When you are right here by my side
-Credo di aver bevuto un po' troppo- esattamente come al compleanno di Albus e Daniel, ci ritroviamo solo noi, seduti sui divanetti del locale, vittime dell'alcol e della stanchezza. –Un compleanno coi fiocchi, non c'è che dire- Daisy lascia ricadere la testa sulla spalla di Chris che, nel frattempo, si è addormentato profondamente.
-Di questo passo non arriveremo vivi entro il diploma-
-C'è il mio compleanno il mese prossimo, vedi di non fare scherzi, sei il mio ragazzo, mi servi- piego indietro il braccio e sfioro il petto del ragazzo che ride, e ne approfitta per stringermi di più intorno alla vita, causandomi un sussulto. –Ehi, vacci piano tu-
-Scusa, ho perso, per un attimo, il controllo- si mette a sedere e si scosta un pochino. Non riesce a capire quanto sia dolce e comprensivo a lasciarmi i miei spazi dopo quel che è successo, e che il mio non è solo un modo per punirlo del passato. –C'è qualcuno qui fuori- Daniel scatta sull'attenti e, dopo pochi minuti, Marcus compare dinanzi ai nostri occhi. –Sei ancora qui? Ma non ti stanchi mai di rompere le scatole a mesi alterni?-
-Potrei dire la stessa cosa, speravo di avervi fatto diventare carne da barbecue, invece noto con piacere che siete sani e salvi-
-Siamo un po' duri a morire- Albus si toglie la giacca e si schiera accanto al suo migliore amico. –Che vuoi?-
-Niente di che, mi serve solo una piccola donazione di sangue da parte della signorina Greyson qui presente, quindi, se non vi dispiace-
-Ah ah- i due ragazzi si mettono spalla contro spalla, mentre Daniel apre e chiude i pugni ad intervalli di due minuti. –Tu non vai da nessuna parte-
-Vi prometto che sarà indolore- i ragazzi lo allontanano, e lui sbuffa. –Per la cronaca Rosebelle, sei davvero uno schianto sta sera-
-Okay, adesso te le suono-
-Non c'è bisogno di scaldarti Danny, non cercherò di rubarti la ragazza, quella è una cosa che a voi due piace fare...oh è buon compleanno Daisy, sei davvero splendida-
-Oh per favore- la mia migliore amica tende una mano verso il ragazzo che, tutta via, riesce a schivare l'incantesimo senza troppi sforzi. –Che stregoneria è mai questa?-
-Un vero mago non rivela mai i suoi segreti- schiocca le dita e, in un minuto, ci ritroviamo tutti bloccati da due Psuché ciascuno, che ci tengono per le braccia. –Finalmente un po' di pace. Ora, se mi volete scusare, vado a prendere ciò che mi spetta- si avvicina a me, con un largo sorriso sul volto.
Mi dimeno, ma la presa di quei due è davvero forte, sento quasi le loro unghie che si conficcano nella carne delle mie braccia. –Ciao principessa-
-Va' al diavolo- digrigno i denti. Non una scossa, non una fiamma, niente di niente viene fuori, e non sono neanche in grado di prendere la bacchetta.
-Rilassati, ho solo bisogno di una goccia del tuo sangue. Ti farò un lieve taglietto sulla spalla, giusto per non rovinare il tuo dolce visino da bambolina-
-Marcus, giuro che se la tocchi....-
-Non puoi far niente Daniel, sei bloccato- allunga una mano verso di me ma, nel momento esatto in cui cerca di toccarmi, un fascio di luce si sprigiona dal mio petto, scaraventando Marcus e i due Psuché via da me, e stordendo gli altri.
-A quanto pare, invece, è riuscito ad intervenire- il ciondolo, il ciondolo mi ha salvato di nuovo.
Approfittando di questo loro momento di distrazione, allargo il palmo, e la bacchetta compare immediatamente. –Adesso si gioca ad armi pari- la punto contro di loro, e i miei amici vengono liberati immediatamente.
-Parliamo di come sono riuscito a salvarti il culo anche questa volta- Daniel mi affianca, pronto a combattere, mentre gli altri si rialzano.
