I found my paradise, when you look me in the eyes
-Non era necessario che mi comprassi ogni singola cosa che ho definito 'carina' nei negozi- Daniel posa le buste nel bagagliaio e sale in macchina, sghignazzando. –Dico sul serio, tuo padre diventerà una bestia-
-Che ci provi. Sono tre mesi che mi ha buttato fuori di casa e che non si preoccupa minimamente di che fine io abbia fatto. Credi che mi abbia chiamato? Per niente- inserisce violentemente le chiavi nel quadro e mette in moto. –E tu non ci pensare nemmeno-
-Eh?-
-So benissimo che stai pensando di intervenire, ma te lo vieto categoricamente, non sono affari che ti riguardano-
-Invece sì pezzo di idiota, sono la tua ragazza, tutto quello che ha a che fare con te viene automaticamente incluso nella mia sfera di competenza- si ferma al semaforo. Sorride e, con la sua solita aria canzonatoria, si volta verso di me.
-Lo sai che stiamo insieme da quasi sette mesi, è che questa è la prima volta che ti consideri la mia ragazza?-
-Continuiamo ad andare a piccoli passi. E al dodici mancano ancora otto giorni-
-Non volevo essere sgarbato prima, però il concetto è sempre lo stesso. E' una causa persa, non voglio che ti metta in mezzo-
-Ti direi che è okay e che prometto di non intromettermi, ma sai benissimo che mentirei-
-Farai mai qualcosa che ti dico io?- scuoto la testa. Scatta la luce verde, e noi riprendiamo la nostra camminata.
-Cosa facciamo adesso?-
-Non cambiare discorso-
-Mi dovresti accompagnare un attimo da Dior, devo provare il vestito per il mio compleanno-
-Dì un po', quanto stanno costando a Isebelle i tuoi diciotto anni?-
-Ha fondato il suo studio legale finalmente. E' riuscita a subaffittare quello di San Francisco, i problemi finanziari sono finiti, e questo è il suo modo per dimostrarlo-
-E allora che festa grande sia. Almeno non mi sentirò fare la predica per il regalo-
-Che regalo?- sorride sotto i baffi, senza voltarsi verso di me. –Daniel!-
-La mia bocca è cucita. Però sappi di qualcosa che ti piacerà molto-
-Ashton Irwin?- domando.
-Perché esco ancora con te mi chiedo- scoppio a ridere. Daniel scuote la testa e parcheggia, voltandosi verso di me.
-Va bene ma, a parte gli scherzi, posso avere un indizio su ciò di cui si tratta?-
-Uhm fammici pensare...no- scende dall'auto con un sorriso sornione. Sbuffo, questa è crudeltà.
-Andiamoooo Danieeeelll, è in gusto così- avvolgo le braccia intorno al suo collo e mi lascio ricadere a peso morto.
-Dimmi un po', stai cercando di farci finire entrambi per terra?-
-Nah, so benissimo che sei forte. Senza contare tutta la storia dell'angelo e bla bla bla. Sei praticamente invincibile-
-Eppure mi risulta che sia tu quella che ha il controllo della bacchetta più potente del mondo-
-Voldemort, a mio confronto, è una mezza calzetta- lo libero dalla presa e lo affianco. Il ragazzo guarda l'orologio e si blocca, piantando entrambe i piedi al terreno. –Che succede?-
-Proprio a quest'ora come un anno fa, ero seduto al tuo capezzale sperando che ti svegliassi-
-So che continui a pensare che sia anche colpa tua e, forse, se fossi intervenuto quando ti ho chiesto aiuto, le cose sarebbero andate in modo diverso, però ricordati che, se sono qui adesso con te e noi due siamo tanto felici, è solo e soltanto per merito tuo. Mi hai salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata- i suoi occhi si velano di lacrime, e mette su un'espressione buffa, per poi spostare lo sguardo altrove.
-L'ultima frase, però, è una citazione del Titanic, quando Rose racconta la sua storia-
-L'avremmo visto una decina di volte in questi anni, scusa se ti impongo sempre tre ore di film-
-La cosa peggiore è che tu potresti impormi qualsiasi cosa, io la farei lo stesso, cioè il cagnolino che avevo quando ero piccolo era meno obbediente di me-
-Ma dai, finiscila- lo spingo. –Puoi anche dirmi di no qualche volta, non muoio mica-
-Perché dovrei rinunciare al mio passatempo preferito?- mi strizza una guancia.
