Before you leave me today
-Non dovrebbe tenerla lei- borbotta Skyler. –Stiamo parlando della bacchetta più potente del mondo, in mano ad una persona che, un anno fa, non sapeva nemmeno di avere problemi. Senza contare che stiamo parlando di una completa sociopatica che ha tentato il suicidio soltanto per rubarmi il ragazzo, potrebbe anche decidere di conquistare il mondo e noi finiremo per essere tutti sue pedine-
-La tua mancanza di solidarietà femminile mi stupisce ogni giorno sempre di più- sbotto, mentre continuo ad aggirarmi per la casa di Shakespeare. –Sempre a prendersela con qualche altra ragazza, ma non ti scocci?-
-Parli proprio tu che...-
-Non ti ho rubato Daniel per il semplice fatto che Daniel non è un tuo oggetto, non ci ho provato con Daniel perché Daniel non mi ha parlato per mesi. E vorrei che tu provassi anche solo per un istante quello che ho provato io per quasi un anno-
-Avete finito di fare le prime donne e di nominarmi?- guardo il ragazzo, salvo poi roteare gli occhi al cielo. –Ce l'hai ancora con me per ieri sera?-
-No, ho il collo bloccato che mi sta dando un fastidio allucinante- il ragazzo poggia due dita su di esso e, come per magia, ogni dolore sparisce. –Grazie-
-Non è soltanto questo però-
-E' tutto a posto, non sono arrabbiata con te, sono semplicemente scocciata di dover sempre essere insultata per, beh...-
-...per stare con me-
-Non che non ne valga la pena, non fraintendermi, solo che, di tanto in tanto...-
-...vorresti un po' di pace-
-Siamo già arrivati al punto in cui completiamo l'uno le frasi dell'altra-
-Siamo arrivati al punto in cui io non ti contraddico perché tu, tra le mani, hai la bacchetta più potente del mondo- mi strizza una guancia. Continuiamo tranquillamente il nostro tour, come se ieri sera i nostri segreti non fossero stati completamente esposti, rischiando di alterare quei deboli equilibri che ancora ci tengono in piedi.
-Sai benissimo che è a te che appartiene, non a me. Io ancora faccio esplodere i bicchieri, non sono io quella destinata ad armeggiare con la bacchetta di Sambuco-
-Non c'era ancora stato alcun riferimenti ad Harry Potter, mi stavo seriamente preoccupando-
-Dov'è a proposito?- esclama Chris, sbadigliando rumorosamente.
-In albergo-
-Hai lasciato...ma sei stupida per caso?!- sibila Skyler. –E' uno degli Artefatti degli Antichi!-
-Era più pericoloso portarsela appresso, fidati-
-Non mi fido di te-
-Ed io di te, quindi direi che siamo pari- mi stringo nelle spalle. Adesso che abbiamo recuperato la bacchetta e tutto il resto, spero che non dovremo avere più contatti fino alla fine dell'anno. –Adesso, se non ti dispiace, vorrei godermi la casa di Shakespeare-
-Secchiona- borbotta lei.
-Hai ancora quattordici anni per caso?-
-Dovrei paragonarti a un giorno d'estate? Tu sei più amabile e più tranquillo. Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di Maggio, e il corso dell'estate ha fin troppo presto una fine- Daniel inizia a recitare il Sonetto 18 a voce moderata, attirando l'attenzione sia della Miller che di Holden. -Talvolta troppo caldo splende l'occhio del cielo, e spesso la sua pelle dorata s'oscura; ed ogni cosa bella la bellezza talora declina, spogliata per caso o per il mutevole corso della natura-
-Non ha proprio studiato il secondo anno, non è così?- esclama l'uomo.
