76. Voglio ricordarmi di te
[...]
Eccoli lì, uno di fronte all'altro, esattamente come la prima volta che si erano incontrati.
Entrambi continuavano a fissarsi, incantati e rapiti l'uno dallo sguardo dell'altro, fino a quando non toccò al ragazzo rompere quel legame e distogliere lo sguardo, per poi continuare a caricare la merce sul carro.
-aspetta! - lo bloccò la fanciulla proprio mentre stava per salire sul carro, attirando nuovamente il suo sguardo.
-sono giorni che ti cerco ed io...ecco...volevo scusarmi per non aver ricambiato il saluto la scorsa volta- inventò la prima scusa che le passò per la mente, voleva tenerlo lì a parlare ancora per un po', aveva tante cose da chiarire e da ricordare ancora e non voleva che se ne andasse così velocemente.
-sì, ahm...tranquilla, davvero. Ormai non ci penso neanche più, è una cosa banale- tentò di giustificarla il ragazzo, mentendo in gran parte. In verità quel pensiero, quel maledetto saluto non ricambiato, lo stava tormentando, ma in quel momento credette che sarebbe stato stupido ammetterlo.
-ah si? E perché non ti credo? - domandò ironicamente la fanciulla, lasciandosi sfuggire uno sbuffo divertito.
-caspita è talmente evidente?! - esclamò il moro fingendosi preoccupato, coinvolgendola in una risata.
-Baggianate a parte, sono serio Noah, lascia stare- cercò ugualmente di liquidare il discorso, non accorgendosi di averla chiamata per nome.
-Di nuovo...- rimurginò la bionda fissando il basso
-di nuovo cosa? - domandò confuso. Gli era sembrato talmente tanto normale e confidenziale ritornare a parlare con lei, che ancora non aveva realizzato "il problema" su cui si stava concentrando la ragazza.
-mi hai di nuovo chiamato per nome- gli ricordò sorpresa, e lì Niccolò capì. Capí che la sua Noah non c'era più, che in quel momento al posto suo c'era una fanciulla che di lui, non conosceva nemmeno il nome.
-sai...in effetti questo mi porta a dirti perché mi sono avvicinata alla tua bancarella, non mi interessa di questo stupido coso- disse posando disinteressata l'oggetto che aveva preso precedentemente -volevo solo capire come facevi a conoscermi, capirti e...magari conoscerti- ammise la bionda guardandolo imbarazzata
-sei una principessa, perché non hai pensato che ti conoscessi per questo? Come tutti gli altri abitanti? - domandò curioso senza darle una vera e propria risposta
-perché è come se tu non fossi come tutti gli altri, sento che...che tu sei qualcosa di più...non so se mi sono spiegata scusa- si scusò pensando di risultare solo ridicola davanti agli occhi di uno sconosciuto, ma lui negò con la testa facendole capire che di scusarsi non c'era bisogno
-A dire il vero hai ragione, io ti conosco non solo perché sei la principessa del regno, ma proprio perché anche tu per me sei qualcosa di più- ammise sospirando rammaricato, quanto avrebbe voluto che ricordasse tutto nel giro di pochi secondi...
-ascolta, probabilmente ti sembrerà strano e non so perché io ti stia dicendo tutte queste cose, ma sento che di te mi posso fidare- premise mettendo le mani avanti e accennando un lieve sorriso, ottenendo un cenno da parte del ragazzo -probabilmente ho perso tutti i ricordi, cioè non proprio tutti... Ricordo che sono uscita con un'altra fanciulla, mi ha portata in un posto lontano, in mezzo al verde, lontano da tutti e tutto, prima di colpirmi con qualcosa, un bastone credo... - cercò di ricordare raccontando ciò che la sua mente vedeva
-poi mi sono svegliata a casa di un lord, Lord Micheal, della casata ovest, non ricordo bene il nome di quest'ultima... Ricordo solo la sua faccia...- raccontò ancora mentre la voce comminciò a tremarle e sulla faccia prendevano posto rughe di disgusto
-ti ha toccata? - domandò Niccolò prontamente. Nonostante fosse cosciente del fatto che la fanciulla non si ricordasse di lui e che avrebbe dovuto mantenere le distanze e mettere da parte la gelosia, non poteva fare a meno di preoccuparsi per lei.
Noah si limitò ad alzare lo sguardo e ad osservarlo negli occhi che le ispiravano sicurezza, sapeva che poteva fidarsi di lui, così annuì silenziosamente vedendolo sbuffare infastidito e stringere i pugni.
La ragazza si sorprese.
Era strano che un ragazzo di preoccupasse delle violenze che le donne avevano subito, soprattutto se quelle donne non gli appartienevamo.
