But there's a scream inside that we all try to hide

-Come diamine è possibile una cosa del genere?- Chris sbraita, mentre io non riesco a fare altro che stringere la mano di Daniel e far comparire la bacchetta nell'altra. Non sta davvero succedendo, no, non può essere.

-Sono morto per mano di un Greyson e sono ritornato grazie al sangue di un altro- sghignazza. Ecco a cosa serviva. Perché siamo stati tanto stupidi da non interessarci abbastanza di questa storia? –E sono tornato per finire ciò che avevo iniziato-

-E voi non potete farci niente- Marcus dispiega le grandi ali nere. Il cerchio si è chiuso, e la cosa peggiore è che siamo stati noi a fare in modo che accadesse.

-Questo è ancora tutto da vedere- le iridi di Seth brillano di un giallo luminoso, prima che le sue orecchie si allunghino e la peluria gli ricopra il volto. I canini spuntano dalle sue labbra e, subito dopo, lo segue anche il suo branco.

-Guardate, non sono abbastanza forti da potersi trasformare interamente, sono così adorabili- porta la sua attenzione nuovamente su di noi e sorride. –Mike, è un piacere rivederti. Gli esperimenti che ho testato su di te hanno dato gli effetti sperati-

-Adesso sono davvero confuso- mormora Albus. Nessuno di noi, in questo momento, è in grado di pensare lucidamente o di capire cosa sia giusto fare. Perché, in fin dei conti, siamo un gruppetto di ragazzini di diciotto anni che, per tutto questo tempo, non hanno fatto altro che cercare di venire a capo dei propri problemi adolescenziali facendo uso di un potere troppo grande per loro.

-Mike è mio figlio, solo che lui non lo ha mai saputo. Sua madre era la mia amante e, quando ho scoperto fosse incinta, ho cercato di creare l'essere perfetto, la creatura più maestosa di tutte- rimango di sasso, lasciando che la bacchetta scivoli dalle mie dita e cada sul terreno, insieme a tutte le mie certezze.

-No, non è possibile- il diretto interessato indietreggia, cercando di scomparire, o di svegliarsi da questo incubo. Eppure siamo di fronte alla realtà, noi contro di lui, con i nostri genitori da qualche parte in città ignari di quel che sta succedendo. –Non è vero-

-Devi far venire qui tuo padre- sibilo a Daniel, cercando di muovere il meno possibile il labiale.

-Ci stavo pensando anche io, ma non so come-

-Non avete una sorta di collegamento mentale e qualcosa del genere? Tu capisci sempre quando mi trovo nei guai-

-Con te è diverso-

-Perché?-

-Riesci a percepire lo stato di un'altra persona quando sei fortemente legato a lei. Voi due lo siete sempre stati, prima dall'odio e poi dall'amore, e ciò vi ha salvato in molte situazioni, ma non in questa- Morsein fa un passo verso di noi. La sua aura è forte, e mi chiedo come sia possibile che, qualcuno morto, possa essere tanto potente.

-Derek sapeva che Daniel era ancora vivo, quando quei bastardi alle tue spalle lo hanno rapito- il volto di Marcus si contrae in un'espressione compiaciuta. Mi chiedo se non sia stato tutto parte di un grande piano che non siamo riusciti a cogliere perché troppo presi dalle nostre schermaglie.

-Quando sarà arrivato qui, sarà fin troppo tardi, fidati- il ragazzo accanto a me mi stringe più fortemente la mano, ed io sono consapevole che, forse, questa potrebbe essere l'ultima notte che passiamo su questa terra. –Sei bella come tua madre ma hai la determinazione di tuo padre, me lo avevano detto. Beh, almeno adesso Ron sarà di nuovo con la sua bambina, perciò- vedo un lampo di luce e, subito dopo, mi ritrovo per terra. La testa mi duole, eppure sono ancora intera. Intorno a me, infatti, le ali di Daniel mi fanno da scudo, schifando ogni singolo colpo che sembra sopraggiungere.

