Capitolo 21: io ricordo

Canzoni per capitolo:

~Let her go-Passengers

~Fire in my bones-Fleurie

Il viaggio in aereo è breve e per fortuna quando arriviamo a Smalville sta piovendo il che mi fornisce un ottima scusa per i miei capelli bagnati, anche se ormai erano quasi asciutti.

Durante il tragitto verso casa Lois dice a me e Zayn che siamo fortunati che sta piovendo e non dobbiamo inventarci nessuna bugia.

Arrivati davanti a casa mia, un imponente casa a due piani che nella facciata davanti possiede quattro grandi finestre, due per piano, dagli scuri verdi e i vasi di piante sotto esse, un portone marrone scuro al quale si accede tramite quattro scalini grigio chiaro, un muro esterno rossicio-arancione pietra-vista per i primi tre quarti a partire dall'alto mentre l'ultimo quarto è sempre in pietra-vista ma è grigio chiaro come le scale,un tetto rosso e due lampioni davanti ad essa,  bussiamo con insistenza, impazienti di ripararci da questa pioggia.

Sentiamo mia madre gridare: 《ARRIVO! ARRIVO! STATE CALMI! MA IO DICO SE QUESTO È IL MODO DI BUSSARE AD UNA PORTA! UN PO' EDUCAZIONE INSOMMA!》e fortunatamente la porta e le mura attutiscono il volume della sua voce altrimenti avremmo già perso l'udito.

Mia madre apre la porta e ci fa entrare nell'atrio dalle pareti rossiccio-arancio,il pavimento di marmo grigio scuro, l'attacca-panni di legno di ciliegio in un angolo vicino alla porta, le pareti molto alte e l'ambiente poco illuminato mentre ci riferisce che i genitori di Damon, Perrie,Lily, Jace, Clark, Lois e Zayn sono dovuti andare via per motivi di lavoro e che staranno via per tutte le vacanze  natalizie e che per questo motivo staremo tutti a casa mia.

Dopo aver chiuso la porta mia madre saluta e abbraccia tutti ma quando arriva il mio turno mi dice:《Tu è meglio che prima ti vada a mettere dei vestiti ascutti》.

Certo, perché Mrs Pierce fa la carina con tutti però non può accettare che il suo tailleur rosa salmone o i suoi decoltè bianchi di Chanel o il suo trucco e acconciatura perfetti si rovinino perché stava abbracciando sua figlia, se si rovinano mentre stava abbracciando qualcun'altro allora sì ma se quel qualcuno è sua figlia allora è inammissibile.

Va be', almeno ci ho provato.

Salgo le scale dagli scalini di marmo grigio chiaro con degli imponenti corrimano di legno di ciliegio che si trova al centro dell'altissima parete opposta al portone, svolto a sinistra e vado in camera.

La parete alla mia sinistra, anch'essa di color rossiccio-arancio e liscia come tutte le pareti interne della casa, è vuota c'è solo una grande finestra con gli infissi di  metallo bianco; procedendo in senso orario la parete più lunga rispetto alla precedente presenta un armadio in legno di ciliegio, un letto da una piazza la cui struttura è in legno di ciliegio la coperta è verde chiaro mentre, federa, coprimaterasso, e lenzuolo sono bianchi, a fianco c'è un comodino in legno di ciliegio con sopra un abatjour la cui parte di ceramica è verde chiaro mentre la parte in tela è bianca infine ci sono un armadio, un letto e un comodino con le stesse, mesime caratteristiche; nella parete difronte a quella con la finestra ci sono sue grandi finestre dalle quali entra una quantità tale di luce lunare da illuminate completamente la stanza, anch'esse con gli stessi infissi in metallo bianco, separate da una porta-finestra che funge da accesso al grandissimo balcone ed infine, all'ultima parete ci sono appoggiate due scrivanie, una nell'angolo e l'altra accanto a quest'ultima, le due scrivanie possiedono quattro cassetti ciascuna e sono anch'esse fatte di legno di ciliegio e hanno tutte e due una sedia verde girevole, tra la seconda scrivania e la porta c'è una tevisione piatta e gigantesca attaccata al muro, la porta è marrone scuro, sul parquet sono già stati sistemati due sacchi a pelo neri.

Mi dirigo verso il mio armadio, che è quello più vicino al muro alla mia sinistra , lo apro, tiro fuori i primi abiti che riesco a trovare, li appoggio sul letto, chiudo l'armadio e me li metto.

Una volta finito, esco dalla stanza, svolto a sinistra, scendo le scale e svolto a sinistra entrando in cucina per la cena.

Entro in sala da pranzo dove mio padre accenna un debole saluto mentre mia madre non ci prova neanche.

La sala da pranzo è molto più luminosa rispetto all' altrio; la parete alla mia sinistra è vuota apparte per la grande finestra con gli infissi di metallo bianco; procedo in senso orario si ha una parete a cui è appoggiata una gigantesca TV al plasma; nella parete difronte a quella con la finestra ci sono fornelli, lavandino, frigo, frizer, forno, microonde e credenza, tutto ciò che è di metallo è grigio mentre tutto ciò che è di legno è di ciliegio, vicino alla credenza c'è una porta marrone scuro, come tutte le porte di questa casa, che conduce al soggiorno; nell'ultima parete c'è solo un orologio quadrato, grigio e con i numeri grandi; come pavimento c'è il parquet marrone chiaro, al soffitto è appeso un enorme lampadario pieno di goccie di cristallo, al centro della stanza c'è un tavolo rettangolare in legno di ciliegio, con attorno dieci sedie de medesimo legno, con sopra una tovaglia bianca con sopra tanti minuscoli boccioli di rosa su di essa, i tovaglioli di stoffa con lo stesso motivo della tovaglia le posate con il manico di ceramica bianco, i bicchieri semplici e trasparenti e i piatti che hanno lo stesso motivo della tovaglia e dei tovaglioli.

I miei amici hanno già cominciato a mangiare perciò mi siedo vicino Damon e comincio anche io.

Una volta che tutti siamo seduti a tavola mia madre chiede:《Allora, come state? Non ci avete mai chiamato in tutti questi mesi!》.

《Non abbiamo avuto tempo purtroppo, stiamo bene comunque》dice Clark che è quello che sa gestire situazioni come questa.

《Be, va be possiamo rimediare, raccontatemi,cosa è successo? 》 chiede mia madre.

《Be-prende la parola Lois-  l'altro ieri c'è stato lo spettacolo di metà anno dove Katherine e Zayn hanno avuto il ruolo di protagonisti》dice.

《Oh, Perrie, che peccato! Tu e Zayn avete sempre formato una coppia stupenda in scena!》dice mia madre e mi ci vuole tutto l'autocontrollo che possiedo per non rispondere.

Non riesce proprio a farmi un complimento, eh? Nemmeno per sbaglio!

La cena prosegue tra mia madre con i suoi odiosi commenti e io che faccio appello a tutta la mia pazienza per non strapparle quella stupida spilla dalla giacchetta rosa salmone e usarla per chiuderle la bocca, giusto per vedere se ha ancora voglia di fare commenti pungenti mentre Damon, da sotto al tavolo, mi tiene la mano infondendomi tranquillità.

Dopo cena mia madre ci informa che noi ragazze dormiremo in camera mia mentre i ragazzi nella camera degli ospiti.

Noi saliamo portandoci dietro le valige che prima avevamo lasciato nell'altrio e iniziamo a prepararci.

Ad un certo punto però ci accorgiamo che Lily non c'è.

《Ehy, qualcuno sa dov'è Lily?》chiede Perrie.

《No》 rispondiamo in coro io e Lois.

《Ma dove potrà essersi cacciata?》chiede Perrie.

《Dividiamoci》dico e tutte usciamo dalla stanza e prendiamo direzioni diverse: Lois va dritto mentre io e Perrie giriamo a sinistra e scendiamo le scale per poi dividerci andando io a sinistra e lei a destra.

Dopo aver guardato in ogni angolo della cucina e del soggiorno inutilmente vado in salotto.

Setaccio il salotto più volte nella speranza di trovarla e di non dover andare in terrazza ma purtroppo non la trovo e mi vedo costretta ad andare in terazza.

Prendo coraggio e, lentamente ed esitando più di una volta, entro in terrazza.

