Youngblood
-Assurdo che la biblioteca della scuola sia riuscita a contenere tutti voi- mia madre mangia tranquillamente, mentre io sposto il cibo dal piatto, rimuginando su quel che è successo oggi. –Terra chiama Rose. Rosebelle, Rosebelle ci sei?-
-Cosa?- mi risveglio temporaneamente dal mio stato di trans. –Scusa, non è stata una bella giornata oggi-
-Che è successo? Qualcuno ti ha dato fastidio per caso?-
-Nessuno si avvicina più a me, Daniel sa incutere abbastanza terrore quando vuole- bevo un sorso di acqua. Nonostante Seth abbia spiattellato ogni cosa, non ho notato anima viva intromettersi o fare battute di alcun tipo.
-Ha il volto di un angelo, non mi spiego come sia possibile- sospiro. Non ho tanta fame questa sera, e non so dire se sia perché non sopporto più di mangiare le solite cose per via della dieta, o per quel che è successo oggi. –Cosa ti turba Rose?-
-Seth ha spiattellato ad Albus di me e Daniel, aspettavamo il momento giusto per dirglielo-
-Hai diciassette anni, non dovresti avere già di questi problemi-
-Beh succede quando il tuo ex ragazzo angelo, dopo averti tradito, è sparito dalla circolazione e tu commetti l'errore di innamorarti ricambiata del suo migliore amico angelo custode e, proprio quando tutto sembra essersi sistemato, lui ritorna di nuovo nella tua vita, millantando di amarti ancora-
-Riesci a dire molte parole senza prendere fiato-
-Dai mamma-
-Va bene, va bene. Cercavo soltanto di sdrammatizzare- sbuffo e addento, arrabbiata, un pezzo di pane. –Tesoro, so quanto contorta sia la tua mente, e so che brutti scherzi possa giocarti. Quindi scaccia via qualsiasi pensiero, in questo momento, ti stia balenando per la testa, perché non è colpa tua, va bene? Non è colpa tua se Albus ti ha tradito, non è colpa tua se ti sei innamorata di Daniel e non è colpa tua se loro due sono entrati in competizione-
-A volte penso di dare un'idea sbagliata alla gente. Forse do troppe attenzioni a tutti, e gli altri potrebbero fraintendere-
-Amore- mia madre allunga le sue mani verso le mie. –Tu sei perfetta così come sei, non hai bisogno di cambiare per nessuno. E tutti noi ti amiamo per questo, anche per il tuo complesso da crocerossina-
-Oh, quindi la voce è arrivata fino a te-
-Beh, non credo che ci voglia un genio- scoppia a ridere ed io roteo gli occhi al cielo. –Adesso finisci la cena-
-Non ho fame, posso portarmi soltanto il panino in camera? Sta sera ricomincia Grey's Anatomy-
-Sei sicura di non voler cambiare improvvisamente facoltà ed iscriverti a medicina?-
-Nah, c'è già Daniel che lo fa-
-Credevo che volesse prendere legge-
-Era così- prendo un altro morso del panino, lo stomaco ci sta lentamente riaprendo. –Diceva che aveva subìto talmente tante ingiustizie nella sua vita, che voleva difendere gli altri, per evitare che patiscano quello che ha sofferto lui. Ma poi io ho tentato il suicidio, e ha iniziato ad interessarsi a tutto quello che riguardava quel che avevo fatto. Depressione, attacchi di panico...e bam, è nato in lui l'amore della medicina- mia madre mi guarda con gli occhi lucidi. Forse è ancora troppo presto per affrontare il discorso con lei, ma la psicologa mi ha detto che ho fatto dei passi da gigante. –Scusa, forse non ne volevi parlare...-
-No no tesoro, è che...- si asciuga le lacrime da sotto gli occhi, sta sorridendo. –Tuo padre diceva sempre che avresti fatto tante cose, che saresti stata in grado di cambiare la gente e, vedendo quel che hai fatto con Daniel, non posso che essere d'accordo- abbasso lo sguardo. Ricordo bene quando l'ho conosciuto, quando ci ho litigato per la prima volta.
Odiavo passare del tempo con lui, odiavo avere a che fare con lui, odiavo che mi avesse baciata per la prima volta.
Ricordo quante volte mi ha messo nei guai per colpa di Rebecca, quanti rimproveri da Johnson mi ha fatto prendere, quante litigate con Albus ha scatenato.