-Non ti stai ferendo?- domando. Mi sposto sulla schiena, lasciando che il volto del ragazzo sia a pochi centimetri dal mio.

-Tantissimo. Ma cosa sono le mie ali in confronto alla tua incolumità?- prendo il suo volto tra le mani e lo bacio. Apro la mano destra e recupero la bacchetta che, stranamente, brilla di luce propria. –Che hai intenzione di fare?-

-Cosa siamo noi, senza un'epica battaglia almeno una volta l'anno?- esco da sotto di lui e, senza sapere bene cosa diamine stia facendo, punto la bacchetta contro un branco di Psuché e li faccio volare dalla parte opposta del giardino. –Diamo inizio alle danze-

-Aspettavo che lo dicessi- Seth si lancia sui nostri nemici, dando vita alla peggiore di tutte le battaglie che abbiamo combattuto fin ad ora.

-Non potete farcela, siete solo dei ragazzini-

-Come hai detto tu prima, sei tornato in vita grazie a questa ragazzina, e sarà questa ragazzina a mandarti nuovamente da dove sei venuto- lancio un altro incantesimo, ma lui riesce a schivarlo.

-Sei uguale a tuo padre, sempre pronto a sacrificarsi per ciò in cui credeva, e guarda come è finita: non ha potuto vedere crescere la sua unica figlia- ho sempre saputo che il mio punto debole sono le emozioni: sento tutto troppo forte, troppo amplificato, e questo mi ha portato sull'orlo del baratro un bel po' di volte, fino a quando non sono caduta rovinosamente giù come un corpo privo di vita. E lo stesso ruolo sta giocando in questo momento, perché tento di colpirlo nuovamente, e volo dalla parte opposta del giardino.

Sbatto la testa contro il terreno duro, accorgendomi di come tutto stia diventando appannato intorno a me.

-Ehi ehi ehi ehi- Daniel scivola con le ginocchia sul prato. Prende il mio volto tra le mani, faccio fatica a mettere a fuoco il suo viso, che conosco a memoria in ogni sua sfaccettatura. –Rose, devi rimanere lucida-

-Mi fa un gran male la testa-

-Ci penso io- dispiega le ali e ci circonda. Un forte calore avvolge il mio capo e, in men che non si dica, ogni cosa passa. –Mio padre e i tuoi nonni sono appena arrivati, ma la situazione non volge per niente a nostro favore, siamo troppo pochi e troppo deboli- ad un tratto, però, il volto di Daniel si tramuta in una maschera di dolore, e lui ricade su di me, colpito da una freccia d'argento.
-No no no, non tu- estraggo l'arma dal suo corpo, tremando. –Ti prego, non farmi scherzi-

-Questo ci rimetterà un po' a rimarginarsi- si rialza. Il suo volto è madido di sudore, non sta per niente bene.

-Forse è meglio che tu vada dentro con gli altri-

-No, non se ne parla minimamente- a fatica, si rimette in piedi. Il solo pensiero di poterlo perdere mi fa stare male. –Se dobbiamo andare giù, andremo giù insieme, fino alla fine-

-Daniel, se ti dovesse succedere qualcosa...-

-Di solito questa è la mia battuta- sorride. Poggia la sua fronte contro la mia, respirando a fatica. –Se devo morire oggi, voglio farlo tra le tue braccia, combattendo con te- lo bacio, tenendo stretto il suo viso, come se fosse l'ultima volta che possiamo stare tanto vicini.

-Nessuno morirà oggi, è chiaro? Specialmente tu. Quindi riservati queste frasi melense per la prossima volta-

-Ti amo Rose-

-Smettila, abbiamo altri quattro anni da passare insieme- ritorniamo sul campo di battaglia, con Daniel che ancora ha i denti stretti per il dolore.

Sia Derek che Cece, Richard, Alfred ed i genitori dei ragazzi sono intervenuti, ma siamo comunque noi quelli che stanno cadendo come foglie secche al suolo.

