♡11^CAPITOLO♡

Sembravo Flash, la dormita mi doveva aver fatto molto bene, ma credo che più di qualsiasi altra cosa sia il pensiero di James a farmi correre senza limiti.

Potrei raggiungere la sua stanza ad occhi chiusi.

C'è molta più gente di giorno, si può dire che c'è molta più vita anche se in un luogo in cui a volte viene messa a dura prova e in discussione.

Sarà felice di vedermi?

Avrà voglia di stare con me?

Se ci sono i suoi genitori?

Non potevo esitare, non ora almeno, non potevo  permettermi di rallentare e davvero non riuscivo  a comprendere il perché dei miei pensieri negativi.

Il pessimismo lo lasciai alla sua solitudine, è un nemico che tutti noi affrontiamo costantemente, senza saperlo, ma ci attacca alle spalle e se non fermato ci trascina in un buco nero da cui è difficile tornare indietro.

Mi fermai, nonostante i miei propositi, ragionando sul fatto che James non poteva vedermi con gli stessi vestiti di ieri, inoltre mi dovevo fare una doccia, per rinfrescarmi e non somigliare a uno spaventa passeri.

Andai spedita allo spogliatoio, lì si trovava l'armadietto di mia madre, era identico a quello che sta nelle palestre ma un po' più grande.

In basso tengo sempre un cambio e il necessario per l'igiene e il trucco in un beauty case.

Presi tutto con la stessa foga di quando aprono il buffet a una festa e sistemai tutto nel piccolo bagno.

Non aveva una vera e propria doccia, come potete immaginare, aveva solo un buco nl pavimento con una specie di filtro, ma mi bastava.

Le mattonelle non erano messe meglio e lavarmi in uno spazio, in cui solamente girarti per passarti il bagno schiuma era un'impresa.

La doccia durò solamente qualche minuto, veloce ed efficace.

Dopo essermi vestita passai a un trucco leggero, avendo solo un correttore, della cipria e un mascara.

Ma il tocco finale lo dà il profumo, tendo ad esagerare, però mi piace che James si perda nella nuvola di fragranza dolce che mi avvolge.

Un'ultima controllata allo specchio, una spazzolata ed ero di nuovo la Isabelle pronta a una nuova giornata.

Sistemai tutto con cura, purtroppo però il prossimo che dovrà lavarsi non potrà usare l'acqua calda. 

10 minuti dopo...

La porta era aperta, decisi comunque di bussare, due tocchi secchi con l'aggiunta di un "Si può?", la risposta mi tolse ogni mio dubbio.

"Certo Isabelle non vedevo l'ora che tu venissi,  non sai quanto è stata dura stare senza di te"

"Per me vale lo stesso, mi sei mancato così tanto che mi sono messa persino a saltare sul tuo letto"

"Davvero! Ecco perché il lenzuolo era tutto stropicciato"

"Scusami…"

"Non ti preoccupare, però non stare lì ferma"

Neanche un secondo passò, mi buttai sopra di lui ridendo, è bellissimo riaverlo accanto, poterlo baciare senza affaticarlo, poterlo abbracciare sentendo il suo cuore battere.

"Ei stai attenta ai fili e alla cicatrice!"

"Mi dispiace ti fa male?"

"Prima non sentivo nulla, credo che il potere dei farmaci stia svanendo, ma ora non voglio parlare di me, voglio sapere della fantastica sorpresa che mi hai fatto"

"Volevo trovare un modo per farti un regalo, per dimostrarti quanto ti voglio bene, quanto ti amo"

"Come hai fatto a scoprire della chitarra?"

"Ho cercato sul tuo instagram, ho visto quella tua foto con la tua chitarra in mano, avevi un sorriso stupendo e poi ho parlato con tua madre e mi ha detto che la tua più grande passione è suonare"

"Isabelle non dovevi davvero, sei la fidanzata migliore del mondo e io ti amo di più"

Mi raccontò di suo nonno e del motivo per cui ama la musica, del provino andato male all'accademia, era molto triste da ascoltare.

Nel mentre gli misi il braccio sotto al collo, avvicinai la mia fronte alla sua guancia continuando a sentirlo parlare.

"Tu mi hai regalato la mia prima ragione di vita, l'oggetto a cui ero più affezionato, in un certo senso grazie a te sento mio nonno più vicino"

"Non sapevo nulla di tutto questo, James non sai quanto mi dispiace per quello che ti è successo, ma ti prometto che ritornerai a suonare, sarò la tua fan numero 1"

"Isabelle non potrai mai essere una mia fan"

"Perché?"

"Perché tu sei il mio universo, sei troppo speciale per essere una semplice fan"

"James mi prometti che non starai mai più male, lo so che non dipende da te, ma ti prego non potrei sopportare di rivederti come prima"

"Lo prometto, rispetterò ogni orario e prenderò le medicine necessarie per non far riaccadere momenti orribili"

"E io ti starò accanto"

La sua mano sinistra si posò con leggerezza sul mio collo, mi lasciai sfiorare, era morbida e calda.