Sto attenta a non guardare alla mia sinistra mentre prego con tutta me stessa che se Lily è qui non si sia seduta nella metà di sinistra del muretto della terrazza.

Per fortuna la vedo:è girata di spalle, la sua spalla destra è appoggiata al muro.

《E io che pensavo che qui non mi avrebbe trovato nessuno》dice mentre mi siedo a fianco a lei.

《Ah, sei tu》dice .

《Perché ti aspettavi qualcun altro?》chiedo.

《Beh, sì considerando che posto è questo...》risponde.

《Infatti c'è voluto non poco coraggio per entrare qui dentro》ammetto.

《Rebekah sarebbe fiera di te》mi dice.

《Non direi:cinque anni e ancora non riesco a guardare da quella parte》dico abbassando lo sguardo.

《Non è stata colpa tua》dice Lily.

《Vallo a dire ai miei》dico.

Alla consapevolezza che per quello che è successo mia madre è sempre fredda con me e mio padre a malapena mi saluta vengo avvolta da un velo di tristezza ma io lo scuoto via dicendo:《Ehy, non penserai che dicendo quelle cose io dimenticherò il motivo per cui sono qui, vero?》.

《E quale sarebbe il motivo?》chiede Lily anche se sa già la risposta.

《Sono qui perché devi sfogarti un po'》dico.

《Come immaginavo. No, assolutamente no!》dice.

《Dai, non fare la difficile! Jace non ha opposto resistenza》dico sperando di convincerla.

《Jace?》chiede incuriosita.

《Sì a volte riservo questo trattamento anche a Jace, ad esempio, quando è tornato da New Orleans e ci trattava tutti male io sono andata da lui e mi sono fatta raccontare che cosa era successo e lui mi ha raccontato di Alison facendomi giurare di far rimanere questa cosa tra noi due e così è stato fino a che non lo ho costretto a raccontarti tutto. Quando vi siete lasciati io gli ho chiesto perché e lui mi ha detto che ti ha lasciata perché vuole proteggerti. Pensa che così facendo Alex ti lascerà in pace》confesso.

《Per questo mia ha lasciata? Perché vuole proteggermi? 》 domanda e io annuisco.

《Ma io so badare a me stessa!Non c'è bisogno che mi lasci!》dice Lily alza leggermente il tono della sua voce.

Dalla sua espressione capisco che in questo momento è arrabbiata per la motivazione per cui Jace la ha lasciata ma , allo stesso tempo, una parte di lei non riesce a fare a meno di essere commossa dalla potenza del amore che lui prova per lei.

《Lo so, glielo ho detto anche io che sei forte e che sai badare a te stessa ma lui non ha voluto sentire ragioni, però mi sono fatta promettere che ci penserà su, senti...io penso che dovresti lasciar stare le cose così come sono, perché se tu continuassi a stargli intorno e a chiedergli di ripensarci le possibilità che voi torniate insieme sarebbero nulle per la natura della sua decisione, se lasci che il tempo passi invece ci sono più probabilità che lui cambi idea》dico.

《E se ti dicessi che non ci riesco?》dice e le salgono le lacrime agli occhi.

《Io lo amo, Katherine. Lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Tengo a lui più della mia stessa vita, lui è la mia vita》dice piangendo.

Quando smette di piangere dice:《Sai, quando ho conosciuto Alex lo ammetto, c'era qualcosa in lui che mi attraeva, qualcosa di così forte che ho addirittura pensato di essermi innamorata di lui e, se devo dirla tutta per un breve periodo lo sono stata davvero.  

Poi Jace mi ha raccontato di Alison e quel qualcosa per lui è scomparso e ha lasciato il posto all'odio.

Lo odio, Katherine.

Lo odio con tutto il mio tutto il mio cuore e adesso che è riuscito a separare me Jace lo odio ancora di più》.

《Non so se sono capace di vivere senza di lui》dice e si rimette a piangere.

Io la abbraccio e cerco di rassicurla dicendo:《Lo sei》.

Restiamo così per un po' poi anche Lois e Perrie si uniscono all'abbraccio.

Una volta sciolto l'abbraccio torniamo  in camera ci prepariamo  poi andiamo a letto dove tra chiacchiere e risate e qualche pianto alla fine ci addormentato tutte.

Tutte eccetto me che non riesco a prendere sonno manco a morire.

Decido che forse è colpa della pozione e la cambio varie volte ma non cambia niente.

Decido di dare la colpa al fatto che in questa stanza fa particolarmente caldo e mi scopro ma anche questo non funziona e mi ricopro.

Decido di mettermi a pancia in su e osservare il soffitto fino a che non crollo .

Dopo aver passato un po' di ad osservare il soffitto che è illuminato dalla luna dato che ci siamo dimenticate di abbassare le tapparelle (nel retro della casa tute le finestre e le porte-finestre hanno le taparelle al posto  degli scuri) sento  qualcuno dire:《Lo sai che quello che stai facendo è sbagliato, vero?》.

Mi metto a sedere di scatto e mi guardo intorno per cercare la persona che ha parlato ma non c'è nessuno nella stanza a parte le ragazze che stanno tutte facendo un giro nel mondo dei sogni.

《Sono io stupida!》dice e la voce e realizzo che ha parlarmi e stato il mio subconscio, sempre pronto a farmi una ramanzina.

Odio quando lo fa perché riesce sempre a cogliermi nei momenti in cui meno me lo aspetto, come adesso.

《Sono curiosa di sapere che cosa hai da dirmi questa volta》dico dando il via ad un ulteriore, estenuante, dialogo nella mia mente.

《Povera piccola stupida Katherine, ma ti stai almeno rendendo conto di quello che stai facendo?》dice la mia coscienza.

《Stai buttando nella spazzatura sette splendidi anni di solida relazione con Damon tradendolo  con Zayn, direi che è il tuo migliore amico e che sta con Perrie ma suppongo che questi siano dettagli superflui per te. Per cosa? Per scoprire se c'è qualcosa di più tra voi? Per vedere se funzionate come coppia? Ma fammi il piacere!》continua la me responsabile  senza neanche darmi il tempo di rispondere.

《E che cosa dovrei fare sentiamo》dico esasperata.

《Be, semplicissimo: Dovresti dire a Zayn che tutto questo è stato un grandissimo errore e una grandissima perdita di tempo e che è meglio se dimenticate per sempre tutta questa perché non potete fare questo a Perrie a Damon e a voi stessi, voglio dire vi siete mai chiesti come potrebbe finire tra di voi se tutto questo dovesse finire  male?》chiede il mio subconscio.

《Ma vaffanculo》gli rispondo, mi giro di lato, mi raggomitolo e chiudono gli occhi.

Mi addormento con, sotto-sotto, la consapevolezza che la mia coscienza non ha tutti i torti.

...

《Forza ragazze è ora di svegliarsi!》dice mia madre piena di gioia.

La odio.

《Dai su forza ragazze! È un nuovo giorno! Lo so che siete sveglie》dice mia madre mentre va tirare su le tapparelle (qualcuno durante la notte si sarà svegliato e, vedendole su, le avrà tirate giù), il rumore dei tacchi sul parquet per una che si è appena svegliata e come una raffica di martellate sulla testa.

Che poi voglio dire: i tacchi già di mattina? Questa donna è pazza!

Dopo un po' mia madre riesce a convincerci ad alzarci e, con la velocità e la grazia di un bradipo ubriaco, ci trasciniamo in cucina.

Come entriamo in cucina i nostri ragazzi ci  accolgono tutti sorridenti dicendo:《Ecco le nostre mattiniere preferite!》e noi, non si sa come, troviamo la forza di connettere i neuroni quanto basta perché loro si becchino una smorfia alla 'che simpaticoni' e un dito medio da parte nostra a parte Lois che si limita a fare una smorfia perché è 'troppo educata per fare certi gesti'.

Ci sediamo tutte vicine ai nostri ragazzi, a parte Lily per ovvi motivi, e li baciamo.

Dopo di che ci gustiamo tutti una  deliziosa colazione a base di fette  biscottate, marmellata, biscotti e cioccolata.

Finita la colazione ritorniamo nelle nostre stanze per vestirci.

Optiamo tutte per una canotta e un paio di shorts dato che oggi c'è il sole.