Entriamo nel negozio e, dopo aver parlato con le commesse, mi dirigo verso il camerino, indossando il vestito.
-Daniel, che cosa succede se non mi entra?-
-E' matematicamente impossibile Rose, fidati-
-E se mi fa sembrare grossa e brutta?-
-E' impossibile anche quello, fidati me-
-E se non mi piace più come mi sta?-
-Sei nervosa per caso?-
-Tantissimo- ammetto, quando esco da lì dentro. Il ragazzo trattiene il respiro, ed io faccio qualche passo verso di lui. –Allora? Quanto sono orrenda da uno a diecimila?-
-La domanda che dovresti pormi è 'quanto mi togli il fiato da uno a ho bisogno di un defibrillatore'?-
-Smettila- poggio le mani sulle guance calde, mentre lui si avvicina a me.
-Sei davvero bellissima- sposta i capelli che mi sono ricaduti sul viso, sorridendo. –Ce l'abbiamo fatta Rose, siamo arrivati ai diciotto anni-
-Mancano ancora ventisette giorni per quel che mi riguarda, quindi non canterei vittoria troppo presto-
-Il vestito ti sta una meraviglia. Mi hanno sempre detto di essere un angelo ma, invece, credo che, per tutto questo tempo, lo sia sempre stato tu-
-Così mi farai piangere però- mi stringe al suo petto. Avvolgo le braccia intorno a lui, mentre i miei polpastrelli captano la sua pelle liscia e calda da sotto la maglietta. –Mi accorgo di innamorarmi di te ogni giorno che passa sempre di più, e non mi dispiace per niente-
-Aspetta di sentire il discorso che ho in serbo per te alla festa, sarai un fiume in piena Rosebelle, te lo posso assicurare-
🍑🍑🍑
-Ciao Derek- l'uomo mi guarda con un sopracciglio alzato, non aspettandosi per niente la mia presenza
-Come hai fatto a trovare il mio studio? E' stato Daniel a dirtelo?-
-No, ho le mie fonti, lui crede che sia con le ragazze per gli ultimi preparativi per il mio compleanno, mancano solo sette ore alla mezzanotte, quindi abbiamo circa una trentina di minuti, prima che si accorga che ho mentito ed inizi a dare di matto-
-Entra dai- si sposta dall'uscio ed io mi accomodo sulla prima poltrona che vedo. –E' inutile che io ti chieda per quale motivo tu sia qui-
-Credo che sia giusto che io ti spieghi un paio di cosine, visto che non ti sei proprio comportato da padre modello negli ultimi tre mesi e mezzo-
-Come prego?- prende posto di fronte a me. Non ho paura di lui, o di parlargli in modo schietto e sincero. Non è stata una persona matura, e non ha affrontato la situazione in modo corretto.
-Sai almeno dove è andato a finire tuo figlio da quando lo hai buttato fuori di casa?-
-Da te o da Albus, non penso che ci voglia un genio per capirlo-
-Sai che, alla festa di Daisy, abbiamo subito un attacco da parte di Marcus e degli Psuché?- la sua espressione cambia radicalmente, come il suo corpo che si irrigidisce.
-State tutti bene?-
-Marcus mi ha succhiato il sangue per motivi che, sicuramente, di qui a qualche tempo scopriremo nel peggiore dei modi, visto che il Consiglio sembra incapace di rintracciarli e noi, beh, stiamo cercando di rimanere abbastanza normali...comunque, per il resto, nessun danno grave-
-Daniel ha ragione, riesci a dire una quantità spropositata di parole senza prendere mai il respiro-
-Uno dei miei tanti difetti- assottiglio le labbra. Derek gira sulla sedia, tenendo in mano una pallina antistress. –E sai anche che tuo figlio piange ogni notte prima di addormentarsi, deluso dal fatto che tu abbia tagliato tutti i ponti per una grandissima...?-
-Linguaggio Rose-
-No, lei se lo merita. Quando ha sedotto Daniel, lui aveva appena quindici anni, e l'età del consenso in Louisiana, se non sbaglio, è sedici. E poi, diciamoci la verità, se tu ti fossi trovato al suo posto, come ti saresti comportato? La sexy prof è tipo il sogno di tutti i ragazzi-
-Sei sicura di non voler prendere legge? Saresti un ottimo avvocato-
-Non me la sento di passare la mia vita a studiare codici, ma il punto è un altro. Perché te la sei preso con Daniel? Hanno smesso a febbraio del duemilatredici di vedersi, credi che sarebbe stato ancora vivo in caso contrario? Ricordati che ho la Bacchetta di Merlino, avrei potuto farlo scomparire in quattro e quattr'otto- l'uomo, a quel punto, si toglie gli occhiali e li lancia sul tavolo, massaggiandosi il ponte del naso. E, per la prima volta, proprio come suo figlio, mostra tutte le sue debolezze.