-Vi giuro che non sapevo niente- Mike si precipita verso di noi. E' totalmente ricoperto di sangue, gli occhi sono sgranati e le sue mani tremano. –Non avevo idea del fatto che fosse mio padre-

-Ha ragione- Morsein spezza il collo di uno dei lupacchiotti e, passando senza problemi sul suo corpo, ci raggiunge. –E' cresciuto con sua zia che gli ha propinato una storiella per nascondere l'odio e la vergogna che provava per sua sorella. Marcus ha dovuto eliminarlo per forza di cose, stava iniziando a creare problemi-

-Aveva persino dato la vista a quel mortale, non meritava i poteri che aveva. Peccato che sia riuscito a tornare grazie a Rose-

-Giuro che, questa volta, ti elimino definitivamente dalla faccia del pianeta- arrabbiata, cerco di colpire Marcus, ma è come se fossero diventati più potenti.

Le sue mani si avvolgono intorno al mio collo mentre mi solleva in aria come se fossi leggera come una piuma.

-Tu non hai idea di quanto abbia bramato questo momento, mettere finalmente la parola fine alla dinastia dei Greyson. Qualche ultima parola Rosebelle?- e poi, dal mio petto, una luce accecante.

Ricado, per l'ennesima volta, sul prato, ritrovandomi a guardare le stelle sopra di me. La piuma di Daniel mi ha salvato di nuovo, e lo capisco nel momento in cui i polmoni tornano a riempirsi di aria.

Cerco con gli occhi il diretto interessato e, quando lo vedo inchiodato al terreno, sovrastato da un altro Psuché, caccio un urlo disumano, che scatena un fuoco violento dentro il mio petto, e lo fa divampare anche fuori.

-Ferma, ferma, ferma- Daisy mi impedisce di lanciarmi contro il ragazzo, l'unica cosa a cui penso in questo momento è salvare Daniel, del resto non mi frega più di tanto. –Sarebbe un suicidio-

-Daisy lasciami, non posso permettere che gli faccia del male, non posso, non posso-

-Io distruggerò voi e tutto ciò che avete più caro!- tuona Morsein. Fulmini si schiantano sul terreno, è una giornata di metà maggio, ma sembra che sia dicembre inoltrato. –A cominciare da te, lupacchiotto spelacchiato- afferra Seth per il collo, lo guarda fisso e dà fuoco al suo corpo, sotto lo sguardo mio e della mia migliore amica.

-No no no- la ragazza cade in ginocchio. Anche se non lo aveva detto apertamente, nell'ultimo periodo si erano riavvicinati, credo persino che lui le avesse chiesto scusa, ma quel che so per certo è che Daisy non lo aveva affatto dimenticato. –Lo uccido, lo uccido!-

-Adesso devi essere tu a rimanere ferma qui- la blocco. Eppure non posso fare a meno di temere per Daniel, sentendo il cuore esplodere nel petto all'idea che possa fare la stessa fine.

-La porto dentro- Albus cala in picchiata su di noi, prende la ragazza tra le braccia e si fionda in casa.

-Ci stanno decimando- Chris compare al mio fianco. Devo intervenire, ma non so cosa fare, sono pietrificata. –Il Consiglio sta mandando i rinforzi ma, per quando arriveranno, saremo spacciati-

-Perché non si teletrasportano?-

-C'è troppa energia, troppi flussi messi in campo-

-E allora vuol dire che, per l'ennesima volta, dovremo rimboccarci le maniche noi-

-E' una missione suicida-

-Lo so, ma non è la prima volta- la battaglia dilaga nel peggiore dei modi, e le nostre ferite aumentano in modo esponenziale, non trovando il tempo di rimarginarsi.

-Stai per collassare, torna dentro- per un attimo, io e Daniel ci ritroviamo schiena contro schiena, e lui è decisamente conciato male.