-La tua piuma è riuscita a proteggermi meglio di quanto abbia fatto tu in quattro anni-
-Uuh questo brucia- Chris si risveglia dal suo stato di trans e mette k.o. due Psuché. –Però non mi sento di contraddirla, ha ragione-
-Affronteremo questo discorso dopo, credo che prima dovremmo occuparci di loro- creo dei cerchi di fronte a me, e un paio degli imbucati si ritrovano legati l'uno all'altro. –Vi ho mai detto quanto adori questa bacchetta?-
-Non mi pare il momento più adatto Rose- Daisy chiude appena le dita e lo porta all'altezza di Marcus. –Allora, cosa dovrei farti per avermi rovinato la festa?- il corpo del ragazzo si solleva da terra, e finisce contro il muro, contorcendosi.
-In teoria era già finita-
-Non giocare con me- lo spinge ulteriormente, lui geme dal dolore. –Lo fanno sempre, credono che io sia solo una stupida senza cervello-
-Non ho mai detto una cosa simile, forse ti stai confondendo con Seth-
-Non lo nominare- lo solleva e poi lo fa ricadere. Le ossa di Marcus si spezzano con un suono sordo.
-Non credo che ucciderlo sia la soluzione giusta- Audrey le posa delicatamente le mani sulle spalle. –Danieeeel-
-Daisy- il biondo la richiama. La sua testa, a quel punto, ruota di trecentosessanta gradi, mostrando gli occhi completamente neri. –Aiuto, è la bambina dell'esorcista-
-Non fatevi scappare Marcus, a lei ci penso io- i ragazzi si fiondano verso gli aggressori. A piccoli passi mi avvicino alla mia migliore amica che, nel frattempo, si è sollevata di pochi centimetri da terra. –Va tutto bene Daisy, fa un respiro profondo- non arrivo in tempo a toccarla, perché qualcosa di tagliente affonda nel mio braccio.
Mi volto giusto in tempo per vedere Marcus con i canini nella mia carne. Urlo, ma Daniel, Albus e Chris sono bloccati insieme agi altri Psuché, mentre Mike e Diana sono privi di sensi.
A quel punto, però, la piuma brilla nuovamente, e lui viene sbalzato via. Quando si rialza, però, mi mostra una piccola boccetta riempita col mio sangue che, tuttavia, continua a gocciolare anche dalla sua bocca.
-Credevate che essere per metà vampiro e per metà angelo fosse una prerogativa solo di Daniel? Non aveva capito quanto potere avesse- prima di riuscire a raggiungerlo, lui scompare in un cilindro nero, insieme ai suoi bravi.
-Ci ha fregato- mormora Albus che, riuscito a liberarsi, aiuta Mike e Diana.
-A cosa gli serve il sangue di Rose?- Daisy si scioglie i capelli, scuotendo il capo violentemente.
-Non ne ho la più pallida idea- Daniel si avvicina a me e, con delicatezza, solleva il mio braccio, osservando di due buchi che troneggiano sulla pelle candida. –Ti fa male?-
-Molto, come facevi a sopportarlo?-
-Una volta Rosebelle, una volta che non cerchi di ricordarmi quanti errori abbia fatto in passato-
-Diventerò anche io un vampiro?-
-No, cioè non credo. Dovresti bere il suo sangue, lo sai-
-Hai bevuto il sangue di Rebecca?- questa volta è Chris a parlare, dando voce ai pensieri di tutti noi.
-Sì mi è capitato, penso...voglio dire, quando facevamo sesso...-
-Non voglio sapere più niente, fate questo discorso quando io non ci sono, vi prego-
-Invece di pensare a questo idiota, che cosa succederà a Rose?- Audrey è più spaventata di me. Non ho ancora ben realizzato cosa sia successo, ed ho davvero paura delle conseguenze.
-Morirò. Il veleno è nelle mie vene ormai. Inizierà la fase di transizione e, se non berrò il sangue di Marcus, questa volta sarà veramente la mie fine-
-Questo è ridicolo, ci deve essere per forza un'altra soluzione!- Albus cammina avanti e indietro per la stanza e nessuno degli altri osa parlare.
