Parte 2
Sonopassate tre settimane e, a pomeriggi alterni, quella ragazza èvenuta a casa mia sempre allo stesso orario per ritrovarsi aguardarmi scrivere e parlarmi della sua giornata. Per passare deltempo con me insomma, per quanto fossi scettica all'inizio adassecondare questo capriccio. Non ha mai dato l'idea di avere secondifini e io l'ho sempre fatta entrare, senza pormi ulteriori domande,ascoltandola durante il mio lavoro, senza mai accontentare le mieidee perverse. Contando poi che lavora con mio cognato, mi sonoaccertata di non avere a che fare con qualche fanatica. Come ieri, adesempio, che non ha fatto altro che parlarmi del suo non volere lapianista nella band, Alysha, ma deve se non vuole fallire comecantante. O di come la sua migliore amica Delia, la chitarrista, siad'accordo con l'entrata del nuovo membro. Per tutto il tempo in cui èandata avanti e indietro per la stanza non ho fatto altro chefissarla. Il suo corpo mi piace ogni giorno di più, così come lasua aria innocente e infantile, ma in nessuna occasione ci siamoneanche sfiorate. Non le dirò mai che mi ha quasi rallegrato lagiornata, al contrario, la incolperò sempre di avermi fatto sprecaretempo. Come faccia a parlare così a lungo senza mai stancarsi è unmistero per me. Mi chiedo ancora come mai io la faccia sempre salire.È sabato sera ed io sono bloccata sempre alla stessa riga, delsedicesimo capitolo, del nuovo libro. Oggi lei non si è fatta vederee se normalmente sarei felice, non so perché, mi sento inquieta enervosa. Sono ormai le 19:00 e di lei nessuna traccia. Mi alzo e midirigo verso il salone, dove prendo una sigaretta dal pacco e laaccendo. Inspiro profondamente per rilassarmi e con la mano sinistrami massaggio le tempie. Che mi stiapreoccupando per lei? Impossibile.Oggi stranamente nessuno della mia famiglia si è fatto vivo, altracosa che dovrebbe rilassarmi, ma che in realtà mi fa sorgere solodei sospetti. Mi guardo intorno e sento solo silenzio e vuoto. Noncredevo potesse essere così la casa senza lei. Inspiro ancora eancora, sempre di più, finché non suona il campanello. Guardol'ora. 19:15. Può essere solo lei, ma so che sono io che mi convincoche deve per forza essere così. Mialzo quasi incredula dalla strana sensazione di mancanza che si falargo nel petto. Se prima sentivo un nodo allo stomaco, ora mi sentorilassata. Irritante. Mi avvicino lenta, inspiro più delle altre volte e poi espiro. Abbasso la maniglia, sapendo che ormai ha imparato il codice di entrata per superare il portone. Altra cosa che mi lascia pensare. Nessuno è mai venuto alla mia porta tranne lei, quando già mi aspettavo giornalisti e fan ad assediarmi casa. Ed eccola li. Mi guarda con quegli occhi grandi e pieni di affetto, quando di me sa poco o niente. Mi chiedo cosa ci veda in me di tanto bello da farla venire qui ogni volta. Io per lei non ho mai fatto nulla. Il concerto alla fine sarà dopo domani, dato che Andrew ha preferito dare più tempo alla band per esercitarsi. Pensandoci bene, non so nemmeno dove vive.
- Lauren - quella voce, quel profumo. Mi sembra sempre irreale il fatto che lei sia qui con me. La lascio entrare come sempre e poi richiudo la porta. Non abbiamo più parlato del mio andare a vederla, ma forse è meglio così. Spengo la sigaretta sapendo che le dà fastidio l'odore del fumo. Ma non lo ammetterò mai e dirò solamente che non mi andava più. Non sarebbe da me dire una cosa simile. Mi siedo alla mia postazione di lavoro, facendole credere di avermi disturbata, mentre lei si siede sull'ormai suo sgabello poco distante da me. Il silenzio non mi piace, voglio che parli, che dica qualsiasi cosa, ma deve riempire questo vuoto fastidioso.