Una particolarità del clima di Smallville è che si alterna a giornate in cui la pioggia abbondante fa raggiungere alla temperatura cifre che in confronto la Siberia è il deserto del Sahara a giornate come questa la cui temperatura raggiunge picchi che in confronto il deserto del Sahara è la Siberia.

Andiamo in soggiorno.

La stanza è divisa in due: nella metà più vicina alla porta c'è un divano e qualche poltrana, sia le poltrone sia i divano sono blu, c'è un tavolo rotondo di legno di ciliegio con delle sedie del medesimo legno, al muro è attaccata una gigantesca TV al plasma; la seconda parte della stanza, quella più lontana dalla porta, invece, ha le pareti interamente ricoperte da librerie piene di libri è al centro c'è una poltrona di pelle rossa di quelle regolabili tramite telecomando, vicino alla poltrona c'è un tavolino in legno di ciliegio con sopra sua lampada per poter leggere anche di notte, sul parquet c'è un enorme tappeto blu; al soffitto è appesa una semplice lampada in ceramica blu.

Io mi butto direttamente sul divano.
Restiamo tutti in silenzio per un po'mentre cerchiamo di trovare le forze per combattere questo caldo che rende faticoso il benché minimo movimento. 

C'è chi è stravaccato sulla poltrona, chi lo è sulla sedia, chi, come me, lo è sul divano e poi c'è Zayn che è steso sul pavimento nella speranza di stare più al fresco, poverino il caldo lo ha proprio distrutto.

《Che facciamo?》si lamenta Zayn con un tono a metà tra lo scocciato e il disperato.

《Non lo so, in questo momento non ho la forza di pensare》dice Damon.

《Potremmo andare al lago》propone Perrie.

A quelle parole Zayn sembra caricarsi di nuova energia perché si alza, dice:《Mi sembra un idea geniale! Io vado a prendere i teli voi aspettatemi qua》e corre di sopra.

Noi ci scambiamo un occhiata e ridiamo.

Quando Zayn torna con otto teli sotto le braccia c'è li distribuisce e andiamo tutti al lago.

Una volta arrivati la prima cosa che facciamo è quella di toglierci i vestiti il più velocemente possibile.

Vicino alla riva del lago c'è un albero sul quale è stata inchiodata un scaletta ed è stata allacciata una corda spessa e resistente per fare i tuffi.

Io sono la prima ad a finire di togliermi i vestiti perciò vado all'albero, salgo la scaletta fatta di assi di legno, afferro la corda con entrambe le mani, mi do una bella spinta e mi lancio.

C'è un momento tra quando mollo la corda e quando entro in acqua che mi sembra di volare e poi, finalmente, il mio corpo entra in contatto con l' acqua fredda del lago ed è un sollievo con tutto il caldo che c'è oggi.

Mi godo l'acqua fredda mentre anche gli altri si tuffano.

In un primo momento nuotiamo o facciamo il morto poi qualcuno, non so chi,da inizio ad una ferocissima guerra di schizzi che coinvolge tutti.

Una volta usciti dall'acqua i ragazzi si mettono a parlare di sport mentre noi ragazze prendiamo il sole.

Quando ormai siamo del tutto asciutti ci rivestiamo e torniamo a casa.

Decidiamo che dopo pranzo faremo una passeggiata.

Spero che ad un certo punto della passeggiata decideremo di dividerci così io e Zayn potremo passare del tempo insieme da soli.

Pranziamo velocemente e poi usciamo per la passeggiata.

Dopo un po' che chiacchieriamo e  camminiamo decidiamo di dividerci e di ritrovarci a casa mia tra un'ora dato che non riusciamo a metterci d'accordo su dove andare.

Sto per voltarmi e andare da Zayn Ma Damon mi si mette davanti.

《Vieni con me?》chiede.

Io un po' perché non so come dirgli che volevo passare un po' di tempo da sola con Zayn e un po' perché mi sento come se fossi in una situazione  senza via d'uscita guardo Zayn che sta parlando con Perrie.

《Che c'è, volevi stare un po'con Zayn?》chiede.

Dimenticavo che è un maestro nell'arte del leggermi.

Non rispondo.

《Amore, lo so che tu e Zayn volete recuperare il tempo che vi siete accorti di aver perso ma è da tanto che non passiamo del tempo insieme e poi è la vigilia di Natale! Che ne dici, ti va di passare un po' di tempo con il tuo ragazzo?》chiede.

Io guardo Zayn con la coda dell'occhio e lo vedo allontarsi mano nella mano con Perrie.

《Sì》rispondo sia perché Zayn se ne sta andando con Perrie sia perché è la cosa giusta da fare nei suoi confronti.

Ci incamminiamo in direzione del  bosco.

Una volta entrati nel bosco seguiamo un  sentiero che ci porta ad una grandissima roccia.

Ci sediamo su di essa e lui mi chiede:《Ti ricordi che cos'è questa?》.

《Sì, come dimenticarla: è la roccia dove mi portasti al nostro primo anniversario》dico sorridendogli.

《Esatto.Vieni, voglio farti vedere》dice.

Scendiamo dalla roccia per andare dietro ad essa.

《Te la ricordi?》chiede.

Io guardo il retro della roccia e dico:《Non ci posso credere! Credevo che fosse scomparsa!》indicando l'incisione sulla pietra formata da un cuore con all'interno K+D che io e Damon avevamo fatto sei anni prima.

Ricordo le risate mie e di Damon mentre cercavamo di scalfire il più possibile la pietra.

Ricordo che ci siamo arresi dopo poco perché era cominciato a piovere.

Sorrido.

《Perché sorridi?》chiede.

《Stavo pensando a quando l'abbiamo fatta: le risate, la pioggia, io che penso che verrà cancellata dalla pioggia》dico continuando a sorridere.

《Sì è venuto in mente anche a me》 dice e sorride.

"A volte sono le cose che la gente pensa durino di meno a durare per sempre"》dico.

《Te la ricordi》dice continuando a sorridere.

《Certo che me la ricordo,è la frase che hai scritto sul biglietto del regalo per il nostro sesto anniversario, come potrei dimenticarlo》dico.

《Ricordo anche quello che hai detto dopo quando ti ho chiesto che cosa significasse.-continuo- Hai detto che la nostra relazione era stata considerata da tutti come qualcosa di destinato a finire presto dato che ci eravamo fidanzati lo stesso giorno in cui c'eravamo conosciuti.

Hai detto che avevano ragione perché la verità è che noi avevamo scambiato della semplice attrazione per amore.

Ma che era stato  proprio questo errore a permettere al nostro amore di sbocciare e crescere.

Hai detto che a dodici anni eravamo stupidi e non sapevamo che cosa fosse l'amore ma che stando assieme abbiamo imparato che cosa fosse e ci siamo innamorati veramente, che questo a permesso al nostro amore di diventare forte.

Come nella frase, hai detto, il nostro amore a vederlo per come era all'inizio avresti detto che non sarebbe durata a molto: noi eravamo la rappresentazione l'uno per l'altra di un' avventura.

Nel corso degli anni però si è rivelato a gli occhi di tutti,  e anche ai nostri per certi versi, per quello che è: amore vero e indistruttibile destinato a durare per sempre》dico.

Mi sorride e mi bacia.

Una volta interrotto il bacio torniamo a casa mano nella mano.

...

Dopo cena decidiamo di fare la doccia e poi andare a letto.

Decidiamo che l'ordine in cui faremo la doccia sarà dalla più veloce alla più lenta perciò prima andrà Lois,poi Perrie, poi io e infine Lily che, incredibile ma vero, è persino più lenta di me a fare la doccia.

Dopo aver fatto la doccia ci mettiamo il pigiama e, come ieri sera, tra le chiacchiere, una  dopo l'altra, si addormentano tutte.

Oggi ci siamo ricordate subito di abbassare la tapparella perciò sono circondata dal buio.

Ripenso a me e Damon oggi pomeriggio e mentre penso alle risate, all'incisione e alle frasi dolci e sorrido ma poi penso alla sua leggera insistenza su passare del tempo insieme, al fatto che nello stesso momento in cui Damon parlava con me Perrie parlava con Zayn e quei 'te lo ricordi'e capisco: questo momento era una prova per vedere se c'è qualcosa che non va tra noi, Damon sta iniziando a sospettare.