-Te lo puoi scordare bambolina, non sento niente-

-Balle-

-Non ti lascio sola Rose-

-Non lo sono- inceneriamo uno Psuché, e ci voltiamo uno verso l'altro. –Anche Daisy è dentro, aver visto Seth morire, giustamente, l'ha scioccata fin troppo-

-Seth è morto?- annuisco. Daniel schiva l'ennesima freccia, ed io temo per la sua incolumità ogni volta che una di esse fende l'aria. –Mi dispiace, ma sai benissimo che non piangerò per lui-

-Ed io non vorrei farlo per te. Daniel ti supplico, va' dentro, c'è un incantesimo di protezione che li impedisce di avvicinarsi- il ragazzo afferra le mie mani e mi attira verso di sé. Facendo così, mi permette di evitare una palla di fuoco che volava proprio dritta nella mia direzione.

-Non se ne parla Greyson, o vinciamo insieme o moriamo insieme-

-Perché abbiamo sempre questa opzione?-

-Perché non siamo adolescenti normali, credevo che lo avessi capito ormai-

-Non costa niente sognare-

-Albus!- urla ad un certo punto. Il ragazzo giace a terra, colpito da una freccia. –No no no no-

-O mio dio- corriamo entrambi verso di lui.

-Al!-

-Non ti distrarre Chris!- lancio un incantesimo contro lo Psuché che, approfittando della mancanza di attenzione del mio amico, cerca di fargli del male. –Ce ne occupiamo noi, voi continuate finché potete-

-C-chi lo avrebbe m-mai detto che la ragazza timida d-di San Francisco a-avrebbe finito per tenere t-tutti in riga- sollevo il volto di Albus con le mani. Dai suoi occhi azzurri le lacrime cominciano a scendere cristalline. No, non può succedere di nuovo.

-E' proprio questo che ha sempre fregato voi Greyson, i sentimenti- Morsein sghignazza nel vedere questa situazione, e tutta la rabbia che avevo detto si scatena, circondando l'intero giardino di fiamme viola, che ardono contro i nostri nemici. –E' tutto qui quello che sai fare? Mi aspettavo qualcosa di più da te-

-Pensa ad Albus- Daniel si rimette in piedi e dispiega le ali.

-Che cos'hai in mente?- domando, preoccupata di perdere anche lui. La vita mi sta scivolando di nuovo tra le dita, ed io mi ritrovo a non sapere come comportarmi, a non sapere bene che fare.

-Un piccolo trucchetto, tu non ti preoccupare- mi bacia e si libra in volo, il mio cuore batte a mille.

-Tu non azzardarti a chiudere gli occhi, devi rimanere con me- Albus mi sorride. Con estrema cautela, estraggo la freccia dal suo petto. Non è all'altezza del cuore, è questo è già positivo.

-Sei davvero magnifica Rose, mi dispiace di averti fatto soffrire- le sue parole sono impercettibili, e deve fargli davvero male pronunciarle, sia fisicamente che emozionalmente. –Eri la cosa migliore che mi sia mai accaduta e, invece, ti ho lasciato andare come se niente fosse, senza contare che ho provato a manipolare la tua mente per cancellare i miei errori. Mi potrai mai perdonare?-

-L'ho già fatto da tanto tempo Al, non ti preoccupare- porto lo sguardo verso il cielo. Dalle ali di Daniel si stanno staccando milioni di piume avvolte da un'aura argentata, che finiscono per colpire i nostri nemici. Loro combattono, ed io cerco di tenere in vita il ragazzo che giace tra le mie braccia.

-Anche se ti ho fatto dimenticare la morte del piccolo Louis e Daniel che confessava di essere innamorato di te?-

-Certo che sì, ormai è acqua passata- mi ritrovo a piangere anche io, consapevole che la situazione sia molto grave. Ed è in quel momento che accade la cosa più spettacolare che sia mai successa in questi anni. Le mie lacrime, cadendo su Albus, rimargino lentamente la ferita. Avevo sentito di come, questo stato, possa essere raggiunto da tutte le creature magiche, ma nei libri non è mai specificato come ciò avvenga.

-Rose attenta!- Daniel urla, ed io non faccio in tempo a vedere da cosa mi stia mettendo in guardia, perché qualcosa mi colpisce la schiena, ed io cado come corpo morto cadde.

