3. Nessuno vi ucciderà


-COME SAREBBE A DIRE CHE UNO DI LORO È SCAPPATO?! - la voce del re tuonò per tutto il castello e fu la prima cosa che Noah sentí non appena varcò le porte, così si mise dietro una parete ad origliare.

-ci scusi sire ma non c'è stato nulla da fare, era già più lontano degli altri e quando ci ha visti è corso via- spiegò una delle guardie, il panico era percettibile nella sua voce.

-beh non proprio... A te non ha fatto nulla, ma io ho ricevuto un sasso sulla nuca! - contrabbattè l'altra guardia massaggiandosi il punto dolorante.

-SILENZIO! -

-Ci scusi Sua Maestà! - si scusarono le guardie spaventate. Se c'era una cosa che tutti, sia a corte che non, avevano imparato era che se facevi arrabbiare il re, finivi in guai seri.
E questo pensiero spesso turbava talmente tanto l'animo del povero imputato che si ritrovava a dover spiegare al re le sue ragioni, che spesso non riusciva nemmeno ad esprimersi, bloccato dalle paure che lui stesso alimentata, passando quindi per la maggior parte delle volte da colpevole, anche se non lo si era.

-e adesso che me ne faccio di solo loro due?! - indicò i due ragazzi portati dalle guardie che guardavano la scena in silenzio.

Potrebbero essere gli amici di cui parlava prima Niccolò
Pensò Noah

- se vuole li riportiamo in dietro sire, oppure li torturiamo.. Li bruciamo.. Tutto quello che vuole lei! - provò a suggerire una guardia.

"qualunque cosa, pur che non ci andiamo di mezzo noi"

-No, farò pulire loro le stalle, nel frattempo voi occupatevi dell'altro. Non può essere andato lontano. - ordinò lui per poi andarsene e lasciar fare alle guardie il loro lavoro.
Noah notò un tono diverso nella sua voce, un tono che raramente riusciva a rintracciare nella voce di suo padre, quasi di preoccupazione.
Non voleva esagerare o pensare cose fuori dal mondo, ma sembrava che qualcosa in particolare riguardante quel ragazzo lo turbasse.

Le guardie vestirono i ragazzi con dei vecchi abiti che riservavano ai servitori, erano rovinati e stracciati, ma erano decisamente meglio di due sacchi sporchi e bucati che un tempo occupavano il loro posto.
Fu Noah a far cambiare idea a suo padre riguardante questo piccolo cambiamento e stranamente il re approvò, in quanto fosse convinto che all'interno del suo castello chiunque, dovesse essere un minimo dignitoso.

Le guardie portarono i due ragazzi in una stalla, mettendoli subito a lavorare e lasciare il luogo puzzolente, poco prima che ci entrasse Noah, nella speranza di poter ottenere più informazioni dai due giovani.

-Bleah! Che puzza! Ma quanto cagano 'sti cavalli? - si lamentò uno di loro

-non lo so ma sicuro sono messi meglio di noi, Gianmarchí ascoltame, qua finisce male- rispose l'altro prendendo la pala per togliere gli escrementi dei cavalli da terra

- ahm...buongiorno - si fece avanti la ragazza, tentando di mantenere un tono pacifico e civile per non spaventare i nuovi arrivati.

-oh perbacco! È lei la principessa?- Gianmarco rimase a bocca aperta da una meraviglia tale che di certo non si aspettava di trovare nelle stalle.

-salve a lei, principessa - si inchinò l'altro cercando di essere il più convincente possibile, non era suo solito inchinarsi davanti alla gente e si sentiva anche abbastanza a disagio nel farlo, Noah lo notò ma apprezzò ugualmente il suo sforzo nel mostrarsi rispettoso nei suoi confronti e ricambiò con un leggero cenno della testa.

-vi prego chiamatemi Noah-

-come preferite Noah- risposero i due in coro

-come vi chiamate? - continuò poi lei

-ahm, io sono Adriano e lui è il mio amico Gianmarco.. - rispose Adriano imbarazzato rivelando finalmente il suo nome. Tra i due, sembrava quello che cercava di mantenere più sotto controllo la situazione, a differenza dell'altro che stava cercando di capire come si impalasse la paglia con il forcone che si era ritrovato fra le mani.

-piacere di conoscerla Principess-...Noah! - si presentò Gianmarco correggendo il nomignolo all'ultimo momento

- cosa le serve Noah? - chiese Adriano impaziente, aveva terribilmente paura che da un momento all'altro la sua vita potesse finire con un non nulla.

-volevo solo parlarvi- rispose la ragazza col fare gentile. Non le piaceva mettere paura alle persone, preferiva metterle a loro agio come meglio poteva

-lei?! Vuole parlare con noi?! - chiese stupito Gianmarco. Se per lui non poteva capitare cosa più bella,  il povero Adriano stava cercando un modo per sviniarsela e tornare a casa tutto intero.

-ecco.. Non è che per caso conoscevate o conoscete un certo Niccolò? - domandò lei, sperando che non si sarebbe scatenato un putiferio da un momento all'altro.