《Scommetto che ti stai rendendo conto che il tuo tempo sta sta scadendo》dice il mio subconscio.

《Devi decidere. Devi fare una scelta definitiva e devi farla in fretta, Damon sta iniziando a capire!》continua il mio subconscio lasciandomi come sempre il tempo di dire la mia.

《Lo so. So di non avere più tempo》dico.

《E allora se lo sai non perdere altro tempo e di a Zayn che questa storia è finita e che deve dimenticare tutto!》dice.

《Senti, dammi un giorno, un giorno soltanto. Se entro domani la situazione tra me e Zayn non cambierà gli dirò che questa storia deve finire e che deve dimenticare tutto》decido.

《Okay ma hai solo le prossime ventiquattro ore》dice il mio subconscio.

Per tutta risposta io chiudo gli occhi e mi addormento, chiacchierare con il mio subconscio è sempre estenuante.

...

《Sveglia ragazze è Natale!》dice mia madre con la gioia di vivere nella voce.

Ma come fa quella donna a essere così rompipalle già di prima mattina.

Facciamo colazione e poi scartiamo i regali che come al solito sono libri.

È da quando avevamo quindici anni e abbiamo scoperto la nostra passione per la lettura che abbiamo deciso che ci saremmo regalati solo e soltanto libri in qualunque occasione.

Quando abbiamo finito di scartare tutti i regali che abbiamo ricevuto i miei genitori, a nome loro e di tutti i genitori che non hanno essere presenti, ci consegnano il loro regalo di Natale che, come tutti gli anni, si rivela essere una spilla d'oro con le nostre iniziali.

Noi guardiamo queste schifezze con l'espressione più felice e allo stesso tempo sorpresa che riusciamo a fare.

Insieme decidiamo di passare tutto il resto della giornata al lago.

Ci dividiamo i compiti perciò mentre i ragazzi preparano i panini noi ragazze prepariamo la borsa con i teli.

Una volta che borsa e panini sono pronti non rimane che indossare il costume da bagno.

Usciamo di casa e ci dirigiamo al lago.

Una volta arrivati ci avviciniamo alla riva e ognuno prende in mano la propria spilla.

Ci scambiamo un occhiata e poi Clark fa il conto alla rovescia partendo da tre e noi con lui.

Quando arriviamo ad uno lanciamo la spilla nel lago come facciamo ogni Natale: ormai è diventato una specie di rito natalizio.

Una volta che ci siamo liberati di quella cosa, ci togliamo i vestiti restando  in costume ed entriamo in acqua.

Dopo aver fatto un bagno ed esserci asciugati al sole ci rivestiamo e ci innoltriamo nel bosco.

Arriviamo a nove capanne  fatte di rami d'albero caduti e ci dirigiamo ognuno verso la propria.

Mentre mi dirigo verso la mia mi fermo davanti a quella prima di me, mi bacio le dita della mano e le passo sull'asse di legno con sopra dipinto il nome 'Rebekah Pierce'e sorrido .

Una volta che tutti sono nella propria capanna mangiamo il panino che costituisce il nostro pranzo a sacco.

Dopo aver chiacchierato e scherzato per un po' cerchiamo di decidere che cosa fare nel pomeriggio.

Tutti sembrano essere d'accordo per tornare al lago ma io no.

Da una parte non mi dispiacerebbe fare un bel bagno ma dall'altra so di dover passare tempo con Zayn e fare chiarezza sui sentimenti che provo per lui una volta per tutte e inoltre, stanotte ho dormito poco e sono molto stanca.

Zayn deve aver notato la mia espressione riluttante perché dice:《Io non ho molta voglia di fare un bagno . Infatti, ho voglia di andare a casa a guardare la TV. Katherine, vuoi venire anche tu?》mi indica.

《Mh, si certo, perché no.》dico.

《Perfetto andiamo》dice e mi fa cenno di seguirlo.

Io lo seguo e ce ne andiamo senza che gli altri possano dire o fare niente.

Una volta arrivati sul ciglio della strada ci fermiamo e gli chiedo:《Allora che cosa guardiamo?》.

《Niente, perché non guarderemo la TV, quella era solo una scusa per andarcene》dice.

《E allora che cosa faremo?》chiedo curiosa.

《Vedrai》mi risponde e sorride.

Mi prende la mano e il suo tocco mi regala una scarica di brividi.

Mi si avvicina e poggia le sue labbra sulle mie.

Nello stesso momento in cui mi bacia un gigantesco sciame di farfalle comincia a volarmi nello stomaco, riesco quasi a sentire le loro ali sfiorarmi la parete dello stomaco.

《E questo per che cos'è? 》chiedo sorridendo quando il bacio si interrompe.

《Come incoraggiamento》 dice e proseguiamo fino ad arrivare ad casa mia.

Entriamo e troviamo la casa deserta.

《I miei devono essere usciti》dico sottolineando l'ovvio.

《Seguimi》ordina e obbedisco.

Saliamo le scale di marmo e svoltiamo sinistra entrando in camera mia.

Ci dirigiamo verso il balcone e capisco subito che cosa vuole fare.

《No, è una pessima idea, non lo farò! 》dico cercando di uscire dalla stanza ma Zayn mi precede intrappolandomi nella sua stretta.

《Sì invece che lo farai》 dice Zayn cercando di farmi entrare nel balcone mentre io cerco di divincolarmi con tutte le mie forze.

《Non posso farcela!》dico sperando che lasci perdere.

《Sì che puoi》insiste Zayn, il suo tono di voce è calmo e rassicurante.

《No, non è vero non sono abbastanza forte!》dico mentre cerco di divincolarmi.

《Invece ti sbagli, sei abbastanza forte hai solo paura》dice Zayn, ormai siamo vicinissimi alla   porta-finestra.

La verità contenuta in questa è frase è così spiazzante che mi paralizza e smetto di oppormi lasciando che lui mi faccia entrare nel balcone dove non entravo da cinque anni.

Come entro nel balcone sento la porta-finestra chiudersi:segno che non ho via di scampo.

Man mano che la consapevolezza di non poter fuggire si fa strada in me mi sento come se l'ossigeno stesse defluendo dai miei polmoni.

Il mio sguardo è puntato sul parapetto rossiccio-arancio, i miei occhi sono spalancati.

Sono paralizzata e sto usando tutte le mie forze e tutta la mia concentrazione per un unico scopo: scacciare quell ricordo dalla mia mente.

《Allora Katherine, sicuramente saprai che cosa è successo qui, ti dispiacerebbe raccontarmelo?》chiede Zayn.

《Perché lo stai facendo?》chiedo.

《Perché sono cinque anni che non parli di ciò che è successo ed è ora che tu lo faccia non puoi semplicemente evitarlo per il resto della tua vita》risponde.

《Ma non sono abbastanza forte》dico e devo fare uno sforzo enorme per non scoppiare a piangere.

《Sì che lo sei》dice Zayn, il suo tono e calmo e rassicurante.

Prendo coraggio e inizio a raccontare:《Come sai cinque anni fa la mia famiglia era sull'orlo della bancarotta...

CINQUE ANNI FA

《NON CAPISCO COME TU POSSA ESSERE COSÌ EGOISTA  E TESTARDA!  MA NON CAPISCI CHE IN QUESTO MODO SALVERESTI LA VITA DI TUA SORELLA?》Urla mia madre.

La porta della mia stanza viene aperta e Rebekah è sulla soglia.

《Rebekah tesoro che cosa ci fai in piedi il medico a detto che devi stare a riposo, ti prego, torna sul divano》dice mia madre con un tono amorevole.

Non mi riposerò fino a che non saprò che Katherine sarà al sicuro e che nessuno la manderà in     collegio!》dice Rebekah mentre cammina per mettersi tra me e i nostri genitori.

《Rebekah ti prego, tua madre a ha ragione  devi tornare sul divano questa è una faccenda tra noi e tua sorella, tu devi solo pensare a riguardanti》dice mio padre.

《Anche tu papà?》domanda Rebekah stupita.

《Che delusione, pensavo che fossi migliore di lei》aggiunge, il suo sguardo è basso e la sua voce è avvolta da un sottile strato di tristezza.

Papà assume un' espressione che lascia intravedere un po' della vergogna che prova.