Non ho niente da perdere in questo momento così, cercando di non farmi prendere dal panico, prendo la bacchetta e la poggio sulle mie ferite. Esse scompaiono immediatamente, rimarginandosi come se niente fosse.
-E adesso che succede?-
-Non lo so Daniel, se comincio a contorcermi per il dolore, allora abbiamo un problema-
-Tanti auguri a me- Daisy sventola appena le mani in aria, per poi roteare gli occhi al cielo. –Bene ragazzi, adesso credo sia arrivato il momento di tornare a casa e di andare a dormire, sperando che Rose non diventi la versione due punto zero di Rebecca-
-Volete smetterla di dare di matto?! Per trasformare qualcuno in vampiro ci vuole molto più che qualche goccia di sangue, come in questo caso. Rebecca con me ci è riuscita perché ce lo siamo scambiati per quasi un anno. Piuttosto dobbiamo preoccuparci del perché lo volessero-
-Io sono sempre più convinta che non ci dicano molte cose. Vi rendete conto che tutte le informazioni che abbiamo sono disconnesse e quasi prive di senso?- mi siedo un attimo sui divanetti e mi libero delle scarpe col tacco. –Adesso posso anche trasformarmi in un vampiro, per quel che mi riguarda-
-Ah ah, non scherzare con queste cose- Daniel si china e mentre, con una mano, mi aiuta a rialzarmi, con l'altra prende i sandali. –Che dite, torniamo a casa e ci terniamo aggiornati?-
-Sì, ciao ragazzi-
-Ciao- ci congediamo dagli altri, recuperiamo i nostri cappotti e ci dirigiamo verso la macchina.
-Aspetta, mettiti le mie scarpe- con un rapido gesto, Daniel si toglie le calzature e me le porge. –Su, voglio tornare a casa, ho sonno-
-E tu?-
-Ho i calzini, camminerò con quelli, tu non puoi metterti a sgambettare a piedi nudi per la strada-
-Sei davvero l'uomo della mia vita Daniel Manson-
-Lo so, aspettavo soltanto che te ne accorgessi- indosso le scarpe e andiamo verso la macchina. –Sei sicura di stare bene?- mi chiede, mentre mi allaccio la cintura di sicurezza.
-Non lo so. La bacchetta ha fatto passare ogni cosa, ma non ho idea se abbia bloccato l'effetto del veleno. Tu potevi trasformare la gente in vampira, quando lo eri anche tu?-
-Non ci ho mai provato, se devo essere sincero- metto in moto. Tamburello le dita sulla gamba, e mi mordo il labbro. Cosa diamine è davvero successo questa notte? –Credo che Marcus sia una specie di esperimento di Morsein. Era già nato quando lui cercava di conquistare il mondo, sarà stato sicuramente una sua cavia-
-Ma hai sentito quel che ha detto. Non si era mai manifestato prima in questo modo-
-Qual è allora la tua teoria?-
-Che stiano cercando di farlo tornare, e che stiano continuando il suo lavoro. In tutti questi anni che li abbiamo combattuti, si sono avvicinati sempre di più al loro obiettivo. Avevano bisogno che io ricordassi, perché solo io sapevo dove fossero le sue ceneri, e avevano bisogno del mio sangue-
-Tu credi...-
-Che Morsein stia per ritornare? Ne sono più che certa, d'altronde anche Voldemort ha avuto bisogno, tra le altre cose, del sangue di Harry per poter risogere-
-Questo potrebbe essere davvero un gran casino. Tuo padre e il suo gruppetto di amici lo hanno sconfitto per poco, non credo che ci sia qualcuno così tanto potente adesso-
