20. La verità
-chi è il così misterioso ragazzo del villaggio? -
-si chiama Niccolò te l'ho detto. Non ti dirò altro..- rispose lei, cercava di mostrarsi sicura e convinta, ma aveva tanta paura per Niccolò, sapeva di cosa era capace suo padre.. Se non si era fatto problemi ad arrestare Steve, nonché il messaggero di corte, sicuramente non si farà problemi a prendere un misero ragazzo del villaggio. Una seconda volta.
-Ah no? Bene, sappi che provvederò da me- rispose e un ghigno malefico gli si formò sulle labbra
-libera Steve però. Lui non ha colpe, sono voluta uscire io- mentí, era stato lui a convincerla, ma non si meritava tutto questo
-Io ti libero il tuo Steve, in cambio del ragazzo del villaggio - cercò di commerciare lui, sempre con quel ghigno in volto
-Te lo scordi. - ringhiò lei, al solo pensiero di Niccolò di nuovo legato per terra, in uno stato di incoscienza le si spezza il cuore
-Allora non avrai né uno, né l'altro - concluse il re per poi lasciare la stanza.
Appena le porte della camera di chiusero Noah corse subito nelle celle per liberare Steve, capí che questa era diventata una specie di lotta tra lei e suo padre, e non aveva nessuna intenzione di perdere.
-Steve! Steve! - lo chiamò lei raggiungendo di fretta
-Principessa! Sono così contento di vederla! - esclamò lui con un sorriso sulle labbra
-anch'io Steve, aspetta che ti libero- disse per poi slegarlo e abbracciarlo, per lei Steve era come il fratello maggiore che non aveva mia avuto, gli era mancato davvero tanto
-Perbacco Steve.. Non avevo idea che prendesse te.. Dovevo aspettarmelo. - abbassò il capo sconsolata
-Stia tranquilla principessa, io sto bene, e anche lei vedo.. Approposito mi deve raccontare tutto nei minimi dettagli! - esclamò lui con entusiasmo e curiosità nella voce
-va bene Steve, ma prima saliamo -
***
-COSA?! MI SPIEGA PERCHÉ SI È SPOSTATA?!? - Urlò senza accorgersene il ragazzo riferendosi al bacio che Niccolò aveva lasciato a Noah prima di vederla uscire dalla porta di casa
-No Steve.. Non mi sentivo pronta. E poi cosa avrebbe detto mio padre? -
-Ma non può vivere sempre nascosta dal giudizio di suo padre.. - le spiegò lui con tono amorevole
-Lo so benissimo Steve ma non so che fare.. Mio padre è irrecuperabile e tu lo sai meglio di me! La sai l'ultima? Ha detto che andrà a cercarlo per tutto il villaggio.. E.. - disse con rabbia nella voce
-Aspetti aspetti aspetti.. Cosa ha detto suo padre? - domandò preoccupato
-hai sentito Steve.. -
-Oh acciderbolina no! - si disperò lui posandosi una mano sulla fronte
-Dobbiamo impedire che accada. - continuò con voce ferma
-Grazie Steve, fin qui c'ero arrivata anch'io. - gli ricordò la ragazza alzando gli occhi al cielo
-E allora vada! Anzi no.. Le devo dire una cosa.. Forse.. Non so se è il caso - cominciò a parlare da solo dando voce ai suoi pensieri, facendo venire molti dubbi alla ragazza
-Cosa Steve? Dai dimmelo mi sto preoccupando! - lo implorò lei
-Ecco.. Io conoscevo già Niccolò, solo che la prima volta che l'ho visto non me n'ero ricordato. L'ho conosciuto quando era piccolo piccolo.. Era così carino! - terminò poi portando le mani sotto il mento alzando gli occhi al cielo
-Come facevi a conoscerlo? - domandò lei curiosa ma allo stesso tempo stupita
-questo non penso possa dirglielo principessa mi dispiace, forse nemmeno lui si ricorda di me - rise nervosamente per poi distogliere lo sguardo
-Steve... -
-No Noah, mi ascolti. Ora l'unica cosa a cui lei deve pensare è il ragazzo. Lei non immagina.. Cioè.. Si occupi di lui prima che lo faccia suo padre. E basta.- usò un tono duro e quasi severo, non aveva mai usato questo tono con lei e questo le fece capire che sotto c'era davvero qualcosa di molto serio.
