Capitolo 20

Cat stava tranquillamente camminando per le strade di Parigi.
L'aria era fresca e non c'era nemmeno una nuvola in cielo.
Era davvero un bel pomeriggio, e se lo sarebbe goduto la ragazza se non fosse per quella strana sensazione. Si sentiva come se qualcuno la stesse osservando. Ma ogni volta che si guardava intorno per vedere chi era non c'era nessuno.
Credette che era solo la sua immaginazione e continuò facendo finta di niente.

Dopo qualche minuto arrivò a casa di Nathanaël.
Bussò.
«Arrivo!» sentì urlare da dentro casa. Era la voce di Nathanaël.
Poco dopo aprì la porta.
«Oh, ciao Cat!» la salutò, sorridendo.
«Ciao Nathan!» lo salutò a sua volta Cat, scuotendo la mano.
«Entra pure.» disse il rosso, spostandosi per farla entrare.
La ragazza entrò e Nathanaël chiuse la porta.
La casa era davvero graziosa: l'entrata dava sul soggiorno, con un camino e due divani; dietro di uno di questi c'era la sala pranzo, con un grande tavolo; c'era una scala a pioli che portava al piano di sopra e alla loro sinistra una porta, che molto probabilmente portava alla cucina. Erano tutti colori chiari ed eleganti.
«È davvero una bella casa.» disse Cat, sorridendo.
«Grazie.» disse Nathanaël, arrossendo.
Andarono verso il tavolo della sala da pranzo.
«La prof ha detto che dobbiamo fare o una ricerca o un plastico con argomento il DNA. Avevo pensato di costruire un plastico che rappresentasse la divisione del DNA.» spiegò il rosso.
«Mmh...bell'idea!» esclamò la ragazza.
«Allora si farà!- annunciò contento Nathanaël -Vado a prendere i materiali, tu fai come se fossi a casa tua.».
Detto questo salì le scale a pioli, andando al piano di sopra.
Cat sorrise e andò verso la cucina.
Trixx mise la testa fuori dalla borsa.
«È davvero gentile quel ragazzo.» sussurrò.
La ragazza aprì una mensola per prendere un bicchiere e lo riempì d'acqua.
«Trixx, nasconditi o ti sentirà.» sussurrò prima di bere l'acqua. Ma le bastò aprire un occhio per sputare il liquido dallo stupore, per fortuna nel lavello.
«The Wolf?!» esclamò, guardandolo affacciarsi dalla finestra che dava sul lavello della cucina.
«Che?» chiese Nathanaël dal piano di sopra.
Cat sussultò e si girò.
«Oh, ehm, niente! Stavo solo-ehm, mi sono...affogata con l'acqua!» disse per poi tossire per finta, mettendoci dentro delle parole che sembravano "The Wolf".
«Ah...ok...- disse alla fine il rosso -Tra un po' sono da te!».
«Ma certo. Tranquillo. Prenditi tutto il tempo che vuoi.» disse la ragazza, facendo una risatina nervosa.
Smise quando si rigirò guardando il ragazzo-lupo, con un'espressione seria in volto.
«......salve...» riuscì a dire quest'ultimo, facendo un gesto con la mano.
«Che ci fai qui?» sussurrò Cat.
«Mmh...sai, passavo da queste parti per controllare com'era la situazione e mi sono detto "Perché non andiamo a vedere cosa fanno di bello Cat e il suo...amico...?" ed...eccomi qua...» mentì The Wolf, sorridendo nervoso.
«...sei ancora geloso, vero?» chiese la ragazza, mettendo i pugni sui fianchi.
«Ma che dici? Geloso? Io?! Non sono mica un bambino!- disse il ragazzo-lupo, incrociando le braccia e guardando altrove. Dopo pochi secondi si mise a guardarla con la coda dell'occhio -Ti ha toccato la mano?».
Cat sospirò dall'esasperazione prima di sbattersi una mano sulla fronte.
Sentirono dei passi.
«Ora vai via! E smettila di fare il geloso!» sussurrò la ragazza, chiudendo la finestra e andando verso la sala da pranzo.
The Wolf sbuffò e iniziò a fare il giro della casa per cercare un'altra finestra da cui osservarli. Ne trovò una che si affacciava proprio sulla sala da pranzo, dove i due stavano lavorando. Si nascose per bene e iniziò a spiarli.