-Beh non sta dicendo niente di sbagliato, ha solo dimenticato...-
-Ma la tua eterna estate non dovrà svanire, né perder la bellezza che possiedi, né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra, quando in eterni versi nel tempo tu crescerai: finché uomini respireranno o occhi potran vedere, queste parole vivranno, e daranno vita a te- mi strizza una guancia, sorridendo. –Hai visto come sono bravo?-
-A chi è dedicato?-
-A te, pensavo fosse ovvio-
-Non...intendo, sai a chi lo ha dedicato Shakespeare?-
-A sua moglie...?-
-Forse, se avessi aperto più il libro che...-
-Al fair youth- interrompo Holden. –Il giovanotto di cui era innamorato-
-Shakespeare era gay?-
-Mi spieghi come fai a conoscere a memoria il sonetto ma ad ignorare il suo significato?-
-Perché ho letto solo la raccolta che mi hai dato, non l'info, l'estate a Copenaghen è stata piuttosto noiosa-
-Apprezzo lo sforzo comunque- mi alzo sulle punte e gli do un bacio sulla guancia.
-Ha qualcosa da aggiungere?- dice, a quel punto, rivolto ad Holden.
-Solo che sei fortunato-
-Io cado sempre in piedi-
-L'ho notato- finiamo il nostro tour, ritrovandoci nel giardino della casa. Lì, proprio al centro, due attori stanno ripetendo uno dei sonetti di Shakespeare.
-Sto davvero facendo un'immersione di letteratura oggi-
-Non ti fa male-
-In realtà ho un leggero dolore alla testa in questo momento- roteo gli occhi. Daniel passa un braccio intorno alle mie spalle e mi avvicina a lui, per poi schioccarmi un bacio sulla guancia. –Penso che sia il peso della cultura-
-O anche il fatto che tu non abbia mai aperto un libro di letteratura-
-Non è assolutamente vero, o non sarei arrivato all'ultimo anno-
-Al primo ti ho fatto i compiti io, al secondo, beh, hai utilizzato qualcos'altro-
-Non è affatto carino-
-E' la verità Manson, continuare ad arrabbiarti non cambierà quel che è successo in passato-
-Ma potresti smetterla di rinfacciarmelo ogni cinque minuti-
-Mi stringi di più?-
-Perché?-
-Così-
-Certo che sei strana alle volte- fa come dico, avvolgendo entrambe le braccia intorno al mio busto. –Ti amo-
-Lo so-
-Si risponde 'ti amo anch'io Greyson', non è difficile
-Facciamo un giro sulle barche?- esclama Albus, comparendo nel nostro raggio visivo. –Sono sicuro che sarà divertente-
-Mmmh perché ho come l'impressione che finirò in acqua?-
-Perché sei una donna di poca fede Rosebelle, insomma, pensi davvero che il tuo adorato principe azzurro lo permetta?-
-In realtà lo farei soltanto per farmi due risate-
-Non ci provare- mi guarda e sorride, ma io ho paura che lo faccio sul serio.
-Allora non mi sfidare-
-Daniel te lo giuro...-
-Ancora non siamo nemmeno saliti-
-Non è necessario, io ti conosco-
-Che ne dici se facciamo una gara?-
-Qui si mette male- mormoro, mentre il volto di Albus si illumina di colpo.
-Dimmi tutto Al-
-Il primo che, con la barca piena, riesce a completare il giro del lago, vince cento dollari e, beh...-
-...senza contare la meravigliosa sensazione di aver battuto l'altro, ci sto- i due si stringono la mano, ed i realizzo che sarà un lungo pomeriggio. –Questa è la prima buona idea che tiri fuori da anni, sono colpito-
-Ho anche io i miei momenti- si stringe nelle spalle, sorridendo. –Come dividiamo i ragazzi?-
-Lasciamo scegliere loro, ovviamente devono disporsi in modo equo, onde evitare che una delle barche sia più pensate dell'altra-
-Oh sì sì, hai perfettamente ragione, anche se credo tendano più dalla tua parte che dalla mia-
-Voi due siete davvero malati- mi intrometto. –Totalmente ossessionati dall'idea di sopraffare l'altro-
-Rose restane fuori-
-Ci sono dentro per colpa vostra Al-
-Nessuno ti ha detto di metterti col mio migliore amico-
-Ehi, non ci pensare nemmeno- ribatte Daniel. –Questo discorso non si riapre-
-Volevo solo puntualizzare una cosa-
-E hai sbagliato- le sue iridi si colorano di viola. –Devi darle tregua, quante volte devo ripetertelo?-
-Ragazzi vi prego basta, ci stanno guardando tutti- abbasso lo sguardo. Il braccio di Daniel si stringe di più intorno al mio busto, quasi avesse paura che scappi.