Ricordo come li confrontassi sempre e come, alla fine, Al vincesse continuamente, troppo perfetto per questo mondo. Ricordo i colpi di testa di Daniel, il suo mettersi nei guai in ogni momento. Ricordo le sue parole crudeli nei miei confronti, il suo sottolineare sempre ogni mio difetto, e le lacrime che ho versato per lui durante i primi tempi.
Ma ricordo anche tutte le volte in cui mi è stato vicino, le chiacchierate prima di andare a dormire, e le lucine che tanto mi piacciono.
Ricordo tutte le volte in cui mi ha asciugato le lacrime, quelle in cui mi ha fatto sorridere, e quel dannato sarcasmo che non riesce a domare neanche nelle situazioni più a rischio.
Ricordo la prima volta che mi ha spezzato il cuore, ad Halloween di due anni fa, quando ho capito che le cose si stavano per complicare. Ricordo tutti quei sentimenti taciuti, gli sguardi nascosti e la paura.
Ricordo la rabbia, le urla, le ripicche, ma anche la dolcezza, e la tristezza.
Perché, in questi tre anni e mezzo, Daniel Manson è la persona che più è cambiata, diventando l'opposto di quel che era prima. Ha lasciato andare l'odio, ed è diventato più riflessivo, anche se non so dire se sia stato per me o per le circostanze. Forse per queste ultime.
Salgo in camera mia ma, non appena apro la porta, il mio cuore si blocca.
-Andiamo, non ci credo che, dopo quattro anni, ti spaventi ancora-
-Ed io non ci credo che, dopo quattro anni, non hai ancora imparato che io vivo per il novanta percento nel mio mondo- Daniel scoppia a ridere e si avvicina a me, poggiando le mani sulle mie braccia. –Da quanto tempo sei qui?-
-Cinque minuti, ero passato per vedere come stessi. Mi eri sembrata un po' turbata oggi, ed ero preoccupato per la mia ragazza preferita- gli sorrido, ma continuo comunque a mangiare il mio adorato panino.
-Ho parlato con mia madre. E' riuscita ad allievare il mio senso di colpa. Ha detto che non è colpa mia se tu Albus litigate, e che non ho fatto niente di sbagliato, non ho mancato di rispetto a nessuno-
-E' quello che ti ripeto io in continuazione-
-Sì ma è diverso. Tu lo fai perché mi ami-
-Quelle paroline sono state un'arma a doppio taglio-
-Sai benissimo che intendo. Lei non è di parte, è la mia mamma, e mi dice sempre quando ho sbagliato. Ed ha anche paura degli effetti che questa storia possa avere su di me-
-Beh quello pure io- si siede sul letto, ed io mi metto accanto a lui. –Hai ristabilito il tuo equilibrio a fatica, ed io non voglio che niente al mondo te lo scombini-
-Ho diciassette anni, metterò in dubbio me stessa un miliardo di volte- Daniel sospira, e si passa una mano tra i capelli biondi. –Aspetta un attimo. Tu hai paura che io ci possa ripensare e scegliere, di conseguenza, Albus-
-Sto diventando un libro aperto ormai. Un libro aperto nelle tue mani-
-Tranquillo, non ti strapperò nessuna pagina- allungo una mano verso i suoi capelli e gli sfioro appena. Daniel si volta verso di me, e mi stampa un bacio sulla guancia. -Non tornerò con Albus. E' arrivato il nostro momento, finalmente-
-Beh, era ora- brontola, sfiorandomi i capelli. –Va un po' meglio adesso?-
-Abbastanza. Tu sei riuscito a parlare con lui?-
-No, però, in compenso, Skyler ha tentato di incenerirmi-
-Mi dispiace-
-Me lo aspettavo, a dir la verità- si sdraia sul mio letto. Qualche minuto dopo, l'intera stanza è immersa nelle lucine. –Non piacerà a tutti questa situazione, è bene che tu lo sappia. Anche perché stiamo infrangendo una delle regole principali del Consiglio-
-Non ti seguo più- si rialza, i capelli sono tutti arruffati.
