7.

Kirishima ormai sembrava un estintore talmente era rosso, il suo cuore non aveva voglia di battere normalmente e il rosso per un attimo credette di star morendo per arresto cardiaco, ma –ovviamente e fortunatamente– la sua fine non era ancora giunta e lui dovette cercare di calmarsi invece di lanciare 5 yen pregando il Dio Yato di finire in paradiso.

Essendo salito sul tetto e avendo saltato metà lezione grazie a Bakugō gli sembrò l'ora di tornare in classe e girandosi per tornare da dove era venuto si ritrovò davanti un suo compagno di classe, Denki, e per poco non cadde dal terrazzo per la paura.

«KAMINARI, MA VUOI VEDERMI MORTO PER CASO!?»
«Ma figurati amico, poi chi mi ricorderebbe San Valentino? Senza di te Jirō mi avrebbe già lasciato»
«Come fai a dimenticarti di una così bella festa, il giorno degli innamorati! »
«Bro, guarda che l'unico motivo per cui il prof. ci fa gli auguri quel giorno sei tu, è un po difficile non notarti se ti vesti dello stesso colore dei tuoi capelli, con delle ali che manco a carnevale e con un cazzo di Arco, UN ARCO KIRI, UN ARCO, SE NON FOSSI LA DOLCEZZA FATTA A PERSONA AVREBBERO GIÀ CHIAMATO LE FORZE DELL'ORDINE!»
«...ti sei dimenticato i cuori di carta che lancio per scuola» Kaminari prima di ricominciare a parlare si diede una manata in fronte cercando di ricordare il numero del manicomio più vicino. «Senti, ma dove l'hai presa tutta questa allegria!? Prima che entrasse il tuo fidanzato stavamo facendo matematica, tu la odi!»
« è una lunga storia...E POI NON È IL MIO FIDANZATO!»
«se se ci credo, me lo dirai dopo, ora andiamo in classe»
e finalmente Kirishima riprese la lezione.

Bakugō non era messo meglio, era immobile come una statua e la sua faccia era rossa come quella dell'altro, in più credeva di essere invincibile, come se l'hanahaki non avesse più effetto su di lui.

Immaginò esso sottoforma di supercattivo e poi un supereroe, il suo supereroe, Kirishima, che lo salvava da quel villain.

Era talmente incantato che non si accorse neanche di Midoriya che lo chiamava.
«KACCHAN, MA TI VUOI SVEGLIARE! KACCHAN, DAI SVEGLIATIIIII» continuò così per un bel po finché, stufatosi, gli mollo uno schiaffo svegliandolo dallo stato di trans.
«DEKUUUU,'MO TI AMMAZZO»
«Scusami Kacchan ho dovuto farlo, la prof. ti vuole morto»
«Tsk, per stavolta non ti ammazzo solo perché devo tornare in classe, ma se ci riprovi ti finisco»
«o-ok Kacchan, ma ora sbrighiamoci»

Ma proprio quando si stava incamminando vide Eijirō e Kaminari andare verso la loro rispettiva classe chiacchierando e ridendo, all'improvviso gli venne una conata di vomito, Midoriya –capendo cosa stava succedendo– lo trascinò in bagno e lo aiutò con il suo problema.

'L'hanahaki stava vincendo la battaglia contro il suo piccolo hero'

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