《Beh, visto che sei qui potresti far
capire a tua sorella che deve andare in collegio in modo tale da farci avere i soldi necessari a pagare le spese per curare la tua leucemia?》le chiede mia madre, l'esaspeazione visibile nella sua voce.

《Ma hai sentito cosa ho appena detto? Non ho intenzione di essere curata a discapito di mia sorella!》dice Rebekah.

《Non me lo perdonerei mai!》aggiunge e mi guarda sorridendo.

《Non ci credo sei riuscita a portarla dalla tua parte! Sei arrivata addirittura al punto di manipolare la mente di una debole malata di leucemia pur di raggiungere i tuoi scopi! Il tuo comportamento sta raggiungendo livelli davvero inammissibili ma il collegio porrà rimedio anche a questo: un mese lì e vedrai che incomicerai a ragionare come di deve》dice esprimendo, nella sua voce tutta la rabbia e il disgusto che prova nei miei confronti.

Non che questo sia una novità, in famiglia Rebekah è sempre stata la preferita:lei era la figlia maggiore per bene, gentile e educata, il modello da seguire, mentre io ero solo la secondogenita di un anno più piccola con un carattere deplorevole.

Questo però non ha impedito a me e a Rebekah di avere un legame tra sorelle tra i più forti.

《Ma ti senti quando parli? Non ti vergogni di parlare con questo tono a tua figlia?》chiedo.

《Io ho educato le mie figlie a essere educate e rispettose del prossimo, come Rebekah, e non a essere maleducate e a manipolare il prossimo come te》dice guardandomi dall'alto in basso, la sua voce fredda come il ghiaccio.

Sto per ribattere quando mi accorgo che Rebekah non e più tra me e i nostri genitori.

La cerco con lo sguardo e noto che è in terrazzo.

《Rebekah, tesoro, che ci fai là torna dentro, il medico a detto che non ti fa bene stare troppo all'aria aperta》dice mia madre ma Rebekah non si muove.

《Dai Rebekah torna dentro, sei già stata fuori un'ora stamattina!》dice mia madre con il  tono dolce che riserva solo a lei.

《Mi dispiace madre ma penso che disobbedirò questa volta perché se non mi assicurerai che Katherine non verrà spedita in collegio io salirò su questo parapetto e mi butterò giù》dice.

Le sue parole mi lasciano di stucco specialmente perché dal tono della sua voce capisco che sta dicendo la verità.

《Dai,Rebekah, non essere sciocca torna dentro!》dice mia madre convinta che quella di mia sorella sia solo una recita.

Rebekah sale sul parapetto.

《Giura che Katherine non verrà mandata via!》dice Rebekah il tono della sua voce è ancora più fermo.

《Rebekah non è questo il momento di disobbedire:scendi subito giù!》 dice mia madre ancora convinta che sia tutta una finta.

Rebekah sospira e dice:《Spero solo che il mio sacrificio non sia vano》.

So che dovrei fare qualcosa ma sono letteralmente paralizzata, il mio corpo è rigido e miei occhi sono spalancati.

Vorrei urlarle di non farlo e vorrei correre da lei, prenderla e farla scendere dal parapetto ma riesco solo a deglutire.

Non appena deglutisco Rebekah incrocia il mio sguardo e mi rivolge uno dei suoi sorrisi rassicuranti.

Imprimo nella memoria i suoi occhi verdi poi Rebekah rivolge lo sguardo dritto davanti a e li chiude.

Imprimo nella memoria anche le sue lunghe ciglia, le sue sopracciglia nere ben definite, il suo naso piccolo e uguale al mio le sue labbra carnose, la sua carnagione chiara, il suoi lunghi capelli biondi e mossi raccolti in una mezza coda fermata da due forcine che si incrociano formando una X, la sua lunga e semplice camicia da notte bianca a maniche lunghe con un piccolo nastro bianco che forma una X nella scollatura poco profonda, le sue braccia che sono all'altezza delle spalle e il suo sorriso.

Quel sorriso e quella posizione mi fanno venire in mente quando io e Rebekah arrivavamo a casa da scuola e come prima cosa ci mettevano davanti al lato lungo del letto e semplicemente ci lasciavamo andare e cadevamo all'indietro per incontrare la morbida superficie del letto dopo un intensa giornata di scuola, avevamo quella stessa  posizione, quello stesso sorriso.

La osservo cadere poi  sparire dalla mia visuale per andare a scontrarsi con il sentiero di cemento nel retro del cortile di casa nostra con quel ricordo ancora nel mia mentre e l'urlo di sorpresa di mia madre in sottofondo.

Inizio a correre per uscire dalla mia stanza ma è come se stessi osservando da lontano, come se il mio corpo si fosse separato dalla mia anima e fosse corso via.

Quando mi ricconetto con il mio corpo sto già scendendo le scale che separano il primo dal secondo piano.

Svolto a destra, percorro la cucina, il soggiorno e il salotto di corsa ed entro in terrazza dove , aiutandomi con il muro alla mia sinistra , scavalco il  muretto e la raggiungo.

Appoggio le mie gambe, dal ginocchio in giù , per terra, le mie ginocchia  sono vicino al lato sinistro della  sua testa.

Con la mano sinistra le tocco la guancia destra e chiamo ripetutamente il suo nome, la mia voce aumenta di tono fino a quando non lo urlo e le incombenti lacrime incrinano la mia voce.

Sollevo la mia mano che trema e la vista del suo sangue sulla mia mano mi  fa perdere qualunque speranza alla quale io mi aggrapparsi facendomi realizzare che è veramente morta.

Le lacrime comiciano a rigare ripetutamente il mio volto e comincio a piangere per poi unirci urla di dolore straziante.

Mi stendo appoggiando il mio petto sul suo e la mia testa sulla sua spalla  destra facendo diventare le mie urla e il mio dolore ancora più strazianti.

Ero talmente presa dal racconto che non mi sono accorta che da in piedi sono finita in lacrime tra le braccia di Zayn in un angolo del balcone.

《Ricordo che ad un certo punto arrivò Damon, ricordo che tento di separarmi dal suo corpo ma io non ne volevo sapere e continuavo ad aggrapparmi al suo cadavere fino a che lui non riuscì a separarmi definitivamente da lei e a portarmi nella casa sull'albero nonostante io continuassi a piangere, urlare e dimenarmi per tutto il tragitto, ricordo che dopo avermi lasciata nella casetta non è rimasto lì con me a cercare di tranquillizzarmi, sapeva che avevo bisogno di stare da sola, ricordo che piansi a lungo e che quando smisi fissai il vuoto e che nemmeno la pioggia riuscì a farmi smettere, ricordo che ad un certo punto arrivò Damon e si mise a fianco a me, io appoggiai la testa sulla sua spalla e le lacrime ricomiciarono a scendere, all' inizio era un pianto silenzioso poi divenne così forte che ricordo che ad un certo punto tremavo,poi Damon mi abbraccio e io, quando mi calmai, usai la sua maglia come fazzoletto, dopo ci mettemmo a osservare il vuoto mano nella mano, la mia testa appoggiata alla sua spalla sinistra.

Sai, a distanza di cinque anni ancora non so se lei abbia veramente sorriso o se me lo sia solamente immaginata  ma io preferisco pensare che stesse sorridendo veramente , che in qualunque posto sia andata ci sia andata con il sorriso》dico finalmente calma dopo aver pianto e singhiozzato per quasi tutto il discorso.

Per tutto il discorso Zayn non ha praticamente battuto ciglio e, attraverso i suoi occhi, lo vedo elaborare tutto il mio discorso.

Quando finisce il suo primo commento è:《Hai usato la sua maglietta come fazzoletto?》.

Un luminoso sorriso compare sul suo volto e, automaticamente, anche sul mio.

《Sì》rispondo e lui si mette a ridere seguito da me.

Di solito mi sentirei profondamente offesa da questa sua reazione ma stavolta no perché con questa risata non vuole prendermi in giro lui vuole dirmi 'Visto? Ce l'hai fatta'.

《Come ti senti?》mi chiede.

《Libera, come se mi fossi tolta un peso che non sapevo di avere》dico ed è la verità.

《Era la risposta che speravo di avere》dice.

《Perché?》chiedo curiosa.

《Perché puoi mentire mentire te stessa e agli altri quanto vuoi ma non a me.