" Sei venuta tardi oggi, avevi altro da fare? " domando quasi infastidita. Camila se ne accorge ma non dice nulla in proposito. Sposta i capelli su una spalla e inizia a dondolare i piedi.
- Non era mia intenzione, ho avuto un contrattempo - dice semplicemente.
" E questo contrattempo è per caso una ragazza segreta? O magari un fidanzato? " la prendo in giro. Ma dico io, sto impazzendo? Cosa importa se l'abbia o meno? Non sono affari miei.
- Mi stavi aspettando per caso? - domanda sorridendo come una bambina a cui si è promesso il gelato. Alzo gli occhi al cielo e riprendo a scrivere. Come immaginavo mi viene spontaneo e raramente mi blocco.
" Non montarti la testa, ragazzina " sbuffo, ma lei ha la stessa espressione da ebete stampata in viso. È irrecuperabile.
- Quindi mi aspettavi - il suo tono si è fatto più sensuale e questo non mi passa inosservato. Smetto di scrivere e tolgo gli occhiali che uso solo davanti al pc, voltandomi verso di lei e guardandola avvicinarsi lentamente. Il suo modo di camminare mi incanta e le sue forme mi rapiscono. È possibile che tra tutte le persone che potrei benissimo scoparmi e basta, devo provare attrazione verso una ragazzina che vuole, probabilmente, amore e una relazione seria? Si siede a cavalcioni su di me ma non mi tocca, né io tocco lei.
" Se ti piace pensarla così " sorrido divertita da quel comportamento. Se non fosse lei, avrei già soddisfatto le mie voglie e mandata via. Ma stiamo parlando di Camila, in fondo.
- Quindinon vuoi sapere dove sono stata? Non ti importa proprio? - domandatra la delusione e la provocazione. Questa ragazza mi sta facendoperdere la testa. Calma, devo mantenere la calma. La conosco datroppo poco. Come se in passato mi fosse importato d'altronde.
" Nonsono affari miei dove vai e con chi " sbotto irritata. Le sue cosceemanano calore, il suo corpo, lei. Sento caldo.
- Tiricordi il ragazzo che è uscito da casa tua? - dimmi che non l'harifatto.
" Sì,ci sei andata a letto? " ringhio infastidita, pentendomene subitodopo, so che lui non lo farebbe mai. Ama troppo la sua compagna.Probabilmente ha provato a dirle di non farsi più vedere, come hafatto con tutte le persone che volevano avvicinarsi ma non davol'opportunità. Infatti a distanza di un giorno o due non micercava più nessuno. Anche se per me era più un sollievo.
- Cos...?No! Ma che ti salta in mente! - si alza offesa e si allontana. Chestrana ragazza.
" Alloracosa? " accavallo le gambe e la guardo dalla testa ai piedi.
- Miaspettava all'uscita dello studio di registrazioni e mi hainformato di essere tuo fratello, per poi invitarmi per un caffè - hale braccia incrociate e mi guarda storto.
" Nonte lo avevo detto? " domando sorpresa. Scuote la testa. BravaLauren, ora che sembrava volere qualcosa di più l'hai fattaallontanare. Però, pensandoci bene, non è meglio così?Distanziarsi e lasciare che dia le sue attenzioni a qualcuno che lemerita?
" Behlo sai ora " dico ironica. Rimetto gli occhiali e continuo ascrivere, fuggendo da questa situazione imbarazzante. Lei rimane inpiedi a guardarmi, ma stavolta sento una sensazione sgradevole.
Salvola bozza e dopo aver spento il computer, ritolgo gli occhiali e mivolto completamente verso di lei. Ha la testa china e gioca con ipollici. Sospiro, non capendo dove sia il problema adesso.
