All we do is thinking about the feelings that we hide

-Rose, Rose- Daisy ottiene solo un mugolo per risposta, mentre io nascondo la testa sotto il cuscino, sperando che desista dalla sua idea di svegliarmi. –Roseeeee- la ragazza inizia a scuotermi, insistentemente. Come fa ad avere tanta energia di prima mattina?

-Andiamo Daisy, per tutta l'estate ti ho seguita nel tuo tour 'dimentica il bastardo', ma siamo tornate alle sei oggi, ed io sono stanca, e domani inizia la scuola. Senza contare che, grazie sempre a te, mia madre sta pensando di iscrivermi a qualche gruppo di alcolisti anonimi-

-E che sarà mai una sbronza di tanto in tanto, mica è successo come quella volta da Seth, quando Daniel ti ha dovuto recuperare in terrazza- premo di più la testa sul cuscino. Pensare a quel prototipo di angelo custode che, per tutta l'estate, non ha dato un cenno di vita, mi manda in bestia. –Ecco, visto che lo hai nominato...-

-Sei stata tu a farlo-

-Okay, te lo dirò senza girarci troppo intorno. E' tornato questa notte, ed ora è dal Consiglio. Chris è con lui, si è fiondato non appena lo ha saputo-

-Che cosa?- a quelle parole, il mio corpo scatta automaticamente sull'attenti, come se il sonno e la stanchezza fossero spariti in un colpo solo. –E non mi ha chiamata?-

-Lo so, per questo ora, se decidi di ridestarti dal tuo sonno di bellezza, noi due ci teletrasporteremo lì seduta stante-

-Dammi cinque minuti- salto giù dal letto e afferro i primi vestiti che mi capitano a tiro.

Mi chiudo in bagno e mi sciacquo il viso, e solo in quel momento mi accorgo di star piangendo. Tre mesi e mezzo, sedici settimane, centoventitré giorni di puro silenzio, in cui non ho avuto alcuna sua notizia, non ho sentito la sua voce, niente di niente. I suoi profili social si erano zittiti, nessun segno di lui è stato captato per l'intera estate, neanche Derek mi ha voluto dire niente ed io, molte notti, mi sono ritrovata ad osservare il soffitto, temendo per la sua incolumità, temendo di aver perso anche lui.

-Okay, possiamo andare-

-Sei sicura? Non vuoi mangiare prima?-

-All'ottanta percento vomiterò, probabilmente, se sono a stomaco vuoto, avrò più chance di sopravvivenza-

-Il tuo ragionamento non fa una piega- mi avvicino alla ragazza, che mi afferra un braccio.

I nostri corpi tendono verso l'alto, il mio stomaco si stringe ed io non ho avvertito mia madre che stavamo uscendo. Ops, mi ucciderà, non appena ritornerò, mi sta ancora col fiato sul collo, nonostante siano passati ormai cinque mesi.

-Non mi ci abituerò mai- esclamo, non appena tocco terra. Il castello in cui si riunisce il Consiglio si erge davanti a noi, imponente come al suo solito. Per quale motivo è venuto qui prima di passare da me? Lo odiano, quindi presumo che sia successo per forza successo qualcosa mentre era disperso in qualche parte del globo.

All'entrata adocchio Chris che, non appena ci vede, scatta sull'attenti, impedendoci di andare oltre.

-Non ci provare Damien, o giuro che ti faccio saltare in aria in un colpo solo, e sai benissimo che posso farlo-

-Che ci fai qui?- poggia le mani sulle mie spalle. L'ultima volta che si è comportato in questo modo, cercava di non farmi scoprire di Daniel e la Miller.

-Sono venuta a prendere un tè. Secondo te? Credi che non mi avrebbe detto niente sul fatto che è tornato?-

-Non la fare urlare, o attirerà troppo l'attenzione- finalmente, il ragazzo compare dietro di lui. I capelli sono un po' più lunghi e stranamente ricci, il corpo più alto e slanciato, le spalle larghe.