-Ci siamo noi- Daniel scuote la testa. –Sai benissimo che potremmo farcela-
-Per tutti questi anni ho dovuto affrontare i cambiamenti adolescenziali uniti ai problemi che i miei poteri hanno dovuto portare. Quando Albus ha finto la sua morte, ho dovuto...tutti noi abbiamo dovuto crescere tutto d'un colpo, per non parlare del tuo tentativo di suicidio. Per una volta, per una sola volta, vorrei davvero essere un ragazzo normale, senza dover sempre salvare il mondo, o dovermi preoccupare di quel che potrebbe succedere-
-Ma se non interveniamo noi, chi potrebbe farlo?-
-Rose...-
-Rispondimi. Non c'è nessun altro in grado di rendere in mano la situazione-
-Odio quando hai ragione, e capita davvero molto spesso-
-Dovresti averci fatto l'abitudine ormai-
-Pallone gonfiato- poggio il gomito sul finestrino e lo guardo. –Però di una cosa devo dare ragione a Marcus-
-Ossia?-
-Questa sera sei davvero fantastica- alzo gli occhi e scuoto la testa. –Stai arrossendo-
-Lo so, non c'è bisogno che me lo fai notare ogni volta-
-Quando succede, mi sembra ancora di rivedere la ragazzina di quattordici anni che mi è spuntata in casa insieme a Daisy-
-Dimentichi che, per via di un'affermazione che credo fosse di Albus, pensavo che voi due foste gay-
-Sicuramente sarebbe stata una relazione più facile di quella con te-
-Che stronzo che sei- abbasso il finestrino della macchina. L'aria sta iniziando a riscaldarsi, la bella stagione sta arrivando. –Ammettilo che, nonostante tutto, siamo una bella coppia-
-Rischiamo di lanciarsi qualsiasi cosa ci capiti per le mani a volte, ma non ti cambierei con nessun altra al mondo. Forse solo con Megan Fox-
-Sai sempre come esser romantico. Però hai ragione, ti darei volentieri via in cambio di Liam Payne o di Ashton Irwin-
-E' proprio per questo che funzioniamo- rido e scuoto la testa. Daniel ha ripreso colorito dopo quel che è successo poco fa, ed io mi stupisco ancora una volta per la facilità con cui siamo riusciti a dimenticarlo tanto velocemente. –Ti senti bene, vero? Niente dolori indescrivibile e viscere che si contorcono?-
-Credo di dover andare in bagno però. Il pesce del sushi non era del tutto fresco-
-E te ne sei accorta al centesimo pezzo?-
-Ah ah ah. Perché, invece di guardarmi le tette, non presti attenzione alla strada?-
-Come se ci fosse chissà che cosa da vedere-
-Vaffanculo Daniel- scoppia a ridere sonoramente, forse più per lo stress di prima che per altro. –Se la metti così, non le vedrai mai-
-Sono in astinenza da un anno, credo di poter ancora continuare-
-Sei davvero incredibile-
-Ah quanto ti amo. Per te ho fatto le cose più assurde di questo mondo-
-Perché io, invece, non sono andata in un covo di vampiri per prendere il sangue per la tua ragazza-
-Ancora con questa storia? Sono passati tre anni!-
-Io non dimentico Daniel!- guardo il cruscotto, la data è segnata con numeri luminosi. –E' un anno-
-Cosa?-
-E' un anno da quando ho tentato il suicidio. Quattro aprile duemilaquattordici, quattro aprila duemilaquindici- mi ritrovo a cercare le cicatrici sui polsi, dimenticando, per un momento, che Daniel le avesse fatte sparire. O forse, più che altro, sto cercando un altro paio di cicatrici, quelle che, ancora, non si sono del tutto rimarginate.
