I've made my mistakes, I've stumble and fall

Rose

-Buongiorno- scendo giù già vestita, grattandomi la testa e sbadigliando. Ieri sera da Daniel, con tanto di sorpresa Miller e tutto il resto, abbiamo finito più tardi del previsto.

-Ti ho sentita ritornare all'una, non sai proprio sgattaiolare-

-Abbiamo avuto un colpo di scena inaspettato- afferro la mia tazza e la porto alle labbra. Il ritorno della professoressa troppo attaccata agli alunni potrebbe creare qualche problema.

-Pensavo che ritrovare Albus sano e salvo fosse stato già abbastanza-

-A New Orleans non è mai abbastanza, fidati- finisco il mio latte col cioccolato e sciacquo il contenitore.

-Rose?-

-Dimmi grande capo-

-Non farai esplodere niente oggi, vero? Niente incendi inaspettati, persone che volano dalla parte opposta della stanza...-

-Hai sentito la nonna, no? Non succede niente di male, se non mi arrabbio. Devo solo rimanere calma-

-Beh, visto come è iniziato lo scorso anno- fa un cenno col capo. Il campanello suona, e mi guarda con sospetto. –Chi è?-

-Sono qui con te, come faccio a saperlo?- rotea gli occhi al cielo, e va ad aprire. Io, a quel punto, ne approfitto per lavarmi i denti.

Canticchiando Fireproof sottovoce, finisco di sistemarmi quando, colei che mi ha dato i natali, urla dal piano di sotto.

-Roseeeee, è Danieeeelll-

-Eh?- afferro la tracolla e scendo giù. Il ragazzo è effettivamente lì, che sorride tranquillo. –Che ci fai qui?-

-Ti passo a prendere per andare a scuola- riduco le palpebre a due fessure. Mia madre solleva le sopracciglia e, inventandosi che il cellulare sta squillando, se ne va.

-Ho una Vespa che sei stato tu stesso a regalarmi-

-Volevo fare un gesto carino Rose- sorrido. Il ragazzo arrossisce, incrociando le braccia al petto.

-Daniel Manson è davvero cambiato, incredibile- scendo le scale e lo raggiungo. Ha messo su il broncio proprio come un bambino, un adorabile bambino altro un metro e novanta, dai lunghi capelli biondi e gli occhioni azzurri.

-Marcerai tanto su questa cosa, vero?-

-Devo prendermi qualche piccola rivincita, ma non ti ferirai mai in modo volontario-

-Ti ho portato qualcosa da mangiare- sventola una busta bianca sotto il mio naso. –Uno strappo alla dieta, qualche volta, si può fare-

-Tornerò una botta grazie a te-

-Non lo sei mai stata. Ora andiamo- afferro il sacchetto, al suo interno trovo un cupcake al gusto di Oreo. Questo ragazzo conosce tutti i miei gusti. –Mi chiedo come salirai sulla moto con quella gonna, non ti sembra un po' troppo corta?- osserva il mio completo bianco, mentre io mi stringo nelle spalle. –Ah e ho ripreso il tuo vecchio casco, lo avevo messo in soffitta, lontano dalla furia di Skyler-

-Oh ciao- finisco l'ultimo boccone e indosso l'elmetto. –Poteva attaccarmi qualcosa-

-Finiscila- saliamo sulla moto. Avvolgo le braccia intorno al suo bacino, un calore forte si sprigiona dal nostro contatto, un calore che mi era mancato.

-Grazie per il dolcetto comunque. Non avrei mai pensato che, proprio tu, ti saresti ricordato ogni più piccolo dettaglio che mi riguarda-

-E' una cosa strana anche per me. Ma, ormai, non mi stupisco più di niente-

-Neanche del ritorno della Miller? Lei potrebbe essere un problema. Sono riuscita a recuperare la mia media a stento lo scorso anno e, se le università a cui ho fatto domanda dovessero vedere che sono peggiorata di nuovo...-

-Rose- mi interrompe. –Lo assisterà soltanto. E poi, hai visto che reazione assurda ha avuto Mike? E' diventata pallido come un fantasma-