-Potevi avvertirmi che eri tornato, idiota. Credevo che avessimo chiarito tutto, prima che tu partissi-

-Non sapeva come dirti che ero tornato con lui- una figura spunta da dietro di lui. I miei occhi si sgranano, ogni fibra del mio corpo si irrigidisce. Pensavo che le sorprese fossero finite ma, a quanto pare, era davvero solo l'inizio.
-Albus?- strabuzzo gli occhi. Ora capisco perché Chris stava cercando di allontanarmi, non voleva che vedessi lui, non voleva che lo vedessi prima che Daniel mi spiegasse. –Sei un fantasma? Perché sono più che sicura di aver visto il tuo corpo, e di averlo anche seppellito-

-Non ero io. Era un ragazzo problematico che mi assomigliava parecchio. L'ho trovato morto e l'ho sfigurato, in modo da non farlo riconoscere. Poi gli ho trasferito un po' del mio sangue, gli angeli hanno la capacità di trasmettere il loro DNA per un breve periodo, e successivamente ho fatto in modo che lo trovassero, che tu mi sognassi e che pensassi di potermi percepire sotto forma di spirito. Sono anche apparso nei tuoi sogni quando hai pensato di tentare il suicidio-

-Al, sono davvero contenta che tu sia tornato, ma devi convenire con me che ciò che hai appena ammesso è a dir poco raccapricciante. Credo che sia tu l'angelo tendente alle tenebre delle mie visioni, e credo che dovremmo delle scuse a Daniel-

-Hai ucciso il piccolo Louis- mormoro. Quel piccolo dettaglio, scoperto quasi un anno fa, mi viene in mente solo adesso, come un fulmine a ciel sereno. Ero così triste per la sua morte, che gli avevo automaticamente perdonato ogni cosa, ergendolo quasi a martire della situazione.
-E tu hai ricordato. Mi dispiace Rose, ma era necessario, tutto questo era necessario-
-Non era necessario che giocassi con la mia mente, ma lo hai fatto comunque- mi passo le mani sul volto. Ho troppo poco sonno e troppo alcool nel corpo per affrontare qualsiasi discussione in questo momento. –Mi dovete entrambi molte spiegazioni-
-Che io sarò lieto di dare a te e a tutti gli altri- esclama Albus, cercando, in qualsiasi modo, di toccarmi. –Mi dispiace e...-
-Ho ancora i postumi della sbornia, non capirei metà delle cose che dici-
-Forse teletrasportarci non è stata la migliore delle idee- Daisy assottiglia le labbra, visibilmente in imbarazzo. –E credo che tua madre stia per fare la sua ronda mattutina, dobbiamo tornare-
-Okay okay, prima che se ne accorga- la ragazza si avvicina a me e mi afferra per un braccio. Mi volto, per un attimo, verso Daniel, che fino a quel momento è rimasto in religioso silenzio. –Con te facciamo i conti dopo comunque-
-Lo immaginavo-

✨✨✨✨

-Gli Psuché mi davano la caccia e hanno minacciato di far del male a tutti quelli che amo, per questo ho dovuto inscenare la mia morte- continuo a tenere lo sguardo fisso in un punto, incredula davanti alle sue parole, e anche un po' intimidita, visto che ci troviamo nel salone di casa sua per la prima volta dal suo funerale. –Non vi dico quanto fosse felice mia madre, l'ho dovuta costringere ad andare al lavoro questa mattina- ride. A me, invece, Elizabeth ha riservato un'occhiata di sufficienza. Pare che sia venuta a conoscenza della mia vicinanza con Daniel degli ultimi tempi e che, quindi, io non sia altro che un mostro che si è dimenticato di suo figlio subito dopo che è morto o, forse, anche prima. In pratica pensa quello che, fino a qualche tempo fa, pensavamo tutti a scuola. Un altro anno così, che bello. –Il mio piccolo Alec è cresciuto, dio, non ci posso credere- io e Daniel ci scambiamo una rapida occhiata, non abbiamo avuto ancora modo di parlare, ma ho davvero tante domande per lui. –Quando io e Daniel ci siamo incontrati a Copenaghen, mi ha convinto a ritornare. Mi ha raccontato che, per salvarlo, avete praticamente fatto un barbecue di Psuché-

-In realtà la felice scampagnata nel bosco con tanto di grigliata di carne è stata tutta opera di Rose- Mike fa un cenno col capo verso la mia direzione. Sentendo il mio nome, esco fuori dal mio stato di trans, e riprendo contatto con la realtà. –Oh e io sono Mike Stevenson, sono morto da otto anni, è stata sempre lei a darmi questa sorta di forma a metà-

