9 - Stia con noi
8 maggio 2021 sera
«Si può sapere perché diamine te ne stai col cazzo di fuori?» Namjoon sibilò come un serpente a sonagli. Era furioso con sé stesso e stava riversando la sua frustrazione contro Taehyung, la vera vittima di quell'incidente.
«Ero sotto la doccia.» Il moro frizionava i capelli con un piccolo asciugamano. «Hyung, perché non ci hai avvisato?»
«Io vi credevo fuori.» ringhiò Namjoon e lanciò una maglietta extralarge al povero Taehyung. «Torno dai ragazzi e mettiti qualcosa addosso.»
Si chiuse la porta alle spalle, sbattendola con forza, e con ampie falcate raggiunse il soggiorno dove, ad attenderlo, c'era un quadretto che mai avrebbe voluto vedere.
Eve era seduta sul divano con in mano un bicchiere di caffè americano offertole da Hoseok, seduto al suo fianco che la contemplava estasiato.
Quando aprì la porta del bagno, la ragazza si era ritrovata Taehyung completamente nudo che si stava specchiando. Alla vista di un'estranea in casa propria, il poveretto urtò contro i prodotti disposti sulla mensola dello specchio e urlò spaventato.
Namjoon ebbe il tempo di vedere Taehyung correre verso la propria stanza cercando di coprirsi i genitali con le mani ed Eve, rossa di vergogna, guidata dai ragazzi in direzione del soggiorno.
«Oh, Namjoon. Mi chiedevo dove fossi sparito.» Ed eccola lì, con un sorriso e il viso rilassato che lo osservava. Beveva lentamente il caffè americano e rivolse l'attenzione a Jimin, seduto sulla penisola del divano. «Mi stavi dicendo che sei di Busan, corretto?»
«Sì e anche il nostro Jungkookie.» il biondino fece cenno al ragazzo al suo fianco.
«Quindi sei tu il piccolino di casa?» Eve rise e lo squadrò soffermandosi sui capelli viola raccolti in una piccola coda. «A guardarti, direi che sei cresciuto bene.»
«Ah, grazie.» mormorò Jungkook sorridendole in modo educato. Non sapeva come comportarsi con quella ragazza così diretta. Lanciò uno sguardo cercando in Namjoon un'ancora di salvezza per sfuggire da quella situazione imbarazzante, ma trovò solo il volto del rapper palesemente incazzato come una iena.
«Eve, parlaci un po' di te.» Yoongi, seduto alla sinistra della ragazza, si rilassò sul divano spalmando la schiena contro lo schienale. «Come mai hai scelto la Corea come meta? Solitamente voi occidentali vi trasferite in ben altri paesi.»
Namjoon si sedette dall'altra parte del grande divano angolare, vicino a Jimin, e si morse il labbro con una tale intensità da rischiare di tagliarselo con i denti.
Yoongi, da sempre un taciturno socio fobico poco incline a dividere il proprio spazio vitale con estranei, era entrato in modalità seduttore. Lo vide distendere il braccio lungo lo schienale del divano dietro le spalle di Eve mentre le sorrideva in modo sensuale, passandosi di tanto in tanto la lingua sulle labbra.
«Adoro l'oriente da quando sono bambina. Inizialmente sognavo di vivere in Giappone, ma durante il liceo ho conosciuto Baek-Hyeon oppa che mi ha fatto innamorare del vostro Paese.»
«Oppa?» Hoseok si sporse verso di lei, dondolandosi sulle gambe incrociate.
«Sì, è grazie a lui se sono qui. Gli sono in qualche modo debitrice e-» si interruppe. Rimase ferma, intenta a osservare quel ragazzo comparso dal nulla, infagottato in abiti molto larghi che camminava con passi incerti verso il gruppo.
«Io, mi-» a Taehyung gli morirono le parole sulla lingua. Aveva lo sguardo puntato verso il pavimento, incapace di guardare in faccia quella ragazza che pochi minuti prima lo aveva colto nudo.
«Non preoccuparti, l'errore è stato mio. Dovevo bussare prima di entrare in bagno.» Eve appoggiò il caffè sul tavolino di fronte al divano.
