19. Restare uniti
Martin
Mi sento come se stessi vivendo fuori dal mio corpo. Non riesco a restare concentrato mentre Ben guida verso l'ospedale. Non capisco davvero se questa sia la realtà o meno, è come se il mio corpo si fosse messo in una sorta di protezione e, per non farmi sentire il dolore e la preoccupazione, mi stesse facendo vivere quasi dissociato.
La cosa non migliora di certo quando arriviamo a destinazione e velocemente entriamo all'interno del padiglione del pronto soccorso. Sento i rumori molto lontani, camminare è una cosa quasi automatica e mi rimbomba in mente solo il nome della mia ragazza accompagnato da quello della mia migliore amica. Cosa ci attenderà una volta che arriveremo? Ho paura, non sono pronto a sentire nessuna brutta notizia, e come potrei? Non esiste niente che ti prepari a queste cose della vita.
Ben mi tira per la manica, indicandomi la reception e, solo in questo momento, è come se la mia anima si ricongiungesse al mio corpo. Mi guardo intorno e vedo tantissime persone doloranti che attendono il loro turno oltre che altrettante altre persone che attendono notizie dei loro cari. Si respira inquietudine, dolore e tristezza, e mi sembra quasi di sentirmeli tutti addosso. Rabbrividisco all'istante.
"Siamo qua per Aurora e Lucia Kensington, hanno avuto un incidente." la giovane ragazza dietro al bancone ci guarda con calma snervante mentre mastica un chewing-gum, e mi basta questo per capire che non ha un briciolo di sensibilità. "Abbiamo bisogno di sapere come stanno."
"Siete loro parenti?" è diffidente e mi basta questo suo tono per convincermi che non ci dirà un bel niente.
"Siamo i loro fidanzati." Benjamin continua a parlare con gentilezza nonostante capisco quanto sia agitato. Prova ad essere cortese per non farla diventare ancora più indisponente, ma dubito possa peggiorare.
"Allora non posso dirvi nulla. Sedetevi con gli altri, quando arriveranno i parenti parlerò con loro." il mio amico abbassa il capo davanti alla risposta acida, mentre io sento la rabbia farsi forte in me. Non mi va per niente giù che ci tratti con tanta freddezza e tanto disinteresse quando noi siamo sull'orlo di una crisi di panico non sapendo nulla sulla salute delle ragazze. "Prego, c'è gente dietro di voi." ci congeda con un gesto sbrigativo della mano ma io non mi sposto, prendo il posto di Benjamin e scuoto la testa in segno di negazione.
"Non mi sposterò da qua finché non mi dirai come stanno. Non ti auguro di trovarti da questa parte del bancone e incontrare una stronza senza empatia come te quando qualcuno che ami sta male." sbatto la mano sul legno e lei non batte ciglio, come se fosse abituata ogni giorno a scene del genere.
"Ti consiglio di andare a sederti in una delle sedie prima che chiami la sicurezza e ti faccia sbattere fuori. Non è un problema mio se stanno male, voi non siete parenti e la legge dice che non posso darvi nessuna notizia." mi guarda come se fossi un fastidioso scarafaggio e indica nuovamente le sedie della sala d'attesa "Prego, non ve lo ripeterò più."
L'inglese prova a convincermi a lasciare stare, sicuro che la giovane ragazza non cambierà idea e non ci dirà nulla, ma sono accecato dalla rabbia e dalla preoccupazione e non riesco a calmarmi nemmeno un po'. Non riesco ad andare a sedermi senza sapere nulla, non riesco a tenermi dentro questa sensazione di angoscia, non sapendo cosa ci attende. Non voglio stare sulle spine rischiando di esplodere in aria da un momento all'altro.
"Vogliamo solo sapere se sono vive o meno." ora urlo senza trattenermi, sbottando le parole che nessuno dei due ha avuto il coraggio di pronunciare da quando Ben ha ricevuto la telefonata. "Cazzo, solo questo. Non mi sembra di chiedere tanto." pronuncio queste frasi con un tono più basso, quasi arreso, ma prima che la stronza al bancone abbia la prontezza di ribattere, sento una voce dolce fare il mio nome.
Mi volto di scatto e i miei occhi si posano su Aurora che sta facendo capolino dalla porta del pronto soccorso. Ha il viso e la maglia sporchi di sangue e vari graffi, ma per il resto sembra tutta intera. Il mio cuore accelera notevolmente i battiti e alcune lacrime mi sgorgano dagli occhi come se non potessero più stare lì. È davanti a me, sta bene.