A quelle riflessioni le tornò in mente il flash di lei e quel ragazzo a letto, con le lenzuola sporche di sangue e i sorrisi sulle loro bocche ansimanti. Prese coraggio e aprì bocca, decisa a levarsi questo dubbio dalla testa.
-ricordo però...che non è stato il primo a toccarmi, che forse c'è stato qualcun'altro...- gli fece presente torturandosi le dita tra loro, aspettando una sua risposta che ci mise poco ad arrivare
-qualcun'altro? - domandò per essere sicuro e la vide annuire
-qualcuno che ti sommigliava parecchio... Con gli stessi capelli mori, le stesse mani, gli stessi occhi... - espellette i dettagli e 'sta volta fu lui ad abbassare il capo non sapendo che dire
-sei presente in altri miei ricordi e vorrei capire perché, se c'è stato qualcosa tra noi, se eravamo semplici amici, o compagni, o...che so? Se fossi stato mio schiavo, mio principe, scudiero, cavaliere...- provò ad elencare alcuni esempi che però sembrano essere del tutto inutili
-io sono e sono sempre stato figlio di un mercante, nulla di più - rispose senza emozione nella voce. Si sentiva come deluso dalle aspettative che la fanciulla aveva su di lui, eppure non c'era nulla di male, era normale pensare che una fanciulla frequentasse un cavaliere o un principe rispetto a un mercante del villaggio.
-oh...- sussurrò desolata, stranita ma allo stesso tempo ancora più interessata a conoscere la storia di quel ragazzo e del loro rapporto, perché sì, era convinta ci fosse stato una specie di rapporto tra loro, avrebbe solo dovuto scoprire quale.
-puoi darmi più...più informazioni? Così, per aiutarmi a ricordare, voglio ricordarmi di te. Sembra che tu sia stato un membro importante della mia vita, dato che la tua figura è costante nei miei piccoli ricordi sbiaditi, quindi mi aiuterai?- domandò speranzosa la fanciulla abbozzando un sorriso, ottenendo in risposta un cenno da parte del moro.
-farò il possibile affinché tu ti ricorda di me, o dovrei dire, lei si ricorda di me, milady - si corresse accennando un inchino, notando un sorriso divertito sulle labbra rosee della fanciulla.
"ecco" pensò "detto da lui ha un altro effetto"
-potresti iniziare col dirmi come ti chiami- propose curiosa.
Erano rimasti solo loro in piazza, il resto dei mercanti era tornato a casa da un bel po', ma non se n'erano accorti, in quel momento c'erano solo loro due, due ragazzi che si erano ritrovati dopo un tempo che sembrava interminabile.
-indovina- rispose provocandola, curioso a sua volta, poggiandosi con la schiena alla parete del carro e incrociando le braccia al petto
-seriamente? - rise la ragazza guardandolo divertita, non avrebbero fatto prima se glielo avesse detto direttamente lui?
-seriamente, dai indovina!- insistette cercando di nascondere il suo lato da bambino curioso e pieno di adrenalina in corpo.
La fanciulla gli diede corda e cominciò a pensare.
-mhh...vediamo...ti chiami forse Matteo?- domandò speranzosa e il ragazzo scoppiò a ridere negando con la testa
-oh eddai! Ti sembro uno che si potrebbe chiamare Matteo? - domandò ironicamente indicandosi il viso e la ragazza alzò gli occhi al cielo, cercando di nascondere il sorriso divertito che le stava nascendo sulle labbra
-ma che ne so! Non riesco a capire come si chiama la gente solo guardandola in faccia! Non sono di certo una strega che legge nella mente! - scherzò lei, copiando il gesto del ragazzo e incrociando le braccia sotto al seno
-dai che se ti impegni ci arrivi - la incoraggiò dandole un'altra possibilità
-mmhh...allora Gaston? Luca? Giovanni? Jon?- propose altri nomi e il ragazzo continuò a negare con la testa
-Luca, Matteo, Giovanni...non faccio mica parte degli evangelisti io! - esclamò fingendosi offeso facendola ridere sorpresa, non si aspettava se ne uscisse così.
-oh andiamo! Non prendermi in giro! Dammi una mano piuttosto! - protestò fingendosi anche lei offesa, sporgendo il labbro inferiore in avanti e mantenendo le braccia incrociate al petto.
Niccolò dovette mantenersi dal gettarsi su quelle labbra e unirle alle sue.
-seriamente non ti ricordi proprio niente del mio nome?- domandò quasi deluso e la fanciulla lo guardò dispiaciuta, eppure lei ce la stava mettendo tutta...
