02.
22 settembre 2016
Ore 13
Finalmente la mattinata si è conclusa. È da stamattina che ho la sensazione di avere un peso: appena sono entrata in fumetteria, ho cominciato il mio turno tutta convinta che sarebbe stata una mattinata rilassante, ma ho ottenuto l'esatto contrario delle mie aspettative.
Per cominciare, il corriere era in ritardo, alcune statuine di vinile, o come li chiamiamo noi nerd - Funko Pop - avevano le scatole rotte e distrutte e il POS era offline da mezz'ora. Ho tentato di calmare il mio responsabile con cioccolatini e caffè, ma la caffeina ha peggiorato la situazione e il mio collega si è anche sentito male, che ha dovuto tornare a casa e darsi malattia.
Per fortuna, Felipe è venuto a dargli il cambio e ci ha aiutato.
Tutto oggi? Per fortuna che ho finito e posso andare a mangiare qualcosa per riprendermi dalla rabbia.
Passo davanti una pizzeria e il profumo di pizza appena sfornata mi accarezza il viso. Quasi quasi, un trancio appena sfornato, per tirarmi su il morale potrebbe starci.
Entro e chiedo un trancio di viennese e una pepsi. Pago e aspetto che sia pronto. Ho anche portato il quaderno e il libro di sloveno dato che stasera ho una verifica. Lo sto studiando da un anno, e sto diventando davvero brava. Se sono in difficoltà, mi aiuta Dario, dato che è madrelingua slovena.
Mentre studio, mi chiama mia mamma sul cellulare: mi avvisa che le mie cugine gemelle sono a casa di mia nonna. Ora che ci penso... a casa di mia nonna ho: un bagno pulito, WIFI gratuito, caffè gratis, riposo assicurato e compagnia.
Dico a mia madre che va bene e riattacco per chiamare mia nonna. Le dico che sarò a casa sua tra dieci minuti. Prendo tutto il materiale e mi incammino da lei.
Arrivo davanti alla porta, ad accogliermi c'è il suo cane Rudy, una razza che è un incrocio tra un bastardino e un bassotto di color caffè di tredici anni. È vecchiotto, ma riesce ancora ad essere agile.
Lo saluto con due carezze sulla testa, e vado da nonna a salutarla: la trovo in cucina mentre mette sui fornelli la sua nuova moka che le ho regalato per il suo compleanno. Si chiama Beatrice, ha settantatré anni, ed è nata il 18 giugno del 1943, e che coincidenza! Proprio lo stesso giorno di Raffaela Carrà! Ha i capelli chiari e grigi con qualche boccolo disfatto e tornato liscio ed è di statura minuta data la sua età.
«Ciao nonna!» la saluto. Noto che ha addosso la blusa a fiori che ha preso qualche giorno fa da New Yorker che è proprio sotto casa sua.
«Ciao Romilda. Come stai?»
«Tutto bene, a parte lo studio molto faticoso...»
«Una cosa però» Per questa domanda, so già la risposta che le piacerà...
«Hai mangiato?» mi chiede. Pronta a darle la risposta più veritiera, ma la nonna sa potrebbe essere una bugia...
«Sì, un trancio di pizza alla viennese.»
«Ottimo, ma sei hai ancora fame, ci sono dei biscotti che ha portato la mia amica stamattina» mi dice lei. Intanto, mi dirigo in soggiorno, dove trovo le mie cugine mentre stanno facendo una pausa dallo studio e c'è la televisione accesa dove sta trasmettendo un episodio de "I Simpson".
«Ciao ragazze» saluto le due. Prima saluto Penelope, poi Melania. Penelope ha i capelli biondi e lunghi raccolti in una coda alta, trucco leggero sul viso e occhi. Indossa una felpa grigia chiara con una testa di alieno in alto a destra, jeans azzurri semplici e Adidas Stan Lee bianche.