Daniel

-Starà bene, vero?- osservo Rose giacere nel mio letto, mentre mio padre finisce di visitarla. I morti, in questa battaglia, non si contano nemmeno. Abbiamo perso una parte sostanziosa dei nostri, quasi metà della popolazione magica di New Orleans. Mi consola soltanto sapere che, almeno, sono stati tutti catturati, anche se non so quanto possa realmente fidarmi del Consiglio, visto il pessimo lavoro che hanno svolto negli ultimi anni.

-E' per metà umana, le loro armi non hanno l'effetto mortale che potrebbero avere su di te-

-Sia ringraziato il cielo- mi siedo accanto a lei, osservando come il suo viso sia rilassato, nonostante la battaglia che abbiamo appena combattuto. Il lungo vestito bianco le fascia il volto, nonostante, adesso, sia in prevalenza lercio e malconcio.

-Non ti avevo mai visto piangere prima d'ora-

-Mi succede sempre se c'è lei di mezzo- asciugo rapidamente le lacrime. Non mi vergogno più di esternare ciò che provo, fino a che mi tiene vicino a Rose. –Al?-

-Sta bene anche lui. E' riuscita a curarlo con le sue lacrime, è una cosa rarissima, dicono che accada soltanto...-

-Soltanto quando le due persone sono legate da un forte sentimento, lo so benissimo-

-Per questo sei tanto sconvolto?-

-Ti rendi conto che Morsein è spuntato davanti ai nostri occhi come se niente fosse? O hai già dimenticato come è stato in passato?!- mi alzo, arrabbiato. Non ammetterei mai, nemmeno sotto tortura, che ha ragione da vendere, che sono ferito dal fatto che abbiano ancora un legame tante forte, nonostante si siano lasciati da più di due anni ormai.

-D-Daniel- mi volto immediatamente verso Rose. Le sue palpebre svolazzano come farfalle, prima di aprirsi e di permettermi di vedere i suoi profondo occhi verde ambrati. –Dio, mi sento come se mi fosse passato un carro armato addosso-

-Vi lascio- mio padre mi sfiora il braccio e se ne va. E' difficile ammettere che questo è il primo gesto d'affetto che ha nei miei confronti da quattro mesi a questa parte.

-Stanno tutti bene?- domanda, cercando di mettersi a sedere. –Mia madre? Ditemi che siete riusciti a darle la notizia senza farla andare in panico-

-E' sotto, Daisy ha creato una pozione per farla addormentare, non ti preoccupare. Tu piuttosto, devi riposarti. Anche se le nostre armi non hanno effetto sulla tua metà mortale, quella magica reagisce sempre in un determinato modo-

-Come sta Albus?- assottiglio le labbra. La sua domanda mi duole più della sua condizione in sé, e mi reputo un cretino per il modo in cui cerchi di tenerla morbosamente attaccata a me, non posso essere tanto egoista.

-Si sta riprendendo anche lui, lo hai guarito con le tue lacrime-

-Come è potuto succedere? Mancava una pagina a quel capitolo- prendo un respiro profondo. Ho paura delle conseguenze che potrebbe causarli ciò che sto per dirle perché, una parte di me, teme che possa accorgersi che ama ancora Albus, e questo mi ucciderebbe definitivamente.

-Si dice che ognuno di noi abbia la capacità di curare le persone che amiamo più di qualsiasi altra cosa, a cui siamo legati- abbasso il capo.

-Oh- alzo lo sguardo verso di lei. Non sembra troppo stupita da ciò che le ho appena detto.