- Lauren?-
" Si? "
- Perchénon vuoi tornare a casa? - ora mi guarda triste. Tornare a casa? Nonpuò essere. Non glielo ha detto sul serio. Mi irrigidisco, sento larabbia crescere. Per questo è tornata? Per convincermi ad andarmene?La guardo rabbiosa e questo credo la spaventi, poiché fa un passoindietro. Mi alzo ma non mi sposto.
" Quantoti hanno pagata, eh? "
- Come?- mi guarda confusa.
" Nonfare la finta tonta. È per questo che sei qui no? Per convincermi atornare da loro, giusto? Quanto ti ha promesso Chris? Ed io chepensavo non ti facessi comprare " quasi mi metto a ridere di mestessa. Sonostata cosi sciocca da pensare che per una volta qualcuno potessevolermi conoscere senza nessun secondo fine. Ma forse misbagliavo.
- Mache diavolo stai dicendo? Comprarmi? Devi essere impazzita - smetto diridere e la guardo, i pugni stretti e gli occhi di qualcuno chevorrebbe solo piangere, ma non lo fa.
- Tisembra così strano se chiedo qualcosa che ti riguarda? Deve perforza esserci qualcuno che mi paga per farlo? Ma come diamineragioni? Non puoi pensare, almeno per una volta, che voglio soloconoscerti? - sta iniziando ad alzare la voce. Le ho risposto malediverse volte, altre la ignoravo completamente, ma mai l'ho vistaarrabbiarsi così. Vuole solo conoscermi? Solo questo?
" Eperché mai vorresti conoscermi? Perché provi attrazione? Ma nonfarmi ridere. Se vuoi fare sesso basta dirlo, non c'è bisogno ditutta questa messa in scena " sbotto innervosita. Non ci sto capendoniente. Non mi sono mai ritrovata a fare questi discorsi, né tantomeno mi sono mai preoccupata di affrontarli. Non ci sono mai stati.Distratta dai miei pensieri, non mi accorgo della sua mano che micolpisce la guancia. La sento pulsare, ma il dolore è sopportabile.Uno schiaffo. Lo ha davvero fatto? La guardo senza comprendere, ma anchemolto seccata.
- Orapuoi capire come mi sento io quando mi parli così - dice, mentre simassaggia la mano con cui mi ha colpita.
- Chrismi ha solo raccontato che non vuoi tornare a casa, nonostante i tuoigenitori si siano scusati con te per i loro sbagli, di cui ovviamentenon mi ha parlato. Si, mi ha offerto dei soldi di incoraggiamento, mali ho rifiutati. Non mi interessano. Avrei voluto sentire da tequelle cose, ma va bene così. Volevo cercare di capirti, scoprirecosa ti blocca! - la guardo diffidente.
- Maforse a te non importa e ho visto cose che non ci sono - mi sorridetriste. Non mi sono mai sentita in colpa per niente e nessuno, finoad ora. Sono ancora arrabbiata per il suo gesto, ma una parte di mevorrebbe solamente scusarsi. Vorrei dire qualcosa per farla restare,per rincuorarla, ma non riesco a parlare. La vedo indietreggiare escomparire dietro la porta. Io rimango li impalata, a toccarmi ilpunto dolente e a pensare alle sue parole. Sono proprio un idiota. Ho sbagliato tutto. Ho riversato su di lei le mie insicurezze, la mia frustrazione e la mia diffidenza, quando non ha mai dato segnale di volermi ingannare. Ho probabilmente fatto scappare l'unica persona che, per una volta, ha avuto un interesse genuino per me. Non per la fama, i soldi, la popolarità, niente di tutto questo. Avrei dovuto osservarla e assecondarla, valutare il suo modo di essere e di fare, conoscerla e informarmi. Invece, da brava codarda, sono stata sulla difensiva tutto il tempo atteggiandomi a gran donna. Sono proprio irrecuperabile. Non so se tornerà mai, se mi scriverà o altro ma, anche se non lo ammetterò mai ad alta voce, spero che torni.
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