♡13^CAPITOLO♡
Ore 15:00
"Non verrà"
"Sì che verrà"
"E se gli hanno anticipato la visita?"
"Sai meglio di me che qui non anticipano nulla, anzi il ritardo è più che normale"
Siamo sedute davanti a una porta con un cartellino appeso e una scritta che dice "neurologia", Rebecca non riesce a stare ferma, trema tutta, quanto la capisco.
La prima volta che vidi James fu un colpo di fulmine, è come quando guardi per la prima volta una persona e capisci subito che è quella giusta, quella con cui vorrai condividere la tua vita.
"Quando arriva che faccio Isabelle non riuscirò a dire mezza parola"
"Ma si che ci riuscirai poi io starò sempre qui, ti aiuterò"
"Eccolo! Eccolo!"
Era proprio lui, stava arrivando su una sedia a rotelle anche se secondo me potrebbe benissimo camminare, tra un po' in ospedale pure un familiare lo trasportano così.
Aveva la testa bassa, un pigiama celeste e bianco, i pantaloni a strisce, aveva le mani sugli occhi, non si riusciva a scorgere la faccia.
L'infermiere che lo spingeva ci guardava, forse gli pareva strano che due ragazze stavano lì, in effetti doveva sapere che nessuno prima o dopo di Alessio aveva una visita.
Come immaginavo ci chiese cosa stessimo facendo e non sapendo entrambe che rispondere,poiché stavamo solo cercando di prendere tempo, balbettavamo parole a caso.
Per fortuna il suo cercapersone lo chiamò, così non si concentrò più su di noi anzi decise persino di lasciare Alessio, si vede che era un'emergenza.
"Su dai parlaci digli qualcosa è la tua unica occasione" sussurai all'orecchio di Rebecca, ma lei non aveva la minima idea di come rompere il ghiaccio, decisi che il primo passo lo dovevo fare io.
"Ciao..." Aspettai in attesa di una risposta, vedevo la faccia di Rebecca arrendersi ogni secondo di più.
Non faceva nessuna reazione nessun segno di vita, niente, continuava a stare immobile.
Ad un tratto però si girò e inaspettatamente iniziò a parlare, la sua voce era quella di un ragazzo normale, né troppo adulta ma neanche infantile, profonda ma tenera.
"Ciao! Sono Alessio come mai siete qui? Vi credono delle pazze anche a voi?"
"Em... non proprio la mia amica voleva vederti"
Diedi una piccola gomitata a Rebecca che uscì dal suo stato di assoluto imbarazzo e incredulità.
"Io sono Rebecca piacere di conoscerti, sai sono ricoverata qui da qualche mese e ci credono matti tutti, pensa che ho fatto un murales in camera mia e lei Isabelle vive praticamente in questo ospedale perciò non ti preoccupare"
"Io non so perché i miei mi hanno fatto ricoverare, però mi piacerebbe un giorno passare ad ammirare il tuo murales, se non mi rinchiudono"
"Non succederà tranquillo, non so cosa tu abbia ma ti assicuro che guarirai presto"
"Grazie anche se ci credo poco, sei davvero simpatica"
Le guance di Rebecca diventarono rosse, era così carina, ma secondo me voleva che questo momento non finisse mai, voleva continuare all'infinito.
Purtroppo venne chiamato per la visita e quindi dovette andare, è andato tutto come previsto e il primo incontro è sempre stupendo.
"Ci sentiamo ok?"
"Ok"
Le loro ultime parole della giornata, ma chissà quante ce ne saranno in futuro, spero che possa provare le stesse emozioni che io provo con James.
Anzi dovevo immediatamente tornare da lui, glie lo avevo promesso che sarei tornata presto e una vera fidanzata rispetta gli orari.
"Ei Rebecca io devo andare tu che fai? Resti qui o te ne vai?"
"Resto qui voglio aspettarlo, è solo e ha bisogno di una persona che gli stia affianco"
"Hai ragione poi mi aggiorni voglio sapere tutto quello che succederà"
"Sì sì siamo migliori amiche ricordi?"
"Per sempre"
"Allora io vado"
E con questo mi alzai, ero abbastanza soddisfatta, non è un cattivo ragazzo, sembra normale ma con un pizzico di turbamento che lo rende misterioso e affascinante.
Cominciai a percorrere la strada del ritorno, tre rampe di scale, saltai due scalini alla volta, volevo troppo raggiungere James.
Adoro Rebecca ma ora come ora il mio unico desiderio è stare accanto al mio fidanzato per raccontargli delle mie doti da pianificatrice e della nuova super coppia dell'anno.