-Dovrei ridere ad una battuta del genere o semplicemente picchiarti?-

-Dico solo che è stato strano. Ma d'altronde, che cosa sappiamo di lui? Che è morto nel duemilacinque e che sa molte cose sulla Battaglia degli Angeli Neri-

-E' la prima volta che la chiami così-

-Sto cercando di elevare il mio registro linguistico-

-Credi che ci nasconda qualcosa?-

-Onestamente? Sì. Poi ti gira sempre intorno. Capisco che sei stata tu a riportarlo indietro e tutto il resto, ma ti si è appiccicato come una medusa ad una gamba-

-Per una volta lascio stare le colorite metafore che usi, però te lo devo proprio chiedere. Stai parlando come angelo custode, o come persona gelosa?- in quel momento arriviamo a scuola.

Daniel parcheggia la moto ed io scendo, stando ben attenta a non mostrare la mia biancheria a tutta la scuola.

-Io? Geloso? Pff, non è mai successo nella storia, non mi risulta di avere niente da temere-

-Già, dopotutto, tu sei Daniel Manson, perché mai dovresti essere geloso di me?- gli lancio il casco e roteo gli occhi al cielo.

Daisy mi chiama, è insieme agli altri, così decido di raggiungerli.

-Non posso credere che questa sarà l'ultima volta che varcheremo questi cancelli per ricominciare la scuola-

-Chris, a questo punto, dovresti dire la tua solita frase. Ragazzi, ma ci pensate, è il nostro ultimo anno, adesso siamo dei senior- anche Daniel si unisce con noi, sbeffeggiando pel di carota.

-Io vi odio. Mi chiedo perché ancora faccia parte di questo gruppo-

-Per me, ovvio- sorrido, ed il diretto interessato mi incenerisce con lo sguardo. Abbiamo avuto i nostri alti e bassi lo scorso anno, ma credo che, nonostante questo, siamo ancora ottimi amici.

-Quando ero ancora a Copenaghen, sono andato a scuola, non sono rimasto indietro, eppure, adesso, mi sento a disagio come se fosse il mio primo giorno, senza contare la gente non la smette di fissarmi- Albus si guarda intorno. Come volevasi dimostrare, ogni membro del corpo studentesco della Marymount si volta incuriosito, mormorando frasi a riguardo.

-Più che altro, credo che tutti vogliano sapere come andranno le cose tra di voi, adesso che lui è ritornato dal mondo dei morti- Diana indica Albus con un cenno del capo. Nessuno osa più fiatare, trovando molto più interessante osservare le zanzare che ronzano intorno all'erba. –Andiamo, sappiamo tutti che questo triangolo amoroso va' avanti da almeno due anni, non credevo che fosse ancora un tabù-

-Entriamo, le zanzare mi stanno letteralmente mangiando via- esclama, ad un certo punto, Daisy, ed io ritorno a respirare.

Ritornare a scuola, quest'anno, fa uno strano effetto. La consapevolezza di starsi lasciando un mondo alle spalle, un mondo che, per quattro anni, mi ha vista crescere, piangere, urlare, sorridere, essere felice. Un mondo che ha rischiato di risucchiarmi e di uccidermi, letteralmente parlando.

Non sono più la ragazzina di San Francisco che, in quel lontano settembre del duemilaundici, ha varcato queste soglie per la prima volta, ed oggi lo realizzo completamente.

-Scommetto che voi due avete lezione con Holden come ogni anno- sblocco l'armadietto, una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco. Stiamo per vivere queste emozioni per l'ultima volta.

-E' lui l'unico uomo della mia vita, non lo avevate messo in conto- scoppiano a ridere. L'aria che si respira, per la prima volta da tanto tempo, è distesa. E' come se fossimo degli amici semplici, niente poteri, niente Psuché che cercano di darci la caccia, solo noi.

Poi, lentamente, entra Audrey. Nessuno l'aveva più vista o sentita da questa estate, dopo il suo coming out. Cammina a testa bassa ma, quando vede Albus, la sua bocca si spalanca, incredula.

-Cosa diamine mi sono persa questa estate?-

-Ti farò un riassunto veloce a storia, sono contenta che tu sia tornata- Daisy le sorride, ma si vede che lei è ancora a disagio.