-Tutto qui?-

-Non mi scuserò per essere riuscita a curare Albus, quindi non cercare nemmeno di aprire la discussione-

-Sei ancora innamorata di lui?-

-Non puoi chiedermi davvero una cosa del genere, non quando...- si blocca. Il suo sguardo si perde e si rattrista di colpo. –Seth è morto?-

-Del suo branco non è rimasto quasi nessuno, così come della popolazione magica di New Orleans, meno della metà. E' stata una strage, e non era nemmeno al massimo del suo potere, questo è davvero preoccupante-

-E Mike ha dovuto scoprire così dal nulla che fosse suo padre, non posso davvero immaginare come si sia sentito- mi mordo il labbro. La ragazza si guarda intorno, nervosa. –A proposito, dov'è lui?-

-Non lo so Rose-

-Cosa vuol dire?- corruga la fronte. Prendo un respiro profondo e avvicino di più a lei. –Daniel...-

-Non sappiamo che fine abbia fatto, deve essere scomparso durante la battaglia- sfila le sue mani dalle mie e le porta entrambe sul viso pallido, mentre i suoi occhi si velano per le lacrime. –Mi dispiace Rose, te lo giuro-

-Posso riportarlo indietro, devo solo...- fa per alzarsi. La blocco per le spalle e, delicatamente, la faccio sdraiare di nuovo. –Posso sistemare tutto-

-No amore mio, non puoi. E' andato per sempre, e tutti noi dobbiamo accettarlo- comincia nuovamente a piangere. Il suo dolore è talmente forte che la stringo al mio petto senza pensarci due volte. –Ci sono io qui con te, non ti preoccupare-

-Abbiamo sbagliato Daniel, abbiamo sbagliato tutto. Perché non ci siamo interessati abbastanza? Perché abbiamo sempre sottovalutato la situazione?-

-Shh adesso basta dai- vorrei poter portare via tutto il suo dolore in un colpo solo, farlo sparire in un battito di ciglia. –Ti prometto che andrà tutto bene, fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia- e poi succede di nuovo. Le sue lacrime cadono sulle mie ferite causate dalle frecce d'argento, e scompaiono come se non fossero mai esistite. –Ma guarda un po' tu-

-Sei davvero un idiota- si stacca da me e si passa rapidamente il dorso delle mani sotto gli occhi. –Secondo te, e mi sento davvero stupida a fare nuovamente un discorso del genere, sono riuscita a guarire Albus e non potrei fare lo stesso con te anche ad occhi chiusi? Tu sei parte di me Daniel, perché non ti entra in quella stramaledetta testa che ti ritrovi?-

-Neanche tu riesci a capire che non amo più Rebecca, eppure stiamo insieme da otto mesi ormai-

-E' davvero tanto tempo- si ricompone, il suo viso è tutto rosso. –Domani andiamo a fare quel tatuaggio di cui hai parlato al mio compleanno-

-Hai già in mente qualcosa?-

-Era così ovvio che non ci avevo pensato all'inizio- è davvero così bella nel suo dolore, nel suo vestito bianco che sembra troppo grande per lei. –Un filo rosso, quello che ci ha unito fin dall'inizio e che unirà fino alla fine, che collega il mio polso destro col tuo sinistro-

-Credo che sia una splendida idea- tira su col naso. So benissimo che è ancora abbastanza provata da ciò a cui abbiamo appena assistito, ma ormai ho imparato che, quando le cose vanno male, ha solo bisogno di distrarsi in qualche altro modo.

-Devi farmi un'altra promessa però-

-Tutto quello che vuoi Rose-

-Nel momento in cui ce ne andremo da qui, dovremo vivere un'esistenza normale. Niente più poteri, niente più lotte. Sono stanca di vedere la gente intorno a me morire o soffrire-

-Ti giuro che farò tutto quello che è in mio potere per farti dimenticare il dolore che hai provato oggi, che hai provato in questi anni- e quando lei mi abbraccia e affonda la testa sul mio petto, soffocando i singhiozzi, capisco che è qualcosa che devo assolutamente fare, o la mia piccola e fragile rosa potrebbe distruggersi nuovamente.

