57. Ne vale la pena
-Steve? - Era notte fonda e il re aveva aspettato che tutto il castello si fosse addormentato per essere certo di poter parlare riservatamente.
-Steve! - Cercò di urlare senza alzare troppo la voce continuando a bussare sulla porta ricamata in legno che si aprì poco dopo.
-Eccomi! Mi dispiace maestà non l'avevo sentita, mi duole averla fatta attendere... - si scusò il ragazzo dopo essersi precipitato subito sulla porta udendo i vari tocchi dovuti al continuo bussare che potevano svegliare il bambino e Zaira
-lascia perdere, ho bisogno di parlarti-
***
A Valle il sole era sorto tra un po' e gran parte degli abitanti, essendo Domenica, erano ancora nel mondo dei sogni. Tutte le donne si erano svegliate finalmente con ancora il loro ragazzo affianco dopo una lunga settimana; tutte tranne Noah, che quella non trovò due grandi braccia a stringerle la vita e un faccino innocente addormentato al suo fianco, ma un misero bigliettino che sembrava essere stato scritto di fretta.
Sono andato a lavoro, non aspettarmi fino a tardi, torno stanotte probabilmente.
Si sistemerà tutto, te lo prometto.
P. S. Sei bellissima quando dormi ♡
Nic.
La fanciulla sbuffò cosciente di dover rimanere sola anche quella giornata e sorrise per l'ultima parte del messaggio. Le dispiaceva che il suo ragazzo si sentisse così in colpa, in fin dei conti non era colpa sua se due vandali gli avevano svaligiato casa mentre lui era via.
Si sdraiò nuovamente sul letto con gli avambracci ai lati della testa e lo sguardo puntato sul soffitto. Sospirò pensierosa, riflettendo su quanto la sua vita fosse cambiata da quando "il ragazzo del villaggio" era entrato a farne parte
Ne valeva davvero la pena?
Ripensò alla fatica che c'era voluta per liberare tutti quegli schiavi i primi giorni, ripensò a quanto aveva dovuto soffrire il ragazzo pur di stare con lei e chissà quanto altro avrebbe dovuto sopportare.
Un sorriso lieve le si dipinse sulle labbra pensando che erano tutti gesti d'amore, tutte prove che l'amava davvero e che avrebbe rischiato più e più volte la morte pur di averla accanto.
Voltò la testa su un lato e sospirò nel pensare che si era alzato presto la domenica mattina solo per cercare di aggiustare le cose, per evitare di finire in carestia.
"si sistemerà tutto, te lo prometto"
***
-che succede maestà?- domandò Steve titubante, aveva un forte timore che il avesse scoperto del bambino.
-ho ricevuto una sua lettera. - le parole del sovrano lo destabilizzarono, non sapeva ancora nulla del bambino ma sapeva di una lettera
Ma aspetta... Quale lettera?
-una sua lettera? - chiese confuso, quella lettera poteva essere di chiunque
-sì Steve, una sua lettera!- rispose irritato alzando leggermente la voce, era sicuro che il ragazzo l'avesse capito subito e invece...
-una sua lettera... - rimurginò pensieroso -oh!! La sua lettera! - esclamò alzando un dito al cielo come se gli fosse venuto un lampo di genio
-oh finalmente!- esclamò il re sottovoce allargando le braccia sui fianchi
-e...e cosa voleva? - domandò incupendosi tutto d'un tratto
-non lo so, dopotutto non si capisce niente come tutte le sue lettere di m- iniziò ad arrabbiarsi poco prima che Steve lo interrompesse
-va bene! Ho capito benissimo! Non c'è bisogno di scaldarsi tanto eheh... Calma- lo tranquillizzò mettendo le mani avanti
-posso...ahm...posso vedere la lettera?- azzardò con fare cortese
-inutile che tu la veda, c'era solo scritta una frase inutile con una goccia di sangue- spiegò mentre di dirigeva nella sala del trono dove non c'era nessuno, seguito naturalmente da Steve.
-ne ha parlato con la regina?-
-no e non deve saperlo- precisò Gualtiero guardandolo fisso negli occhi, facendolo deglutire pesantemente.
-ma potrebbe riguardare anche lei, non crede?- provò a farlo ragionare usando un tono incerto
-se ne avessi già parlato con lei, pensi che a quest'ora della notte ne parlerei con te? - domandò il re con arroganza facendolo ammutolire
-le ho già causato molti problemi, non voglio aumentarne la dose- continuò abbassando lo sguardo
-se fosse stato sincero sin dall'inizio tutto questo casino non si sarebbe mai creato! - lo rimproverò Steve prendendo coraggio.
-non è semplice. - rispose fermo provando a giustificarsi
-c'era scritta una minaccia sulla lettera, non è vero? - domandò il ragazzo incrociando le braccia al petto
-una specie... Ma non credo che fosse rivolta a me - rispose il re ripensando alla frase scritta sul foglio
-chissà chi altro tiene prigioniero...- pensò ad alta voce fissando un punto vuoto
-e se fosse sempre la stessa persona?- ipotizzò Steve provando anche lui a riflettere sull'accaduto
-no impossibile, se si trattasse della stessa persona a quest'ora sarebbe già morta-
-ne è sicuro?- domandò Steve alzando un sopracciglio
-certo! Ti ricordi? Andai da lui di persona tempo fa, prima che quel furfante facesse scoppiare la guerra, ne ebbi la certezza- spiegò sedendosi sul trono
-perché non prova ad andare di nuovo da lui e provare a parlargli, sta volta come si deve, per fare chiarezza?- propose Steve trattenendo uno sbadiglio, era stanco ma non poteva lasciar perdere una questione del genere, una questione che dopotutto riguardava anche lui.
-sono andato la scorsa volta e hai visto com'è finita- rispose negando con la testa, non voleva altre vittime innocenti sulla coscienza e Steve capiva, Steve sapeva che il re non avrebbe mai ucciso nessuno inutilmente, solo coloro che la combinavano grossa
-l'unica vittima che voglio è lui.- parlò poco dopo stringendo i pugni per la rabbia, voltando poi lo sguardo verso la finestra
***
Il mattino seguente Noah si svegliò con ancora Niccolò dormiente affianco a lei, solo a vederlo si capiva che era distrutto e che probabilmente era tornato durante la notte. Avrebbe dovuto svegliarlo avvertendolo del fatto che sarebbe dovuto andare a lavoro, ma evitò, non ne ebbe il coraggio e pensò che almeno per quel giorno l'avrebbe lasciato riposare.Si stava facendo in quattro per cercare di riparare un danno che per giunta non era stato causato nemmeno da lui e la ragazza ne era grata.
Ripensò alla domanda che si era posta la mattina precedente e finalmente si diede una risposta, ne vale la pena.
Portò una mano tra i capelli mori, come sempre spettinati e cercò di dare un garbo a quel ciuffo ribelle che era diventato il suo passatempo preferito. Un sospiro lasciò la bocca del ragazzo e Noah sorrise consapevole che quel gesto lo rilassava in ogni occasione. Dopo vari minuti ritrasse lentamente la mano e si accoccolò al suo petto, riaddormentandosi poco dopo, accompagnata dai battiti del cuore del suo ragazzo.
Pubblico ora perché sì, probabilmente ci sarà anche il capitolo di domani (non fidatevi troppo)
Ciao ciao❤️
-Fla :)
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