-Faremo questa gara sul lago, ma lascia stare Rose okay?-
-L'ultima cosa che voglio è darle ancora problemi-
-E allora smettila di borbottare-
-Non possiamo semplicemente goderci la gita senza per forza trasformare ogni cosa in una gara?- i due mi guardano, ed io so già che la mia domanda avrà risposta negativa. –Va bene, come non detto, allora io, Daisy e Chris andiamo con Daniel e tu ti porti Diana, Audrey e Mike-
-Allontani Audrey per quel che ha detto ieri Farmacon?-
-Allora falle tu Albus, a me interessa soltanto non finire nel fiume Stratford-
-Non accadrà, fidati di me- ripete Daniel.
-So già che me ne pentirò- il resto del gruppo ci raggiunge, e i due iniziano a spiegare il loro piano.
-Vi è andato di volta il cervello per caso?-
-Oh andiamo Daisy, non mi risulta di aver detto qualcosa dell'altro mondo, tu e Rose siete decisamente esagerate-
-In realtà anche io concordo con loro, non ho alcuna voglia di finire dentro il fiume- dice Diana.
-Perché siete convinte che finirete nel fiume?-
-Perché nessuno di voi è mai salito su una barca Al-
-E quanto può essere difficile?-
-Ma io come ho fatto a venire a letto con te?-
-Devo farti un disegnino?-
-Avete finito?- sbotta Chris. –Prima facciamo questa cosa meglio è-
-Preparati a mangiare la polvere, o meglio l'acqua- Daniel riduce le palpebre a due fessure, guardandosi intorno. –Ha senso?-
-Metà delle cose che avete detto negli ultimi dieci minuti non ha senso-
-Allora andiamo? Ho una scommessa da vincere-
-Non oggi Albus, non oggi- i due corrono verso le barche, i loro schiamazzi riempiono l'aria, ed io non so se esserne contenta oppure no.
-Non dovresti fare qualcosa?-
-No Audrey, meno mi intrometto tra loro due meglio è, fidati-
-Se avessi saputo che avrei fatto un bagnetto, mi sarei messa il costume o, quando meno, non il pantalone di Burberry che ho appena comprato-
-Hai qualche idea su come evitare questo supplizio Daisy?-
-Zero, di solito sei tu quella brava in queste cose, non io-
-Sai che non posso intromettermi, Albus finisce sempre per prendersela con me-
-Ancora con i sensi di colpa?-
-Sì-
-Rose non è salutare questa cosa-
-Ti prego Daisy, non...niente ramanzina. Purtroppo non posso comandare quel che provo-
-Però potresti evitare che i ragazzi ci facciano cadere nel lago, non ho alcuna voglia di salutare Nessie-
-Quello è a Loch Ness, in Scozia, qui siamo in Inghilterra-
-La Scozia non fa parte dell'Inghilterra?- mi guarda, confusa.
-Si usa il termine Inghilterra in modo sbagliato. Il Paese è il Regno Unito, l'Inghilterra una delle parti in cui è diviso-
-Wow, mi sto sentendo parecchio stupida in questo momento-
-Non ti preoccupare, è abbastanza comune sbagliare in realtà-
-Non per te-
-Non sono niente di speciale-
-Okay tutto sistemato, ci daranno le barche- Daniel sorride, incrociando le braccia al petto. –Non ti preoccupare, ti aiuto io a salire-
-Ti giuro che, se mi tocca anche solo una goccia d'acqua, ti uccido-
-Oh andiamo Greyson, dov'è finito il tuo spirito d'avventura?-
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-Porca troia Manson, le scarpe erano nuove- piagnucolo, osservando come le mie Converse dorate stiano diventando lentamente sempre più grigie. –Ma quanta acqua stai imbarcando?!-
-Chiudi il becco Rose, mi stai facendo venire il nervoso- a quanto pare, remare una barca non è così tanto facile come i due geni del male credevano, infatti non stano facendo altro che buttare acqua dentro, col risultato che siamo tutti completamente fracidi. –Guarda, ci sono le anatre, perché non guardi le anatre?-
-Sai che mi basterebbe allungare una gamba per prendere in pieno il piccolo Daniel?-
-Non ci provare-
-Però le anatre sono carine- Daisy allunga un dito verso una di esse. –Sono divertenti-
-Ti sei fatta una canna per caso?- le domanda Chris. –Sembri totalmente fuori dal mondo- la ragazza non lo ascolta, e continua a giocare con i volatili davanti a lei. Ad un certo punto, però, uno di questi la morda, ed inizia a sbraitare come una forsennata.