***
Niccolò nel frattempo a casa sua era rimasto tutto il tempo accanto al letto della sorella, ancora dormiente
-secondo me tu c'hai qualcosa però.. - sussurrò lui, consapevole di non essere sentito, accarezzandole la fronte
-Ma sei calda.. Ti sta salendo la febbre- disse ancora lui agitandosi, si diresse subito in cucina e prese un panno bagnato per poi posarglielo sulla fronte calda e sudata
-mhh... - Esther iniziò a mugolare e a tremare come una foglia, mentre il viso le si arrossava sempre più
-Hey.. Hey Esth tranquilla- tentò di tranquillizzarla lui coprendola più che poteva
Due colpi di tosse uscirono dalla sua bocca e riprese a tremare più di prima, Niccolò iniziava veramente a preoccuparsi
-Esth, Esth svegliati - la scosse delicatamente per svegliarla con l'intenzione di darle qualcosa per far scendere la febbre e lei socchiuse gli occhi, lucidi per via della febbre.
-Esth hai la febbre, devi prendere qualcosa.-
-Mi fa male la gola - si lamentò lei per poi richiudere gli occhi, si sentiva terribilmente debole
-No hey tesoro, devi restare sveglia...aspetta che ti porto qualcosa- disse alzandosi per poi andare a prendere un po' di tè caldo e delle erbe aromatiche
-Tieni bevilo, la tua gola ti ringrazierá-
-Mh.. È brutto- si lamentò ancora lei facendo una faccia disgustata
-No Esther. La devi bere altrimenti ti porto dal medico. - tentò di convincerla con una minaccia innocua, aveva sempre odiato i medici, le facevano paura. Ce l'avrebbe portata comunque, ma lei questo non lo sapeva
-Solo un altro po'.. - la supplicò poi con tono dolce, e lei ne bevve tre sorsi. Niccolò si fece sfuggire un sorriso per la faccia buffa che assunse la piccola dopo aver bevuto.
-Nicco.. - lo chiamò lei
-Mh? -
-Non rivedrò mai più Alan e i suoi amici.. Vero? - domandò lei, usando un tono deluso consapevole della risposta
-Un giorno forse avremmo modo di ritornarci e quindi avrai modo di rivederli.. - la rassicurò accarezzandole i capelli
-Ma perché siamo tornati? Hai detto che rimanevamo lì per sempre- chiese lei lasciando andare la testa sulla mano del fratello, beandosi delle sue carezze
-Vedi Esth, Noah e i ragazzi hanno le loro famiglie qui.. È qui che devono stare, a casa loro.. - spiegò lui abbassando i toni
-mh.. - rispose solo lei per poi tossire di nuovo
-Riposa ora. Magari dopo ti sentirai meglio- le consigliò lui e lei lo ascoltò posando la testa sul cuscino cadendo poi in un dolce sonno.
Bussarono alla porta e Niccolò andò a controllare chi fosse
-siamo dei messaggeri del re, sua maestà desidera vederla. - annunciò presentandosi uno di loro con tono duro e autoritario quanto basta per mettere i brividi a Niccolò
-Potrei saperne il motivo? - domandò cercando di rimanere calmo, non voleva ritornare in quel posto buio e doloroso, specialmente ora che Esther stava male
-non siamo dovuti a darle spiegazioni. Ci segua, o provvederemo con la forza. - continuò l'altro usando lo stesso tono di prima, se non peggio
-Sentite io non ho fatto nulla di male.. C'è mia sorella che ha la febbre e non posso lasciarla sola- tentò di spiegargli il ragazzo indietreggiando a pena
-È un'ordine. - tuonò il primo dei due battendo con forza il piede a terra, mantenendo la schiena dritta
-No. Ditegli pure che rifiuto l'invito perché io di qua non mi muovo. - rispose deciso Niccolò tenendo lo sguardo alto
-Se non funziona con le buone, allora saremo costretti ad usare le cattive. - disse uno dei due per poi avvicinarsi assieme all'altro cercando di bloccarlo, ma Niccolò fortunatamente sfuggí alla presa
-torna subito qui, ragazzo! - urlò l'altro rinconrendolo per tutta la casa, facendo cadere e rompere quasi tutto, piatti, bicchieri, provviste, ritratti, quadri.. Ecc..