«Sì, ma tu...io ero-»
La ragazza si alzò e si avvicinò a lui. «Stai tranquillo, non è la prima volta che vedo un uomo nudo. E poi...» gli prese in mento, stringendolo lievemente tra il pollice e l'indice. Lo invitò ad alzare il capo e Taehyung inchiodò le proprie iridi color pece in quelli screziati di lei. «...è stato un modo davvero originale per conoscere il mio amato Han Sung.»
Un ampio sorriso quadrato comparve sulle labbra carnose del ragazzo. «Hai visto Hwarang?»
Eve annuì, sorridendogli di rimando. Taehyung si rivolse agli altri ragazzi, indicandosi più volte il petto. «Avete sentito? Si ricorda del mio personaggio. Mi ha visto recitare!»
«Se è per questo sa anche che in rete ti chiamano Taeconda.» Namjoon si alzò bruscamente in piedi, toccandosi nervosamente l'orologio da polso. «Ragazzi, si è fatto tardi e devo riaccompagnare a casa Eve.» Ne aveva abbastanza di quel teatrino per lui fin troppo ridicolo.
«E con cosa che non hai la patente?»
Il ragazzo fulminò Yoongi che, alzatosi a malincuore dal comodo divano, si era avvicinato di nuovo all'ospite. «Non ascoltarlo. Stasera sei nostra ospite a cena e non accettiamo un no come risposta.»
A nulla valsero le lamentele di Namjoon. I ragazzi erano entusiasti di trascorrere un sabato sera tutti insieme a tavola, evento che non accadeva da tempo immemore a causa dei loro numerosi impegni.
Yoongi e Seokjin si erano fiondati in cucina per preparare qualcosa di gustoso seguiti da Jungkook che colse al volo l'occasione per fuggire dalla sala mentre Hoseok si apprestò ad apparecchiare la tavola.
«Noona.» Taehyung si avvicinò ed Eve rivolgendole un timido sorriso. «Vorrei renderti questo. So che lo hai prestato a Joon-hyung, ma amo questo fotografo. Scusami se l'ho presto senza permesso.» Gli porse il libro fotografico di Dew tendendo completamente le braccia e abbassando il capo. Dall'esterno, il ragazzo sembrava un liceale intento a consegnare una lettera d'amore alla propria amata.
Eve prese il libro e ne accarezzò la copertina. «Sono in pochi a conoscerlo, almeno qui in Corea.»
«Oh, io lo adoro.» Si grattò la testa senza smettere di sorridere. «Mi piacerebbe commentare queste foto con qualcuno, ma nessuno dei miei amici lo conosce. Nemmeno gli hyung.»
Eve tornò a sedersi, posò il volume sulle gambe e lo aprì. «Se vuoi, possiamo farlo insieme. Credo ci vorrà un po' per la cena.»
Il viso di Taehyung si illuminò. Annuì con la testa e corse a sedersi accanto alla ragazza. Erano vicini e le loro spalle si toccarono più volte, le dita si sfiorarono mentre sfogliavano il libro.
Eve sorrideva, era raggiante mentre commentava le immagini insieme a Taehyung. In pochi minuti era entrata in sintonia con lui, un affiatamento che Namjoon non era riuscito a costruire in quei due mesi. Il rapper digrignò i denti e si chiese da dove provenisse quel risentimento.
«Hyung.»
«Dimmi, Jiminie.»
«Sei geloso.»
Tossì, nervoso. Namjoon lo prese per un polso trascinandolo verso l'ingresso del dormitorio. Jimin sgranò gli occhi, una simile reazione se la sarebbe aspettata da Jungkook, non da lui. «Cosa diamine ti passa per la testa? No, non sono geloso.»
«Joonie.» il ragazzo incrociò le braccia e lo fulminò con lo sguardo. «Sei incazzato e si vede. Se non è gelosia questa, allora cos'è?» Lo vide chinare il capo e passarsi entrambe le mani tra i capelli.
«Hyung.» Gli accarezzò il braccio. «Cosa provi per Eve? Dimmi la verità.»
«È solo un'amica, non provo amore o altro, però in auto...» si guardò attorno per essere certo di essere abbastanza lontano dai ragazzi. «ecco, mi è venuto duro. Non fare quella faccia, te lo ripeto. Lei non è nemmeno il mio tipo.»