-Tu hai dei poteri, è davvero incredibile-

-Seth ha saputo tirare fuori il meglio di me, in tutti i sensi- roteo gli occhi al cielo. Anche lui, in questi mesi, è scomparso, ed io non posso che esserne contenta. Magari ha deciso di sparire definitivamente dalle nostre vite, sarebbe una manna dal cielo.
-Beh, adesso che sei tornato, immagino che voi due vogliate recuperare il tempo perso- abbasso lo sguardo. Immaginavo che un argomento del genere sarebbe stato tirato fuori nel giro di niente, e immaginavo anche sarebbe stata Skyler a farlo, perciò sbatto le ciglia, e la sua Coca-cola esplode, sporcando la sua adorabile camicetta bianca. Fare a pugni per un ragazzo è una cosa che odio, ma anche la mia pazienza ha un limite.
-Credo che ci siano alcune cose da chiarire tra di noi, ma possiamo ricominciare tutto daccapo, un anno di distanza non può che averci fatto bene no?- alzo il capo in tempo per vedere gli occhi di Daniel guizzare verso di me, fulminei, sull'orlo di inscurirsi.

-Non fraintendermi Al, sono davvero contenta che tu sia vivo, non hai la più pallida idea di quanto sia stata male ma...- prendo un respiro profondo. Ci sono cose davvero difficili da dire, soprattutto davanti a così tante persone, eppure devo avere il coraggio di farlo, o troppe persone rimarranno ferite, ed io non voglio essere tra queste. Sono stanca di passare notti a piangere sul cuscino, chiedendomi che cosa abbia sbagliato. –Ma credo ci fosse un motivo per i tuoi continui tradimenti. E poi, non hai idea di quel che ho passato. Quando tu sei scomparso, tutti mi hanno incolpato. Andare a scuola era diventato impossibile. Mi hanno insultata, molestata, picchiata, e ora tu sei vivo. Quindi scusa, ma non posso proprio passare sopra tutto questo- nonostante sia passato, ormai, un bel po' di tempo (cinque mesi dal mio tentato suicidio e quasi un anno dall'inizio dell'inferno), è ancora difficile parlarne, e accettare ciò che ha comportato.

-Non ti avrei lasciato, se avessi avuto un'altra possibilità, te lo...-

-Non c'eri Albus- scuoto la testa. –Non c'eri quando mi sono tagliata le vene e mi sono risvegliata in ospedale-

-Io...non avevo capito quel che fosse successo, credevo che fosse solo un pensiero che avevi in testa, per questo sono entrato nei tuoi sogni, volevo fare tipo fantasma dei Natali passati e farti capire che il mondo sarebbe stato uno schifo senza di te-

-Invece è stato così, ho davvero avuto il coraggio di farlo- mi alzo, l'atmosfera, in questa casa, è diventata troppo pesante per i miei gusti. –Ed io adesso devo andare, sono ancora in libertà vigilata-

-Spero che non ricominceremo con questa storia, perché...-

-Chris- lo riprende Diana, facendogli segno di darci un taglio.

-Dovresti, più che altro, pensare ad una scusa da inventare in giro, la gente si chiederà come tu abbia fatto a resuscitare. Se vuoi posso pensare a qualcosa e te lo faccio sapere-

-Stai andando via? Non c'è proprio niente che io possa fare per farti rimanere qui con me? Non posso provare a parlare con Isebelle?-

-Lascia stare, è meglio non contraddirla per ora. Ci vediamo domani- mi congedo, ed esco di lì.

Inspiro profondamente, lasciando che l'aria entri fin dentro i miei polmoni. Speravo che le difficoltà fossero solo un ricordo lontano ma, a quanto pare, mi sbagliavo.

-Sembrava la puntata di quella soap opera, Beautiful, che si vede mia nonna, quando la mamma di Ridge, di cui non mi ricordo il nome, è resuscita dal nulla- mi volto. Daniel ha le mani in tasca, e lo sguardo quasi timido. –Vengo in pace, te lo giuro-

-Pensavo che ti saresti fatto sentire questa estate-

-Appena ho messo piede a Copenaghen, ho trovato lui. E dopo tutto quello che aveva passato, dopo...- si morde il labbro, e si passa una mano tra i capelli. –Non potevo fargli una cosa del genere Rose, non sarebbe mai voluto tornare- sospiro, mi sembra di fare gli stessi discorsi dello scorso anno. E' assurdo che ci troviamo di nuovo a questo punto.