-Mia moglie mi ha lasciato perché Daniel si è fatto trasformare in un vampiro-
-Cassie se ne è andata perché non era una buona madre, e tu lo sai benissimo. Ho fatto vedere i sorci verdi alla povera Isebelle lo scorso anno, eppure lei continuava a starmi col fiato sul collo sempre di più-
-E poi, dopo che, finalmente, riesco a trovare una donna meravigliosa, che sembra voler fare sul serio con me, ecco che scopro che mio figlio se l'è già portata a letto quando aveva appena quindici anni e non mi ha detto niente-
-Aveva paura di perderti Derek! Dio, non riesci proprio a capirlo? Pensavo che fossi più intelligente di così-
-Sei davvero sgarbata, ricordati che sono sempre un adulato-
-Ed io sono la ragazza dell'unico fiore che è sbocciato nel tuo albero, un fiore che, per tutto questo tempo, ha cercato il tuo amore e la tua approvazione. Credi davvero che, se non glielo avessi chiesto tu, Daniel se ne sarebbe andato per tutta l'estate, dopo quello che era successo tra di noi? Vuoi davvero sapere perché non ha cantato sulla Miller, nonostante io gli avessi ripetuto più volte di farlo e di liberarsi la coscienza? Perché aveva paura di perdere suo padre, di perdere quel rapporto che, dopo tanto tempo, finalmente avevate recuperato. Daniel non è lo spaccone che vuole farci credere, è fragile come un cristallo, e tu lo stai uccidendo. E per inciso, e so che questo potrà farti male, quella volta che ho fatto esplodere le lampadine da voi, è stato solo per colpa di Coral che presumeva che tuo figlio sarebbe tornato da lei in quattro e quattr'otto-
-Mi stai dicendo la verità?-
-Non mentirei mai su Daniel, è importante per me, lo sai benissimo-
-E' ancora a casa tua adesso?-
-Probabilmente starà dando di matto per il fatto che io non sia realmente andata con le ragazze, quindi sì. Starà camminando avanti e indietro per il soggiorno-
-Voglio parlarci-
-Solo se mi prometti che non urlerai, non lo ferirai e non dirai niente per sminuirlo-
-Rose andiamo, è mio figlio-
-Sai cosa mi ha confidato una volta? Che, secondo lui, nessuno potesse amarlo perché, se la sua stessa madre se n'era andata via quando era stato trasformato in vampiro, nessuno sarebbe mai stato in grado di farlo- gli occhi di Derek, così simili a quelli del ragazzo che mi fa battere il cuore, si velano di lacrime. Sono riuscita a scoccare una freccia nella cortina di ferro che era stata issata da entrambi e, forse, potrò farli riconciliare.
-Non so quanto siano forti i tuoi poteri, ma tu hai davvero una predisposizione ad aiutare gli uomini della famiglia Manson ad esprimere i propri sentimenti-
-Ho lottato anni con Daniel, c'è stato anche di mezzo un suicidio-
-E' stata colpa sua?- domanda, mentre si alza dalla poltrona.
