CAPITOLO 38
Le sue labbra sono soffici. Di una morbidezza mai conosciuta. Sfiora le mie con delicatezza come se non sapesse se sia la cosa giusta da fare. La mia mano cerca la sua e intrecciamo le nostre dita. Prende la mia bocca e la invade con la lingua. È dolce. Sicuro e insicuro allo stesso tempo. Più ci baciamo e più i respiri si affannano. Più ci stringiamo e più dimentico perché non ho mai voluto essere così leggera. Non voglio prendere aria, voglio solamente annientare i pensieri.
Solo che... non provo nulla. Nessun ottundimento, nessuno scoppiettio nel cuore, nessuna farfalla allo stomaco. Niente. E questo è bello ma brutto allo stesso tempo.
Non posso credere che solo con Jack riesco a provare qualcosa di insaziabile. Di sconosciuto e conosciuto allo stesso tempo.
≪ Grazie, Mathias. ≫ Scendo dall'auto e m'incammino verso la strada del ritorno. Lui mi fissa sgomento, ma si riprende subito.
≪ Quando vuoi tesoro. Per schiarirti le idee sono sempre disponibile. ≫ Urla sorridendo.
Appena prima della pioggia scrosciante riesco a entrare dal portone d'ingresso per dirigermi a casa.
Apro la porta e mi rendo conto che il silenzio invade ogni membra di quell'appartamento.
Mia madre è appisolata sul divano e di Jack e della piccola nemmeno l'ombra. Mi dirigo in camera da letto e lo trovo a fissare la porta. In attesa, forse di qualcosa.
≪ Direi che un'ora per comprare le sigarette proprio sotto casa mia sia più che sufficiente. Jud è già andata via. La madre era un po' sconcertata di non trovarti e di vedere sua figlia con degli sconosciuti. Ma tranquilla ho risolto. ≫
Jud. Mi ero dimenticata anche di lei. Ma come spiegare che avevo bisogno di un attimo solo per me? Non so spiegarlo io, figurarsi farlo capire a qualcun altro!
≪ Ho baciato Mathias. O meglio, l'ho incontrato qui sotto. Abbiamo fatto una passeggiata e gli ho chiesto di baciarmi. Lui si è rifiutato. Perché ha detto che tu gli avresti rotto il naso. Ma si sa, voi maschi non ragionate con molta coerenza. Quindi mi sono avvicinata e ci siamo baciati. ≫ Devo imparare a tenere la boccaccia chiusa.
Non è normale spifferare alla persona della quale si è innamorati che le tue labbra hanno appena toccato quelle di un altro uomo.
≪ Sono rimasto fermo alla prima frase. Ho baciato Mathias. Ma cosa cazzo ti passa per la testa? ≫
≪ Niente? ≫ Rispondo titubante. Poiché nemmeno io so cosa mi passa tra i piccoli neuroni che abitano la mia scatola cranica.
≪ Esatto. Non ti passa un cazzo di niente. ≫
≪ Tecnicamente un cazzo non può passarmi per la testa. Non può entrare da un orecchio per poi dirigersi alla meta. O forse potrebbe passare da qualche altra fessura, ma non vorrei approfondire l'argomento. Almeno per ora. ≫ Credo di aver riflettuto ad alta voce poiché Jack mi fissa non sapendo se ridere o restare arrabbiato.
≪ Bev, io non ti capisco. Ti è chiaro che mi interessi? No aspetta, io ti voglio. Voglio te. E tu puntualmente fai qualcosa per allontanarmi. Prima Pat, poi Aly, adesso questo. Non capisco cosa ti stia succedendo. ≫
Aspetta una mia risposta. Una risposta che non voglio dare. Lo guardo e mi rendo conto di quanto sia perfetto. Perfetto per me. Ogni singola parte del mio corpo desidera quell'uomo sdraiato sul letto. Teso come una corda di violino. Sofferente e furente allo stesso tempo. E delle lacrime inaspettate bruciano dietro gli occhi. Lacrime che non verso perché piangere non è contemplato in questo momento.
≪ Pat l'ho conosciuto qualche giorno prima di te. Quando ancora la porta del mio nascondiglio era chiusa a chiave. Sembrava simpatico. Non mi piaceva fisicamente e non mi piace tutt'ora. Mad e Rose mi spingevano a uscire dal mio nascondiglio e lui sembrava l'ancora giusta. Però non provavo nulla quando stavo con lui. Poi ho conosciuto te e quando ci siamo scontrati per la prima volta, eri così impertinente da risultare affascinante. E le farfalle svolazzavano nel mio stomaco ogni qual volta ti vedevo. Solamente... sono troppo ingenua e quindi m'imbarazzava averti per casa. Poi il matrimonio di mia madre ha completato l'opera. E più mi piacevi e più pensavo di non essere abbastanza. Aly, la tua ex è bellissima, perfetta ed è stata tua. Tu l'hai amata o la ami ancora, questo non lo so. Mentre io, semplicemente, sono la migliore amica di tua cugina. Una persona nuova che possibilmente ti ha attirato appunto perché non conosciuta. Aly ha delle confidenze che io non ho e quindi ho preferito tirarmi indietro. Le mie amiche l'hanno invitata a casa, escludendomi. Piccoli atteggiamenti che mi hanno colpita. Poi Mathias era simpatico, mi corteggiava e flirtava con me. La leggerezza con cui lo faceva mi ha affascinato. Oggi ho avuto parecchi pensieri per la testa. Per cui ci siamo baciati. E non ho sentito nulla. Ero da sola nell'oblio. E questo era leggero. Non mi faceva pensare. Quindi, sì. Combino tanti di quei casini che non so spiegarli bene nemmeno io. Ho perso il filo conduttore della mia vita che fino a qualche tempo fa era monotona. E mi spaventa camminare nel buio. Non vedo nulla e vado a tentoni. Poi, non hai mai detto che volevi qualcosa da me. Ergo, sono libera di baciare chi voglio. Tu hai sconvolto la mia misera vita Jackson. ≫
La sincerità delle mie parole mi annientano in un millesimo di secondo. E mi rendo conto di quanto stupide siano state alcune azioni.
Ma io sono Beverly. La combina guai. L'unica donna al mondo che Madre Natura prende di mira per tutte le brutte figure più vergognose. Ne sono consapevole e lo accetto. Jack mi fissa senza dire una parola. Respira profondamente e si alza dal letto.
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