Il kwami della Fortuna

La luna splendeva luminosa in quella notte d'estate, facendola finire come una canzone romantica.
Marinette la stava osservando dalla sua finestra, quando le venne un idea in mente per un vestito. Lei voleva diventare una stilista e attraverso i suoi disegni, faceva trapelare le sue emozioni. Non era una ragazza 'normale' e veniva spesso additata dai suoi compagni. Lei però, imperterrita, continuava a disegnare, sfogando tutto quello che gli altri non avevano sui suoi capi d'abbigliamento. Quando era arrabbiata disegnava abiti monotoni, con colori scuri, mentre quando era felice creava abiti briosi e colorati.
L'arte è lo specchio dell'anima.
Nonostante fosse una ragazza timida credeva fermamente nei suoi sogni e quando si abbatteva trovava rifugio proprio in essi. Aveva anche fabbricato alcuni vestiti ed era una delle cose che la rendeva felice.
Usava i suoi capi come Diario, perché aveva paura che qualcuno sapesse i suoi segreti. Nei vestiti c'erano dei codici ideati da lei, che le permettevano di non far trasparire i suoi pensieri.
Tutti odiavano la scuola, ma lei provava una specie di amore-odio per essa. Non sopportava il venire derisa senza un apparente motivo, ma le piaceva studiare e le faceva scordare le continue prese in giro. Il giorno dopo sarebbe ricominciata e lei ne era felice. Avrebbe iniziato le superiori e per lei era come una nuova avventura. Forse i suoi compagni la prendevano in giro a causa del fatto che non vestiva alla moda, perché lei voleva creare una nuova moda e non aveva il fisico adatto, a sua detta.
Era una ragazza di 13 anni (quasi 14) con capelli blu molto lucenti e forti e occhi azzurri. Un azzurro in grado di mostrare tutti i sentimenti.
Era magra e abbastanza alta e aveva un viso paffuto e dolce.
La visione della Luna la aveva ispirata nella creazione di un abito da sera argenteo con brillantini bianchi, molto elegante, con uno spacco sulla gamba. Mentre stava aggiustando alcuni dettagli, vide la scatolina che aveva recapitato quel giorno.
Stava andando a trovare Alya, sua amica delle elementari, quando incrociò un vecchietto intento ad attraversare la strada. Lo aiutò e venne ricompensata con quella scatola. Era pentagonale, bianca e con ghirigori rossi.
Finito il disegno, fece per aprirla. Il signore le disse di non farsi aiutare da nessuno, perché avrebbe dovuto capire da sola cos'era quella scatola.
Provò svariate volte ad aprirla ma ogni tentativo fu vano, fino a quando non notò che i ghirigori rossi erano in leggero rilievo. Li pigiò, e una luce rossa pervase la scatola.
Ne uscì uno spiritello rosso con grandi cerchi neri e occhi azzurri.
Marinette si nascose dietro il suo blocco da disegno e, sbirciando senza lasciare andare le sue creazioni, chiese «Chi sei?»
«Io sono Tikki, un kwami. Noi kwami siamo spiriti che fanno arrivare il potere dei Miraculous. Il tuo, per esempio è il Miraculous della fortuna, meglio conosciuto come 'orecchini della coccinella'.» concluse, tutto d'un fiato. Aveva una voce dolce e acuta, simile a quella di un bambino piccolo.
«O-Ok?» disse la ragazza «Ma perché mi hai scelto?»
«Questo non lo so, mia cara.» rispose Tikki.
Rientrò nella scatola e la lasciò aperta, mostrando all'apprendista degli orecchini con un motivo a coccinella.
Scioccata, posò il blocco da disegno e iniziò a dormire.

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