A sentire quel nome i due sgranarono gli occhi e alzarono la testa

-Si perché? È vivo?- chiese uno di loro euforico, mentre l'altro lo sperava vivamente, per lui Niccolò poteva essere l'unica speranza di salvarsi ma allo stesso tempo non voleva mettere a rischio la  vita del suo amico.

-l'ho incontrato oggi al villaggio, ci ho parlato un po' e mi ha parlato anche di voi - spiegò la donna, mentre i ragazzi non sapevano che dire. Ora sapevano che il loro amico era vivo, ma sapevano anche che la figlia del re ne era a conoscenza e di questo Adriano non ne era poi tanto felice, non era ancora certo di potersi fidare di lei al 100%.

-ascoltate- esordì lei - gli ho promesso che farò di tutto per non farvi soffrire troppo e se mi sarà possibile di farvi rincontrare. Qui nel regno non siamo tutti come mio padre, vi prego dovete fidarvi di me - concluse lei - e poi lo stanno cercando.

-come facciamo a fidarci? Siamo stati rapiti, picchiati e svestiti.. E.. E.. Sicuramente ci uccideranno e ci useranno come cibo per animali! -

-nessuno vi ucciderà, se farete come vi dico- concluse per poi uscire dalla stalla e chiudersi la porta alle spalle.

***

La mattina dopo Noah, mentre faceva colazione, prese più pane che poteva per poi portarne un po' alla stalla e darlo ai ragazzi. Avrebbe fatto il possibile per fargli pesare il carico il meno possibile.

-buongiorno- disse mentre apriva i portoni.
La stalla era decisamente più pulita e la puzza di sterco era diminuita

Non ottenne nessuna risposta, probabilmente stavano ancora dormendo. Diede un'occhiata e scorse Gianmarchino dormire sparpagliato su un cumulo di paglia accanto a dei cavalli, e Adriano per terra con la testa che poggiava sulle sue braccia, si vedeva che erano stanchi e probabilmente erano rimasti a lavorare fino a tardi

Noah avrebbe tanto voluto lasciarli dormire o magari coprirli con una coperta, se solo avesse potuto, ma sapeva che uno dei cavalieri del re sarebbe passato di lì a poco a controllare se durante la notte i due avessero effettivamente lavorato come gli era stato detto;così se volevano mangiare qualcosa dovevano farlo alla svelta.

Si avvicinò prima ad Adriano svegliandolo delicatamente per poi fare la stessa cosa con l'amico.

-mhh.. Fa freddo. - si lamentò il primo cercando di tirarsi su la coperta, che però non aveva, aprí gli occhi e finalmente si accorse di Noah

- buongiorno! Ecco vi ho portato del pane, purtroppo ho potuto racimolare solo questo, vi prometto che in pomeriggio vi porterò anche qualcosa da bere, subito dopo che degli uomini vi daranno qualche pezzo di pane, mi raccomando nessuno deve sapere che sono passata da qui, intesi? -

-intesi- dissero i due per poi avventarsi sul pane

Noah stava per andarsene quando una voce alle spalle la fermò

-Noah! - la ragazza si voltò - grazie... -
La ringraziò Adriano, lei gli sorrise e poi uscì, lasciando le porte socchiuse per lasciar passare uno spiraglio di luce all'interno della stalla.

-Steve! - chiamò la ragazza. Se voleva riuscire nella missione che si era imposta, avrebbe dovuto avere compagnia.

-si, principessa Noah? -

-notizie del giorno? - domandò come di consueto.

-Vito il vinaio ha venduto il 34% della merce ieri; il signor Saverio e la signora Ludmilla si sono fidanzati; il sole splende in cielo; il cielo è blu e..-

-Steve, Steve, Steve! - lo interruppe la ragazza, agitando una mano davanti al viso come per scacciare dalla sua mente tutte quelle notizie inutili.

-si, principessa Noah? -

-può bastare - rispose lei divertita, Steve esagerava sempre pur di raccontare qualcosa e rendersi utile. Era un fattore della sua personalità che aveva sempre divertito Noah.

-mi scusi principessa - si scusò imbarazzato inchinandosi

-non fa niente Steve, piuttosto una cosa che mi piacerebbe sapere è se le due guardie di papà sono riuscite a prendere il ragazzo - continuò lei sperando in un no

-che io sappia, principessa, si avvieranno tra 15 minuti esatti - rispose lui guardando la posizione del sole in cielo, era quello il modo per capire che ore erano e anche se sembrava assurdo Steve era capace di calcolare anche i minuti; un'abilità che sconvolse persino il re.

-Grazie mille Steve, vado a fare un giro in paese, se ti chiedono qualcosa di' che sono uscita -

- sta andando a cercare il ragazzo, non è vero? - domandò lui con un sorrisetto in volto.

-ahm...No, ecco io.. -

-stia tranquilla principessa! Sarò muto come un pesce! - la rassicurò lui facendogli l'occhiolino e mimando la chiusura di una zip sulla bocca, provocando una risata alla ragazza

-grazie mille Steve- disse per poi dirigersi verso il mercato, nella speranza di arrivare prima delle guardie.

Ciao ciao ❤️
-Fla :)

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