-Sono state un complesso di cose che hanno portato ad una decisione più grande di me. Albus era scomparso, ero vittima di bullismo a scuola, i miei amici mi avevano voltato le spalle e Daniel aveva scelto Skyler. Con lei era stato facile, allora il problema ero io sempre e solo io...ho chiesto aiuto, ma nessuno mi ha teso una mano. Poi Seth ha raccontato quell'enorme balla e la situazione è degenerata. Sarebbe successo lo stesso, se ognuno di noi avesse detto come si sentiva? E' stata una catena di eventi. Se Albus e Daniel non fossero sempre stati in competizione tra di loro, il primo non sarebbe mai diventato dipendente dalla soluzione argentea, non avrebbe mai iniziato la relazione con Diana e, di conseguenza, Daniel con la Miller. Albus non avrebbe dovuto fingere la sua morte, Skyler sarebbe passata inosservata, Seth non avrebbe avuto tutto questo potere, Daniel non mi avrebbe lasciato sola, Daisy non avrebbe sofferto, Audrey avrebbe vissuto la sua sessualità con meno dramma, Chris non si sarebbe sentito messo da parte-
-E' parecchio da digerire, voi ragazzi siete talmente complicati, non potevate viverla con più leggerezza?-
-Vogliamo andare oppure no?- Derek sospira. I suoi lineamenti coincidono perfettamente con quelli di Daniel, come se fosse la sua fotocopia esatta, solo più giovane.
-Lo sai, ti preferivo quando avevi gli occhiali grandi e balbettavi ogni due e tre-
-Oh mio dio, dite persino le stesse cose, è assurdo- a quel punto schiocca le dita e, senza che me ne accorga, ci ritroviamo nel salone di casa mia. –Woah, e questo come è potuto succedere?-
-Credete di essere gli unici a saper fare dei trucchetti niente male? Pff, pivelli-
-Rose dove diamine...- Daniel scende giù dalle scale. Non appena vede suo padre, si blocca, e sospira. –Dovevo aspettarmi una simile mossa-
-Secondo te vi avrei fatto arrivare quasi alla soglia del diploma in questo stato? Non mi conoscete per niente allora-
-Mancano ancora quindici giorni-
-Lo so Daniel, per questo io, adesso, vado in camera a finire il mio discorso, così voi due potete rimanere qui e chiarirvi, mia madre non tornerà prima delle otto, deve ritirare delle cose per domani, non distruggete niente, mi raccomando- do un bacio sulla guancia al ragazzo e gli batto una mano sul petto. E' l'ultima occasione che ho per sistemarli, prima che la partenza arrivi e che ci lasciamo alle spalle New Orleans per sempre.
Daniel
-Vuoi qualcosa? Acqua? Succo? Caffè? Manca lo sciroppo d'acero, ecco cosa sarà andata a prendere Isebelle-
-Come?-
-Ogni volta, per il compleanno di Rose, Isebelle le prepara i pancake con lo sciroppo d'acero-
-Oh, non lo sapevo-
-Te ne ho parlato, ma immagino che tu non stessi ascoltando in quel momento, può capitare-
-Ci ha pensato Rose a farsi sentire, sarebbe un ottimo avvocato-
-Sarebbe la migliore- gli porgo un bicchiere d'acqua e mi siedo di fronte a lui. Si guarda intorno, e solo in quel momento realizzo che non aveva mai visto questa casa prima d'ora, come credo non abbia mai conosciuto i miei professori.
-Tu e Coral siete stati insieme quando eri al secondo anno, poteva finire in carcere-
-Non sei stato l'unico ad aver sofferto per la partenza della mamma. Avevo bisogno di te, ma mi incolpavi per quel che fosse successo, e mi hai lasciato solo, lo hanno fatto tutti. Quando Rose ha scoperto che mi stessi vedendo con la Miller dopo che l'avevo confusa abbondantemente, aveva sventolato bandiera bianca, e tutti l'avevano seguita. Hai idea di quanto sia stata dura per me papà?-
-Mi dispiace Daniel, non potevo immaginare che...- scrollo le spalle. Delle sue scuse, in questo momento, non me ne faccio proprio niente.