-Gli angeli custodi non dovrebbero mai intrecciare relazioni con i propri protetti e tu, essendo per metà umana, lo sei ancora-
-Oh giusto, non ci avevo pensato- mi mordo il labbro. Potrebbe chiedere al Consiglio di affidargli qualche altra persona, ma una parte di me sarebbe gelosa di sapere che lui sta instaurando un rapporto simile al nostro con una persona che non sono io. –Che facciamo adesso?-
-Ce ne preoccuperemo quando e se lo scopriranno- si avvicina di più a me. Sta sorridendo, sorride sempre in questo periodo. –Quando ti sei risvegliata, ho promesso a me stesso che ti avrei evitato quanti più problemi avessi potuto, ed è quello che farò. Sicuramente Seth ci ha rotto le uova nel paniere, ma non credo che al Consiglio io interessi più. E' Albus colui che terranno sotto controllo nei prossimi mesi, devono assicurarsi che il suo reinserimento avvenga senza problemi-
-Spero che tu abbia ragione-
-Fidati di me Rosebelle- sospiro, e mi passo una mano tra i capelli rossi e biondi. –Posso chiederti una cosa?-
-Puoi dormire qui tranquillamente, mia madre ormai si è abituata-
-Non intendevo questo, ma noto con piacere che, ormai, non puoi più fare a meno di me- mi sento terribilmente in imbarazzo, e cerco di nascondermi il volto con i capelli. –Volevo solo domandarti se sei felice-
-Cosa?-
-Sei felice Rose? O, più semplicemente, non hai motivi per essere triste?-
-Sono felice idiota. Le cose sembrano essersi aggiustate, io e Diana siamo diventate amiche, Albus è tornato ed è tutto intero, Chris non è più arrabbiato con me...- il ragazzo sorride appena, e abbassa lo sguardo. –E poi ho te- porto una mano sotto il suo mento e gli stringo le guance, facendo ondeggiare la sua testa prima a destra e poi a sinistra.
-Ah grazie, pensavo che ti fossi dimenticata di me-
-E come potrei, sei il mio angelo custode-
-Oh grazie- mi stampa un bacio sulle labbra, ed io gli faccio una carezza. –Non riesci ancora a vedermi come il tuo ragazzo, vero?-
-Daniel, stiamo insieme da due giorni- scoppio a ridere sonoramente, ma lui non sembra molto contento. –Non puoi dire sul serio-
-Pensavo che, visto tutto quello che abbiamo passato, sarebbe stato diverso-
-Danieeeel- gli getto le braccia al collo e, insieme, ricadiamo sul materasso. –Andrà tutto bene, non ti preoccupare-
-Di solito sono io quello positivo e tu quella che vede solo nero-
-Non voglio più notare soltanto le sfumature grigie e nere- mi siedo con le gambe incrociate. I capelli mi ricadono sulle spalle, mentre Daniel continua a guardarmi stando su un fiacco, e tenendosi la testa con la mano. –Ci sono tanti colori nel mondo, quindi perché concentrarsi su quelli più tristi?-
-Sono colpito, ti hanno fatto il lavaggio del cervello in questi mesi?-
-Daisy sa essere molto persuasiva quando vuole, e l'alcool può distorcere la realtà in modi che non...no aspetta, che tu sai benissimo-
-Hai centrato il punto bambolina- si rialza, ha i capelli tutti arruffati. –Ma sono sollevato dal fatto che tu stia meglio. Ti ho visto in una condizione tremenda qualche mese fa e l'idea che, per un motivo o per un altro, tu possa farti del male...-
-No- scuoto la testa. E' strano che mia madre non sia ancora venuta a controllarmi. –Non mi sono più fatta del male da quando ho tentato il suicidio, e non ho intenzione di farmene. Quel capitolo della mia vita è chiuso ormai-
-Sono davvero contento di sentirtelo dire- le sue dita sfiorano i miei capelli, è la sensazione più strana del mondo, il cuore che batte forte, la temperatura della pelle che si alza vertiginosamente, e le parole che non servono. –E per quanto riguarda il dormire qui...-
-Sei il benvenuto, ma spero che tu riesca a fare sonni tranquilli anche senza di me-
-Sì sì non ti preoccupare, sono comunque indipendente, quindi non iniziare con la solita solfa sul fatto che dobbiamo continuare ad essere due persone distinte e separate-
-Mi spaventa il fatto che, ormai, finiamo l'uno le frasi dell'altra-
💛💛💛
-La Miller non sa di noi, vero?- Daniel sussulta, non appena mi ritrova fuori dallo spogliatoio. –Scusa, non volevo spaventarti-
-Dobbiamo ancora lavorare sul tuo tempismo- mi stampa un bacio sulle labbra, ed io sospiro. –Che c'è?-
-Coral ha voluto parlami prima-
-Mi reputo un uomo fortunato a non essere stato presente- le dita delle nostre mani si scontrano, prima di intrecciarsi tra di loro.