Ho sempre capito che non avevi mai superato la morte di Rebekah, non del tutto almeno, e che questo creava un peso su di te e ho sempre voluto toglietelo ma non trovavo mai il momento giusto》risponde e nei suoi occhi leggo che è la verità.

《Grazie》dico.

《Per cosa?》chiede.

《Perché ho come la sensazione che se tu non mi avessi costretta a parlarne io non lo avrei mai fatto e Rebekah si sarebbe arrabbiata perché lei si e uccisa affinché io potessi essere libera e senza di te questo peso mi avrebbe fatto vivere il resto della mia vita bloccata, anche se inconsapevolmente》rispondo.

《Allora, non c'è di che》dice.

Mi asciugo il volto bagnato di lacrime, tiro su col naso, mi alzo e dico:《Vieni ti voglio far vedere una cosa》dico e lui si alza.

Insieme rientriamo in camera mia, usciamo, scendiamo le scale, svoltiamo a destra, percorriamo la cucina, il soggiorno e il salotto e, con la mia mano ben salda nella sua, entriamo nella terrazza.

Una volta entrati in terrazza che è in pietra-vista grigiogrigio chiaro e ci dirigiamo nella metà a sinistra della terrazza e ci avviciniamo al muretto.

《Non entro in questa terrazza da cinque anni ma è come se fosse successo ieri.

Ricordo benissimo come ho appoggiato la mano sul questo muro-indico il muro alla mia sinistra-e ho scavalcato questo muretto-indico il muretto in basso- per raggiungerla》dico.

《E quella cos'è?》chiede Zayn indicando una grossa macchia color rame nel sentiero di cemento vicino all'aiuola.

《Te la faccio vedere più da vicino》dico e lui scavalca il muretto per poi offrirmi entrambe le mani come aiuto per scavalcare il muro.

Aiuto che io accetto.

Una volta scavalcato il muretto ci avviciniamo alla macchia.

《Qui è dove Rebekah è caduta.

Da quello che so Rebekah è rimasta lì fino al mattino perché nel quartiere quasi tutti erano via per le vacanze di primavera e i miei erano troppo sconvolti per fare qualsiasi cosa figuriamoci chiamare coroner.

Quando la mattina dopo notai la macchia lo dissi a mia madre che volle subito farla ripulire ma io mi opposi.

Io volevo che la macchia  rimanesse , che fosse un promemoria per ricordarle che cosa cosa era successo, volevo che fosse la sua eterna tortura.

Andai dai nostri vicini, i Freeman.

Il signor Freeman aveva costruito il nostro giardino e sia lui che sua moglie odiano profondamente mia madre perciò quando gli spiegai la situazione furono ben felici di aiutarmi.

Mi assicurarono che niente e nessuno, nemmeno la pioggia, avrebbe tolto quella macchia da lì e se ne sarebbero personalmente occupati.

Penso che mia madre non mia abbia mandata in collegio perché non voleva un altro promemoria di quel giorno.

Questo ovviamente non le ha impedito di trattarmi ancora peggio di prima, di diventare sempre più fredda e severa con me, di provare ancora più disgusto nei miei confronti, lei mi incolpa per la morte di Rebekah》dico con lo sguardo basso e il risentimento nella voce.

《E tuo padre?》chiede Zayn.

《Mio padre è un codardo, è il cagnolino di mia madre fa tutto quello che vuole lei.

Certe volte è gentile ma solo quando mia madre non è presente o non lo vede, ha troppa paura che disapprovi anche lui》dico, gli occhi bassi il disgusto nella voce.

《Okay direi che il tour nel viale dei ricordi può considerarsi concluso》dice Zayn.

Io annuisco e ci dirigiamo verso la  terrazza.

Quando arriviamo davanti al muretto della  terrazza lui lo scavalca e poi, come prima, mi da una mano per scavalcarlo.

Ci avviciniamo alla porta-finestra e lui sta per abbassare la maniglia quando gli dico:《Grazie per quello che hai fatto oggi, sul serio, grazie》.

《Non c'è di che, vedilo come un regalo di Natale extra》dice e sorride.

Quasi inconsapevolmente sorrido anche io mentre mi perdo nel suo bellissimo sorriso.

Lo bacio.

Il bacio, pur essendo semplice e veloce, non impedisce ad uno sciame di farfalle impazzite di insediarsi nel mio stomaco.

Una volta entrati in salotto decidiamo di sederci sul divano e guardare la TV.

Mi siedo sul grande divano blu che è in un angolo della stanza e Zayn si siede alla mia destra;  nella parete alla mia sinistra  c'è il cammino; procedendo in senso orario c'è una grandissima TV al plasma affiancata da due finestre in mezzo alle quali c'è la porta-finestra che conduce alla terrazza,sia le finestre e la porta-finestra hanno gli infissi bianchi,  il resto della parete è vuoto, c'è solo un vecchio orologio a pendolo in legno di ciliegio; nella parete successiva c'è solo la porta che conduce al soggiorno; nell'ultima parete a parte il divano non c'è niente a parte cinque foto incorniciate da cornici d'oro raffiguranti alcune mie  parenti defunte, non ho mai capito perché in tutta la casa ci sono solo quelle  cinque foto che rappresentano i miei famigliari e perché sono solo donne; per pavimento c'è il solito parquet e al soffitto è appesa una lampada di ceramica blu; nella parte della stanza più vicina alla porta c'è un tavolo rotondo di legno di ciliegio e cinque sedie dello stesso legno, metre  vicino al divano ci sono delle poltrone blu e tra la TV e il divano c'è un tavolino in legno di ciliegio.

Dopo poco arrivano tutti gli altri che si uniscono a noi e, tutti insieme, guardiamo Teen Wolf.

...

Quando arrivano i miei salutano i miei amici, gli dicono cosa c'è per cena e se ne vanno in cucina, carichi di buste della spesa, ignorandomi completamente, come al solito.

Durante la cena Damon ci informa che sta sera, nel quartiere, ci sarà il Luna Park e, all'unanimità, decidiamo di andarci.

Finito di cenare saliamo e ci facciamo una doccia nello stesso ordine di ieri sera.

...

Una volta fatta la Doccia e asciugati i capelli mi dirigo verso l'armadio per cercare qualcosa di decente da mettermi mentre Lily è nel pieno del suo concerto alla 'Royal Albert Doccia'.

Frugo nell'armadio e ne tiro fuori: un paio di shorts di jeans con una cintura marrone chiaro,una camicia di flanella a quadri blu e fucsia e le mie fidate Vans nere.

Una volta pronte scendiamo e, come al solito, troviamo i nostri ragazzi ad aspettarci spazientiti nell'atrio.

Una volta usciti di casa ci dividiamo in due gruppi: uno formato da noi ragazze e uno formato dai ragazzi, come gesto di solidarietà nei confronti di Lily e Jace. 

Il Luna Park è poco distante dalla casa di Zayn che è difronte alla mia perciò ci mettiamo poco a raggiungerlo.

Non appena mettiamo piede nel Luna Park il nostro campo visivo viene invaso da tante giostre grandi, luminose e colorate mentre il nostro campo uditivo viene invaso da musica molto alta, risate e urla di divertimento.

《Wow》dice Damon.

《Be'-continua-quale giostra vogliamo fare per prima?》domanda.

Un brusio di voci si sparge nel nostro piccolo gruppetto ma alla fine tutti sembriamo propendere per la ruota panoramica.

Tutti a parte Zayn, ovviamente.

《In realtà io preferirei andare sulle montagne russe》dice.

Le sue parole risvegliano in me il ricordo della mia orribile esperienza su di esse.

Giuro, non penso di essere mai stata più spaventata di così in vita mia.

Memore di quell' esperienza dico:《Okay, tu vai alle montagne russe mentre non andiamo sulla ruota panoramica e poi ci rivediamo tutti qui》mentre spingo il gruppo verso la ruota panoramica.

《Okay》risponde e si allontana andando verso le montagne russe mentre noi ci dirigiamo alla ruota panoramica.

Sta andando tutto bene fino a quando non sento qualcuno cingermi all' addome, sollevarmi da terra attirandomi verso di lui e allontanarmi da i miei amici.

Giro la testa e con la coda dell'occhio vedo, come sospettavo, Zayn.

《Ehy Zayn, ma dove la stai portando?》dice Clark.