«E da quando esiste un tipo in amore?»
«Jiminie, piantala. Ve l'avrei presentata una volta concluso il gioco, non ora. Sono solo un po' stressato, ecco tutto.»
Il minore si sfilò il cellulare dalla tasca della felpa, digitò qualcosa e lo rimise nuovamente via. Namjoon sentì una vibrazione provenire dalla tasca dei pantaloni.
«Ti ho inviato il numero di una mia amica. Ho saputo che tu sei il suo bias e quindi...»
«Da quando condividiamo le ragazze?»
Jimin si appoggiò al muro e sbuffò. «Non me la sono ancora scopata. Lo avrei fatto a breve, ma vedo che tu hai un disperato bisogno di endorfine. Forse ti aiuterà a schiarirti le idee.» si staccò dalla parete e si avviò verso la cucina, lasciando l'amico da solo.
«Fanculo.» ringhiò Namjoon. Prese il cellulare e lesse il messaggio ricevuto da Jimin. Lo fissò per qualche secondo indeciso se cancellarlo o meno. «Forse ha ragione lui.» borbottò, chiudendo la messaggistica prima di bloccare lo schermo.
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Eve masticava lentamente la pasta aglio e olio. Con le bacchette sollevò uno spaghetto e lo osservò con aria affranta.
«Non ti piace?» chiese Seokjin, preoccupato di aver cucinato male quella pietanza.
«Non è male.» Fece cadere nel piatto quel filo di pasta scotto che scomparve velocemente in un mare di olio d'oliva. «Non vorrei sembrare maleducata, ma avete una dote innata nel devastare la cucina di altri paesi che dovrebbero darvi una medaglia d'oro.»
Il ragazzo boccheggiò. «Ma, a tutti piace la cucina italiana!»
Eve alzò un sopracciglio. «Se un italiano dovesse vedere questo scempio, ti sputerebbe in faccia.» infilò le bacchette nella ciotola e riprese a mangiare.
Le risate dei ragazzi non tardarono ad arrivare.
«Hyung, Rapmon ci aveva avvisati che Eve era senza filtri.» bisbigliò Jungkook nell'orecchio del povero Seokjin, afflitto e con capo chinato per aver fallito in cucina. «In più ho appena saputo che è un'ottima cuoca.»
«Woh?» il ragazzo ritornò ad osservarla. «Sei una cuoca?»
«Mh?» Eve si pulì la bocca con il tovagliolo. «No. Me la cavo.»
«Non è vero che se la cava, è molto brava.» Namjoon risucchiò un grosso boccone di spaghetti. «L'altra sera mi ha portato un dolce delizioso, non ricordo come si chiamava.»
«La torta Sacher. Non sarei mai riuscita a finirla tutta, così gliene ho dato una metà.» Eve ritornò ad esaminare il cibo del suo piatto. «Sono felice che ti sia piaciuta.»
Jimin osservò quello scambio di battute. Erano affiatati, discutevano tranquillamente di cibo, cucina e dolci casalinghi come una coppia. Sorrise compiaciuto e si avvicinò all'orecchio di Hoseok. «Senti, ho visto come tu e gli altri hyung guardavate Noona. Ti prego, non fate gli stronzi.»
«Lei è libera, non stanno insieme. Sono solo amici.»
«Dagli tempo.» continuò a bisbigliare «Sta ancora male per Min-Hee.»
«Ci ha ribadito più volte di non essere interessato a lei in quel senso, quindi perché non posso provarci?»
«Hyung...»
Hoseok bevve un sorso di Sprite «Jiminie, non è di me che ti devi preoccupare, ma di lui.» con un cennò gli indicò Yoongi, strategicamente seduto vicino a Eve mentre gli offriva una fettina di maiale.
Jimin quasi si strozzò, fece vagare lo sguardo sulla tavola fino a soffermarsi sulla figura di Namjoon che, infastidito, si portò alle labbra una lattina di birra scolandosene una buona metà in un unico sorso.
La cena proseguì tra mille domande che i ragazzi ponevano all'ospite, volevano conoscere il suo vero nome, l'età, la nazionalità, curiosità che non trovarono mai risposte.