-Mi ha chiesto se tu ti stia vedendo con qualcuno, ed è stata stranamente gentile. Mi ha anche detto che il primo tema è stato un capolavoro!-
-Sì, questo è sospetto, però tutti sanno che stiamo insieme- ci ritroviamo in corridoio. Molta gente ci fissa, ci guardano con sospetto perché mi considera, ancora, la ragazza di Albus. –Ehi, ehi, ehi- Daniel mi supera e si mette davanti a me. Ha i capelli tutti bagnati, ma è bello da star male. –Non abbassare lo sguardo, non hai niente da nascondere o di cui vergognarti-
-Questo weekend sto da te. Mia madre va a San Francisco da mia nonna per discutere del mio lascito da maga che si dovrà sbloccare ai miei diciotto anni, e voglio scoprire se la storia di Mike è vera. Infatti ho convocato tutti in aula studio per discuterne adesso-
-Stai diventando molto autoritaria- si abbassa e mi bacia, quei baci che ti tolgono il fiato e che ti fanno sentire bene. –E sono deluso dal fatto che tu voglia passare il fine settimana con me solo per dover indagare su Coral-
-E anche perché non sto tranquilla a sapervi nella stessa casa, con te che giri sempre mezzo nudo- ride, guardando verso il cielo. E' un angelo, un angelo in tutti i sensi.
-Lascia stare. Ho sentito lei e mio padre darci dentro la scorsa notte, volevo scomparire. Per questo cerco di dormire sempre da te-
-Oh grazie, ed io che pensavo che fosse perché ci tieni tantissimo a me-
-Quanto ti amo- mi passa un braccio intorno alle spalle e insieme, ci dirigiamo verso il luogo dell'incontro. Albus non ha parlato né con me né con lui in questa settimana, ma credo che abbia soltanto bisogno di rimuginare su ogni cosa.
-Non ho mai letto niente sui Protettori, comunque, niente di niente-
-I Protettori sono delle creature molto contorte, oscure. Dovrebbero controllare l'operato delle creature magiche ma, proprio come ti ha detto Mike l'altra volta, spesso sono corrotti. Si occupano principalmente del loro tornaconto personale, e non si fanno problemi a passare sopra tutto e tutti per ottenere quello che vogliono-
-Hai descritto perfettamente la Miller, incredibile-
-Non riuscirai mai a superarlo, vero?-
-No, te lo rinfaccerò fino alla fine dei miei giorni- arriviamo nell'aula studio che, alla prima ora, ho prenotato solo per noi. Fortunatamente ci siamo liberati di Skyler, che ci sta girando a largo ultimamente.
Albus ci incenerisce con lo sguardo, e Daniel lascia cadere il braccio da sopra le mie spalle.
-La coppietta felice è arrivata-
-Al, dacci un taglio, ti prego- ci sediamo, Daisy mi fa un cenno con la testa.
-Che c'è? Adesso non posso neanche esprimere il mio parere in modo libero?-
-Te l'ho detto, prenditela con me, ma lascia stare lei-
-Possiamo tornare al problema principale?- entrambi si lanciano uno sguardo di fuoco, per poi poggiare la schiena alla sedia e incrociare le braccia al petto. –Vi ringrazio. Mike, a te l'onore-
-Era settembre del duemilacinque. L'ultimo anno di liceo era iniziato da poco, era la sera del ballo dell'homecoming, ed io avevo deciso di parlare dei miei sentimenti a Liz. Ho aperto la porta per uscire, e mi sono ritrovato Coral sulla soglia. Sapevo cosa fosse, è sempre stata brava a tirarci fuori dai guai quando non rispettavamo le regole, ma non si era neanche mai fatta problemi nell'essere crudele. Una volta ha strappato una piuma alle ali di un angelo che stava morendo, è uno dei delitti più gravi del nostro mondo-
-Quasi peggio di innamorarsi del proprio protetto, vero Daniel?- Albus e il ragazzo si lanciano sguardi di fuoco. Porto una mano sul ginocchio del biondo e lui sembra, in qualche modo, calmarsi. Mi chiedo se questa guerra fredda tra loro due cesserà mai o se continueranno ad odiarsi per sempre.