-Ma che diamine...- Daniel cerca di trattenere le risate, mentre Daisy inizia a muovere ritmicamente il braccio, sperando che l'anatra decida di mollare la presa.
-Rose fa' qualcosa-
-Perché io?-
-Perché tu puoi farla diventare un'anatra all'orange-
-Adesso ho la prova inconfutabile che sia sotto effetto di qualcosa- esclama Chris. –E comunque le anatre non hanno i denti- finalmente l'animale si stacca, volando più lontano che può da noi.
-E questo come lo chiami?- mostra il dito insanguinato. –E' una bestia di Satana-
-Oh sì Daniel, è stata davvero una grande idea-
-Ehi, non dare la colpa a me per questo, è stata lei ad infastidirlo-
-Non è vero!- sbotta. –Volevo soltanto accarezzarla-
-Beh direi che non può andare peggio di così- a quel punto, dal nulla inizia a piovere. –E' uno scherzo vero?-
-Rosebelle, è meglio se ti stai zitta-
-Mi sto bagnando! Domani ci sveglieremo con la febbre!-
-Rose ha ragione, Daniel ritorna a riva dai-
-Non se ne parla nemmeno, prima devo battere Albus-
-Oh per favore, smettetela di trasformare ogni singola cazzata in una gara! Noi qui rischiamo di ammalarci, quindi adesso tu remi fino a riva, prima che la pioggia diventi più forte e la barca rischi di diventare un acquario-
-Tu non mi dai ordini-
-Ma io posso tirarti un pugno- si intromette Daisy. –Daniel sul serio, ci stiamo congelando, dimostrerai ad Albus di essere migliore in un altro modo-
-Mi è venuto mal di testa- esclamo. –E ho tanto freddo, tanto tanto freddo- inizio a battere i denti, strofinando le mani sulle braccia.
-Rose stai bene?-
-No, per niente, forse sto per svenire-
-Okay okay, meglio ritornare-
-Oh certo, doveva sentirsi male la tua ragazza, dovevo pensarci prima-
-Daisy sono sempre in tempo per farti fare una nuotatina con le tue amichette anatre-
-Anche Albus sta ritornando comunque- esclama Chris. –Diana lo sta prendendo a colpi di remo- mi sporgo appena, notando come la ragazza, impadronendosi di uno di essi, lo sta letteralmente massacrando.
-Questo mi ha appena risollevato il morale- Daniel si volta verso di me, ridacchiando. –Hai le labbra viola-
-Beh sai com'è, sto rischiando l'ipotermia-
-Adesso non esagerare-
-Non mi sento bene- il ragazzo, a quel punto, inizia a remare più velocemente, finendo per scontrarsi con l'altra barca.
-Stai rientrando vedo-
-Lo stavi facendo anche tu Albus-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Ma vi rendete conto che sta piovendo a dirotto oppure no?- sbotta Diana. –Sentite, se volete proprio continuare con la vostra stupida gara per dimostrare chi sia il migliore, fate pure, ma lasciate me e gli altri a riva- i due, a quel punto, si guardano, rapiti da quel colpo di genio che la ragazza ha appena avuto. –O mio dio, ma io ero sarcastica-
👄👄👄👄
-Va bene Rose, adesso basta con tutte queste storie e dammi la bacchetta-
-Guarda che io non sto facendo proprio nie-nte- le consegno l'oggetto ma, non appena tocca le sue mani, ritorna nuovamente da me. –Visto? Si muove sola-
-A chi l'ha consegnata Farmacon?-
-A me, perché?- la donna unisce le mani di fronte al volto, accarezzando gli indici con le labbra.