«Non mi fregate.» rise lei affondando le bacchette in un morbido gamja jorim pronta a gustarsi quelle patate dolci dall'aspetto più che invitante.
Continuarono a mangiare in silenzio per alcuni minuti. Si udivano solo il tintinnio delle posate e qualche battuta sconnessa su quanto fosse buono il cibo.
Eve si versò la birra nel bicchiere e osservò la lattina, rigirandosela tra le dita. Sulla superficie metallica era stampato il volto di Jungkook.
«Ieri sera ho visto il vostro spot in televisione.» Ruppe quel silenzio, posò la birra e prese con entrambe le mani il bicchiere.
«Ah, la Kloud beer! Ci siamo diverti un mondo a girarlo. Allora, che te ne pare, non sono bellissimo in TV?» Seokjin le sfoderò un sorriso smagliante e la fissò languidamente.
«Devo essere sincera?» bevve un lungo sorso di birra e, lentamente, si passò la lingua sulle labbra per leccarne la schiuma. «Più di uno spot, a me sembra l'introduzione di un porno gay.»
I ragazzi rimasero sconvolti. Alcune bacchette caddero a terra, Seokjin cominciò a tossire nervosamente e il povero Jungkook si nascose sotto il tavolo con la scusa di raccogliere le posate.
«Eve! Non ti sembra di esagerare?» Namjoon sbottò.
«Ah, io? Non il regista?.» la ragazza posò il bicchiere e appoggiò i gomiti sul tavolo incrociando le braccia sotto il seno, fissandolo negli occhi. «Vattelo a riguardare, sponsorizza voi, non la birra. E poi quei sette boccali che all'improvviso schiumano in quel modo sono di dubbio gusto. Sono quasi più eleganti gli spot sui sex toy e preservativi.»
Yoongi scoppio a ridere. Buttò indietro la testa e si passò la mano tra i capelli. «Mi piaci, ragazza. Finalmente qualcuno che la pensa come me. Ve l'avevo detto che faceva davvero schifo!»
«Hyung, ma che cavolo dici?» Jimin, ansioso, scattò in piedi. Vide la ragazza unirsi alla risata del rapper, complici, e si voltò verso Namjoon che li osservava in modo truce. Quella situazione non gli piacque per nulla.
Hoseok si alzò da tavola e cominciò a radunare i piatti vuoti. «Eve, so che Joonie non ti ha fatto ascoltare nessuna delle nostre canzoni. Ti va di vedere qualche esibizione?»
La ragazza annuì con la testa.
«Perfetto, allora noi sistemiamo qui, tu puoi accomodarti in sala insieme a Kookie così scegliete i video da visionare.»
«Ti ringrazio, ma preferisco rilassarmi con questa.» La ragazza prese dalla tasca della giacca un piccolo portasigarette con un accendino. «Avete uno spazio aperto?»
«Certo, vieni con me.» Yoongi si avvicinò a lei sorridendogli porgendole il braccio come un perfetto cavaliere. «Ti faccio compagnia.»
Namjoon, rimasto in disparte, osservò i due ragazzi allontanarsi insieme per uscire sul terrazzo. Masticò qualche parola non ben definita e raggiunse Seokjin, Taehyung e Jungjook in cucina.
Jimin, affranto, seguì con lo sguardo il leader fino a vederlo scomparire dietro la colonna.
«Ti avevo avvisato.» Hoseok finì di impilare tutti i piatti con calma, senza fretta. «È di Suga che devi avere paura.»
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Namjoon stava asciugando l'ultimo bicchiere con un canovaccio. Lo strofinava con forza e sebbene fosse già lucida, continuava a torturare quella povera stoviglia.
A pochi metri da lui si stava svolgendo una scena da fargli risalire l'intera cena su per l'esofago.
Oltre la vetrata del terrazzino, Eve si stava intrattenendo con Yoongi e a giudicare dalle risate che giungevano ovattate dall'esterno, si stavano divertendo. Vide il ragazzo avvicinarsi a lei, troppo vicino per i suoi gusti e moralmente sbagliato dato che si erano conosciuti da poche ore.
Eve stava fumando lentamente una sigaretta, la seconda, e la guardò portarsela alle labbra.