-Vuoi parlarne?-
-Mi sentivo come se non avessi altra scelta, capisci? Come se non avessi un'altra soluzione da poter contemplare. Devo sempre avere tutto sotto controllo, lo sai, e quando ho visto cadere ogni cosa per colpa del vento impetuoso, mi sono sentita persa. Ed ero sola, e non mi era mai capitato prima d'ora, visto che avevo sempre avuto qualcuno al mio fianco-
-Mi dispiace. Vivrò per sempre con questo senso di colpa, se ti può far star meglio-
-Qualche tempo fa mi hai detto che dark Rose aveva preso il sopravvento e che l'unica cosa a cui riuscissi a pensare fosse la vendetta. Eppure non sono felice, se so che tu soffri-
-Primo, non ti ho mai definito 'dark Rose'-
-Ero indecisa tra questo e 'void Rose', come lo Stiles della terza stagione-
-Secondo- mi interrompe, lanciandomi una veloce occhiataccia. –'Qualche tempo fa' è stato a novembre, sono passati cinque mesi!-
-E non lo pensi più?-
-Come faccio a pensare una cosa del genere della ragazza che è passata sopra tutti i miei errori e che, da tre mesi, mi tiene a casa sua, e mi ha consolato tutte le volte in cui ho pianto?-
-Probabilmente negherò questa cosa in futuro, se mai la ripeterai, però sono davvero contenta di essere venuta qui, nonostante ciò abbia comportato lasciare San Francisco-
-Per me, giusto?-
-Per tutti voi, non essere sempre tanto egocentrico-
-Anche io sono contento che tu sia venuta qui a New Orleans, la mia vita sarebbe stata un po' più triste e un po' più tranquilla senza di te-
-A proposito di questo, pensi mai a come sarebbe stata la nostra vita, se non ci fossimo mai incontrati?-
-Perché non hai mai pensieri normali come tutti gli altri?- ridacchio, e lui si passa una mano tra i capelli. –Dico sul serio Rose-
-Non so Daniel, è così che funziona il mio cervello, ho smesso di chiedermi come lavori-
❤❤❤
-Cosa vuoi fare oggi?- Daniel si appoggia all'armadietto e mi sorride, con le labbra assottigliate l'una contro l'altra.
-Seguire le lezioni, passare il test di biologia, cercare di non addormentarmi, capire se mi sto per trasformare in vampiro...- muovo le mani. Ha preso qualche botta in testa ieri, per caso? –Perché me lo chiedi? Di solito mi fai questa domanda durante il weekend- gonfia le guance, ed io finalmente capisco. –Oh certo, la storia del suicidio-
-Non ho potuto evitarlo lo scorso anno, e non ti sono potuto stare vicino, per questo voglio farlo oggi-
-Mhh mhh- chiudo l'anta e lo supero. Con uno scatto, Daniel mi affianca, ed io lo prendo sotto braccio. –Posso decidere qualsiasi cosa io voglia?-
-Comandi tu oggi, ogni tuo desiderio è un ordine per me-
-Penso che ti pentirai di averlo detto-
-Ed io che speravo che mi avresti incitato a saltare le lezioni per stare a letto tutto il giorno-
-Hai la testa sempre lì-
-Un anno Rosebelle, un anno E' una grandissima prova d'amore. Senza contare che ancora sto aspettando quelle tre famosissime paroline-
-Devi darmi tempo. Devo sbloccarmi a poco a poco-
-Sai che stiamo insieme da sette mesi, vero?-
-Non sei felice?-
-Non sto dicendo questo- ci fermiamo davanti all'aula di scienze. –Ascolta, non voglio metterti fretta, va bene? E' che anche io sono umano, e ho bisogno che qualcuno mi faccia sentire amato, soprattutto quando è da gennaio che mio padre mi ha buttato fuori di casa-
-Lo sei, davvero tanto- prendo la sua mano e gli sorrido. –Sono pazza di te, non credo che sia un mistero, è che non sono ancora pronta, ricordati che ho beccato Albus e Diana a letto insieme-
-Anche me e Rebecca se non sbaglio-
-Grazie per avermi riportato alla mente questo meraviglioso ricordo-
-Scusa- si abbassa e mi bacia. Proprio in quel momento sentiamo qualcuno che si schiarisce la voce. Ci stacchiamo, giusto in tempo per notare che stiamo bloccando l'ingresso a Johnson.
-Ero sicuro sin dal primo momento che sarebbe finita così tra voi due, tuttavia questo non vi autorizza a queste effusioni in pubblico. Siamo a scuola, datevi un contegno!-
-Ci scusi- mormoriamo, mentre l'uomo ci supera e si aggiusta gli occhialetti tondi sul naso aguzzo.
-Entrate in classe, questo è uno degli ultimi test prima del diploma, non vedo l'ora di sbarazzarmi di voi due, specialmente di te Manson-
-Si stupirà nel sapere quante persone mi hanno ripetuto questa cosa. Eppure sono convinto che New Orleans sentirà parecchio la mia mancanza-
-Andiamo- sibilo, e lo trascino in aula. Vorrei evitare di prendere una punizione durante l'ultimo mese di scuola.