-Ha per caso cambiato forma o colore o qualsiasi altra cosa?-
-Ma è stupida per caso? O è colpa della demenza senile?-
-Taci, piccola insolente- Cece schiocca le dita e le labbra di Skyler si chiudono di colpo. Sospiro, finalmente il mio desiderio si è avverato.
-Sì, è diventata azzurra e poi è spuntata la rosa...ma perché tutte queste domande?-
-Non ci posso credere...Isebelle dammi una sedia, presto-
-Adesso non sei più in grado di portarla a te con la magia o con qualche altro trucchetto?- si odiano, eppure mia madre gliela porge lo stesso, non preoccupandosi di alzarla dal pavimento.
-E' incredibile, davvero incredibile-
-Ha intenzione di dirci di cosa si tratta o...?- Daniel mi affianca e mi passa un braccio intorno ai fianchi, stringendomi a sé.
-Nel momento esatto in cui Rose ha toccato la bacchetta degli angeli, essa è diventata di sua esclusiva proprietà. A quanto pare è abbastanza forte da poterla utilizzare-
-Non ci posso credere- mormoro, con gli occhi sgranati. Adesso, quella a doversi sedere, è mia madre, che sperava per la sua adorata figlioletta un finale del tutto diverso. –Aveva detto che, tra di noi, c'era qualcuno che l'avrebbe posseduta, ma ero convinta che ci trattasse di Daniel, non di me-
-Perché proprio io?-
-Perché sei sempre stato il più potente tra tutti i noi-
-Che baggianata- borbotta Albus, incrociando le braccia al petto. –Prima di rinunciare al ruolo di angelo custode...-
-Non è il moment Al- Chris tappa la bocca del ragazzo, puntando gli occhi verso il cielo.
-La bacchetta più potente del mondo nelle mani di Rose Greyson, questo sì che è un colpo di scena interessante-
-Se fossi in te, da oggi in poi, starei attento quando la fai arrabbiare. Non sai di cosa potrebbe essere capace- Daisy ridacchia sotto i baffi. Abbasso lo sguardo e mi rigiro l'oggetto tra le dita. Come è possibile una cosa del genere? I miei poteri sono venuti fuori da appena un anno.
-Ci deve essere un errore, è impossibile, non sa nemmeno come controllarli!- l'incantesimo di mia nonna di spezza, e Skyler riprende a piagnucolare con la sua solita voce stridula e melensa. –Io mi alleno da tutta la vita per migliorarmi!-
-Tesoro, sei consapevole che, adesso, il futuro del mondo è completamente nelle tue mani?- alzo lo sguardo verso Cece. Come posso risolvere ogni cosa io, che non ho ancora rimesso insieme i pezzi della mia vita?
-E' davvero un bell'impegno per una ragazza di diciassette anni, come se già il diploma e il resto non pesassero sulle mie spalle-
-Spero che non abbiate intenzione di spedire Rose in un attacco suicida contro gli Psuché. Loro non sanno che lei ha la bacchetta, e devono scoprirlo il più tardi possibile- Daniel si intromette nella discussione, nervoso e preoccupato dall'intera situazione.
-Credi di potermi dare ordine, Manson? O di essere abbastanza intelligente da oscurare il Consiglio?-
-Mi risulta che, in questi anni, i nostri piani abbiano funzionato meglio dei vostri-
-Dammi un buon motivo per cui non debba raccontare di voi due. C'è anche tuo nonno tra gli alti ranghi, è vero?-
-Perché c'è di mezzo anche sua nipote magari?- la donna mi guarda per un secondo, ma non si scompone, rimanendo fiera nella sua figura austera.
