Una fragile ragazza in balia degli eventi che cerca di crescere nonostante sia ormai abbastanza grande per farlo.

Cerco una guida che possa portarmi verso vette più importanti che mi lasci scegliere da sola le battaglie da combattere e le situazioni da affrontare.

Maturare non è mai facile e mai lo sarà.

Mi alzo pronta a tornare dai miei amici e dall'uomo che mi ha sconvolta. Stendo addosso i miei vestiti ormai sgualciti e dando le spalle allo specchio mi accorgo che Jackson mi fissa appoggiato con le spalle alla porta e le mani dietro la schiena.

Muovo un passo verso di lui che, fissandomi, chiude la porta a chiave.

Il cuore inizia la sua corsa e un vuoto allo stomaco mi irrigidisce facendomi sgranare gli occhi.

Sconvolgendomi, le sue mani mi prendono il volto e le labbra si arpionano in un ballo lento e ritmato.

≪ Non puoi fuggire da me Beverly e soprattutto non puoi porre delle regole assurde al nostro rapporto. Ormai mi appartieni. Che tu lo voglia o no. Siamo legati da un filo così stretto che non si può rompere. ≫ Sproloquia tra un bacio e l'altro.

Io lo fisso mentre le sue mani iniziano a sbottonare la mia camicia. Asola dopo asola scopre il mio corpo e il mio cuore. I baci continuano sul collo, vicino la clavicola, e le mie mani si agganciano ai suoi fianchi stringendo la maglia che ricopre il suo petto.

Con pigrizia fa scivolare da sopra le spalle la mia camicia e la lascia cadere per terra. Gli occhi, infuocati, cercano una mia remora. Cercano le mie labbra che potrebbero far smettere tutto ciò che avviene tra queste quattro mura di piacere. Però, non riesco a non volere quello che sta succedendo. L'unico pensiero che riempie la mia testa è il desiderio di Jackson che si riflette nei miei occhi.

Tremante muovo le mani per liberarci della sua maglia; capendo la mia intenzione mi aiuta alzando le braccia ed io sfioro il suo petto che brucia. Sento il suo cuore battere come il mio.

E, mentre mi avvicino per baciarlo, come il rumore di un fulmine a ciel sereno, qualcuno bussa alla porta.

≪ No, non ci posso credere... ≫ Urla spazientito Jackson. 

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