Cazzo se odiava il fumo, ma dovette ammettere che lei, appoggiata con un braccio sulla balaustra con i capelli mossi dalla lieve brezza notturna, era molto sensuale. Anche con un fottuto mozzicone fumante fermo tra le labbra.
Yoongi si spostò la frangia dagli occhi, le si avvicinò e con due dita le prese la sigaretta direttamente dalle labbra per portarla alla propria bocca. Tirò una boccata di fumo e la rilasciò lentamente, divorando con lo sguardo Eve che si riprese il maltolto.
Il cervello di Namjoon andò letteralmente in bianco. Il rapper sbatté violentemente il bicchiere sul mobile, e raggiunse velocemente il terrazzo. Aprì con ira la porta scorrevole di vetro con una tale potenza da rischiare di farla uscire dal binario.
«Se avete finito voi due, potete rientrare. Vi stiamo aspettando.» avvisò con tono rabbioso.
«Perfetto! Allora Yoongi, riprendiamo dopo il discorso, ok?» Eve buttò il mozzicone in un bicchiere pieno d'acqua e rientrò all'interno dell'appartamento.
Yoongi fece per seguirla, ma Namjoon lo fermò poggiandogli la mano destra aperta in pieno petto.
«Si può sapere che razza di intenzioni hai?»
«Non si nota?» il maggiore ghignò. «Mi piace e non credo debba chiederti il permesso. Siamo entrambi maggiorenni.»
«Hyung, lei è diversa dalle altre.»
Yoongi alzò il viso e lo fissò negli occhi. «Lo so ed è per questo che mi interessa.» Afferrò il polso di Namjoon con una presa salda, decisa, e gli spostò la mano dal petto. «Lei ti piace?»
«Io... no.» balbettò il ragazzo distogliendo lo sguardo da lui. «Le voglio bene come un'amica.»
«E allora non rompermi i coglioni e fatti da parte. Non puoi essere geloso di tutte le tue conoscenze. A volte, sei peggio di Jimin.» Yoongi tentò di rientrare in casa, ma Namjoon lo bloccò di nuovo afferrandolo per un braccio.
«Hyung, ti avviso. Non fare lo stronzo con lei altrimenti dovrai vedertela con me.» Non attese di ricevere una risposta da parte sua che lo lasciò andare e rientrò in soggiorno.
I ragazzi erano seduti sul divano, Eve maneggiava il tablet connesso via wifi al televisore e scorreva i titoli delle varie canzoni dei BTS.
Aveva espressamente chiesto di ascoltare un brano senza videoclip e che fosse uno dei primi lavori di Namjoon. "Per il nostro gioco" aggiunse. Si era rivolta a Hoseok per avere un consiglio sulla scelta del titolo, ma il tablet le fu sottratto da Yoongi.
«Il nostro Namjoon ha fatto una cover che ha mandato in visibilio i nostri fan.»
Digitò rapidamente il titolo sul motore di ricerca di YouTube e avviò la canzone.
Appena si sentirono le prime note, Namjoon riconobbe quella canzone, il suo più grande errore mai commesso in giovane età di cui, a distanza di anni, se ne vergognava a morte.
In quell'istante odiò gli Army e la loro smania di pubblicare a iosa qualsiasi stronzata condivisa in rete dalla band.
«Rap Monster?» la vide ridacchiare e gli sembrò di vederla mormorare un "che nome di merda".
Namjoon serrò i pugni. Yoongi aveva un'espressione soddisfatta e lui avrebbe tanto voluto levargli quel sorrisino a suon di calci.
«Levate quella roba, non è elegante farlo sentire ad una ragazza.»
Eve alzò un sopracciglio. «Ascolto Marilyn Manson. Credi che mi possa scandalizzare per qualche imprecazione?». Con il telecomando in mano, alzò il volume.
Il televisore mandò in onda un video di YouTube montato dai fan dove il testo della canzone veniva accostato da una serie di fotografie di un giovanissimo Namjoon. I ragazzi si morsero la lingua per non ridere, Jungkook strinse il braccio di Taehyung e nascose il volto nell'incavo del collo dell'amico, ma le parole di quella maledetta canzone raggiunsero le sue orecchie e, inevitabilmente, le spalle cominciarono a tremare da una silente risata.
https://youtu.be/aKg-Dqq0WWE
Hoseok alternava lo sguardo dal video al viso di Eve che, con un braccio sotto il seno e una mano a sorreggerle il mento, osservava quel ridicolo carosello musicale.