Incominciarono ad assemblare la prima parte del DNA.
«Ma che fai?!» esclamò Cat, indicando i pezzi che stava usando Nathanaël.
«...sto assemblando questi pezzi, perché?» disse quest'ultimo, guardandola.
«L'adenina non va con la guanina, ma va con la timina. E la guanina va con la citosina.» spiegò la ragazza, facendogli vedere i pezzi.
«...ne sei sicura?» chiese il rosso titubante.
«......no.» rispose Cat.
Si guardarono per qualche secondo. Dopodiché scoppiarono in una fragorosa risata.
Ritornarono a lavoro. Questa volta Nathanaël seguì la spiegazione della ragazza.
Arrivarono alla parte in cui il DNA si sarebbe diviso in due.
«Mi chiedo come farà a reggere.» disse Cat, non smettendo di lavorare.
«Tranquilla, useremo questi bastoncelli di legno.» disse il rosso, prendendone uno.
«...mi correggo, mi chiedo come lo porteremo a scuola.» disse la ragazza, facendo ridere Nathanaël.

"Sono troppo amici per i miei gusti" pensò The Wolf, facendo una smorfia di rabbia. Non aveva tolto neanche un secondo gli occhi da loro. Guardava soprattutto il rosso, per accettarsi che non facesse mosse false.
Nathanaël smise di ridere dopo qualche secondo.
«Sei fantastica, Cat.» disse, ridacchiando un po' e mettendole una mano sulla spalla.
A quel punto il ragazzo-lupo non ci vide più dalla gelosia: prese un sasso, si allontanò e lo lanciò verso la finestra. Questa si ruppe in mille pezzi. Il botto fece spaventare i due, che andarono vicino ai pezzi di vetro.
«Ma che è successo?!» esclamò il rosso, mettendosi in ginocchio per raccogliere i pezzi.
The Wolf, dopo essersi accorto di quello che aveva fatto, corse dall'altro lato della casa, sperando di non esser stato visto.
Invece Cat si accorse di lui e sussultò.
«Ehm...i-io vado a prendere...una scopa! Sì...Allora vado.».
Detto questo corse verso il piano di sopra e arrivò in una stanza che doveva essere la camera di Nathanaël.
Si avvicinò alla finestra, dove vi era appoggiato un ragazzo-lupo, con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi.
«Hei bellezza.» il suo tono era tranquillo, come se non fosse successo niente.
La ragazza ringhiò «Ti avevo detto di andare via!».
«Beh, a quanto pare non riesco a stare lontano da te, principessa.» disse The Wolf, facendo un sorrisetto divertito.
Cat arrossì leggermente, ma non cancellò la sua smorfia di rabbia.
Dopo pochi secondi si sentirono dei "BIP BIP" dal bracciale del ragazzo-lupo.
«Oh, cavolo! Devo andare!» esclamò quest'ultimo, facendo un salto giù.
La ragazza, preoccupata, si avvicinò velocemente alla finestra e guardò giù: The Wolf era atterrato sano e salvo e si era messo a correre lontano.
«......The Wolf...».

Ritornò giù con la scopa.
«Ecco. Ti aiuto a pulire?» chiese Cat.
«Nono, tranquilla. Ci penso io.» disse Nathanaël, prendendole la scopa. Tentò di mettere tutti i pezzi in un mucchietto, ma non era così facile.
«Aspetta, ti aiut-» nel tentativo di riprendersi la scopa, la ragazza cadde all'indietro, sbattendo leggermente la testa contro il tavolo.
«Cat!» esclamò il rosso, preoccupato.
La ragazza sussurrò un "Ahia" prima di accorgersi di alcuni fogli caduti vicino a lei. Li prese in mano e li guardò bene: erano dei disegni che ritraevano una specie di supereroe mascherato e una ragazza simile a Marinette.
Passarono pochi secondi prima che Cat capisse tutto «A te...piace Marinette?!».
Nathanaël arrossì.
«Ehm...insomma...f-forse...- abbassò la testa, imbarazzato -Che stupido...».
La ragazza lo guardò tristemente, ma poi sorrise dolcemente.
«Non dire questo...anch'io, come te, sono innamorata di una persona...quindi so cosa si prova...» disse.
Il rosso sgranò gli occhi e la guardò.
«Sarà un nostro piccolo segreto...amico.» continuò Cat, alzando il mignolo verso di lui e sorridendo.
Nathanaël esitò un po', poi sorrise e fece intrecciare i loro mignoli «Lo prometto...amica...».

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