Prima le mani di James erano fredde, in realtà il suo corpo era freddo, versione vampiro, ma adesso sento il suo calore, segno che il suo cuore sta funzionando correttamente.

A piccoli passi andremo avanti, ogni giorno miglioreremo, al plurale perché non è solo una sua meta questa, ma la nostra. Sarà la nostra vittoria, il traguardo da raggiungere.

Ci saranno difficoltà?

Certamente, ma siamo esseri umani e come tali siamo soggetti a continui problemi, grandi o piccoli che siano, nessuna vita si può definire perfetta, il mondo in cui viviamo non è per niente perfetto.

Molti definiscono un "dato di fatto" nascere, crescere, imparare, diventare maturi, sposarsi, avere figli, invecchiare in armonia.

Voi pensate sia normale?

Cosa succede se questa catena di montaggio si guasta o si interrompe?

Succedono i piccoli drammi, le catastrofi, sbagliamo dicendo bugie o facendo azioni scorrette, ci lasciamo coinvolgere da inutili questioni e da quelle serie che mettono in difficoltà la nostra esistenza.

Non viene mai presa in considerazione una cosa, il rischio.
Se non rischi vieni considerato uno sfigato, una che non ha carattere, una femminuccia, ma siamo realmente sicuri che siamo noi quelli strani?

Dal dizionario: " Possibilità di pericolo, di danno materiale o morale, dipendente da situazioni spesso imprevedibili. Situazione pericolosa, azzardo."

Non sto dicendo che il brivido del rischio non va provato, però di riflettere due o tre volte prima di accettare e non deridere quelli che non sono d'accordo con voi.

Il senso di colpa e la coscienza non vi aiuteranno, il nostro cervello comanda ogni reazione, ma queste sono le più difficili.

Se siete determinati e sapete che la vostra azione avrà esiti positivi niente vi potrà fermare, ma al contrario è diverso, ascoltate le persone che vi diranno di non commettere l'errore.

"James quanto durerà la riabilitazione?"

"Non sono sicuro, più o meno un mese, dipende dai miei progressi"

"Credo in te, sarai bravissimo!"

Un mese, 30 giorni, 720 ore, 42300 minuti e 2592000 secondi.

Ci capita spesso di dire "Manca solo un mese", quando per esempio si è a maggio e gli studenti non attendo nient'altro che l'estate, ci capita quando è il nostro compleanno, quando ci sono fidanzati che aspettano le nozze, quando si attende con ansia l'arrivo di un figlio che per ben nove mesi ha vissuto nella pancia della mamma.

La verità è che il tempo vola, è un processo incontrollabile e costante, non c'è nessun comando o nessuna formula che lo possa sospendere.

Il tempo è prezioso, il tempo dona e spezza la vita, il tempo non guarda in faccia nessuno, non gli importa di nessuno, il tempo è eterno.

Perciò non ci soffermiamo su problemi senza senso, viviamo ogni secondo come se fosse l'ultimo.

Aiutiamo le persone il cui tempo è stato tanto crudele da non avere un tetto sopra la testa, aiutiamo le persone vittime di maltrattamenti, aiutiamo i bambini che non hanno cibo né acqua, aiutiamo a renderli felici.

Il tempo è troppo importante per passarlo a stare su un divano e a ripiangerci le cose che avremmo potuto fare, dobbiamo agire per rispetto di quelle persone che non si possono permettere di farlo, perché obbligate a fare altro.

Volete avere una vita infelice e con rimorsi o una vita soddisfacente e piena di desideri?

La risposta è scontata, ovvio, ma allora dimostratelo, condividete il vostro tempo.

"Isabelle ti sta squillando il telefono"

"Hai ragione"

Erano circa cinquanta messaggi di Rebecca e tutti dicevano "Isabelle devi immediatamente venire è successa una cosa stratosferica",
"Rispondi però ho urgente bisogno di te e dei tuoi consigli", "senti se non ti presenti qui entro cinque minuti ti rinnego come migliore amica".

Non ero del tutto certa che scherzasse, comunque è meglio non giocare con il fuoco altrimenti si rischia di rimanere ustionati e nonostante lo stia dicendo in modo figurato quelle ferite sono tra le peggio e le più brutte.

Ti cambiano esteticamente e ci vuole molto coraggio per accettarle.

Sono dolorose dal punto di vista fisico e morale, sono complicate da guarire e da lasciarsi alle spalle.

A malincuore dissi a James che Rebecca chiedeva il mio supporto e che era di vitale importanza (spero per lei che sia così).

Con un ultimo e sensazionale bacio ci lasciammo, ritornerò da lui più tardi, l'emergenza della mia amica doveva essere risolta al più presto.

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