Rose

-Te lo avevo detto che sarebbe venuto bene- io e Daniel mettiamo i polsi l'uno accanto all'altro, osservando il tatuaggio appena fatto. –Com'è che dicevi? Ah sì, che un semplice filo rosso sarebbe sembrato un taglio fatto con la lametta-

-Tu non volevi che ci disegnassimo anche la manina perché ripeti che ce l'hanno tutti così!-

-Infatti! Questo è solo nostro- tocco il punto in cui il filo sembra essere cucito alla mia pelle. L'unica cosa positiva, in tutto questo casino, è avere Daniel accanto. –Niente Manson, adesso sei marchiato a vita-

-Non mi piace il termine 'marchiato', mi ricorda...-

-Le mucche, o i cavalli. O anche i prosciutti. Le cosce di prosciutto hanno il marchio, mi pare-

-Ma che stai blaterando Rosebelle?-

-Non lo so- scuoto la testa. Guardo New Orleans come se la vedessi per la prima, con la consapevolezza che mancano solo due mesi al nostro addio, e non sono sicura che il mio cuore sia pronto a lasciarla andare. Volevo scappare da qui con tutta me stessa, ed ora ho paura di lasciare che le mie radici si tramutino in ali. Perché quando penso alla parola 'casa', adesso, non mi viene più in mente San Francisco, ma New Orleans, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, con la sua magia ed i suoi segreti, con Daniel, Albus, Daisy, Diana, Audrey, Chris e Mike, il posto dove il mio cuore si è spezzato un'infinità di volte solo per potersi ricomporre, il luogo dove sono cresciuta, dove ho imparato ad essere quella che sono e a liberarmi, almeno in parte, delle mie insicurezze. Sono arrivata qui che avevo quattordici anni, dei grandi occhiali sulla faccia che mi servivano più per protezione che per altro, e con la paura di dire ciò che penso. Me ne vado che ne ho diciotto suonati, i capelli rossi, due tatuaggi, quattro buchi nelle orecchie, tante cicatrici e qualche ferita che ancora deve rimarginarsi, il coraggio di far sentire la mia voce e gli occhi liberi e pronti a vedere il mondo.

-Terra chiama Rose, che ti prende oggi?

-Sto semplicemente pensando che mi mancherà questo posto- mi volto verso Daniel, l'ultima persona che avrei mai pensato di avere al mio fianco, la persona che mi ha incasinato la vita più di tutti. –Stiamo per lasciare una parte della nostra vita, per chiudere un capitolo-

-Stiamo per terminare una serie più che altro- risponde lui, con il solito tono canzonatorio di quando ci siamo conosciuti tanto tempo fa. –Ma ehi, sono convinto che tu sia già pronta a scrivere un nuovo libro-

-Cosa pensi che il futuro ci riservi?-

-Mia madre...- mormora, guardando un punto di fronte a lui. Corrugo la fronte, e seguo i suoi occhi fino a scorger quella figura mitologica che non si vedeva da anni.

-Che cosa ci fa qui?-

-Non ne ho la più pallida idea Rose- la donna non si accorge di noi, e si accinge ad imboccare la strada per tornare a casa. –Da dove è venuta? E perché è tornata proprio adesso? Derek...-

-Ehi ehi ehi- mi alzo sulle punte dei piedi e prendo il suo volto tra le mani. Le nostre iridi si incastrano tra di loro come hanno fatto un milione di volte e, finalmente, riesco ad evitare che cambino colore. –Qualsiasi cosa comporterà, l'affronteremo insieme, io e te, come abbiamo sempre fatto-


Sbaaaaaam!
Un altro libro è finito, i ragazzi sono pronti a lasciare New Orleans, o forse no?
Sono cresciuti tanto in questi anni, hanno commesso tantissimi errori, rischiato di mettersi nei guai eppure, nonostante tutto, sono ancora qui.
Ma se pensate che la loro storia sia finita qui vi sbagliate! Il prossimo libro è già a buon punto e, presto, sarà da voi.
Nel frattempo, tenete d'occhio il profilo, stanno per arrivare nuove storie.
Grazie a tutti voi che avete continuato a leggere.
Un bacio
Rose xx
PS vi ricordo che potete trovarmi su
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