Capitolo 19

«Beverly? Beverly? Sei ancora in linea?»

Cerco con tutta me stessa di parlare con voce salda e ferma, ma fallisco miseramente.

«Ehm... in questo momento» cerco di spiegarle nonostante le mani di Jack mi esplorano il corpo dolcemente, «è... lui è...»

«Impegnato » mi suggerisce senza farsi sentire da Rose.

«Impegnato, sì...»

«Oh mio Dio! Oh Mio Dio! Lo sapevo. Porca puttana. Dimmi che hai fatto sesso con quel pezzo d'uomo. Giuro su Dio che se non ci vai a letto ti chiudo fuori di casa. Oh Mio Dio. Non posso crederci. In dieci minuti di conversazione tu ti stavi facendo palpeggiare da lui...»

«Non è proprio, così...»  suggerisco.

«Oh mio Dio. Devo chiudere assolutamente! Ti prego rendimi fiera di te.» Urla e subito dopo chiude. Nel frattempo Jack mi rimette la gonna a posto e mi stampa un bacio in testa.

«Bevy, adesso è meglio che vai a casa.»

«Sì... lo credo anch'io!» E mi sorride con complicità e sensualità.

Non sono pronta ad affrontare il terzo grado delle mie amiche, ma sono sicura che non potrò scappare in eterno. Non è successo nulla, un semplice bacio, eppure per me è tanto. Quello che ho provato, le sensazioni che ho sentito, le emozioni che mi trasmetteva mi mandano in tilt il cervello. Completamente. Più tento di non razionalizzarle e più lo faccio. Un cane che si morde la coda. Spiegarmi perché lui sente questa attrazione nei miei confronti sembra di vitale importanza. In genere schivo tutti. In pochissimo tempo si è intrufolato nella mia vita. Nulla di eclatante, ma capisce come sono. Sembra che sappia quello che voglio appena prima di volerlo. Mi fissa, mi scruta, mi giudica anche... e non mi da fastidio. Così mi sento importante. E siccome non mi è mai capitato, ho timore di sbagliare a comprendere i segnali. A interpretare le sue mosse in maniera scorretta. A credere che io, per lui, sia qualcosa di più che una tacca sul suo letto.

Ma l'ha capito. Ha capito che sono vergine, che non ho esperienza. Questo dovrebbe farmi riflettere tanto. Moltissimo in realtà. Nonostante tutto ha continuato nella sua missione. Baciarmi, rendermi vulnerabile, affidarmi alle sue regole. E quando, per una volta, qualcuno decide per me, afferra le redini delle situazioni, si occupa di me e si prende cura della sottoscritta, mi sento diversa. Il peso del mondo non è più solo sulle mie spalle e il grigio che mi copre, come una coperta di lana merino, sembra più fresco di quello che dovrebbe essere.

Quando rientro in casa, fortunatamente, non trovo nessuno. Mad e Rose sono dai rispettivi fidanzati e io espiro il fiato che trattenevo.

Per questa motivazione mi trovo, per l'ennesima volta, con Toby. Chi è Toby? Non potevo chiamarlo "pezzo di plastica" o "pene di gomma" oppure "vibratore", semplicemente riferendomi a quel... Toby! Con i polpastrelli lo tocco, lo premo, lo accarezzo. Mi domando se la vera eccitazione di un uomo sia così... pulita. Simile alla perfezione. Una forma magnifica. Lineare con scanalature e avvallamenti. Lo studio, mi lascio del tempo per abbeverarmi di questa immagine. È da immaturi, ma il bacio di stamattina mi ha suscitato strane idee in testa. Il mio corpo continua a chiedermi delle necessità che non sono pronta a soddisfare né da sola e né con qualcuno. Però, voglio prepararmi per quando sarò pronta. Lo accendo e me lo avvicino alla pelle. Sento la vibrazione e percepisco la scarica addosso. Nella mia parte più sensibile avrà maggiore attrito e più clamore. Il desiderio cresce come una fiammella appena accesa, e io... io ho bisogno di... non lo so nemmeno io di cosa ho bisogno, ma sento una smania dentro che mi stupisce. Altre stilettate al basso ventre, ed è straordinario. Chiudo gli occhi, le palpebre mi tremano, la pelle mi brucia, il cuore mi batte più forte e le gambe oscillano. Meravigliata, spengo l'aggeggio e lo riposo sopra il comò. Mi sdraio sopra il letto e tento di dormire, almeno un pochino.

«Beverly tesoro, sveglia! »

«Lasciami dormire un altro pochino Madeline.» La prego.

«Tesoro sono le nove e mezza di sera, e poi c'è Patrick al telefono.» Ribatte piccata.

«Uffi... passamelo! »

Esce dalla stanza e mezza addormentata rispondo.

«Pronto, Pat.»

«Ehi bellissima. Preparati che tra un'ora ti passo a prendere. Mangiamo un gelato. Ti va?»

No, nemmeno morta. Cosa dovrei fare? Posso reputarmi impegnata dopo un bacio con Jackson? Non abbiamo definito la situazione. Ma poi, quale situazione? Sarà abituato a trovarsi donne per casa e baciarle come se fosse una cosa normale. Non c'è un Noi. C'è stato solo un momento di "passione" passeggera. Deve per forza essere così, altrimenti mi avrebbe cercato, no? Avrebbe fatto la sua mossa, no? Rispondo di sì a entrambe le domande. Immatura, semplicemente.

«Ehm, ok Pat. Il tempo di una doccia e di vestirmi! A più tardi!»

«Ciao Piccola.»

Che strano, m'infastidisce che utilizzi lo stesso vezzeggiativo con cui mi chiama Jack. È stupido, ma forse è una normalità tra due persone che hanno qualcosa insieme. È qualcosa perché non so definirla.



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