Quasi nessuno in questo posto prende le scale, l'ascensore non è solo comodo perché ti risparmia la fatica ma a volte salva la vita.
Ho sentito molte volte medici in crisi gridare "Fermate l'ascensore" perché avevano un paziente in fin di vita che non poteva attendere o perché dovevano correre per un intervento urgente.
Oppure l'unico momento che hanno i dottori per sfogarsi e piangere per la giornata orribile è quando le porte si chiudono e sono soli.
Dovete sapere che anche loro hanno un'anima e quindi si fanno trascinare dai sentimenti, la differenza è che non possono permettere di renderli visibili a lavoro.
Non possono innamorarsi dei familiari dei pazienti, non possono usare il cellulare, ma la gioia che provano salvando delle vite ripaga tutti i loro sforzi.
Ognuno di noi, qualunque lavoro svolga o se semplicemente andiamo a scuola, indossa delle maschere.
Fuori siamo persone diverse, ci piace essere più forti, avere potere e non mostrarci inferiori, ci piace essere belli, truccate, non far vedere le imperfezioni.
Non tutti siamo uguali, capita spesso che succeda il contrario, che il mondo esterno ci renda più vulnerabili, ci fa paura e ci fa rinchiudere in noi stessi.
C'è chi adora stare in gruppo, parlare con molti coetanei, essere al centro dell'attenzione, altri però temono il giudizio, si isolano pensando di non essere all'altezza.
Io sono cresciuta in mezzo a molti bambini e stando da sola mi sono dovuta adattare, sono estroversa, forse perché in ospedale nessuno ti guarda dall'alto verso il basso, più sei simpatica e meglio è.
La gente non dovrebbe guardare l'aspetto ma bensì il carattere è quello che ti deve far perdere la testa non se ha un bel fisico o dei capelli da urlo.
Ma alla fine devi stare bene, in sintonia e poi il resto passa inosservato, non conta.
Sarebbe bello sapere già chi sarà la tua anima gemella, anzi poter scegliere tra un mazzo di carte e crearti il tuo stereotipo di maschio ideale, risolverebbe molti problemi, ma sono sicura che così facendo ci sarebbero dei copioni.
Ma la verità è che tutto arriva in modo inaspettato, che sia un successo o una perdita, in qualunque caso, le gioie o i dolori ci travolgono di sorpresa alle spalle senza preavviso.
Siamo fatti per essere sorpresi, questo non va d'accordo con le persone che detestano i colpi di scena o che amano una vita senza cambiamenti, loro vivono nella monotonia con la paura delle novità.
Comunque James lo trovai nella posizione di prima, di certo non si poteva alzare, quindi in un certo senso era scontato.
"Eccomi di nuovo qui allora ti sono mancata?"
"Ovvio! Che voleva Rebecca?"
"L'ho dovuta aiutare a parlare con il ragazzo che gli piace, sai si chiama Alessio, potreste diventare amici voi due"
"Appena starò meglio lo conoscerò prometto"
"Sì sai ti devo raccontare tutto il piano che ho inventato e spero che nessuno ci abbia scoperto, perché se no passerò il resto della mia adolescenza in prigione"
"La mia solita Isabelle che hai combinato?"
"Ho letto informazioni private di un paziente, ho scoperto che è ricoverato in psichiatria e ha una diagnosi ignota, ma Rebecca è perdutamente innamorata e lei è sicura che lui non abbia niente"
"Oh quante novità davvero insolite, una volta anche io sono andato al terzo piano prima che ci conoscessimo"
"E com'è?"
"Non c'è poi così tanta differenza, soliti muri, solite stanze, soliti medici, solo che tutto è molto più cupo"
"In che senso?"
"Nel senso che almeno noi abbiamo un punto specifico malato del nostro corpo e quindi in un certo modo è più facile curarlo, ma curare ragazzi che hanno tentato di suicidarsi, che non mangiano o che mangiano troppo, in quel caso devi agire sulla loro mente"
"Vero, un giorno vorrei andarli a trovare, ma perché sai queste cose?"
"Non sono mai stato ricoverato in quel reparto però in America una volta Sì e non è stato piacevole, lo detestavo ancora di più, vogliono solo parlare di come ti senti o come stai, quando io volevi stare in silenzio era quello che mi serviva"
"E poi com'è finita?"
"Nulla dopo una settimana mi hanno lasciato andare e fine della storia"
Non sapevo nulla, in fondo non so molto della sua vita prima di venire qui in Italia, anzi la sto scoprendo poco alla volta...
☆Angolo Autrice☆
Mi dispiace moltissimo per la lunga attesa, spero che il mio capitolo vi piaccia, grazie a tutti!
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