Take it off now, girl, just take it off
'm a master, baby, with your bra
Take it off now, girl, just take it off
I can help you slide those panties off
Namjoon sentì il sangue gelarsi nelle vene quando vide Eve guardarlo con una strana espressione sul viso.
Maledetto il giorno in cui decise di pubblicare in rete la sua versione di Expensive Girl.
La ragazza tornò a visionare le immagini di quel giovane e innocente rapper che intonava altre strofe, si morse il pollice, forse per imbarazzo.
«Ragazzi, dai. Levate quella roba. Lo sapete che-» implorò Namjoon sperando di interrompere la canzone prima del fatidico ritornello, quello ridicolmente sconcio, come se il testo in sé non fosse deplorevole di suo.
Dim the lights down, baby, dim the lights
I'ma beat that pussy like you never ever felt before
Namjoon si sentì morire in quel preciso istante. Eve sgranò gli occhi e dischiuse le labbra prima di scoppiare a ridere seguita a ruota dagli altri sei ragazzi. Si tenne la pancia con entrambe le braccia e si chinò in avanti rischiando di cadere dal divano.
«Oh Jesus Christ! What the fuck did I just see? » Imprecò, cercò di sollevarsi e si asciugò gli occhi dalle lacrime, ma quando si voltò verso Namjoon, ricominciò a ridere a crepapelle senza sosta. Cercò di fare pausa con il tablet, ma più pigiava sul display e più mandava indietro il cursore di YouTube creando un loop infinito di quella strofa e nuovi cicli di risate interminabili.
Era la prima volta che Namjoon la vedeva ridere in quel modo, solare, priva di quella di tristezza che spesso le velava gli occhi, gli stessi che in quel momento erano bagnati di lacrime. Un momento bellissimo, peccato che lei lo stesse sfottendo e non poco.
«Oh, Noona! Hai le fossette come Joon-hyung!» Taehyung, tra i singhiozzi convulsi per le troppe risate, si sporse verso la ragazza toccandole con un dito la guancia destra, azione che fece incazzare di più il rapper.
«Piantatela!» borbottò, prendendosi il tablet strappandolo dalle mani di Eve.
«E perché mai? Ci stiamo divertendo! Come vedi la tua canzone fa ancora effetto dopo tutti questi anni.» Yoongi si compiacque dello scherzo ben riuscito ai danni dell'amico.
In una situazione normale, Namjoon si sarebbe limitato a qualche imprecazione o al massimo unito alle risate insieme ai ragazzi. Era da sempre contro ogni forma di violenza, sia psichica che fisica, ma quella sera era troppo incazzato con Yoongi. Non aveva mai provato astio verso un membro dei BTS, nemmeno dopo le peggiori liti avvenute in quegli oltre dieci anni di convivenza, ma sentì forte il bisogno di vendicarsi per quel tiro mancino.
Realizzò che per la prima volta lui e Yoongi stavano ferendo a vicenda per una donna.
«Eve, ti mostro una cosa interessante. Presta attenzione.» Con un sorrisino di convenienza, Namjoon fece spostare Hoseok prendendo posto al fianco della ragazza e fulminò con lo sguardo Yoongi.
Jimin intravide il titolo caricato sul tablet e sbiancò. «Qui si mette male.» sussurrò all'orecchio di Jungkook che annuì, concordando.
Il video partì e un giovane e paffuto Yoongi con una polo verde a righe bianche fece la sua comparsa sul monitor del televisore.
https://youtu.be/djTr8hnIcRw
«Cazzo, Joonie! Leva quella merda!» urlò alzandosi in piedi, ma Eve gli afferrò il bordo della felpa e lo obbligò a sedersi.
Namjoon rise soddisfatto.
I ragazzi cominciarono a sghignazzare, ma Eve osservò interessata quello che era l'audizione dell'allora adolescente Yoongi per la Big Hit Entertainment. Quando la clip terminò, il rapper requisì il tablet a Namjoon borbottando una serie di imprecazioni nel dialetto di Daegu. «Lo sai che odio quel video! Dovrebbe sparire dalla rete. Sei u-»
«Perché?» Eve interruppe «Dovresti amarlo. È grazie a quell'audizione se sei stato assunto dalla tua agenzia e hai raggiunto questo enorme successo. Perché odiare qualcosa che ti ha permesso in qualche modo di realizzare il tuo più grande sogno?»