-Non posso credere che siamo arrivati fino a questo punto, sembra ieri che entravamo qui dentro, litigando e facendoci spedire dal preside da Johnson-
-Ne è passata acqua sotto i ponti, e ognuno di noi, a modo suo, è cambiato ed è maturato. Eppure sono convinta che tu sia stato quello che ha avuto la maggiore evoluzione di tutti-
-Come Pikachu con quella strana pietra che lo fa diventare arancione-
-Fingerò di non aver sentito ciò che hai appena detto- lo guardo ridere sotto i baffi. E' così diverso dal Daniel di tanti anni fa. –Non ti rendi davvero conto di come sei mutato? Eri un imbecille che non ascoltava nessuno, voleva sempre avere ragione e si credeva il migliore del mondo-
-Ma tu mi volevi bene lo stesso- Johnson, arrancando, ci consegna i compiti. E' diventato talmente debilitato, che temo possa cadere al suolo da un momento all'altro, come un mucchio di foglie scosse dal vento.
-Sì, però ti odiavo allo stesso tempo. Non mi lasciavi parlare, e non perdevi occasione per prenderti gioco di me e per denigrarmi davanti a tutti. Volevi essere il migliore, quando in realtà covavi dentro qualcosa che, alla fine, è esploso-
-Riassunto molto interessante del nostro primo anno di matricole, non c'è che dire-
-Sai benissimo che ho ragione- spinge la penna verso il basso e se la rigira tra le dite. Non gli piace mai quando qualcuno, o meglio io, gli fa notare i suoi limiti e i suoi comportamenti passati. –E guardati adesso, un cuore d'oro, pronto ad aiutare gli altri, non hai paura di esprimere i tuoi sentimenti, o persino di piangere-
-Rose, quello che tu definisci 'parlare a voce bassa', in realtà è un tono normale-
-Però hai ancora paura che la gente ti consideri un mollaccione-
-Sono me stesso soltanto quando sono con te, lo sai benissimo. Non avrei mai sentito l'esigenza di cambiare, se non fosse stato per...per tutti i casini in cui ti ho ficcato, per tutti i casini in cui ti sei ficcata, per tantissime cose-
-Va bene, da adesso avete un'ora e mezza per poter portare a termine il vostro test, e sono stato più che generoso- Johnson brandisce il suo dito ossuto verso l'alto, per poi strisciare verso la cattedra. –Ricordatevi che vi tengo d'occhio-
-Non avevo dubbi- do una gomitata a Daniel. Fino alla fine dovrà punzecchiare tutti, ma sono sicura che verrà ricordato anche per altro. –Sai, credo che dopotutto, mi mancherà quando ci saremo diplomati. Ho bisogno di trovare una nuova nemesi anche al college-
-Fortuna che non saremo più nella stessa classe, o rischierei di essere messa in punizione per colpa tua per i prossimi quattro anni ancora una volta-
-A proposito, mio padre ha trovato una casa a New York. E' abbastanza grande per tutti noi e a venti minuti dalla stazione, praticamente perfetta-
-Sì, e quanto ci verrà a costare?-
-Manson, Greyson, finitela, ora-
-Scusi- novanta minuti dopo io e Daniel abbiamo consegnato, siamo usciti dall'aula e continuiamo a discutere sull'appartamento in cui dovremmo andare a stare tutti e sette.
-Io ed Albus pagheremo la maggior parte dell'affitto, non devi preoccuparti dei soldi-
-Non è corretto, e poi sai che non è questo il problema, semplicemente non voglio gravare troppo su Isebelle-
-Vuoi o non vuoi che stiamo insieme? Perché, per quanti siamo, non si trovano case molto abbordabili-
-Odio quando hai ragione- sbuffo. Daniel sorride compiaciuto, vincere è il suo sport preferito da sempre. –Togliti quell'espressione dal volto-
-E' il mio viso. Perfetto e stupendo sin dal millenovecentonovantasette-
-Sei un pallone gonfiato-
-Mmh- posa le labbra sul mio collo ed io mi sposto immediatamente. –Ehi, che succede?-
-Tra ventisette giorni è il mio compleanno, non lasciarmi segni visibili, il vestito è senza bretelle-
-D'accordo- alza entrambe le mani, continuando a tenere un braccio intorno alle mie spalle. –Ci sono tantissimi altri posti in cui posso morderti non è un problema-
-Oh mio dio, sei incredibile- mi allontano da lui, rivolgendo le spalle al corridoio e bloccandolo. –Non so più che cosa fare con te-
-Sei il colore dei tuoi capelli- afferra una ciocca e me la porta sotto il naso. Sbuffo, e lascio che mi abbracci di nuovo, mentre ci dirigiamo verso la classe di Holden. –La mia bambolina-
-Dai- mi solletica il collo col naso, ed io scoppio a ridere. –Sei pronto a danzare con me?
