Capitolo 15

All'improvviso si sentì un botto, simile a quello di una bomba, proprio dietro la porta del ripostiglio. Quest'ultima venne completamente distrutta.
The Wolf, come d'istinto, si mise davanti a Orange Fox e l'abbracciò per riuscire a proteggerla dall'esplosione. La ragazza-volpe era diventata completamente rossa e si riprese solo quando sentì una pressione sulla spalla e sull'addome. Era The Wolf. Era svenuto. Lo guardò bene: sulla schiena si era strappato il costume e al suo posto c'era una gran bruciatura e alcuni graffi provocati dall'esplosione. Però stava ancora bene, riusciva a sentire il suo respiro caldo sul collo e il battito non si era fermato, neanche per la ragazza-volpe. Infatti il suo cuore batteva così velocemente che se lo sentiva scoppiare nel petto.
«The Wolf...The Wolf svegliati, ti prego...» gli disse piano, per non farsi sentire da L'Employée.
«The Wolf.» lo richiamò, questa volta scuotendolo leggermente.
Il ragazzo-lupo aprì leggermente gli occhi. Fu costretto a battere un paio di volte le ciglia per riuscire a mettere le figure a fuoco.
«F...fox...» riuscì a dire.
«The Wolf! Che sollievo!» esclamò Orange Fox, abbracciandolo.
The Wolf ricambiò l'abbraccio a fatica: era molto debole e la ragazza-volpe lo notò subito.
«The Wolf, sei debole.» gli disse.
Il ragazzo-lupo si mise in piedi.
«Ma n-no...p-posso ancora comb-» non riuscì a finire la frase che cadde subito.
Orange Fox lo prese al volo tra le sue braccia, per evitare che cadesse e avesse ulteriori danni.
«Non sforzarti o finirai per farti veramente male.» gli raccomandò.
«Non ho bisogno di una mammina ora.» disse scocciato The Wolf.
«Infatti avresti bisogno di un dottore in questo momento.» ribattè l'altra.
Il ragazzo-lupo sbuffò.
In quel momento Orange Fox si ritrovò a riflettere sul da farsi: The Wolf era ferito e non sarebbe riuscito a combattere, ma a Ladybug e Chat Noir serviva aiuto perché l'avversario era molto potente. Sarebbe potuta andare ad aiutarli se non fosse stato per il fatto che non poteva lasciare lì solo The Wolf: L'Employée sarebbe potuta tornare e attaccare il ragazzo-lupo privo di forze.
Doveva prendere una decisione, e in fretta.
Prese il braccio di The Wolf e se lo mise sulla spalla.
«Andiamo, ti porto in un posto più sicuro.» gli spiegò Orange Fox.
«Ma... il tuo ginocchio...» disse il ragazzo-lupo.
«Mi è passato, ora devo ricambiare il tuo favore.»disse la ragazza-volpe, facendogli l'occhiolino.
Allora The Wolf si convinse e si fece aiutare.

Ritornarono nella sala dove Ladybug e Chat Noir stavano combattendo senza alcun successo.
Orange Fox arrivò nel bagno senza farsi vedere e appoggiò The Wolf a terra. Egli aveva gli occhi chiusi, come se stesse riposando, ma si vedeva lontano un miglio che sentiva dolore.
«Io ora vado.» disse la ragazza-volpe, alzandosi. Non poteva fare altro. Doveva aiutare Ladybug e Chat Noir e anche proteggere The Wolf.
Fece per andare ma venne fermata dal ferito che le prese la mano.
«Non andare.» disse, cercando di nascondere il dolore.
Orange Fox arrossì lievemente, poi si inginocchiò e lo guardò, sorridendogli dolcemente.
«Devo farlo se voglio proteggerti.» disse, rassicurandolo.
Si alzò e uscì, lasciando il ragazzo-lupo da solo.