-Fortuna vuole che Rose non sia il tipo di persona che abbandona facilmente gli amici. Non so dove sarei adesso, se lei non mi avesse risollevato ogni volta. Ma il problema non è questo, bensì per quale motivo è stato necessario? Per anni ho pensato che tu mi odiassi e, quando finalmente abbiamo ricominciato a parlare come due persone civili, ho avuto paura di perderti di nuovo, per questo non ti ho detto niente. Rose sapeva che sarebbe finita così, devo ascoltarla più spesso-
-Non sono stato un buon padre Daniel, e di questo mi pentirò per tutta la vita. Il nonno è sempre stato molto severo nei confronti miei, di Eric e Kate, ed io mi sono sempre ripromesso di non fare lo stesso con mio figlio. Tu, però, devi ammettere che non sei stato uno stinco di santo-
-Ho tantissime colpe, ma non credo di aver mai fatto qualcosa di talmente grave da invitarti ad allontanarti da me- l'uomo assottiglia le labbra. Dal piano di sopra viene un leggero rumore, Rose starà sicuramente cercando di ascoltare la conversazione. –E per quel che riguarda Coral, non lo guardo nemmeno. Sto, finalmente, con la ragazza che amo da quando avevo sedici anni, non me ne frega niente di tutte le altre- felicità. La sua, quella della mia piccola rosa. Avevo ragione, stava origliando, ma ciò che ho detto lo penso sul serio, non soltanto per farla stare bene.
-Da quel che ho visto deve provare lo stesso. Pensi che io non abbia notato niente in tutte queste stagioni? Mi ricordo di lei che ti veniva a trovare quando stavi per trasformarti, quando tenevi tutti lontano. Ho notato il dissidio a cui eri in preda quando i tuoi sentimenti hanno iniziato a cambiare. Mi sono accorto di come cercassi di convincerti che Skyler fosse la scelta giusta quando Albus è scomparso. E vi ho visto stare accanto l'uno all'altro, prima per il suicidio e poi per il tuo rapimento. Non è vero che non ho mai notato niente, ho visto il vostro amore nascere giorno per giorno, l'ho visto fiorire e sbocciare come una rosa-
-Io sono davvero innamorato di lei, non c'è assolutamente niente che non farei per vederla sorridere-
-Almeno, questa volta, si parla di una relazione sana-
-Quando Rose non cede al lato oscuro e cerca di distruggere tutti quelli che le hanno fatto del male-
-Beh converrai con me che, in questi anni, ci siete andati giù pesante, e il bello è che lei non doveva assolutamente sapere la verità-
-Dettaglio trascurabile- schiocco le dita. Non può sapere quanto sia difficile tenerle nascosto qualcosa, è peggio di un segugio quella ragazza.
-Vorrei che tornassi a casa con me Daniel- gonfio le guance. Mi alzo, ed inizio a camminare avanti e indietro per la stanza. –Immagino che qui ti trovi bene...-
-Benissimo, a dir la verità. Aiuto Isebelle, sto con Rose, è fantastico-
-Ma sai che il tuo posto è con me. Ho sbagliato a cacciarti di casa, ma siamo una famiglia, e dobbiamo rimanere uniti-
-Va bene papà, lo farò. Ma non oggi, non domani, né la settimana prossima. Mi ritroverai alla tua porta quando sarò pronto, e avrò superato questa cosa. Credo che ti costerà anni e anni di terapia-
-Voglio soltanto che tu mi perdoni. Pensi che sia stato felice, durante tutti questi mesi?-
-E perché non mi hai chiesto di ritornare? Perché ci è voluta Rose?-
-Perché siete uguali e, proprio come te, anche lui è cocciuto, e restio ad esprimere i suoi sentimenti- la suddetta spunta alle nostre spalle, con le braccia incrociate. –Scusate, stavo origliando, e mi sono accorta che avete avuto un intoppo- assottiglia le labbra e si avvicina a noi due. –Derek ha ragione, è tempo di ricostruire questa famiglia-
-Mi stai cacciando di casa?-
-Sei davvero un idiota- rote agli occhi al cielo. –Sai che non è così. Prenditi il tuo tempo, rifletti su quel che è successo e preparati psicologicamente alla grandissima...-
-Rose- la interrompo, prima che possa finire la frase. –Che si era detto sulla Miller?-
-Niente, ritengo di avere il diritto di insultarla quanto voglio, non ha ma perso un'occasione per umiliarmi al secondo anno, senza contare che mi dava insufficienze come caramelle- borbotta. Eppure, nemmeno mio padre ha il coraggio di ribattere, nemmeno lui può contrastare Rose. –Ma lei non conta adesso. L'importante siete voi due e il vostro legame, tutto il resto è rumore di sottofondo-
-Perché devi sempre avere queste sparate filosofiche?-
-Perché devo contrastare il tuo sarcasmo, sai com'è- esclama, stringendosi nelle spalle. –Chiamasi 'compensazione'-
-Mio dio, quanto ti odio quando fai la so-tutto-io- rotea gli occhi al cielo, ridacchiando. –Sono seria-
-Non ti credo-
-Come avete fatto a vivere così tanto tempo sotto lo stesso tetto?- domanda, a quel punto, mio padre. –Dico sul serio, mi stupisco che non sia esplosa-
-Non facciamo sempre così- mi stringo nelle spalle. –Solo a giorni alterni-
-Mi riferivo di più al fatto che, quando Rose si arrabbia, fa esplodere le cose-
-Guarda che li controllo meglio adesso- cerco di nascondere una risatina. –Daniel-
-Che c'è? Sotto questo punto di vista ha ragione, sei una bomba ad orologeria-
-Ma sono migliorata-
-Ah ah-
-Manson-
-Okay okay scusami, ma sai che adoro prenderti in giro, è il mio sport preferito-
Rose
-La nostra piccola Rose domani fa diciotto anni- Diana mi strizza una guancia, mentre Daisy versa (per l'ennesima volta) lo champagne nei bicchieri.