Mi fiondo da lei e la prendo tra le mie braccia, stringendola forte, ma stando attento a non farle male visto che ha appena avuto un incidente e non quanto possa essere dolorante. Inspiro il suo dolce profumo, che però è mischiato a un forte odore di disinfettante, e mi maledico mentalmente per il litigio che abbiamo avuto alla festa di laurea. Ho rischiato di perderla e, cosa peggiore, ho rischiato di perderla dopo che ci siamo allontanati in modo tutt'altro che buono. Avrei avuto per sempre il rimpianto di non essere andato a riprendermela e per non aver messo da parte l'orgoglio.
"Sei qua..." lo ripeto più e più volte, quasi non credendo alla sua presenza. Avevo pensato al peggio, avevo pensato di non rivedere più i suoi occhi chiari, di non risentire più la sua voce, di non sentirla più ridere, e invece è qua, tra le mie braccia.
All'improvviso però, la sento piangere disperata, così sciolgo l'abbraccio e la esamino attentamente. Per un secondo sono confuso, perché sono lacrime di dolore e non di felicità per essere qui con me, e mi basta davvero un nano secondo per capire il motivo... Lucia. "Auri... dove è Lucia?"
Lei continua a piangere mentre scuote il capo, come se non riuscisse a parlare, e questo mi sbatte in faccia la realtà. La mia migliore amica non è stata così fortunata come la mia ragazza. Sento un nodo formarsi alla mia gola, un nodo pieno di spine che mi trafigge le carni. Mi manca quasi l'aria... non riesco a crederci... non può essere vero.
D'istinto mi volto verso Benjamin che ci sta ascoltando e ci sta osservando con gli occhi fuori dalle orbite, realizzando piano piano. "No, no, no." ora anche lui inizia a piangere, e posso giurare di non averlo mai visto buttare giù nemmeno una lacrima in anni e anni di amicizia, questa è la prima volta in assoluto.
Cade in ginocchio come se non avesse più forza e piange mentre ci osserva. Ci osserva sperando che uno di noi gli dica che non è come pensa, ci osserva sperando che Lucia esca da quella maledetta porta come ha fatto Aurora... ma in cuor suo sa già che non accadrà niente di tutto questo.
Aurora
Non riesco a smettere di piangere, sento una voragine nel petto che mi fa mancare il fiato e mi fa sentire un dolore lancinante. Quando ho ripreso conoscenza, ero già sdraiata sul letto dell'ospedale e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata chiedere come stesse mia sorella, dove fosse. Non vedendola nel lettino accanto a me ho pensato che stesse bene, invece direi che non avrei potuto avere pensiero più sbagliato.
Osservo Martin che si allontana da me e si avvicina a Ben per aiutarlo a rimettersi in piedi per poi farlo accomodare in una delle sedie della sala d'aspetto, mentre io mi faccio forza e con le gambe che quasi cedono mi avvicino a loro. Sto tremando, come una foglia, ma non perché abbia freddo, so che è colpa di un attacco di panico, so che sono sconvolta... e sentirmi così impotente rende tutto ancora peggiore.
"Cosa è successo?" Benjamin punta i suoi occhioni blu e colmi di lacrime su di me, fa fatica a parlare, ma vuole sapere. Riesco a percepire l'amore che prova per mia sorella in maniera così forte che mi sento schiacciare. Io e lui stiamo condividendo lo stesso dolore, non importa che io sia legata a lei dal sangue, loro due hanno le anime collegate.
"Una macchina ha perso il controllo e ci è venuta contro frontalmente." la voce non mi sembra nemmeno la mia, la schiarisco un po' ma so già che sarà inutile. Il mio pianto è troppo forte. "Ha perso conoscenza prima di me... quando mi sono svegliata ho chiesto subito dove fosse... mi hanno detto solo che ha riportato gravi danni alla testa e aveva un'emorragia interna allo stomaco e che la stavano operando. Dopodiché nessuno mi ha più detto nulla."
L'inglese si posa le mani sul viso e mi rendo conto che anche lui sta visibilmente tremando, ma non faccio in tempo a fare nulla che sento Martin imprecare e poi lo vedo calciare la sedia accanto a noi. È sconvolto anche lui, so bene quanto sia affezionato a mia sorella, loro due sono inseparabili, hanno condiviso tanto anche quando io ero lontana. "Non riesco a crederci, in questo cazzo di posto nessuno ci dice nulla. Si divertono?"