Ladybug e Chat Noir stavano ancora combattendo invano, causandosi dei danni.
Orange Fox li raggiunse.
«È davvero forte.» commentò il ragazzo-gatto.
«Ma come mai questa volta è così forte?» chiese la ragazza-volpe.
«Non lo sappiamo, ma meglio prendere l'akuma prima che distrugga tutto.» disse la ragazza-coccinella.
I due annuirono.
Orange Fox lanciò qualche freccetta e Ladybug tentò di bloccarle il braccio con lo yoyo. L'Employée schivò le freccie e prese il filo dello yoyo, per poi tirarlo verso dietro. Allora la ragazza-coccinella fu lanciata via dall'altra parte della sala, sbattè contro il muro e cadde a terra. Le freccette prima usate per poco non la colpirono.
«Scusa!» si scusò la ragazza-volpe per le freccette.
Ladybug fece segno di stare bene.
Orange Fox impugnò il suo flauto.
«Ho un piano.» disse, guardando Chat Noir, che annuì.
La ragazza-volpe corse verso L'Employée, attaccandola con il flauto. La donna tenne fermo il flauto con le mani e cercò di tirarlo via dalle mani di Orange Fox. Fu in quel momento che si sentì la parola "Cataclisma!" uscire dalla bocca di Chat Noir. La ragazza-volpe, rivolta a L'Employée, fece l'occhiolino e un sorrisetto, per poi tirarle il polso dov'era il bracciale verso la mano del ragazzo-gatto, che lo distrusse in mille pezzi.
La donna sgranò gli occhi e si toccò il polso incredula. Era successo tutto in pochi secondi, in un attimo.
L'Employée però non si fece intimidire: spinse Orange Fox a terra e si allontanò dai due con un lungo salto all'indietro.
«Credete di avermi fermata?» disse ridendo, mentre prendeva un altro biglietto.
Lo stava per lanciare contro i due quando il suo polso venne bloccato da uno yoyo a pois.
«Ti sei dimenticata una supereroina!».
«Ladybug!» esclamarono il ragazzo-gatto e la ragazza-volpe.
La ragazza-coccinella tirò il filo facendo cadere la nemica. Si avvicinò, intenta a prendere la foto attaccata alla gonna, ma si fermò quando sentì un ticchettio provenire dalla sua gamba. Era un "biglietto-bomba" messo da L'Employée.
«Ladybug! No!» urlò Chat Noir, precipitandosi da lei. La fece cadere a terra e le tolse la bomba, dopodiché la lanciò in aria e questa esplose, creando un'accecante bagliore luminoso.
Tutti si coprirono gli occhi con le braccia per evitare di accecarsi.
Quando riaprirono gli occhi, L'Employée si era già liberata dal filo dello yo-yo e aveva messo altri biglietto-bomba ai lati della sala.
«Ma che fai?! Così distruggerai anche i miraculous!» urlava Le Papillon nella testa della donna.
«Non rompere "Acchiappafarfalle". Io faccio quello che voglio.» disse quest'ultima con ghigno malefico in volto, uscendo dalla sala.

«Ladybug...non voglio essere pesante ma credo che tu debba fare qualcosa.» disse Orange Fox.
La ragazza-coccinella capì al volo.
«Lucky Charm!– esclamò Ladybug lanciando lo yo-yo, da cui uscì un paio di forbici –Eh? Delle forbici?».
«Perfetto, così possiamo dare un taglio a questa storia.» scherzò il ragazzo-gatto, che invece di farla ridere ebbe l'effetto contrario.
La ragazza-coccinella, infatti, si sbattè una mano sulla fronte e subito dopo si guardò intorno cercando di trovare un modo per usare le forbici. Vide una bottiglia d'acqua (che aveva portato Nino), i biglietti-bombe e infine le forbici.
«Orange Fox! Butta l'acqua intorno alla sala!» disse, lanciando la bottiglia verso la ragazza-volpe. Quest'ultima la prese e corse sul muro, facendo cadere l'acqua su tutto il perimetro della sala, dove erano state messe le bombe.
«Chat Noir! Tocca a te!» disse Ladybug, dandogli le forbici. Dopo un breve momento, il ragazzo-gatto capì il piano e iniziò a scivolare sull'acqua, tagliando a uno a uno i biglietti-bombe.
Orange Fox, intanto, si era aiutata con il flauto per arrivare a terra, vicino a Ladybug. Dopo un po' Chat Noir le raggiunse. Rimasero qualche secondo a vedere i pezzi di carta, con la paura che potessero esplodere e che quello che avevano fatto fosse stato completamente inutile.
Non successe nulla.
Il piano aveva funzionato.
I tre supereroi parigini fecero un enorme sospiro di sollievo.
L'Employée ritornò «Credete sia finita qui? Siete solo degli stupidi!».
Stava per lanciare un altro biglietto su di loro quando una voce proveniente da dietro di lei la bloccò.
«Ehi tu!».
Riconosceva quella voce.
L'avrebbe riconosciuta ovunque.
Ed era anche l'ultima voce che avrebbe voluto sentire in quel momento...

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