-Sei riuscita a schiarirti le idee o dobbiamo chiedere alla coach di farti cambiare nello spogliatoio dei ragazzi?- mi volto verso Skyler. La ragazza viene sbattuta da una forza invisibile contro l'armadietto, prima di accasciarsi per terra.

-Sei una stronza. Non provare mai più a parlarle così- Chris a stento trattiene le risate, mentre lei si rialza, senza che nessuno la aiuto. –Usciamo oggi pomeriggio? Solo noi ragazze, così Audrey ci racconterà come è andata in Europa, e quali Paesi ha visto-

-Davvero?-

-Certo. A parte Diana che è diventata amichevole, non è cambiato niente- finalmente la ragazza sorride. Anche se lo scorso anno mi ha abbandonato proprio per Skyler, difendendola a spada tratta, non mi sono dimenticata di tutte le volte in cui mi è stata vicino. E poi, non ci riesco proprio ad essere cattiva, nemmeno se mi impegno.

-E' meglio andare adesso, prima che si crei qualche altro motivo per farvi scontrare. Ci vediamo a matematica-

-A dopo- ci salutiamo con gli altri e ci dirigiamo verso l'aula di letteratura.

-Sai, questo è il punto in cui tu ti scusi per avere usato i tuoi poteri davanti a tutti-

-Di solito non è il contrario?- Daniel sospira. Poggia una mano sulla mia testa e mi scompiglia i capelli, prima di lasciar ricadere il braccio intorno alle mie spalle. -Ho promesso a mia nonna che non avrei usato più usato i miei poteri in modo sconsiderato, e a Isebelle che non le avrei più fatto esplodere i bicchieri. Ma lei ha preso in giro Audrey su una faccenda delicata, di cui lei non si è sentita sicura di parlare nemmeno con noi, che siamo le sue migliori amiche. E vorrei aggiungere che, quell'angioletto della tua ex, l'ha illusa di provare qualcosa per lei, come pensi che si senta?-

-Com'è che, ogni volta che fanno qualcosa, diventano tutte mie ex?- spalanca le braccia col suo solito fare teatrale.

-Perché tutte le ragazze di questa scuola hanno avuto incontri ravvicinati del terzo tipo con te- roteo gli occhi al cielo ed entro in classe.

Il nostro solito banco è libero, forse per l'ultima volta.

I ragazzi in aula mi salutano, chi sincero, chi un po' meno. Sono sicura che, la maggior parte di loro, muore dalla voglia di sapere come finirà la storia, adesso che Albus è tornato.

Hanno crocifisso me per poco lo scorso anno, ma nessuno ha detto niente, quando a scuola si è diffusa la voce che il mio ragazzo andava a letto con Diana.

-Non tutte- poggia la tracolla sul banco e si siede, imbronciato. –Tu, Daisy, Audrey e Diana no-

-Oh grazie, questo sì che mi rincuora parecchio-

-So chi ero Rose, e che comportamento ho tenuto negli ultimi anni, ma sto cercando davvero di cambiare, e tutto questo per te-

-Ho paura di quel che diranno gli altri- ammetto, senza ulteriori giri di parole. –Non dovrei più ascoltarli, e in parte lo faccio, però temo lo stesso ciò che potranno sputare acidamente su di noi, visto tutta la faccenda con Albus, visto che lui è ritornato-

-Di questo non devi preoccuparti. Se mai qualcuno si azzardasse e pronunciare anche solo una parola su di te, giuro che lo mando al camposanto in men che non si dica-