-ho un vago ricordo che mi sfiora la mente, ma non riesco a...a tirarlo fuori? Non so come dire, è...è complicato- spiegò impacciata
-ha sette lettere- le suggerì sperando di aiutarla in qualche modo. Non le avrebbe ancora detto il suo nome per intero, voleva che se ne ricordasse lei, almeno quello.
-sette lettere...- ripeté la ragazza sotto voce e, dopo averci riflettuto su e borbottato tra sé e sé qualche altro nome incomprensibile alle orecchie del ragazzo, finalmente sembrava aver trovato la risposta giusta da dare
-Adriano, Michele... Nic...Niccolò?- quasi alzò la voce nel pronunciare l'ultimo nome con sorpresa e stupore. Era convinta si trattasse di uno di quei tre nomi e, a quanto pareva, l'ultimo gli si addiceva perfettamente, soprattutto perché le dava una sensazione familiare.
Il viso del ragazzo si illuminò e sorrise contento per poi sporsi in avanti e avvicinarsi di poco al viso della giovane donna.
-Adriano e Niccolò sono giusti, ma la domanda è: quale dei due sarà il mio? - domandò facendolo sembrare un indovinello e Noah di ritrovò per l'ennesima volta ad alzare gli occhi al cielo e nascondere un sorriso sulle labbra sbuffando.
-ma non puoi dirmelo tu? -
-e che divertimento ci sarebbe? - domandò in risposta alzando un sopracciglio. La ragazza sbruffò divertita e scosse la testa, non ce la faceva proprio a non assecondarlo...
-perché è giusto anche il nome Adriano?- chiese poi facendo tardare la risposta che voleva
-è il nome di un mio amico...un nostro amico- confessò senza giri di parole, in quel momento voleva che si ricordasse principalmente del suo nome.
-oh, oh aspetta si! Forse ricordo!- Esclamò sorridendo contenta, mentre il ragazzo di fronte a lei si limitava a sorridere forzatamente. Era riuscita a ricordarsi il nome di un suo amico ma non di lui.
-quindi il tuo deve essere Niccolò, ti chiami Niccolò! - esclamò ancora indicandolo sorridendo, ma il sorriso le morí sulle labbra quando notò che sul viso del moro non c'era più quel velo di divertimento che c'era precedentemente.
-si, mi chiamo così- concordò distaccato distogliendo lo sguardo e afferrando la borraccia d'acqua prima di berne un sorso, sotto gli occhi confusi della fanciulla.
-qualcosa non va? È per il nome? Scusa mi dispiace, non l'ho fatto apposta, io ci ho provato e...- si affrettò a scusarsi sentendosi in colpa, ma il ragazzo anche questa volta la fermò negando con la testa
-lascia stare, non è colpa tua - forzò un sorriso cercando di trasmetterle conforto, peccato che quel sorriso non era per niente credibile.
-magari riuscirò a ricordarmi qualcos'altro di te, già so il tuo nome e cosa abbiamo fatto quella notte- tentò lei questa volta di tirarlo su, e per un momento ci riuscì, notando un lieve sorriso sulle lebbra del moro che però non accennavano a schiudersi.
-mi ricorderò di te Niccolò, fosse l'ultima cosa che faccio - promise sia a lei che a lui, per poi vederlo finalmente alzare lo sguardo.
Gli era mancato sentire il suo nome pronunciato da lei, dopo tanto tempo di lunga attesa. Quasi gli parve di averlo immaginato.
-non è stata solo una notte, vero? - cambiò poi discorso Noah, tornando al l'argomento precedente e il ragazzo non seppe cosa dire, non capendo dove volesse arrivare.
-no, ci sono state altre notti...-ammise imbarazzato abbassando la testa e grattandosi la nuca mentre la fanciulla rise divertita dalla sua reazione
-non intendevo quello- lo fermò facendogli alzare lo sguardo confuso
-ah no? Cosa allora? -
-se per te quella notte non è stata solo una notte da...così insomma, una notte così. Francamente intendo...cosa siamo noi, Niccolò? Perché non credo di essere una di quelle ragazze da una botta e via, anche perché la corona e mio padre non me lo permetterebbero- domandò lasciandolo senza parole.
Cosa avrebbe dovuto rispondere? Con la verità? Mentendole? Raccontandole una mezza verità? E se le avesse mentito, a quale scopo l'avrebbe fatto? Sarebbe servito a qualcosa? Ma soprattutto, se le avesse raccontato la verità, lei gli avrebbe mai creduto?
"cosa siamo noi, Niccolò?"
Ciao ciao ❤️
-Fla :)
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