-Rose si riprenderà facilmente e, senza di te, starà meglio, te lo posso assicurare-
-Riporta di noi due al Consiglio e ti giuro che passerai altri sedici anni senza sapere niente di me- mia nonna sbatte le ciglia, stupita del mio cambio repentino di comportamento nei suoi confronti. –Se mi allontanano da Daniel, tu perdi tua nipote, l'unica cosa che ti rimanga ancora di tuo figlio-
-Mi stai ricattando Rosebelle?-
-Qualcosa l'ha imparata lo scorso anno, ha tirato fuori gli artigli. Sono colpita- Diana incrocia le braccia al petto. Non so se esistono davvero una Rose buona e una Rose cattiva dentro di me ma, in questo momento, sento che si stanno alleando per qualcosa di più.
-Va bene, non dirò niente, ma solo perché sono convinta che questa vostra storia d'amore stile Romeo e Giulietta non durerà più di tanto- poggia le mani sulle gambe e, con uno scatto, si rialza. –Avrai notizie di me molto presto perciò, nel frattempo, vedi di non combinare guai con la bacchetta degli angeli. Credo che tu non ti sia resa conto che hai un potere enorme nelle tue mani-
-Più che altro ho quantificato i danni che potrei causare, se non sto bene attenta-
-Mi raccomando Rose, occhi aperti- e mente pronuncia queste parole svanisce, avvolta in un fascio di luce blu.
Daniel
-Dobbiamo organizzare il nostro diciottesimo compleanno- Albus piomba a casa mia mentre mi sto vestendo, con un sorriso che va da un capo all'altro del viso. –Dobbiamo sfruttare questo periodo di calma, prima che finisca improvvisamente-
-E' un mese che non accade niente di brutto o di insolito, sono colpito-
-Anche io. Ma stavi uscendo per caso?-
-L'hai notato dal fatto che mi stessi vestendo o dal volto contratto che ti sta chiedendo cortesemente di andartene?-
-Quindi non hai tempo per me?- guardo velocemente l'orologio e sospiro, sedendomi sul letto.
-Tra mezz'ora devo passare a prendere Rose, vuole che l'aiuti con gli acquisti natalizi, sai quanto le piacciono queste cose-
-Sì, si trasforma in una specie di piccolo elfo assetato di sangue di Babbo Natale-
-Grazie per aver rovinato l'intera immagine. Comunque, di che volevi parlarmi? Perché l'altra volta ho sentito Isebelle e Rose discutere del compleanno di quest'ultima, hanno già scelto la location e il menù, a gennaio devono andare a confermare-
-E' sempre un passa avanti a noi, non è così?-
-Sì, poi, con quella bacchetta, è diventata un pericolo ambulante- muovo leggermente la mano, fingendo di scagliare un incantesimo con essa. Si è esercitata molto negli ultimi tempi, e devo dire che è migliorata. Sono orgoglioso di lei e di tutti i progressi che ha fatto.
-Stavo pensando che potremmo festeggiarlo a casa mia a Kenner-
-L'undici gennaio. Sul mare. Capisco che siamo nel grande e caldo Stato della Louisiana, ma fa freddo anche qui d'inverno-
-Okay e allora che idee hai tu? Che hai fatto lo scorso anno?-
-Non ho festeggiato- mormoro, abbassando lo sguardo. –Non me la sentivo di farlo senza di te, poi io e Rose non ci parlavamo da mesi, ed era totalmente fuori di testa...- ripenso a quanto sia stata dura allora e a come mi sembri impossibile essere riuscito a trovare un equilibrio in tutto quel caos. –Ti lascio campo libero, basta che non sia troppo eccessivo. Senza contare che, questa volta, non posso scampare al pranzo con i miei nonni. E con Rose-
-Nonna Prue l'adora. Mi ricordo quando abbiamo compiuto sedici anni ed era a mangiare da noi, hanno parlato per ore- Albus ha gli occhi sognanti, e questo mi provoca una fitta al cuore. Non l'ha dimenticata, non l'ha dimenticata per niente. –Comunque non devi preoccuparti. Ho parlato con mia madre e le ho spiegato come stanno le cose, non dovrebbero esserci scene imbarazzanti al compleanno-
-Lo spero. In questi anni ne abbiamo affrontate davvero tante, vorrei avere un momento di stacco-
-Hai lei, e non sai quanto io ti invidi. Tu, Daniel Manson, stai riuscendo a far funzionare una relazione in modo quasi sano ed equilibrato-
-Non lo dire a voce alta, o inizia a girarmi la testa e a venire la nausea- socchiudo le palpebre e ridacchio. Sono ancora troppo orgoglioso per ammettere quanto Rose mi stia rendendo felice in questo periodo, come se fosse la prima volta che mi innamoro. –Ma non pensare che siano sempre rose e fiori. Durante il primo periodo, Rose mi è stata col fiato sul collo per tutta la storia della gelosia e delle ragazze-
-Beh non mi sento di biasimarla, c'è qualcuno in quella scuola che hai risparmiato?- ci penso su un pochino, riducendo le palpebre a due fessure.