-Ritirate gli artigli entrambi, siamo qui per scoprire se è potenzialmente pericolosa. Risolverete i vostri problemi in un secondo momento, con me presente. L'ultima cosa che di cui abbiamo bisogno sono altri spargimenti di sangue, ne abbiamo avuti fin troppi nell'ultimo periodo- Chris, come al solito, cerca di fare da paciere tra i due. Probabilmente, se non avessi scelto né l'uno né l'altro, non ci troveremmo in questa situazione. O forse sì, visto che sono entrambi dannatamente competitivi. Ma io non ho illuso nessuno dei due, non ho tradito nessuno dei due, è solo...–Continua Mike- prendo un respiro profondo, sto di nuovo per perdere il controllo, e sta capitando fin troppe volte.
-L'ultima cosa che ricordo, prima di morire, è stato il suo volto, poi nient'altro. Mi sono sempre chiesto che fine avesse fatto e, quando ha avuto l'ardire di venire a vivere nella mia vecchia casa, pensavo che avrei potuto fare leva sui suoi sensi di colpa, ma non è stato così. E poi c'è stato un periodo in cui Daniel passava giorno e notte da lei, e lui era troppo forte, avevo paura di disturbarlo-
-Ottobre duemiladodici febbraio duemilatredici, va' avanti- mi volto verso Daniel. Quando io ed Albus c'eravamo lasciati per la seconda volta, a marzo, ed i ragazzi ancora non gli rivolgevano la parola, mi aveva detto che non si vedeva più con Coral ma, all'inizio, non gli avevo creduto. Eppure lo ha detto di nuovo, davanti a tutti, e lui non è il tipo che si ricorda tutte le scuse che inventa, e per questo che io richiesto a scoprire sempre quando mi sta raccontando una balla.
-Dicevo, non ho avuto abbastanza tempo per capire. Ma se già è stato difficile nascondersi da Holden per un anno, farlo da entrambi è difficilissimo,-
-E allora andiamo direttamente alla fonte- mi stringo nelle spalle. I ragazzi si voltano verso di me, confusi. –Parleremo con lui dopo scuola-
-E per la serie 'Rose ci mette nei casini' quarta stagione...-
-Hai qualche idea Daniel?-
-No, ma qualsiasi altra sarebbe meglio che lasciarti ficcare nei guai come al tuo solito-
-Rilassati Mastino dei Baskerville, sto andando da Holden, mica da Marcus- scrollo le spalle. Devo solo fare venti minuti di strada con la Vespa, fine della storia. Non rischio di morire ogni volta che metto piede fuori dalla loro area di protezione.
-Avevamo promesso di rimanere fuori dalle faccende non umane quest'anno- Diana rigira la penna tra le dita. Nessuno di noi ha voglia di fare un salto nel buio, di affrontare quel che l'altro mondo ha da offrirci, non dopo quello che è successo lo scorso anno. Abbiamo diciassette anni, ma siamo cresciuti nel momento in cui abbiamo visto il corpo di Albus che veniva portato via su una barella. Siamo cresciuti per colpa di un qualcosa che ha scosso le nostre vite e che, alla fine, si è rivelato nemmeno essere vera.
-Non stiamo facendo niente di rischioso. La Miller non è pericolosa come gli Psuché, ha solo una passione per i suoi alunni minorenni-
-Grazie anche a te Daisy, c'è qualcun altro che vuole rimarcare questo concetto per l'ennesima volta per caso? Sì, sono andato a letto con la Miller, sì, l'ho fatto per uno svariato numero di mesi, adesso possiamo superarlo o dovrete continuare a rinfacciarmelo ad ogni buona occasione per tutta la vita?- Daniel sbotta, arrabbiato. Eppure c'è stato un tempo in cui si è vantato ripetutamente di questa sua relazione (come di tutte in realtà), ma vorrei evitare di farlo infuriare ulteriormente.
-Io e Mike andremo da Holden oggi pomeriggio, chiunque voglia unirsi a noi è il benvenuto. Detto questo, io sto morendo di fame, non capisco perché non possiamo parlare e discutere- prendo il mio pranzo notando, con non molto piacere, che mia madre mi ha rifilato, per l'ennesima volta, pollo con verdure. Questa dieta le sta sfuggendo di mano.