Melania, invece, rispetto alla sorella e me, ha un fisico più robusto dato che fa nuoto. Ha i capelli lunghi sciolti fino alle spalle, il viso con un trucco leggero sul viso e un piercing sulla narice destra. Indossa una maglia nera a maniche lunghe, jeans neri e Adidas Superstar nere e bianche. Chiedo se ho interrotto
«Allora...» mi chiede Penelope dandomi una spallata. «... come va con quel tipo?»
«Intendi Dario?»
«Sì! Voglio vedere una sua foto!» Impaziente, saltella sul posto. Qualche giorno fa le ho raccontato di lui. Prendo il cellulare, apro l'applicazione di Facebook e cerco l'ultima foto che ha postato: lui dal parrucchiere con indosso un semplice maglione grigio. Quanto è carino? Gliela mostro e commentano lanciando un piccolo gridolino di stupore: «ODDIO! È BELLISSIMO!» Ad interrompere la scena, è Bea che vuole sapere cosa sta succedendo. Mette il vassoio del caffè sulla tavola e viene a curiosare.
Faccio vedere la foto a mia nonna e le dico chi è: «Il compagno di classe del mio coinquilino.»
«Che bel ragazzo...» Si sistema gli occhiali e lo esamina.
«Lo so. Ha il tipico viso da bel ragazzo sloveno.»
Intanto, mi siedo e parlo a loro di come l'ho conosciuto...
«Come ti trovi con lui?» mi chiede Mel.
«Mi trovo bene: mi fa ridere, ed è molto bravo in matematica.»
«Un classico ragazzo. Ti vedo insieme a lui...» Sarà così? Ma ci conosciamo appena. È carino, figo, ma peccato che non è in classe con me.
Ore 19:30
Mentre stavo andando verso scuola, mi sono fermata a prendere la cena nella salumeria vicino al Caddy's in piazza Cavana. Panino con il prosciutto cotto e una bottiglietta di tè alla pesca.
Mentre salgo le scale, controllo le tabelle degli alunni confermati nella bacheca insieme agli orari della settimana e professori. Dato che è provvisorio, cambiano di continuo, e oggi per fortuna, quel bastardo del professore di economia aziendale è in malattia, abbiamo relazioni internazionali per il marketing. Sapete che noia...
L'anno scorso, ci siamo visti Il diavolo veste Prada. Non era male, ma non ho capito perché ce l'hanno fatto vedere...
Appena apro la porta, uno sguardo, che ti brucia come l'acido colpisce il mio sguardo: quegli occhi che non li vedevo da anni: Matthia Paschal. Ancora mi chiedo perché mi sono innamorata di un coglione del genere? Se ne sta appoggiato al muro con la gamba sinistra mentre stava guardando il cellulare e indossa il classico look total black fatto di giacchetta di pelle nera, jeans neri e converse nere. Appena mi vede, pettina i suoi capelli ondulati castani mogano scuro con la mano destra. Non gli è bastato spezzare il cuore anni fa? No! Sembra come se avessi un conto in sospeso con lui.
Lo lascio stare e vado in classe.
Ore 23:00
Appena tornati a casa. Questa serata è stata una vera noia.
«Hai per caso visto il mio nuovo compagno di classe?» mi domanda Miguel.
«Intedi quel ragazzo tipo Harry Styles degli One Direction?»
«A me pareva tipo Shinji Ikari di Evangelion...»
«Sì, lo visto e lo conosco.» Sbuffo lasciando cadere lo zaino a terra. Non ho voglia di trascinarlo in camera.
«Davvero?» Annuisco.
«Voglio che mi racconti tutto!»
«Sarà lunga, quindi, prepara snack e bibite» gli consiglio mentre vado a mettere le mie scarpe nella scarpiera.
Cosa potrà mai andare storto?
Spazio Autrice
Indovinate chi doveva tornare dalle ferie, ma puntualmente si è beccata la febbre e mal di gola che non riesce nemmeno a parlare?
Esatto: io!
Bene, con le ferie "prolungate" direi che tornare a scrivere sarà la mia ancora di salvezza per i prossimi giorni finché non torno a lavorare.
Intanto, seguitemi su Instagram per le ID dei personaggi!
Alla prossima!
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