Capitolo 18

«Signorina Andre-Castaldo!» chiamò la prof, facendo sussultare Cat.
«PRESENTE!» esclamò la ragazza.
Nella classe si formò una grossa risata.
«Vedo che il suo posto è abbastanza comodo per dormirci sopra.» disse la prof, incrociando le braccia.
Cat diventò rossa in viso.
Quella notte non era riuscita a chiuder occhio.
Continuava a pensare a The Wolf e il cuore iniziava a batterle così forte da non farla dormire.
«Ehm...ieri sera, cioè ieri notte, non ho dormito...perché non ho dormito?...perché...il mio cane...sì...non stava bene...il mio cane non stava bene e...dovevo stare con lui perché...era il mio cane...e quindi-» cercò di giustificarsi la ragazza ma la prof la interruppe con un "Va bene, va bene" e "Che non si ripeti più" e ritornò alla cattedra, riprendendo la spiegazione.
Cat appoggiò le braccia sul banco e lanciò un'occhiataccia al suo compagno di banco.
«Perché non mi hai svegliata?» sussurrò la ragazza.
«Perché avrei dovuto...micio...?» sussurrò Alex, facendo un sorrisetto.
Cat sbuffò e ritornò ad ascoltare la prof, ignorando il ragazzo.
Verso la fine dell'ora, la prof annunciò che dovevano fare un progetto di scienze in coppia.
«Bene, e ora deciderò le coppie...- iniziò a guardare gli alunni a uno a uno -...Juleka, tu starai con Ivan...Rose con Kim...Mylène con Alya...Max con Nino...Catherine con Nathanaël...Chloé con Alex e Adrien, Marinette e Sabrina staranno in gruppo. Il progetto dovrà essere consegnato lunedì. E questo è
tut-».
«Professoressaaa! Posso fare a cambio con Marinette?» chiese Chloé, con quella sua voce fastidiosa.
La corvina fece una smorfia di rabbia rivolta alla bionda.
«Oh, ehm...non so...» balbettò la prof.
«Mi dispiace Chloé, ma i posti sono stati già scelti.» intervenne Cat, guardandola con aria vittoriosa.
La bionda ringhiò e si alzò di scatto «Non mi parlare così! Guarda che posso chiamare il mio papà, ovvero il sindaco di Parigi, e farti passare in guai seri!».
«Cosa potrebbe fare un sindaco contro una ragazzina che ha solo detto la verità? E poi, di sicuro, se tuo padre è il grandissimo sindaco di Parigi, avrà cose più importanti da fare che occuparsi delle assegnazioni delle coppie per un semplice progetto di un liceo.» disse la ragazza, incrociando le braccia e facendo un sorrisetto.
"Wow...è ancora più bella quando fa la coraggiosa..." pensò Alex, guardando la sua compagna meravigliato.
Chloé, non sapendo più che dire, si risedette con le braccia incrociate e il broncio.
«Allora le coppie rimarranno queste.» annunciò la prof prima che la campanella suonasse, segnando la fine della lezione e l'inizio della ricreazione.
Gli alunni iniziarono ad alzarsi e alcuni uscirono dall'aula.
«Oh, Cat, grazie grazie grazie!» esclamò Marinette, saltellando.
«Ok ok ok, ma ora basta saltare o ti sentirai male.» disse la ragazza, ridendo.
La corvina si fermò e iniziò a ridere insieme all'amica.
«Sta a te tentare di non svenire vicino a un modello.» le sussurrò Cat, facendola diventare rossa in viso.
Lasciò Marinette sognare ad occhi aperti e si diresse verso un rosso che se ne stava isolato a disegnare.
«Ehi.» lo salutò la ragazza, sorridendo.
Il rosso quasi si spaventò quando sentì all'improvviso la voce di Cat. Alzò lo sguardo dal foglio e la vide.
«C-ciao...» riuscì a dire.
«Io sono Catherine, la tua compagna di progetto. Ma puoi chiamarmi Cat.».
«Oh...ehm...io sono Nathanaël.».
La ragazza sorrise «Sono felice di conoscerti.».
Il rosso non poté far altro che ricambiare il sorriso, arrossendo lievemente.
«Ti va bene se il progetto lo facciamo questo pomeriggio? Sai, sabato e domenica ho degli impegni.» chiese Cat.
«Sì, sicuro. Facciamo a casa mia alle 16:00. Mia madre e mio padre lavorano, quindi staremo più tranquilli.» disse Nathanaël.
«Perfetto!- esclamò la ragazza, alzandosi -Allora a dopo Nathan.».
Iniziò a camminare verso il suo posto.
«......a dopo Cat...»

Nel frattempo un ragazzo incappucciato li stava osservando, con la schiena appoggiata vicino all'uscita.
«Farà bene quel rosso a non avvicinarsi troppo alla mia Cat.» sussurrò tra sé e sé, facendo una smorfia di rabbia.
Axxy fece uscire la sua testa dal cappuccio di Alex.
«Stai parlando da solo?» chiese, sbuffando.
«Sto solo pensando ad alta voce.».
«...cioè parlare da soli.».
«Ma finiscila e mangia la tua stupida mora!- il ragazzo usò una mano per spingere dentro il cappuccio il kwami -...e vedi di non sporcarmi».
Detto questo girò i tacchi e iniziò a percorrere il corridoio.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top