Yoongi rimase spiazzato. «Non è per l'audizione in sé...» borbottò chinando il capo e Namjoon, vedendolo in quello stato, si sentì una merda pentendosi di quella stupida vendetta.
«Vedi, lo hyung non si piaceva molto in quel periodo. Pensava di non essere bello.» Jungkook pigolò. Era forse la terza frase che pronunciava in tutta la serata.
Eve sgranò gli occhi e indicò il monitor dove il video, ormai in pausa, mostrava l'ultimo fotogramma del giovane rapper. «Voi avete una concezione distorta della bellezza. Scusa la franchezza, ma se io mi fossi trovata al liceo un compagno di classe come lui, lo avrei trascinato con me in bagno per ore senza pensarci due volte.» appoggiò il telecomando sul tavolino e fissò un'ultima volta il televisore. «I miei compagni di scuola erano davvero inguardabili, quelli sì che erano dei cessi ambulanti. In tutto l'istituto forse se ne salvavano un paio.»
Calò un silenzio di tomba. Namjoon si passò la lingua all'interno della guancia e vide Yoongi che, trionfante, gli sorrise dedicandogli con fierezza un dito medio senza farsi scoprire dalla ragazza.
"Bravo Nam, ti sei fatto autogol! Sei un perfetto coglione!" pensò rimangiandosi i sensi di colpa provati qualche istante prima.
«Ora devo andare, è davvero tardi.» Eve si alzò dal divano e recuperò la borsa e la giacca.
«Abbiamo una stanza in più, perché non dormi qui da noi?» Jimin le regalò il più bello dei sorrisi sperando di convincerla, ma Eve scosse il capo.
«Ti ringrazio, dolcezza, ma ho approfittato a lungo della vostra ospitalità. Ho trascorso una bellissima serata. Fatemi sapere quando avrete un giorno libero così mi posso sdebitare invitandovi a casa mia, intesi?»
Jimin annuì con il capo e si voltò verso Namjoon con un'espressione affranta in viso.
«Prendo le chiavi, ti accompagno. Tanto conosco l'indirizzo.» Yoongi, già munito di mascherina nera per uscire in incognito, andò a recuperare la sua felpa con cappuccio.
Eve si avvicinò a Namjoon e gli pizzicò una guancia. «Grazie ancora per oggi.» Accorciò le distanze portando le labbra all'orecchio del ragazzo. «Sei bello anche con il broncio, ma ti preferisco quando sorridi, Joonie.»
Il ragazzo sgranò gli occhi, incredulo. Era la prima volta che lo chiamava in quel modo, pronunciato con il suo leggero accento straniero che lo faceva impazzire.
Alzò lo sguardo e la vide allontanarsi da lui, salutare gli altri ragazzi e concedere a Taehyung un caloroso abbraccio per poi raggiungere Yoongi, appoggiato alla porta di ingresso mentre faceva roteare il portachiavi che teneva infilato nell'indice della mano destra.
«Hyung.» Jimin gli si affiancò insieme a Jungkook. «Ci ho provato a trattenerla. Scusami.»
Namjoon non rispose, si limitò a dargli una pacca sulla spalla per ringraziarlo e puntò uno sguardo furente verso Seokjin e Hoseok.
Senza dire una parola, voltò le spalle a tutti e si allontanò per rintanarsi nella propria stanza. Chiuse violentemente la porta facendo quasi tremare la parete. Era incazzato nero con mondo intero.
Rimasto solo, recuperò il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo sbloccò, accedendo velocemente alla messaggistica istantanea.
«Finiamola qui. Leviamoci questo dubbio.»
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Angolo Autrice
Eh, volevo mettere un po' di pepe e invece mi sa che ci ho buttato litri di benzina con tanto di accendino.
L'ultima parte l'ho scritta ascoltando in loop Expensive Girl e nulla, ho riso per tutto il tempo fino alle lacrime.
Non odiatemi!
A presto! 😊💜
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