-Hey guarda! - uno di loro fermò il compagno proprio davanti alla porta semi aperta della camera di Esther, subito Niccolò si fermò e li puntò gli occhi addosso spaventato
-il re ci ha parlato di un punto debole.. Penso che la sorellina possa andare bene- disse per poi ridere malignamente, provocando un nodo in gola Niccolò
-NONONO! LEI NO VI PREGO! - li implorò chiudendo poi la porta della camera alle spalle
-O tu. O lei. -
-Io.. Prendete me.. - disse rassegnato abbassando il capo
Loro risero vittoriosi sotto i baffi
-prima posso salutarla? - domandò Niccolò quasi implorandoli
-Beh, probabilmente sarà l'ultima volta in cui la potrai vedere quindi te lo concediamo. Ritieniti fortunato - acconsentí l'uomo e Niccolò subito entrò nella stanza
Si avvicinò al lettino e sospirò nell'osservarla, la fronte ancora leggermente sudata, gli occhi corruciati probabilmente per il freddo, e le braccia attorno al cuscino
-Esth.. Tesoro svegliati.. - sussurrò lui accarezzandole la testa, gli occhi iniziarono a pizzicare ma si forzò di non piangere davanti a lei
-mhh, è già pronta la cena? No perché non ho molta fame.. - borbottò lei rigirandosi nelle coperte, strappando un sorriso al ragazzo
-Esth, io.. Io devo andare.. - questa maledetta frase lo distrusse interamente, non voleva andarsene, non poteva, ma doveva.
-E dove? - chiese lei alzando la testa non capendo
-Il re vuole vedermi e probabilmente starò via molto.. - la voce gli iniziò a tremare -qualsiasi cosa tu abbia bisogno, ripeto qualsiasi cosa, non ti fare problemi a chiedere ad Adriano o Gianmarco.. Ok? - sussurrò con gli occhi lucidi
-No ti prego non andartene anche tu!- esclamò lei con gli occhi lucidi, mentre gli metteva le braccia attorno al collo
-Esther.. Io vorrei tanto rimanere.. Ti giuro non dipende da me! - rispose lui mentre una lacrima gli rigava la guancia, non voleva che la sorella pensasse che la volesse abbandonare di sua spontanea volontà
-ma come farò io senza di te? - domandò lei con voce tremante
-Tempo scaduto, muoviti. - bussarono con prepotenza alla porta, mettendo così rabbia e agitazione al ragazzo
Perchè, devo avere pure un timer per salutare mia sorella adesso?
-E loro chi sono? - chiese spaventata, essere tornata al villaggio le stava sembrando sempre di più un'idea pessima
-Dei messaggeri del re.. Sono venuti a prendermi.. -
-È un re cattivo!- esclamò lei con le lacrime agli occhi stringendo i pugni, era una cosa che aveva preso anche dal fratello, quando di sforzava di non piangere stringeva pugni e denti
-Ricordati una cosa però: ti voglio e ti vorrò sempre, e dico sempre, bene. Chiaro? Sempre- disse lui prendendole il viso tra le mani, asciugandole le lacrime, che però non cessavano di scendere
-anch'io ti voglio tanto bene, tanto così- dice aprendo le braccia
-anzi, tanto così - dice aprendo le braccia del fratello che erano molto più grandi
Lui, intenerito e commosso dal tenero gesto la rinchiude in un abbraccio, un abbraccio che racchiudeva tutto il bene che si volevano e tante, ma tante lacrime amare.
-Dai forza! Muoviti! - I due uomini fecero irruzione nella stanza prendendo il ragazzo dal braccio, allontanandolo dalla piccola
-Niccolò! - urlò la bambina non sentendo la presenza del fratello
-Esther ricorda ciò che ti ho detto! Chiaro? Ricordatelo! - urlò il ragazzo sperando di essere sentito prima di lasciare la camera, o meglio, l'intera abitazione.
-Ah, quante storie! Non è nemmeno sicuro che ti faccia rimanere lì per sempre! - commentò uno di loro con fare annoiato
-si che è sicuro.. - ribatte il moro sbuffando e alzando gli occhi al cielo, ormai rassegnato all'idea di non poter vivere una vita normale.
-che poi è vero.. Perché il re si è tanto fissato con questo ragazzo? È la seconda volta che lo mandano a chiamare.. - domandò sussurrando uno di loro, pensando di non essere sentito dal moro, che invece aveva sentito tutto ed era curioso della risposta che non tardò ad arrivare
-Ma che ne so io! Tu pensa a fare il tuo lavoro e ad obbidirgli prima che ci faccia staccare la testa- lo zittí l'altro facendo schioccare le redini dei cavalli attaccati alla carrozza.