-Daisy e Diana, mai toccate, giuro-
-Ecco appunto. Ora prova a pensare a cosa hai provato, quando Seth ha detto quella bugia su Rose-
-In realtà non ho avuto molto tempo di pensare. Eravamo a casa di Brad, ed io l'ho fatto volare dal giardino alla cantina, è un miracolo che cammini ancora. Poi sono andato da lei, ma ero troppo accecato dalla rabbia per poter pensare lucidamente-
-Ti sei risposto da solo. Lo so benissimo che, anche se non lo dici, qualche volta pure tu sei geloso. E' nella natura umana. Temiamo che le cose che amiamo di più al mondo ci vengano portate via da qualcuno arrivato all'improvviso-
-Non paragonare mai Rose ad una 'cosa' davanti a lei. Dall'anno scorso sta sviluppando un forte senso femminista che, qualche volta, mi fa paura-
-Quella ragazza ha una mente assurda. Riesce a pensarne centomila in un secondo-
-Starle dietro è davvero un lavoro a tempo pieno- mi lascio andare con la schiena sul materasso, e incrocio le braccia al petto. –Ma tu lo dovresti sapere anche meglio di me- in quel momento il mio cellulare squilla, rivelando la foto della diretta interessata.
Lo afferro immediatamente, per evitare che Albus veda che l'ho segnata amore. E' davvero troppo imbarazzante. –Ehi rompi palle, stavamo parlando di te-
-Ciao anche te tesoro, è bello notare che diventi sempre più dolce- rido. Mi piace punzecchiarla, è il mio sport preferito. –Quando hai detto 'stavamo parlando' intendi con Albus?-
-Sì è qui con me, dobbiamo organizzare il nostro compleanno- un minuto di silenzio, credo che sia svenuta. –Avevi bisogno di qualcosa?-
-Oh, ne discutiamo dopo, prendetevi tutto il tempo che volete, vi adoro, ciao- non mi dà la possibilità di replicare che chiude la chiamata. Ragazze, sono davvero strane.
-Non smetterà mai di stupirmi veramente-
-Sto notando che andate molto d'accordo per ora-
-Stiamo insieme, sarebbe strano il contrario-
-Beh, visto come avete iniziato...-
-Mi sentirò sempre in colpa per quel che è successo, te lo posso assicurare, ma io amo davvero Rose, e non posso farci niente-
-Mi avevi fatto una promessa-
-E proprio per mantenere questa promessa che ho rischiato di perderla lo scorso anno- sbotto. –L'ho lasciata sola per non mancare di rispetto alla tua memoria, e guarda che è successo- scuote la testa, passandosi una mano tra i capelli scuri. –Non posso rinunciare a lei per far stare bene te, non sarebbe giusto nei confronti di nessuno-
-Sai, prima o poi dovremo smettere di festeggiare i compleanni insieme-
-Ti posso assicurare che lo scorso anno mi sei mancato più di quanto mi piaccia ammettere-
-Dici sul serio?-
-Non aveva senso senza di te, Al. Siamo sempre stati noi due contro tutto e contro tutti, e vorrei che continuasse ad essere così-
Sbaaaam!
tra due settimane ho un parziale, sono confusa, i voti si sono dimezzati e il tempo è una merda.
almeno daniel e rose sono ormai otp, mi consolano solo loro
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