《Sulle montagne russe!》dice e in quel momento io inizio a scalciare e a dimenarmi ripetendo 'NO!' a una velocità sempre maggiore ma è tutto inutile perché in poco tempo ci allontaniamo dai nostri amici fino a perderli di vista.

Quando ci siamo allontanati abbastanza lui, finalmente, mi molla.

《Se pensi che salirò su quel coso ti sbagli di grosso!》dico.

《Tranquilla, non ho mai avuto intenzione di portartici》dice sorridendo.

《E allora dove mi volevi portare?》chiedo incuriosita.

《Seguimi》dice e mi offre la mano.

Io prendo la sua mano e lo seguo vero la nostra misteriosa destinazione.

In poco tempo arriviamo a destinazione: casa sua.

《Casa tua?》chiedo sottolineando come al solito l'ovvio.

Annuisce.

《Scusa se  continuo a sottolineare l'ovvio ma...come entriamo?》chiedo, lo sguardo rivolto verso di lui con aria interrogativa.

Lui fruga in una tasca dei suoi jeans e ne estrae qualcosa di piccolo e brillante di una luce argentea sotto l'illuminazione dei palo della luce: le chiavi.

《Cioè, tu vorresti dirmi che per tutto questo tempo ti sei portato dietro le chiavi di casa tua? Anche al college?》chiedo stupita.

《Sì, perché, ti sembra strano?》chiede.

《Sì》rispondo.

Per tutta risposta lui scuote la testa sorridendo, infila una delle due chiavi nella toppa della serratura e apre la porta.

Mi fa cenno di andare prima di lui e io entro.

Entriamo e, come a casa mia, attraversiamo l'atrio, saliamo le scale e svoltiamo a destra per andare in camera sua.

Quando arriviamo sulla soglia della stanza non riusciamo a vedere niente perché la camera da letto di Zayn è completamente immersa nel buio.

Ovviamente anche il resto della casa che abbiamo appena attraversato lo era ma almeno i quattro quadrati di vetro che si trovano nella parte superiore della porta lasciavano passare abbastanza la luce dei due lampioni che sono davanti all'abitazione per farci vedere dove stavamo mettendo i piedi.

Sento il braccio di Zayn sfregare contro il muro e capisco che sta cercando l'interruttore.

Lo fermo prima che possa trovarlo.

《Ma sei matto?!》chiedo.

《No, sono Zayn》dice.

《Ah-ah, molto divertente》dico rivolgendogli un'occhiataccia anche se so che non mi può vedere.

Lo sento cercare l'interruttore di nuovo e gli dico:《Non accendere la luce!》.

《Perché?》chiede confuso.

《Perché se la accendessi ci sono buone probabilità che mia madre ci scoprirebbe e se lo facesse lo direbbe subito a Damon e Perrie e noi diremmo addio a questo nostro patto per non farli soffrire》piego.

《Speriamo solo che non ci abbia sentiti quando eravamo fuori》aggiungo.

《Capisco》 dice Zayn.

《Solo una cosa non mi è chiara:come cavolo facciamo a vedere al buio, non siamo mica vampiri!》dice.

Io sbuffo, tiro fuori il cellulare dalla tasca, lo sblocco, accendo la torcia e mi avvicino alla finestra che da su casa mia.

《Per prima cosa chiudiamo le tende》dico chiudendo le tende con una mano sola mentre nell'altra tengo il cellulare con la torcia.

Dopodiché mi dirigo verso le altre due finestre che danno sul retro della casa e chiudo anche quelle.

《Poi si accende il cammino》dico e mi dirigo verso di esso.

Con la torcia ad illuminare la scena vedo che nel cammino c'è abbastanza legna perciò cerco i fiammiferi.

Li trovo vicino a della carta accanto al camino perciò ne accendo uno sfregandolo contro una parete del camino, lo uso per incendiare un pezzo di carta che metto sotto il fuoco poi spengo il fiammifero e sistemo la legna in modo che bruci bene.

《Fatto》dico mentre mi alzo pulendomi le mani e girandomi verso di lui.

Ora che la stanza è illuminata riesco a venderla tutta.

A una parete lunga, quella di fronte ad alla porta, c'è montata una scrivania e qualche scaffale stracolmo di libri,procedendo in senso orario ci sono due finestre separate da un grande letto matrimoniale dalla coperta blu e le lenzuola, le federe e il copri-materasso bianchi, sotto ciascuna finestra c'è un comodino semplice con sopra un' abajour bianca, procedendo sempre in senso orario c'è la seconda parete lunga dove sono collocati camino, comò, specchio, armadio e porta, nella seconda parete corta c'è solamente la finestra, che è più grande delle altre due, che dà su casa mia, il parquet, la struttura del letto,i comodini, il como e l'armadio sono fatti di legno di ciliegio, metre le cornici delle finestre sono in metallo ridipinto di bianco, le tende sono blu come la coperta, le pareti e il soffitto sono color rossiccio-arancio.

《Ah, comunque, ho dimenticato di dirti una cosa》dico distogliendo lo sguardo da questa stanza che ho sempre amato.

《Che cosa?》chiede.

《L'Altro giorno io e Perrie ci siamo messe d'accordo in modo che io prenda lezioni di ballo da te》dico mantenendo segreto, come promesso, il fatto che Perrie prenderà lezioni da Damon.

《Lezioni di ballo?E perché?》chiede.

《Perché non so ballare un lento e ho bisogno di impararlo dato che tra qualche mese c'è il ballo》dico.

《Cioè tu mi stai dicendo che io e Damon abbiamo sempre avuto ragione quando dicevamo che non sapevi ballare?》chiede incredulo poi si siede sul letto e io faccio lo stesso

Io, di malavoglia e sbuffando, annuisco.

Si butta all'indietro dalle risate.

Aspetto che smetta cercando di fare l'indifferente.

Quando finisce dice:《Comunque questa cosa delle lezioni di ballo è perfetta: abbiamo già la scusa pronta per vederci》.

《Sì ma dobbiamo fare veramente queste lezioni o si insospettiranno》dico seria guardandolo dritto negli occhi.

《Certamente, cominciamo subito allora》dice e si alza e va al lato opposto del letto rispetto a quello in cui eravamo seduti.

《Forza》mi dice e mi fa cenno con la mano di raggiungerlo vedendo che non accenno a muovermi.

Mi alzo e lo raggiungo.

《Allora, come prima cosa metti la tua mano destra sulla mia spalla sinistra》dice e io lo faccio.

《E poi metti tua mano sinistra sulla mia mano destra》continua e io faccio come mi dice.

Appoggio il palmo della mia mano sul suo e la mia mano viene accolta dalla stretta delle sue dita, lievi brividi mi percorrono la mano.

Vedo le sue labbra muoversi ma non sento cosa dice perché mi sono incantata osservando il suo viso allungato, i suoi occhi marroni, i suoi capelli neri,corti con il ciuffo all'insù e i suoi lineamenti perfetti.

La scarica di brividi che mi attraversa tutto il corpo causata dal fatto che lui ha messo la sua mano sinistra sul mio fianco destro mi riporta alla realtà.

《Bene, adesso che cosa facciamo?》chiedo.

《Adesso giriamo in tondo》dice.

《Con che ritmo?》chiedo.

《Tu seguimi e basta l'importante è che adesso impari i movimenti, al ritmo ci penseremo poi》dice.

Iniziamo a girare in tondo e siamo più o meno al secondo giro, non so dirlo con precisione sono troppo impegnata a fissarlo, quando sento la mano sinistra di Zayn scivolare via dal mio fianco e finire sul mio fondoschiena, il tutto è naturalmente accompagnato da una consueta scarica di brividi.

《Saprò anche poco su come si balla un lento ma sono certa che la tua mano sia un po' troppo in basso》dico sorridendo per poi rimetterligli la sua mano sul mio fianco con la mia mano destra.

《Ma davvero?》chiede sorridendo a sua volta.

Dio, quel sorriso è così perfetto che non riesco a smettere di fissarlo.

《Sì, è inappropriato alla situazione》rispondo.

《Be' io invece conosco una situazione in sarebbe più che appropriato》dice e con un movimento rapido mi fa allontanare con una giravolta.

Il mio braccio sinistro e il suo braccio destro dritti davanti a noi all'altezza delle spalle sono la distanza che ci separa, le nostre mani avvolte l'una nella presa dell'altra sono l'unica cosa che ci lega in questo momento.