-Quindi sei uscito fuori per convincermi a dargli una seconda chance-

-No, affatto. Lotterò con le unghie e con i denti questa volta, mi dispiace per lui-
-Sono contenta che lui sia tornato, dico sul serio, ma non posso fingere dei sentimenti che non provo pur di non ferirlo. Per tutta la vita non ho fatto altro che mettere al primo posto gli altri, e guarda come è finita-

-Lo so, e non ti chiederei mai una cosa del genere. O almeno, non più-

-Ovviamente mi sentirò in colpa, su questo non ci piove, ma credo che riuscirò a conviverci- il ragazzo sorride. Intorno a lui ha ancora quell'aura dorata che, finalmente, è tornata. –E penso che, adesso, potremo davvero vedere come andrà a finire tra noi due-

-Stai dicendo che stiamo insieme Rosebelle?-

-Non sentirai mai quelle parole venir fuori dalla mia bocca, stanne certo. Quel che sto affermando io è che ci stiamo frequentando, che è una cosa diversa. Adesso sono guarita, quindi facciamo le cose per bene. Non abbiamo mai avuto un primo appuntamento noi due-

-Cosa? Siamo usciti insieme una dozzina di volte!- muovo qualche passo verso la sua direzione, Daniel trattiene il respiro.

-Ti ho sempre detto che sarebbe stata dura riconquistarmi, quindi stupiscimi Manson, ti sto dando l'opportunità di farlo- prima che lui si possa avvicinare ulteriormente, mi sposto e saltello indietro. –Ci vediamo domani a scuola Daniel, senior year yeah-

-Per il futuro, non venire così vicino, se non hai intenzione di baciarmi-

-Ho solo iniziato, ciao- gli faccio un cenno con la mano e mi dirigo verso casa. Se mia madre dovesse tornare prima e non trovarmi, mi ucciderebbe.

Non posso credere che Albus sia tornato, e che abbia manipolato la mia mente, ancora una volta, affinché rendessi più credibile la sua morte. Questo ragazzo non finisce mai di stupirmi.

Tuttavia, è un sollievo sapere che è ancora vivo, e che la persona che abbiamo seppellito non è lui, anche se mi chiedo se pure lui avesse famiglia, e se i suoi cari non meritino di sapere che fine abbia fatto. Perché, ogni volta che ci sono Daniel o Albus in mezzo, i confini tra il bene e il male diventano tanto labili, assumendo una colorazione grigiastra?
Ovviamente sono consapevole che tutta la storia tra noi tre non sarà per niente facile, ed ho molta paura che le voci ritornino prepotentemente a farsi sentire, ma credo anche di meritare di essere felice, anzi, pretendo di esserlo.

Daniel

-Non mi avevi detto di te e Rose- una volta rimasti soli, Albus si avvicina a me, rompendo il muro del silenzio riguardo a quell'argomento che, durante la nostra estate insieme, era rimasto (volontariamente) un tabù. E' stato difficile non chiamarla nemmeno una volta, non sentire la sua voce per tutto questo tempo, ma non potevo fare diversamente.

-Non mi hai mai chiesto niente di lei, pensavo che fossi andato oltre-

-Può davvero una persona dimenticarsi di Rosebelle Everly Greyson?- a quella domanda, guardo il mio polso, la rosa è ancora lì, perfetta, intatta, come sempre.

-No, credo proprio di no- assottiglio le labbra. Non voglio che questa storia ci allontani ancora come ha già fatto in passato. Non posso perderlo di nuovo. –Ascolta Al, non permetterò che i nostri sentimenti per lei si mettano di nuovo tra di loro. Dobbiamo gestire questa situazione come due persona mature, ed evitare di farla soffrire, le ho promesso che non le sarebbe capitato più niente di male, non posso permettere le capiti ancora qualcosa di male. Non dopo quello che è successo ad aprile-

-Quindi mi aiuterai a riconquistarla?- corrugo la fronte, non ha capito un bel niente del mio discorso. Come posso dirglielo, senza ferire i suoi sentimenti?

-Al, tu sei il mio migliore amico, e niente mi ha reso più felice che ritrovarti, ma non ho alcuna intenzione di farmi da parte. Ti ho aiutato per ben due volte a tornare con lei, e sappiamo entrambi come è andata a finire, quindi scusami, scusami davvero tanto, non posso darti una mano- gli occhi azzurri del mio migliore amico mi squadrano da capo a piedi, quasi mi vedesse per la prima volta. Voglio davvero che le cose migliorino, ma non ho alcuna intenzione di sacrificare Rose questa volta, non dopo che l'ha tradita, che l'ha fatta soffrire, che le ha cancellato la memoria quando le ho detto che era innamorato di me. Con i suoi sotterfugi, Albus ha creato, nella mente di Rose, una figura ben precisa di lui e di me, alimentata anche dai miei continui colpi di testa. Ma stava morendo tra le mie braccia solo cinque mesi fa, ed io non posso accettare di lasciarla andare di nuovo.