-Stai lavorando anche sulla diplomazia?-

-Buongiorno ragazzi- Holden entra stranamente pimpante in classe, seguito a ruota dalla Miller. I vestiti, adesso, non sono più scosciata come una volta, forse perché sta col padre di Daniel, anche se credo che il reale obiettivo sia il figlio. –E buon inizio dell'ultimo anno. Questi, ragazzi miei, saranno gli ultimi mesi che trascorrerete al sicuro tra queste mura, liceali spensierati sempre pronti a fare casino. Ricorderete questi tempi come i più strani e fantastici della vostra via, e non devo essere io a ricordarvi che un buon cinquanta percento del vostro futuro dipende proprio da questo. Come sapete, dopo aver sostenuto i colloqui lo scorso anno ed esservi sottoposti ai test d'ammissione, ad alcuni di voi potrebbero essere offerte borse di studio direttamente dal mese prossimo e, tutti gli altri, riceveranno le lettere entro Natale o, al massimo, per le vacanze di primavera. Ma non dimenticatevi che, qualsiasi infrazione alle regole, qualsiasi calo di rendimento o qualsiasi problema anche fuori dalla scuola, potrebbe anche farvi perdere il posto che vi siete guadagnati, specialmente se si tratta di un'università dell'Ivy League- deglutisco a fatica, ho un nodo che mi stringe la gola, e la nausea allo stomaco.

-Sto lentamente salutando Harvard, Yale, Berkeley, la Brown, Stanford e la Columbia con la mano-

-Finiscila di essere così melodrammatica- Daniel mi fa un cenno con la testa. Come fa ad essere tanto tranquillo? –E non sapevo che avessi fatto domanda a tante università-

-Avevo ancora una media che me lo permetteva-

-Hai ottenuto la stessa media alla fine dell'anno, e non so davvero come tu abbia fatto-

-Nemmeno io- abbasso lo sguardo, trovando quasi indispensabile graffiarmi il palmo delle mani. –A volte penso che, molti di essi, siano stati gonfiati per via del mio tentato suicidio-

-Non dire sciocchezze, te li sei meritati- blocca il mio tic nervoso, stringendo le sue dita tra le mie. –E non ti graffiare, mi sono accorto che non ti sei più fatta del male dall'incidente, sono davvero orgoglioso di te-

-Rosebelle, Daniel, se non volete prestare attenzione, quella è la porta-

-Posso incenerirla? Ti prego- sibilo al ragazzo accanto a me. Lei mi odia, mi odia davvero tanto.

-Rilassati Coral, è il primo giorno- Holden le poggia una mano sulla spalla e la rimette al suo posto.

-Pericolo scampato. Senti, non ho visto Harry Styles versione Casper oggi-

-Non ho idea di dove sia, sono preoccupata-

-Beh non credo che lo possano uccidere di nuovo, quindi rilassati. Ritornerà quando si sentirà pronto-

💕💕💕💕

-Era davvero da trooooppo tempo che non passavamo un pomeriggio solo ragazze tutte insieme- Daisy spruzza davanti ai nostri nasi un po' del nuovo profumo di Victoria's Secret, ed io starnutisco, chiedendomi per quale motivo quelli femminili debbano essere tanto dolciastri.
-Non pensavo che vi sentiste pronte ad affrontare questo discorso con me. I miei non mi parlano, è un periodo molto confuso-

-Puoi contare su di noi- mi affretto a dire, mentre prendo una cover tra le mani. –Se ci sono problemi, puoi anche stare da me. Se uno affonda, affondiamo tutti insieme-

-E questo lo abbiamo appurato anche troppo bene lo scorso anno- Diana si destreggia tra i vari slip, scartandoli ad uno ad uno, non particolarmente contenta.

Audrey prende un respiro profondo, gli occhi sono lucidi, mi si stringe il cuore a vederla in questo stato.

-Forse sono disposta pronta a parlarne, ma di certo non da Victoria's Secret-

-Oh sì, andiamo a prenderci qualcosa al bar. Voi dovete comprare niente?-

-Nah, la mia vita sessuale è pari a zero ultimamente, e anche quella di Daisy-

-Inesistente oserei dire- usciamo di lì e ci dirigiamo verso il primo posto in cui possiamo sederci.

New Orleans, da qualche tempo, sembra aver ripreso brio, colore, vita. O forse sono i miei occhi che, per qualche strano e assurdo motivo, hanno ricominciato a vedere di nuovo a colori. –E' quella di Rose che potrebbe movimentarsi un pochino-

-Che cosa?- la mia migliore amica scoppia a ridere sonoramente. Deglutisco a fatica, sentendo le guance diventare lo stesso colore dei miei capelli.