《Ma davvero?》chiedo sorridendo anche se penso di sapere che cosa intende.

《Sì》dice, sorride e con un gesto veloce mi attira di nuovo a se, le mie labbra finiscono sulle sue.

Come pensavo.

Il bacio diventa sempre più inteso e in men che non si dica nelle nostre vene non scorre più sangue ma pura elettricità.

Mentre ci baciamo io cammino all' indietro e lui in avanti.

Continuiamo fino a che io non sbatto contro il muro ma a malapena me accorgo perché sono troppo impegnata a baciarlo sentendo l'elettricità scorrere sempre più velocemente nelle mie vene.

Continuiamo a baciarci anche quando lui mi sbottona la camicia.

La lentezza e la scia di brividi che il suo tocco lascia sul mio corpo rendono il suo gesto una dolce tortura.

Quando me l'ha sbottonata del tutto me la sfila e la butta per terra.

Gli ricambio il favore.

Cominciando dall'alto sbottono uno alla volta tutti bottoni bianchi della sua camicia a quadri rossi e blu.

È un gesto semplice, meccanico eppure tutte le volte che il dorso delle mie dita sfiora il suo petto sento le farfalle agitarsi nel mio stomaco.

Una volta finito velocemente gli tolgo la sua camicia e la butto per terra lasciando che le mie dita scorrando sulla sua pelle mentre gliela tolgo.

Continuiamo a baciarci ancora per un po' per poi avvicinarci al letto camminando io in avanti e lui all'indietro.

Quando arriviamo al bordo del letto il nostro bacio si interrompe ed entrambi ci togliamo scarpe, calzini e jeans.
 
L'attesa per poter avere di nuovo le sue labbra sulle mie è la tortura peggiore a cui io sia mai stata sottoposta in vita mia.

Quando finisco lui è già disteso sul letto che mi guarda.

Mi metto sopra di lui e ricomincio a baciarlo.

Nello stesso momento in cui le nostre labbra si sfiorano entrano in sincronia perfetta, calamite le une per le altre, impossibili da separare.
Il suo viso è tra le mie mani, i nostri busti sono due linee parallele a pochi centimetri di distanza , i miei ginocchi sfiorano i suoi fianchi coperti dai boxer neri.

Continuiamo a baciarci fino a quando il mio bacio non si trasforma in una lenta scia di baci che parte dalle sue labbra e arriva all'altezza dei suoi fianchi, le mie labbra si posano sulla sua pelle liscia e calda.

Le nostre labbra si ricconnetto e con un movimento rapido Zayn inverte i ruoli mettendosi sopra di me e facendoci finire nel lato sinistro del letto.

Mi lascio  andare  alla sensazione paradisiaca e chiudo gli occhi mentre le sue labbra lasciano le mie e posarsi sulla mia guancia sinistra, sul mio collo, sulla mia clavicola, sul mio sterno sinistro, sul mio petto e sul mio addome.

Ogni volta che le sue labbra si sfiorano il mio corpo sento dei piccoli brividi irradiarsi in tutto il mio corpo.

Quando le sue labbra si sollevano dal mio corpo riapro gli occhi.

Lo sento sfilarmi le mutande nere e buttarle a terra.

Torna su di me e mi bacia.

Il bacio si fa sempre più intenso mente sento le sue mani andare sulla mia schiena.

Le sento slacciarmi il reggiseno.

Quando sento che il reggiseno si slaccia mi sento come se diventassi più leggera, più libera come che sapere che tra pochi secondi niente più separerà il sul petto dal mio mi facesse sentire più libera, una sensazione leggera ma allo stesso tempo travolgente.

Sento le sue mani sfiorarmi le spalle mentre mi sfila le spalline.

Piego le braccia per aiutarlo la sfilarmele del tutto.

Ci separiamo un attimo dal bacio per permettergli di prendere il mio reggiseno nero e gettarlo a terra.

Il bacio riprende e diventa ancora ancora più intenso di prima come incoraggiato dallo scontrarsi dei nostri petti nudi. 

Lui prende il mio volto tra le mani e io appoggio le mie mani sul retro delle sue spalle per poi lasciarle scorre lentamente sulla sua schiena.

Il bacio si interrompe e lui si alza da letto, sento il rumore di un cassetto che si apre, quello della plastica che  viene sfregata tra le dita, quello di un cassetto che si chiude, quello di un indumento che si scontra col pavimento, sento il rumore di una bustina di plastica che viene aperta.

Lo vedo ricomparire nella mia visuale e lo sento entrare in me per poi uscire e ripetere lo stesso movimento più volte e con un ritmo lento e costante.

Lo sento ansimare e dopo poco mi unisco a lui.

Sento i nostri respiri aumentare sempre più così come il battito dei nostri cuori e la velocità con cui i nostri petti si alzano e si abbassano.

E poi arriva un momento in cui i nostri respiri si confondono l'uno nell altro, l'elettricità scorre nelle nostre vene più veloce che mai e tutto attorno a noi scompare, esistamio solo noi due, sembra di galleggiare nello spazio.

Le sue labbra riescono a scoccare un bacio veloce prima che entrambi cediamo e lui cada alla mia destra.

Uno accanto all'altra recuperiamo il respiro mentre il battito dei nostri cuori riprende una velocità normale e i nostri petti diminuiscono la velocità con cui si alzano e si abbassano.

Metto la mia testa e la mia mano sinistra sul petto di Zayn, la mia spalla sinistra verso di esso.

Sento il suo braccio sinistro appoggiarsi sulla mia schiena, sul mio braccio sinistro in modo da avvicinarmi di più a lui e sfiorarmi la mano sinistra con la sua.

Nello stesso istante in cui le nostre mani si sfiorano una scarica di brividi appena percettibili si irradia nella mia mano.

《Be'  direi che come prima lezione è  stata piuttosto interessante》dice. 

《Sì》confermo.

Ridiamo.

La sua risata è un suo così dolce, un piacere di cui non vorrei mai privarmi.

Rimaniamo in silenzio, abbracciati e nudi con il fuoco come coperta.

Immersa nel silenzio posso  finalmente fare qualcosa che rimandavo da tanto: pensare a cosa veramente siamo io e Zayn. 

Ripenso a oggi pomeriggio, al modo in cui mi ha tolto un peso che non sapevo di avere.

Al fatto che lui sa cose di me di cui nessun altro sa.

Al fatto che c'è sempre stato per me.

Certo, anche Damon c'è sempre stato per me e ci siamo sempre aiutati a vicenda a superare situazioni molto delicate e personali ma ci sono stati momenti della mia vita in cui l'unico che volevo era lui, Zayn.

Perché ci sono momenti della tua vita in cui ai bisogno della persona che ti riempie di parole dolci e ti dice che andrà tutto bene e che ti fa mille discorsi di incoraggiamento mentre in altri hai solo bisogno della persona che ride di te e ti prende in giro senza ritegno ma che infondo ti vuole bene e non sopporta di vederti soffrire e farebbe di tutto per farti sorridere.

È un po' come quando stai ascoltando della musica ad alto volume e in contemporanea parte della musica a volume basso.
 
Il volume è abbastanza basso da non farti capire le parole ma non lo è abbastanza da non fartela percepire.

All'inizio, quando la percepisci è talmente bassa che non sei sicuro di averla sentita veramente ma poi la senti ancora e ancora e ancora fino a che i tuoi dubbi spariscono perciò spegni la musica ad alto volume per capirne le parole e dopo un po' che l'ascolti ti rendi conto che ti è famigliare e capisci che non è la prima volta che ascolti quella canzone e la ascolti con attenzione fino che non la riconosci.

Infatti, mi era già capitato di provare sentimenti del genere per Zayn ma li avevo sempre ignorati e nascosti sotto strati d'amicizia.

Perciò si, forse tra me è Zayn c'è più di d'una semplice amicizia.

No,mi correggo, tra me e Zayn c'è sicuramente qualcosa di più di una semplice amicizia ed è amore magari non 'Vero Amore' come quello tra me e Damon ma è amore, di questo sono più che certa.

E mentre una parte di me si congratula con me dicendo che ciò messo sono diciannove anni a capirlo l'altra parte di me si chiede se abbia fatto la scelta giusta.



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top