-Cosa prova lei per te? Quando sono entrata nel suo sogno...-

-Era in coma, in realtà. Succede quando ti tagli le vene e perdi molto sangue- mi irrito per il suo improvviso interessamento. Lui non c'era quando le stava male, quando è stata al suo peggio. Ho ancora davanti agli occhi la sua figura illuminata dalla luce, con il volto solcate dalle occhiaie e i polsi fasciati. E fa ancora male come il primo giorno.

-Se me ne sono andato, è stato anche, e soprattutto, per proteggere lei-

-E se io sono rimasto tutto questo tempo, affrontando ogni conseguenza con il Consiglio, è stato per lei. Io la amo Albus, e lei lo sa-

-Quante cose accadono in un anno- un sorriso amaro, gli occhi tristi. Ma non posso spegnere ogni cosa per lui, per farlo stare bene. Sarò anche il peggiore migliore amico di tutto il mondo, però non posso lasciar correre anche questa volta. –Quindi che dovremmo fare? Aspettare e vedere chi la spunta?-

-Senza metterci i bastoni tra le ruote o denigraci a vicenda come gli anni passati. Credo che siamo entrambi grandi abbastanza per poter affrontare una situazione del genere, anche perché ho giurato che avrei eliminato qualsiasi persona si fosse azzardata a limare il debole equilibrio che si è creata, ha vissuto le pene dell'inferno lo scorso anno, e non sto scherzando-

-Sembra che io abbia perso dei passi importanti della vita di tutti. I tuoi riassunti non sono stati molti esaurienti-

-Non sarebbero comunque bastati quattro mesi per raccontarti tutto quello a cui siamo andati incontro-

-Non mi hai nemmeno detto che tu e Rose...-

-Ti avevo appena ritrovato, non potevi dirti che...-

-...che siete sul punto di mettervi insieme-

-Volevo proteggerti, ma non rinuncerò a Rose-

-Allora dovremmo combattere in modo equo- mi porge una mano ed io la stringo. Non so se stiamo stipulando la pace ma, almeno, stiamo sotterrando momentaneamente l'ascia di guerra.

-Bene. Adesso, però, devo tornare da mio padre. Ha detto che vuole presentarmi la sua nuova fidanzata, ti pare possibile?-

-Buona fortuna- gli sorrido ed esco dalla casa.

-Ci vediamo questa sera? Cena a casa mia pre scuola, non mancare-

-Va bene. Allora a più tardi-

💔💔💔💔

-Ciao- apro la porta e mi ritrovo Rose davanti, sorridente e raggiante come non la vedevo da tanto tempo. –Sai, è strano venire qui per una semplice cena, e non per uno dei tuoi soliti festini-

-Sono cambiato- mi batto una mano sul petto. La ragazza scuote la testa, gli occhi sono di un verde acceso, che mai avevo visto prima dentro di essi. –Ti si sono schiarite le iridi-

-Sì, non so come sia stato possibile. Anche se, visto quante ne abbiamo passate negli ultimi anni...-

-Ho parlato con Albus, comunque. Gli piaci ancora e, per questo, tenterà di riaverti con le unghie e con i denti, però giocheremo pulito questa volta-

-Mi farai entrare prima o poi o...?-

-Scusa- mi sposto dall'uscio. Mi sto comportando come un ragazzino alla prima cotta, cosa che non mi è mai successa, in tutti questi anni di onesto e retribuito lavoro da playboy errante.

-Gli altri?-

-Devono ancora arrivare-

-Ah, scusa- si morde il labbro, ridendo.

-Tranquilla. Sei venuta qui a piedi?- per tutta risposta, apre il palmo della mano. Dal dito indice penzolano le chiavi della Vespa, orgogliosa e raggiante. Perché se Rose sorride, non riesce a smettere di farlo. –Isebelle ha ceduto-

-Isebelle ha ceduto. Anche se ancora si preoccupa, ma non posso biasimarla, le ho fatto vedere i sorci verdi lo scorso anno, non ero in me-

-Mi sembrava di sentire una voce famigliare- mio padre, anche lui stranamente felice, ci raggiunge. –Ciao Rose, è bello vedere che stai bene-

-Grazie Derek, ti vedo in forma!- il mio vecchio scoppia a ridere. Questa situazione sta prendendo una piega assurda.