-Andiamo angioletto mio, la tensione tra te e Daniel sta raggiungendo livelli mai visti- muovo la mano davanti al mio viso, ritrovandomi impossessata da vampate di calore improvvise.

-Sei rossa come un peperone- anche Diana si unisce alla mia presa in giro, mentre ci sediamo in uno dei bar al centro commerciale.

-Possiamo parlare di altro? Siamo qui per Audrey, non per me- ordiniamo qualche dolce, mentre la diretta interessata abbassa lo sguardo, lasciando che i capelli neri le coprano il volto.

-Ho combinato un casino dopo l'altro, i miei genitori non mi parlano più-

-Devono accettare questa situazione, non credo che ci sia altro da fare-

-Non è così facile Diana. Io...- Audrey si passa le mani sul volto. I suoi occhi si riempiono di lacrime che, poco dopo, rigano il suo viso. –Io e Skyler abbiamo iniziato a diventare più...intime, dopo che tu e Daniel avevate litigato...c'è stato qualche bacio, e lei aveva detto che non c'era niente di sbagliato, ma credo di provare qualcosa per lei- io e le ragazze ci lanciamo uno sguardo d'intesa. Vedere Audrey in queste condizioni mi spezza il cuore. –Mi sento sbagliata, capite? E' come se ci fosse qualcosa che non va, la mia testa non ragiona più- il mio respiro si mozza per un secondo. Davanti a me, in questo momento, c'è il mio riflesso. Audrey è esattamente com'ero io lo scorso anno. Persa, confusa, annaspante, alla ricerca di aiuto. Ed io non farò il loro stesso errore, io l'aiuterò.

-Non c'è niente di sbagliato in te- allungo le mani verso le sue. La ragazza alza lo sguardo, tirando su col naso. Gli occhi sono rossi, ed il mio cuore si stringe. Nessuno dovrebbe soffrire così tanto. –Ti piacciono le ragazze, e allora? Non vedo la differenza-

-Rose ha ragione. Che cosa ti rende diversa rispetto a noi? Anche tu avrai le tue cotte, le tue sbandate, le tue storie e i tuoi cuori spezzati, esattamente come me, Daisy e la signora Manson qui presente- mi strozzo con il frullato che sto bevendo, tossendo per cinque minuti buoni. Perché io e Daniel finiamo sempre al centro del discorso?

-E non vi sentirete a disagio a dormire con me, a cambiarvi davanti a me, a venire in bagno con me? Insomma, visto che...-

-Se per te non ci sono problemi, per noi non ce ne sono, vero ragazze?-

-Vero- concordiamo sia io che Diana. –Non cambierà niente. Certo, un po' ci dispiace che tu non abbia voluto dircelo-

-Come potevo? Prima hai tentato il suicidio tu, poi avevano rapito Daniel...l'ultimo mese è stato un turbinio di emozioni dietro l'altro, senza contare che Skyler continuava a darmi segnali contrastanti, ed io ero confusa-

-Vabbè, non è questo l'importante adesso- mentre Daisy continua a parlare, il display del mio cellulare si illumina, rivelando un messaggio di Daniel.

Daniel

Sei ancora con le ragazze?

Yep, avevamo davvero bisogno di parlare tra di noi, troppi sentimenti repressi che dovevano venir fuori

Sembra una di quelle situazione che io eviterei a mani basse

Proprio così...c'era qualcosa di cui volevi parlarmi?

Posso passare da te quando torni a casa?

Non credo che sia una buona idea. Pensavamo di preparare qualcosa a casa mia e di guardarci qualche film strappalacrime, credo che aiuterebbe molto Audrey

Oh...quindi noi ci vedremo domani?

Chiama i ragazzi, passa una serata con loro. Albus è appena tornato, dovreste festeggiare!

E se finiamo in qualche strip club?😏

Buon per voi💁‍♀️divertitevi

E' un tranello per caso?

No, sono seria. E' giusto che voi ragazzi andiate a zonzo a fare baldoria, non ho nulla in contrario

...okay. Posso almeno chiamarti più tardi?