Nessuno della corte aveva mai capito cosa voleva davvero il re, e soprattutto come mai si era puntato proprio su quel ragazzo e la sua famiglia. Ma di una cosa erano certi, non bisognava mai fare domande.
-Sire! Eccovi il ragazzo! - annunciò uno di loro entrando nel grande castello, questa volta Niccolò era lucidissimo e provò subito una sensazione di paura appena varcò la soglia dell'enorme cancello
-E così ci rivediamo, mio caro Niccolò.- Gualtiero fece il suo ingresso nella grande sala, fermandosi qualche metro distante dai tre ragazzi
-Co-come sai il mio nome? - chiese quasi impaurito
-Lo so e basta. Allora dimmi tu piuttosto.. Dove ti sei portato mia figlia? Eh?! - domandò prima con calma per poi alzare la voce
-Ecco io veramente.. - le parole gli morirono in gola e le gambe gli tremavano, non sapeva precisamente da dove provenisse tutto questo timore, ma non riusciva a calmarsi
-Niccolò! - Noah si affacciò alla porta della sala e sobbalzò alla vista del ragazzo, ancora circondato dai due grossi uomini.
Il volto solcato dalle lacrime e gli occhi ancora rossi e lucidi furono le prime cose che Noah notò appena vide Niccolò. Gli faceva male vederlo così e voleva sapere il motivo per cui avesse sprecato così tante lacrime.
-Noah! Anche tu qui! Ma che piacevole sorpresa... - ironizzò il sovrano lanciando un'occhiataccia alla figlia
-Ancora una volta hai fatto di testa tua vedo.. - si lasciò sfuggire lei ricambiando lo sguardo torvo
-Volevo solo fare conoscenza col tuo caro amico, Noah - ogni volta che pronunciava il suo nome, mille brividi percorrevano la sua pelle. Ma non erano i soliti brividi che uscivamo quando lo pronunciava Niccolò, erano brividi di paura.
-Così come le volevi fare con me, Sire?- anche Steve fece il suo ingresso nella sala prendendo posto accanto alla ragazza
-Steve?! Ma come.. Come sei uscito? - domandò perplesso
-Sono stata io. L'ho liberato io, così come ho liberato Niccolò e altri 100 schiavi quel giorno mentre tu non c'eri - confessò la ragazza, questa volta stranamente senza paura
-TU COSA?! - Esclamò Gualtiero sgranando gli occhi, e Niccolò trattenne una risata per la faccia stupita dell'uomo
-Cosa vuole da me? - finalmente anche Niccolò prese parola rivolgendosi al re con tono infastidito
-Te lo ripeto, dove hai portato mia figlia. - ripeté sottolineando le ultime parole
-In un posto, ci siamo permessi di prenderci una piccola vacanza in completo relax e allegria, e devo anche ammettere che ci è piaciuto molto- rispose il ragazzo con fare sfacciato, proprio per provocarlo
-confermo tutto, padre- lo appoggiò la ragazza, ottenendo un sorrisetto da parte di Niccolò, cosa che non sfuggí agli occhi di Steve che sorrise beffardo
-Noah ma tu come lo conosci a quest'essere?! - domandò Gualtiero indicando il ragazzo che storse il naso per il nomignolo affibbiato
-L'ho conosciuto al villaggio. - iniziò lei lanciando un'occhiata al ragazzo, come per chiedere il permesso di raccontare tutto, il ché le venne concesso. Non sapevano come, non sapevano il perché, ma si sentivano come se era giunto il momento di dire tutta la verità
-Tra una chiacchiera e l'altra ci siamo innamorati.. - disse in un sorriso sincero abbassando lo sguardo per non far vedere le guance arrossate dall'imbarazzo, Niccolò sorrise intenerito mentre Steve lanciò uno sguardo di sfida al re
-Voi cosa?! - chiese sorpreso, non avrebbe mai pensato che sua figlia, nonché la principessa del regno, s'innamorasse di un povero ragazzo del villaggio, il quale per poco non diventava suo umile Servo
-E c'è dell'altro! - esclamò Steve dando delle leggere gomitate alla ragazza,come per spronarla
-ci siamo baciati -
Ciao ciao ❤️
-Fla :)
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