-Tanto per sapere, una volta che lo porterai da lui, che hai intenzione di fare? Come pensi che reagirà?-
-Non ne ho la più pallida idea Albus, penso che lo scopriremo solo vivendo-
-Daniel tu la lasci andare così? Senza dire o fare niente?-
-Ehi, guarda che non devo mica chiedere il permesso a lui. Non ho due anni, sono in grado di prendere le mie decisioni senza l'aiuto di nessuno-
-E poi, se qualcuno le dà fastidio, basta che scateni un incendio. Dovremmo essere noi a chiedere a lei di difenderci, non il contrario- Chris mi fa l'occhiolino, mentre noi scoppiamo a ridere.
-Dico solo che non credo che sia una buona idea, potrebbe succederti qualcosa, tu dovresti cercare di passare inosservata vista la situazione e...-
-Sono in grado di difendermi da sola, non sono una donzella in costante pericolo-
-L'ultima volta che hai detto così in mia presenza, siamo dovuti venire a salvarti. Ti ricordi di quella volta a casa di Seth, vero? Di come ci hai messo tutti in pericolo soltanto per un tuo capriccio? Ti avevamo nascosto la verità per un motivo ma tu, come una perfetta bambina viziata, ci hai messo tutti in pericolo senza pensarci due volte. Qualcuno di noi avrebbe potuto davvero farsi del male, tu avresti potuto davvero farti del male-
-Smettila di rinfacciarmi qualcosa che è accaduta più di un anno fa. La situazione è diversa adesso, e tu lo avresti saputo, se non fossi sparito facendoci credere di essere morto-
-Adesso chi è che sta rinfacciando? E poi tutto quello che ho fatto è stato per proteggere le persone che amo, compresa te, ma tu ne hai approfittato per poterti finalmente buttare tra le braccia di Daniel!- Albus urla e, di colpo, tutte le finestre sbattono, e i vetri si infrangono, schizzando da una parte all'altra dell'aula. Fortunatamente, però, Daisy si alza in tempo e crea una barriera intorno a noi, per impedire che ci feriscano.
Prendo un respiro profondo, socchiudo le palpebre e, lentamente, riporto le schegge al loro poggio, riparando in questo modo i vetri.
-Finalmente sei riuscito a dirlo- le lacrime mi appannano la vista. Abbasso lo sguardo, cercando di non scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Stringo i pugni e mi mordo il labbro. Mi chiedo se sia una sorta di giustizia cosmica o se, più semplicemente, non è destino che io e Daniel stiamo insieme. Ma sono talmente stanca di dover combattere contro tutto e contro tutti, vorrei soltanto staccare la spina. –I-io devo andare, scusate- raccolgo la mia roba e corro via. Mi chiudo in bagno, con una mano sopra la bocca, per evitare che qualcuno mi senta. Mi lascio scivolare lungo la porta, sfogandomi. E poi li sento, li sento di nuovo. I demoni sono tornati.
Rimango in quella posizione non so per quanto tempo, cercando di venire a capo dell'intera faccenda.
Forse dovrei semplicemente rompere con Daniel, è l'unico modo per evitare che loro due litighino.
-Rose sono Daisy, aprimi dai- poggio la testa sulle ginocchia e sospiro. Vorrei che tutto questo finisse, vorrei tornare a San Francisco per la prima volta dopo anni e ritornare ad essere invisibile. –Rosebelle- mi alzo e apro la porta. Daisy sospira, sedendosi sul davanzale interno del bagno. –Sai, sono davvero stanca di vederti piangere per Albus e per Daniel-
-Anche io in realtà, sono piena di loro due-
-Mollali entrambi e amen, quant'è che te lo dico?- scoppio a ridere sonoramente, probabilmente per colpa dei nervi a fior di pelle che ho. –Meriti molto di più, e lo sai-
-Vorrei soltanto che smettessero di litigare, tutto qui-
-Sono Albus e Daniel, sono nati per essere in competizione. Era così prima di te e sarà così anche dopo di te, fidati. Sperando che non ci sia un dopo di te ovviamente-
-Lo so, ma io ho peggiorato la situazione-
-Smettila di darti colpe che non hai, dico sul serio. Per una volta sii egoista, te lo meriti-
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