Ciao Daniel, ci vediamo domani👋

-L'angelo più ribelle di New Orleans non può stare lontano dalla sua protetta preferita?-

-Cosa?- Daisy scoppia a ridere. Roteo gli occhi al cielo, e blocco il cellulare. –Smettetela di prendermi in giro, io e Daniel non stiamo insieme-

-Ecco cambiando per un attimo discorso, senza offesa Audrey-

-Oh no tranquilla, anche io voglio saperne di più-

-Fantastico- borbotto. Non si affrontava questo argomento da molto tempo, e a me stava bene così.

-E' la prima volta da tre anni che voi due siete entrambi single e senza complicazioni, praticamente un evento storico, per questo non capisco per quale diamine di motivo non vi decidiate a mettervi insieme. Dannazione, mi sono persino fatta da parte, pur di vedervi felici!-

-Lo so Diana, è che la faccenda è più complicata di così- sospiro, e mi passo una mano tra i capelli rossi e biondi. –Sono innamorata di Daniel, su questo ci metto la mano sul fuoco, eppure non posso dimenticare il male che mi ha fatto. E non mi sto riferendo a quel che è successo quando io ed Albus stavamo insieme, ma allo scorso anno. Non ho dimenticato come mi ha parlato il giorno del funerale, millantando che tutti voi ne aveste fin sopra i capelli di me, o come mi ha lasciato, quando tutto andava a rotoli. E non so nemmeno se le cose sarebbero cambiate, se io avessi tentato il suicidio, e non posso iniziare una relazione con lui con questo tarlo in testa, per quanto sia la cosa che, in questo momento, desidero di più al mondo-

-A quanto pare Rosebelle Greyson è cresciuta prima di noi- Daisy addenta un biscotto, amareggiata. –Io penso ancora a Seth. Non riesco proprio a cancellarlo dalla mia testa, nonostante il male che mi abbia fatto. Perché con lui ero felice, anche se per poco-

-Io mi sono resa conto che a nessuno è mai importato di me- adesso è il turno di Diana, che guarda davanti a sé con sguardo fisso e vitreo. –Albus è venuto a letto con me soltanto perché si sentiva debole di fronte a Rose, ma non credo che gli sia mai interessato come stessi o cose del genere-

-Mi dispiace- mi ritrovo a dire, con l'amaro in bocca. –So che, in modo indiretto, vi ho ferito anche io, catalizzando su me l'attenzione di Albus e Daniel, nonostante io non lo abbia mai chiesto, o...-

-O quando Seth ti ha chiesto di uscire e, sentendosi rifiutato, ha detto a tutti che eri andata a letto con lui...come pensi che io mi sia sentita?-

-Uno schifo, mi hai attaccato in corridoio, se ti ricordi bene-

-Stavo metabolizzando quel che era successo Rose-

-Non era successo assolutamente niente Daisy. Ho provato a dirtelo, ma non mi hai voluto credere- sbotto. Pensavo che le cose tra noi fossero tornate alla normalità ma, forse, mi sbagliavo. -Io lo sto ancora facendo comunque- chiudo gli occhi. Flashback spiacevoli ritornano a galla, pensavo di averli annegati definitivamente. –Ed è per questo che non posso lasciare che Daniel mi ami. Non posso cominciare una relazione con lui, se non ho risolto tutti i miei problemi, e se non l'ho perdonato per tutta la storia dello scorso anno- 


Sbaaaaam!

sono tornata! oggi ho dato finalmente l'esame di diritto privato e mi sento più leggera quindi, dopo aver dormito (ho finito all'una e mezza, capitemi) ho deciso di pubblicare, anche percHè vi avevo lasciato in sospeso da troppi giorni.

anyway, come vedete, Rose sta ancora lavorando su molte cose, e non può lasciare che Daniel la ami, visto quel che è successo. Non si parla soltanto dello scorso anno, ma di tutte quelle piccole cose che, negli ultimi anni, li hanno fatti allontanare.

vorrei, comunque, sentire cosa ne pensiate voi.

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e non dimenticate di votare under the sky che, se tutto va bene, verrà inserita nei wattys!

un bacio e a presto

rose xx

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