Sospiro e mi avvicino a lui, posandogli una mano sul viso in modo delicato. "Martin, respira... Lucia ha bisogno che restiamo uniti e che non perdiamo la testa." so che è difficile, io stessa sono fuori di me, ma non possiamo lasciarci sopraffare da tutto quello che ci sta investendo. Lei è forte, sono sicura che presto avremo la notizia che sta meglio e che tra qualche settimana questo sarà solo un brutto ricordo che ci ha uniti tutti di più.
Lui annuisce e mi osserva attentamente. "Tu stai bene?" accarezza appena i tagli sul mio viso e io annuisco.
"Ho rimediato solo qualche punto... io sto bene." non sono io quella sotto i ferri, non sono io quella che sta lottando. Farei volentieri a cambio, prenderei il posto di mia sorella senza nessun dubbio se potessi. Non avrei mai voluto che le accadesse una cosa simile. Non lo meritava, non lo meritava assolutamente. Ha appena raggiunto l'obiettivo della laurea che ha sempre sognato, dovrebbe essere al settimo cielo per questo mentre prova a farsi strada negli studi legali migliori che esistano.
"Ti hanno detto in che condizioni fosse?" mi giro verso Ben sentendolo parlare e incrocio il suo sguardo colmo di dolore che mi fa inevitabilmente sentire una fitta al cuore. "Sii sincera per favore. Ti hanno detto se era davvero grave? Quante probabilità ci sono che vada tutto bene? Non nascondermelo."
Abbasso la testa per qualche secondo, chiedendomi come possa rispondergli senza farlo crollare ulteriormente. Vorrei non dirlo a voce alta per non farlo sembrare più reale di quello che è, ma non posso nemmeno mentirgli. Lucia è l'amore della sua vita, chissà quante volte li ho sentiti mentre chiacchieravano del loro futuro insieme, mentre facevano progetti per un giorno lontano, perciò deve sapere, per quanto difficile sia. "Gravi condizioni. Sta lottando tra la vita e la morte." quando pronuncio queste parole è come se il tempo e tutto intorno a noi si fermasse. Mi sembra quasi di sentire solo il ticchettio dell'orologio appeso alla parete dietro il bancone della reception, e i fiati sospesi dei due ragazzi davanti a me. "Ma lei ce la farà, lei deve per forza. Non pensate nemmeno per un momento che non sarà in grado di affrontare tutto questo. Lei è sempre riuscita a superare tutto. È la mia piccola sorellina ma è immensa." rinizio a piangere senza respirare, mentre Ben fa solo un gesto del capo, non sapendo forse cosa pensare di quello che sarà, mentre Martin mi stringe forte tra le sue braccia.
Piango come una disperata, con forti singhiozzi che mi smuovono completamente, cercando di pensare positivo, anche se non è semplice per nulla. Non posso perdere mia sorella, per me sarebbe come perdere una parte vitale di me, non potrei mai superare la sua assenza, mi ucciderebbe piano piano. Morirei di crepacuore. Io la voglio accanto a me per tutta la vita. Voglio condividere con lei le tappe più belle e importanti che raggiungerò. Voglio che sia la mia testimone di nozze. Voglio che sia la zia perfetta per i miei bambini, la madrina perfetta per i miei bambini. Voglio invecchiare con lei, voglio che sia la mia spalla e io la sua, come abbiamo sempre fatto fin da bambine.
Inalo il profumo di Martin, mentre lui mi lascia dolci baci sul capo, cercando di farmi calmare, anche se so che è tanto agitato anche lui. Cerco di concentrarmi sulle sue carezze, sul calore del suo corpo e su quanto mi senta al sicuro tra le sue braccia.
Non importa più per cosa abbiamo discusso, non importa più per cosa abbiamo passato lontani gli ultimi giorni. Importa che sia qua accanto a me, importa che la vita è a quanto pare un soffio di vento e noi siamo impotenti quando accade qualcosa che ce la vuole portare via... è tutto troppo effimero per sprecarlo come stavamo facendo noi, è bene che restiamo uniti e che insieme ci diamo la forza l'un l'altra.
Mia sorella ha bisogno di sentire tanto amore intorno a sé, mia sorella ha bisogno di noi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top