CAPITOLO 40
Il resto della settimana lo passo cercando di evitare di parlare con Rose e Mad di ciò che realmente è successo con Jackson. Solamente oggi non tentano di carpire qualche informazione poiché né io né lui facciamo parola dell'accaduto.
È come se i mesi passati a cercare di provare qualcosa si siano annientati nel momento in cui abbiamo deciso di chiudere una situazione, in fondo, nemmeno realmente aperta. Come se non ci fossimo baciati, scontrati, aiutati e conosciuti più intimamente di quanto avrei mai pensato. Non lascio mai entrare nessuno. O meglio nessuna persona del sesso opposto. Intendo nel mio privato. Ma lui, lui c'è riuscito o l'ho permesso io. Alla fine, la situazione mi è scoppiata tra le dita come una bolla di sapone.
I giorni passano, e chiaramente non so come comportarmi. Una svolta devo pur darla ed è per questo che ho bisogno di parlare con qualcuno. Solamente che, l'unica persona in casa è mia madre.
Ben sette giorni di divano, mi hanno cambiato i connotati, altrimenti non mi spiego la voglia che ho di confidarmi con lei.
≪ Mamma. Voglio parlare un po'. ≫ Non so bene come poter aprire un discorso con lei. Non parliamo da secoli, eppure ci scambiamo parole ogni giorno. Tipo un: "Come va? – Il dottore quando ti ha detto di tornare? – Hai bisogno di qualche medicina? – Pensi di voler tornare a casa? "; ma tutto finisce lì. Adesso sento l'esigenza di qualcosa di più profondo. Anche se lei non si è mai minimamente preoccupata della mia anima.
≪ Beverly, c'è qualcosa che non va? ≫ Guardinga, chiede con un tono altalenante.
≪ No. Sì. Non lo so. Cioè... lascia stare, è una pessima idea. ≫
≪ No, no stupidina. Lo vedo che c'è qualcosa che non va. Avrò pure il cancro, ma non sono ancora cieca. ≫
≪ Smettila, di scherzare su questo. Nonostante non sia la madre migliore del mondo, sei la mia unica parente. E giocare con la parola che mi fa pensare alla morte non è bello. Piantala. ≫ Sputo quasi adirata.
E lei, lei ride. ≪ Lo so di non essere stata la persona migliore di questo mondo. Pensi che non mi abbia toccato ogni singolo pezzo della mia vita andato in frantumi? O che non mi sia dispiaciuto, col senno di poi, ogni mio comportamento sgarbato nei tuoi confronti? Mia cara, è così difficile essere un buon genitore. Soprattutto se i caratteri sono così simili da scontrarsi in continuazione. Ma mi volevi parlare di qualcosa. Spara. ≫
Spara? Da quando in qua utilizza questo gergo così giovanile?
≪ Io ho combinato un casino. La mia vita è un casino. E non so cosa fare. Cioè, parte della mia vita lo è. Non tutto. Per esempio, il lavoro va alla grande, e sono felice. Il nostro rapporto può solo migliorare, purtroppo, devo dire, a causa di questa tua malattia stiamo riconsiderando tante cose. Io non posso dimenticare però, ma provare a superare, quello, forse, posso farlo. Piano pian, sia chiaro. Ma... mi sento maledettamente sola. Mi manca contare davvero per qualcuno. Non dico di non ricevere affetto, perché le mie amiche non mancano mai di mostrarmelo. Il fatto è che voglio essere amata da qualcuno. O meglio da uno in particolare. Ma forse non sono una persona da amare? ≫ Aspetto che dica qualcosa. Anche un: "Non essere ridicola", ma non dice nulla. Mi fissa, semplicemente.
≪ Puoi dire qualcosa? ≫ Quasi la imploro.
≪ Io non so cosa tu ti aspetti di sentirti dire. Ma posso assolutamente dirti che tu sei una persona da amare. Forse troppo ingenua o buona, ma non hai mai fatto nulla di male in vita tua. E forse, molto spesso ti addossavo delle colpe che non meritavi. Ma tornando alla persona che, a quanto pare, tu ami, posso solo affermare che non puoi costringere nessuno ad amarti. L'amore è spontaneo e poi pian piano si coltiva. Giorno dopo giorno. A meno che hai fatto qualcosa per bloccare sul nascere quel sentimento di Jackson. Perché chiaramente stiamo parlando di lui. ≫
Beccata, vorrei urlare.
≪ Ok. L'ho baciato, poi ho baciato un altro davanti a lui e ho fatto finta di nulla. In seguito ho dubitato di lui pensando che stesse tornando con la sua ex mentre si preoccupava per me. Ho conosciuto un cameriere e mentre le cose sembravano andar bene tra di noi, intendo tra me e Jack, l'ho baciato. Al cameriere intendo. Mentre tu eri lì in casa sua. E poi, il resto l'hai origliato. ≫
Apre e chiude la bocca come un pesciolino rosso.
≪ Oddio, sono proprio una cattiva persona. E pensare che è stato uno dei miei primi veri baci. La prima persona che ho visto mezzo nudo. Mamma, abbiamo un problema grosso! ≫
Inizio ad iperventilare. Sono una poco di buono. Mi lamento del suo atteggiamento, ma poi il mio è peggiore. Devo risolvere assolutamente questa dannata situazione.
≪ Oddio, poi mi sono pure iscritta ad un social di nome tinder per cercare l'anima gemella. Devo cancellarmi da lì. Parlare con Jackson e risolvere. Grazie dell'aiuto, adesso so cosa fare. ≫
≪ Ma quale aiuto? Non ho aperto bocca! Per caso ti servivo da spettatore per un monologo? Stupida ragazzina, e pensare che credevo avessi bisogno di un abbraccio da madre figlia.≫
≪ Ma come ti viene in mente? Quelle sono cose troppo sdolcinate per due che stanno appena facendo la pace. ≫
Mi dirigo verso la mia stanza, ma prima di entrare sento Rachel chiamarmi.
≪ Beverly, prima hai detto che l'hai visto quasi nudo. Quando succederà, per favore, fammi sapere se il tuo fiore verrà colto a dovere. ≫
Madre Natura, un'altra madre mi merito.
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