-Ho avuto molto tempo libero mentre Daniel era in viaggio-

-Certo, mi ci hai spedito tu!-

-Comunque- mi ignora deliberatamente. Sono mancato solo tre mesi e mezzo eppure a stento riconosco la mia vecchia vita. –Visto che l'unica persona che riesce a tenere mio figlio calmo è qui, ne approfitto per presentarvi la mia fidanzata- Rose mi lancia uno sguardo confuso, ed io le faccio segno che le spiegherò tutto dopo. –Anche se voi già la conoscete- quando il suddetto soggetto x compare davanti ai nostri occhi, le mie gambe, per poco, non cedono. No no no, non può essere tornata, non adesso che le cose stanno iniziando a prendere la piega giusta. –Ragazzi, vi ricordate di Coral Miller? E' stata la vostra insegnante di inglese al secondo anno-

-Anche troppo bene- esclama Rose, che mi lancia uno sguardo di fuoco. –E' davvero un piacere rivederla-

-Chiamatemi Coral. Come siete cresciuti. Rose, hai perso qualche chilo vero?-

-Il regalo!- mi intrometto nella discussione. C'è una sottilissima linea tra il vivere e l'essere ucciso seduta stante dalla ragazza che ho accanto, e questo limite non deve essere superato in alcun modo. –Ti devo dare il regalo che ti ho portato da Copenaghen, vieni con me- la afferro per il polso prima che qualcuno possa ribattere. Cammino velocemente fino alla nostra destinazione, cercando di mettere insieme tutte le informazioni che ho ricevuto negli ultimi cinque minuti.
-A questo punto, mi aspetto che torni Rebecca entro la fine del mese- chiudo la porta alle mie spalle.

La ragazza ha le braccia incrociate al petto, e tutta l'allegria di prima sembra essere svanita in uno schiocco di dita.

-Mi dispiace, non avevo idea che la donna del mistero fosse lei-

-Beh chiaramente non è tuo padre quello che le interessa, con tutto il rispetto per Derek-

-Che intendi dire?- faccio un passo verso di lei. Sospira, e si passa una mano tra i capelli rossi con le punte bionde.

-Andiamo Daniel, non dirmi che non ti sei accorto che ti stava praticamente mangiando con gli occhi. Eri diventato un'ossessione per lei al secondo anno-

-Non ho notato niente- mi avvicino a lei e le circondo i fianchi. Sposta il volto, ridendo. –Anche perché ero troppo impegnato a guardare la mia ragazza preferita, e a cercare di non essere incenerito all'istante da quest'ultima. Dimmi, scateni ancora incendi dal nulla?-

-Sei tremendo Daniel Manson- si stacca da me e osserva la camera, come se non ci fosse stata un milione di volte negli ultimi quattro anni. –E comunque no, adesso ho un controllo maggiore su di essi. Con questo non voglio dire che non faccio esplodere ogni cosa quando mi arrabbio, ma ci sto lavorando-

-Chissà perché prendo questa affermazione come una minaccia-

-Idiota- rotea gli occhi al cielo. E' davvero bellissima. –Ma non credo che starò tanto tranquilla, nel saperla qui-

-Non essere gelosa, sai di essere la mia priorità numero uno-

-Daniel...-

-Sono serio- un dolce sorriso compare sul suo volto, le sue guance si tingono di un rosso acceso. –Niente casini questa volta, fosse l'ultima cosa che faccio. E ti ho davvero preso un regalo, solo che non mi ricordo dove l'ho messo- 




Sbaaaam!

vi ho fatto penare ma, finalmente, il quarto libro della saga è out!

vorrei dirvi, intanto che

1 appena arriverà a cinque capitoli, lo iscriverò ai wattys, quindi vi prego, aiutatemi a vincere quest'anno, sarebbe il mio sogno più grande,

2 partecipo anche con ghost e blue sky, quindi pls, aiutatemi ahaha

3 aspettatevi moolte sorprese e molti colpi di scena in questa storia (ma penso che già lo abbiate capito da questo primo capitolo)

anyway, adesso devo andare a studiare, un grazie speciale a tutti voi che continuate a seguire questa storia, vi adoro

a presto

rose xx

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