-L'umiliazione pubblica è sempre stata la mia più grande passione-
-Idiota- gli do una gomitata nelle costole, e lui scoppia a ridere. –Andrai benissimo-
-Qui dentro ero rispettato per la mia aria da duro, per uomo tutto d'un pezzo, e guarda come sono ridotto adesso-
-Ti lamenti sempre- roteo gli occhi al cielo. Entriamo in classe. Sono le ultime settimane, e poi non vedrò più i corridoi della Marymount, le classi luminose, la palestra intrisa di sudore e del fumo delle canne degli atleti. E' strano quanto si possa essere diversi da quando si è messo piede qui dentro per la prima volta, come gli anni siano cambiati e come alcune di noi siano persone totalmente diverse. –Se ti manca tanto il tuo status, perché non mi lasci?-
-Oh lo farei, se solo potessi- si siede accanto a me ed io gli faccio la linguaccia. L'anno scorso di questi tempi ho tentato di uccidermi, e invece adesso c'è talmente tata vita intorno a me, che mi sembra quasi assurdo che le due Rose possano essere convissute nella stessa persona. –Ehi, guarda che non dicevo sul serio-
-Cosa?- ritorno di nuovo con i piedi per terra, e mi volto verso Daniel. –Stavo pensando ad un'altra cosa a dir la verità-
-Avevi una faccia...tutto bene?-
-Sì stavo solo facendo un'analisi veloce dell'andazzo della mia vita negli ultimi dodici mesi-
-Stavi pensando al suicidio, vero?-
-Qualche volta mi viene ancora in mente, e tu oggi lo hai già nominato un bel po'-
-Scusa, è che mi manda ancora in tilt. Vorrei sapere come ti senti visto che è passato un anno, che cosa provi, ma tu non mi parli, hai cambiato totalmente direzione-
-Non mi sono dimenticata di cosa ho fatto, sto semplicemente cercando di cambiare pagina. Se sono arrivata a quel punto, e perché non riuscivo ad andare oltre, e ho incanalato troppa rabbia. Poi si è aggiunto anche Seth e tutto il resto, ed io sono caduta giù nel limbo-
-Buongiorno ragazzi- Holden trilla contento entrano in classe. La scomparsa della sua ragazza gli pesa ancora, ma sta andando avanti, sta cercando di rimettere insieme quello che gli rimane. –Cavolo, non posso credere che questo sia l'ultimo mese che passiamo insieme, è davvero assurdo. Mi ricordo la prima volta che ho visto tutti voi, il primo anno, eravate talmente piccoli e spaesati-
-Mi ha mandato nell'ufficio del preside dopo neanche dieci minuti il suo arrivo in classe- Daniel si stringe nelle spalle. Avevo sgranato gli occhi quando era successo, convinta che mi avrebbe cacciato in tantissimi guai in futuro Avevo proprio ragione.
-Ecco, tutti tranne te Manson. Tu sei sempre stato troppo sfacciato-
-Ma sono maturato in questi anni-
-Ah ah-
-Oh andiamo- Daniel allarga le braccia. –Ci odieremo fino alla fine?-
-Fino alla fine-
Sbam.
È una settimana di merda. E mi sono accorta che i lettori sono diminuiti drasticamente, così come i voti.
Così ho deciso di prendermi una pausa. Grazie a tutti voi che avete seguito questa storia, non so se tornerò, ma avete fatto davvero tanto.
Un bacio
Rose xx
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top