-In teoria tra una manciata di minuti- dice, a quel punto, l'altra ragazza. –Ma sì, il senso è quello-
-Com'è che Daniel non è qui?- chiede Audrey. –Credevo che seguisse ogni tuo passo-
-Probabilmente si teletrasporterà qui a mezzanotte per poi tornarsene a dormire, io ho fatto così con lui-
-Una relazione sana ed equilibrata- mi prende in giro Daisy. –Non me lo sarei mai aspettato-
-Nemmeno io se è per questo ma, a quanto pare, anche noi possiamo riuscirci, fattori esterni permettendo- assottiglio le labbra. Albus ancora non accetta la situazione, ed io continuo a sentirmi in colpa per tutta questa storia.
-Forse dovresti smetterla di farti condizionare dai 'fattori esterni'- Diana imita le virgolette con le dita, per poi buttare giù lo champagne. –Chi se ne frega di quel che pensa Albus, o Skyler, o chiunque altro, quello che importa siete tu e Daniel-
-Lo so, ma non voglio che la gente stia male per colpa mia-
-O mio dio Rosebelle- Daisy mi passa un braccio intorno alle spalle. –Quand'è che smetterai? Sii egoista per una volta-
-Non voglio ferire nessuno, ve l'ho detto-
-E tutte quelle persone che hanno ferito te?- Audrey abbassa lo sguardo. –Non mi stavo riferendo a te-
-In realtà sembrava lo stessi facendo Daisy-
-Ti posso assicurare che non era assolutamente mia intenzione, stavo parlando in generare, però ammetterai...-
-Nessuno deve ammettere niente- mi intrometto. –L'ultima cosa che voglio è che ci siano dei rancori o delle riserve tra di noi. Dobbiamo rimanere unite, è l'unico modo, e lo sapete anche noi, sennò come facciamo a sopravvivere lì fuori?-
-Quanto hai bevuto?- Diana mi dà un buffetto, ridacchiando.
-Non abbastanza, ricorda che lei spara cavolate filosofiche sin da quando apre gli occhi-
Sbaaam.
Se qualcuno sa come togliere la sfiga che me lo dica.
Dopo aver preso un voto minimo all'esonero, il mio computer ha deciso di lasciarmi maaaa, come se non bastasse, quello stronzo di mio padre mi sta rompendo perché non me ne vuole prendere uno buono. Magari, se evitasse di comprarsi cinquantamila vestiti, ce la potremmo fare.
Oltre ad aver perso forse ogni cosa racchiusa in quell'ammasso di fili, l'unica fortuna è stata che, per via del problema che aveva con internet (da una settimana non riconosceva sempre il wi fi di casa mia) avevo salvato l'ultimo capitolo che avevo scritto come bozza spaventata che poi non potessi più pubblicare (avevo persino scritto metà del capitolo successivo, ma chissà se riuscirò a riaverlo).
Come se non bastasse, quello con cui mi sento non si capisce che abbia in testa e mercoledì ho l'altro esonero. Hannah Baker scansate.
E niente, sono depressa.
Un bacio e spero a presto,
Rose
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